I "clienti premium" una volta, secondo me, erano un po' più di larghe vedute...non mi riferisco a tuo padre, mi raccomando...non lo conosco neanche e probabilmente è simpaticissimo, ma parliamo della percezione generale, della tendenza in atto.
Anch'io ho parenti molto stretti che probabilmente oggi non considererebbero una Peugeot neanche sotto tortura (anche se uno in particolare, ha avuto una 205GTI negli anni '80...quando era di moda)
Credo che un'utilitaria sia un'utilitaria, non una specie di simulacro da esibire...nel concetto originario di utilitaria c'è molta eleganza, quella della semplicità, dell'oggetto utile, funzionale.
Infatti le utilitarie degli anni '70 sono bellissime, nella loro semplicità, funzionalità: tutte diverse, caratterizzate e inimitabili.
Non so voi, ma io sono cresciuto pensando che ci fossero auto con diverse funzioni, la macchina bella, confortevole, veloce, magari anche molto esclusiva, e la macchina pratica, funzionale, da usare tutti i giorni, utile a quello che oggi chiameremo "cliente premium", o magari luxury, anche per non dare nell'occhio, per mimetizzarsi in santa pace.
Ho visto tante signore di famiglie patrizie girare al Forte con la Dyane o la Mehari, ma meglio in bici, l'Avvocato aveva una collezione di Panda con le quali amava andare in giro soprattutto a St. Moritz, Mi ricordo di una signora nobile di Firenze con villa in collina e servitù, che girava con la Duna SW, atto massimo di snobismo, impareggiabile e inarrivabile, concettualmente, per un comune mortale...
Certo, le utilitarie sfiziose ci sono sempre state, la Mini De Tomaso (la A112 Abarth, per quanto affascinante, era più nazional popolare) o le Clubman modificate con la radica e la pelle dentro e vendute da Achilli Motors... Ancora prima le 600 jolly. Ma erano cose artigianali, che respiravano passione, cose particolari, un po' preziose e giocose, e anche ironiche allo stesso tempo. La discriminante più che il prezzo, era lo stile.
Oggi no, dobbiamo appiattirci a questa definizione di "premium", che poi cosa sarebbe? Una macchina da aperitivo? Se parliamo di macchine piccole, tutto è immagine, marchio, listino...amen.
Penso di esserci nato, cliente premium o meglio luxury...ma c'era un fascino in quegli oggetti, c'era qualcosa di diverso, di tangibile, di meccanico di toccabile... oggi mi pare tutto marketing, c'è meno gioco, meno ironia, almeno su auto che comunque spesso condividono moltissimo -almeno nel settore delle utilitarie- a parte la pelle ultima della carrozzeria, qualche materiale migliore e il marchietto, con ciò che i "clienti premium" non cagano neanche di striscio.
Non so voi, non so i clienti premium, ma a me un'auto compatta, elettrica, che presuppone un'esperienza di utilizzo particolare della macchina, la disponibilità di un garage con presa, e costa 33 mila euro, non mi pare un oggettino proprio da indigenti (infatti ora come ora non penso proprio che potrei permettermela) ma probabilmente il marchio sul cofano è sbagliato per presenziare all'aperitivo di ordinanza e ne prendo atto.
E' anche vero che ohlalà è davvero troppo ottimista nei suoi slanci di amore verso i prodotti del Leone; io considero "premium", sicuramente, la versione elettrica, lui vorrebbe allargarsi, un po' troppo, mi sa.
Ho scritto tutto questo panegirico, ma il marketing è marketing, e dobbiamo prenderne atto.
Questa 208 per ora mi piace - a me che detesto cordialmente quasi tutti i prodotti PSA da qualche anno a questa parte, e mi sono quasi preso a male parole un po' di anni fa con uno che lavorava nella sezione design PSA ricordandogli quanto erano impersonali le auto che facevano allora - ma non so se l'entusiasmo scemerà quando ne vedrò una ad ogni angolo di strada. Mi consolo, pensando che una bella parigina con tacco 12 rosso come dico io, ci starebbe proprio bene sopra, anzi sarebbe la morte sua, e so per certo che ce ne viaggeranno diverse. Con questo quadretto estetico incoraggiante (molto meglio, a livello immaginario, di un qualsiasi aperitivo o sporting club) e dopo una dura serata di lavoro, vi saluto e vado a dormire

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