<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Guidatori giovani e recidivi | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Guidatori giovani e recidivi

Ma come mai la solita frase "Lo fanno tutti",scusa universale che vale sempre per giustificarsi,non viene mai riferita ad attività intelligenti o salutari ma quasi sempre a delle solenni boiate che mettono in pericolo la propria e l'altrui sicurezza?
 
Forse stan cercando qualcosa di nuovo....
( Eran quelli dei lucchetti, se non ricordo male )
??

Scusate ma perché pensare sempre a chissà cosa quando la soluzione è facile, li non c'è alcun gioco, la strada non è attraversabile, è qualche centinaia di metri prima di dove c'è stato l'incidente, la gente sbagliando perché pericolosissimo invece di arrivare al semaforo attraversa di corsa la carreggiata, nessuna giustificazione ma non creiamo storie quando credo che non esistono
 
Scusate ma perché pensare sempre a chissà cosa quando la soluzione è facile, li non c'è alcun gioco, la strada non è attraversabile, è qualche centinaia di metri prima di dove c'è stato l'incidente, la gente sbagliando perché pericolosissimo invece di arrivare al semaforo attraversa di corsa la carreggiata, nessuna giustificazione ma non creiamo storie quando credo che non esistono
Purtroppo non è una storia ma l'ennesima stupidata di giovani annoiati, così mi è stato detto anche da alcuni cugini che vivono nella capitale e pare sia un "gioco" in voga da tempo, semplicemente prima non si sapeva nulla mentre adesso dopo questo fatto triste è balzato alla luce.
 
Purtroppo non è una storia ma l'ennesima stupidata di giovani annoiati, così mi è stato detto anche da alcuni cugini che vivono nella capitale e pare sia un "gioco" in voga da tempo, semplicemente prima non si sapeva nulla mentre adesso dopo questo fatto triste è balzato alla luce.

Io credo invece che episodi singoli vengono resi generali, quindi per qualcuno che attraversa per uno stupido gioco ci vengono accomunati tutti quelli che lo fanno semplicemente per risparmiare tempo, questo porta come al solito ad aggirare il problema per cui i tanti che attraversano la strada in maniera non corretta lo continueranno a fare perché diranno che loro non partecipano a quel gioco e continueremo ad avere quindi il problema.
 
Scusate ma perché pensare sempre a chissà cosa quando la soluzione è facile, li non c'è alcun gioco, la strada non è attraversabile, è qualche centinaia di metri prima di dove c'è stato l'incidente, la gente sbagliando perché pericolosissimo invece di arrivare al semaforo attraversa di corsa la carreggiata, nessuna giustificazione ma non creiamo storie quando credo che non esistono


Purtroppo,
non e' che uno si alza la mattina, e la butta la':

http://www.giornalone.it/prima_pagina_il_messaggero/
 
Purtroppo,
non e' che uno si alza la mattina, e la butta la':

http://www.giornalone.it/prima_pagina_il_messaggero/

A mio modesto avviso non è un discorso di buttarla li, giustamente si leggono i giornali e ci si fa un opinione, io a Roma faccio decine di km al giorno e pletore di giovani che fanno questo gioco non ne vedo, vedo tanti pedoni che attraversano in maniera spesso imprudente, come vedo tanti automobilisti che hanno allo stesso modo comportamenti imprudenti, circoscrivere questi fenomeni a episodi che si possono giustificare con l'apatia giovanile o la noncuranza credo che non serva ad affrontare il problema
 
A mio modesto avviso non è un discorso di buttarla li, giustamente si leggono i giornali e ci si fa un opinione, io a Roma faccio decine di km al giorno e pletore di giovani che fanno questo gioco non ne vedo, vedo tanti pedoni che attraversano in maniera spesso imprudente, come vedo tanti automobilisti che hanno allo stesso modo comportamenti imprudenti, circoscrivere questi fenomeni a episodi che si possono giustificare con l'apatia giovanile o la noncuranza credo che non serva ad affrontare il problema


Cosa posso dirti....
La mia buttata li'
che tale non e',
- qua e' un modo di dire -
in quanto )
e' derivata dal fatto di averla sentita prima in TV, e di averla poi trovata confermata dal Quotidiano di Roma....
Se poi non e' vero, ed e' frutto della frequente esasperazione mediatica.,
ne prendo atto, e ne sono felice.
 
Ultima modifica:
Le famiglie delle ragazze negano l'ipotesi del gioco.
Onestamente non penso che cambi molto a livello di responsabilità perchè che si tratti di imprudenza o di incoscienza sempre fuori dalle strisce e col rosso pare che abbiano attraversato.
Nel frattempo i passeggeri dell'auto hanno dichiarato che le ragazze sono sbucate all'improvviso e che non avrebbero potuto evitarle in alcun modo,nemmeno se fossero stati sobri.
Testimonianze che lasciano il tempo che trovano perchè,specie a distanza di qualche giorno,saranno state preparate in modo da alleggerire il più possibile la responsabilità del guidatore.
 
Cosa posso dirti....
La mia buttata li'
( che tale non e', in quanto )
e' derivata dal fatto di averla sentita prima in TV, e di averla poi trovarla confermata dal Quotidiano locale....
Se poi non e' vero, ed e' frutto della frequente esasperazione mediatica.,
ne prendo atto e ne sono felice.

Secondo me su questo si apre un altro discorso molto articolato e anche probabilmente difficile da gestire per forma scritta che riguarda rapporti intergenerazionali
 
Leggo, riporto e sottoscrivo ogni virgola.

Mi sto domandando da giorni il perché dell’esasperato interesse del mondo della comunicazione verso il terribile incidente di Ponte Milvio.
È vero, le vittime sono tre ragazzi e il dolore delle famiglie è indicibile.
Ma non è solo solidarietà, quella che sta suscitando un’attenzione ossessiva. Dico che le vittime sono tre, perché due hanno perso la vita e il ragazzo se l’è giocata per sempre.
Da una parte, i genitori sono stati crudelmente orbati delle figlie; gli altri genitori, da parte loro, stanno raccogliendo i cocci bruciati della vita del figlio. Una vita, comunque sia, sbriciolata.
Hanno fatto tutto tre adolescenti; pagheranno tutto i loro genitori.
Non ci sono indagini risolutive che potranno mai dirci la verità e la precisione della dinamica. Ma possiamo ipotizzare tanti scenari, per individuare le diverse e concorrenti responsabilità. Se non altro, per evitare di sostenere gli schieramenti contro ciascuno dei protagonisti.
Una grande responsabilità ce l’ha sicuramente il ragazzo, che aveva bevuto alcool a tal punto da dover escludere, da solo, di mettersi alla guida. Tanto più essendo recidivo per un comportamento analogo, che gli aveva provocato il ritiro della patente.
Responsabilità ce l’hanno anche le ragazze: non si attraversa al buio, forse col rosso, lontano dalle strisce. E speriamo che almeno loro non avessero bevuto, così aggravando il comportamento colpevolmente spensierato.
E possiamo dire che non abbia responsabilità il superstellato comune di Roma, che lascia priva di illuminazione una strada frequentatissima e pericolosa?
Tutte queste responsabilità rotolavano come pietre incandescenti nella notte, per trovarsi in un maledetto secondo sulla stessa traiettoria di vita e di morte ed esplodere tutte insieme, per produrre in tre famiglie un dolore crudele, insopportabile e ineliminabile.
I figli, però, non si lasciano in giro di notte, in una città amministrata malissimo, a 16 e a 20 anni in balìa di se stessi. Preda della propria presunzione, dell’inesperienza, dell’illusione che tutto vada sempre bene.
A 16 anni le ragazze si vanno a prendere, ci si organizza con taxi a pagamento condiviso con gli amici. Non le si lascia in giro a casaccio.
Nella notte, due ragazze di 16 anni, oltre che investite, possono essere stuprate, derubate, malmenate.
A 20 anni, se gli hanno già tolto la patente, se beve e assume droghe, un ragazzo non merita che il padre gli dia un Suv come se niente fosse. Almeno per un anno e dopo la radicale disintossicazione ne avrà, forse, la possibilità. Lasciare in giro di notte la figlia minorenne, è abbandono di minore. Dare la propria automobile al figlio ventenne, fresco di patente ritirata, è una gravissima superficialità.
Sono dunque responsabili i genitori? Anche. Fermo tutto il resto.
E questo è, secondo me, il motivo di tanto interesse mediatico: improvvisamente tutti noi adulti stiamo facendo un collettivo esame di coscienza, severo e con risultati pessimi.
Anche i ragazzi, però, dovrebbero farlo e imparare a non sentirsi così invincibili e invulnerabili.
È vero che loro in pratica hanno solo diritti e i genitori solo doveri, ma i figli hanno l’obbligo di ascoltare e rispettare i genitori. E soprattutto non svalutare il loro addestramento alla vita.
La verità è che non insegniamo loro abbastanza; non li perseguitiamo ripetendo loro all’infinito regole basilari; non ci occupiamo di loro quanto dovremmo; non abbiamo mai il coraggio di punirli. Non abbiamo la forza di dire no. Ci piace avere dai figli i like della vita, come su Instagram. Li vogliamo nostri followers e non nostri contraddittori. Siamo diventati permissivi e non più autorevoli.
Abbiamo paura della loro ribellione e del loro distacco, che invece, sono il punto di partenza della maturità, dell’autonomia. Tutto il resto è destino cieco.

Annamaria Bernardini de Pace
* Avvocato del foro di Milano, esperta di diritto di famiglia e della persona
 
condivisibile al 1000% e aggiungo due mie considerazioni
a) il ragazzo non dimenticherá ma il rimorso si affievolirá al punto di giustificare/accettare l’accaduto. É la vita. Il tempo lenisce ogni dolore.
b) oggi chi castiga piú i figli con un sonoro ceffone? tra l’altro si rischia un processo....meglio assecondarli e “chi se ne frega”. poi c’é il genitore che sostiene cheil figlio piú che un figlio é un amico. Il massimo del minimo.
Chi ringraziamo? il 68?
PS: ovviamente non per tutti é cosí, sicuramente per molti.
 
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