<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mercedes: Stop allo sviluppo dei motori a Combustione interna (Ma era una bufala) | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Mercedes: Stop allo sviluppo dei motori a Combustione interna (Ma era una bufala)

Veramente, permettimi, avevi scritto che per fenomeni di questo tipo il 2040 è dopodomani...

Comunque già da circa dieci anni la maggior parte della popolazione mondiale vive in grandi città, ad oggi la stima è del 56%. Stiamo parlando del presente...

https://population.un.org/wup/DataQuery/

Appunto. In 30 anni passeremo da 56 a 66%, secondo le previsioni.
Fenomeno molto lento.
Mentre, invece, in altra parte del post si parlava di fare a meno dei motori termici dal 2040 che è molto vicino.
 
Il problema secondo me è che date tutti per scontato un sistema come quello odierno,e cioè dove ognuno ha la sua/sue automobili di proprietà.Non è detto che in futuro prossimo sia cosi
In un futuro abbastanza lontano, non so ; ma in un futuro prossimo, un'alternativa la vedo dura.
Questo perché da noi è sempre stato tutto molto disordinato, molto imprevedibile, molto non-programmato : lo sviluppo urbano (particolarmente alcuni decenni fa) come lo sviluppo delle zone commerciali ed industriali, spesso e volentieri spuntate qua e là , quasi di colpo, e poi magari abbandonate non molto tempo dopo.
Un gran casino : che ha reso in tanti casi impossibile programmare la costruzione di linee di mezzi pubblici adeguate, per cui a mettere una pezza al tutto per la necessaria mobilità individuale non rimaneva che il veicolo privato.
Ed è tuttora così, non è che la situazione sia gran che cambiata, anzi è tipico delle aziende private andare ad aprire sedi / impianti in zone isolate e "lontane", dove il terreno e gli immobili costano poco : e poi sono c....i dei dipendenti come arrivarci.
In questa situazione, ti voglio ad evitare che ognuno abbia il suo mezzo individuale, di proprietà o no che sia....
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Mi sembrano molto più realistiche e concrete le mie "supposizioni" che parlare delle guerre per il petrolio, andando a tirare in ballo addirittura Enrico Mattei... stiamo parlando di quanto sia realmente possibile, e giustificata, la transizione verso le elettriche : non di storia.

E poi, comunque, non è che questa transizione ci affrancherebbe dal bisogno di petrolio, visto che la fornitura di una sempre crescente quantità di energia elettrica non potrebbe che passare, da noi, dal potenziamento delle centrali termoelettriche, che per quanto ne so funzionano principalmente con derivati del petrolio.

Ma anche costruendo nuove centrali, che so, a metano non è che questo ci libererebbe dalla schiavitù di importarlo dall'estero.

Quanto al pensare di produrre l'enorme quantità di energia necessaria coi sistemi ecologici e rinnovabili, mi sembra poco realistico, perlomeno in tempi che non siano biblici.

Quindi sempre sul petrolio, mi pare, si va a parare.... e comunque sempre sulla dipendenza dalle importazioni estere, si tratti di petrolio, o di metano, o persino di combustibili per centrali nucleari (molto improbabili, direi).
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Ma come più realistiche... le guerre per il petrolio non ci sono e non ci sono state? Non mi dire che te ne devo ricordare qualcuna...

Energia da rinnovabili in tempi biblici? Vuoi qualche esempio?

http://www.rinnovabili.it/energia/eolico/regno-unito-eolico-offshore-nucleare/

https://www.ilfattoquotidiano.it/20...diale-per-energia-prodotta-dal-vento/2391121/
 
Appunto. In 30 anni passeremo da 56 a 66%, secondo le previsioni.
Fenomeno molto lento.
Mentre, invece, in altra parte del post si parlava di fare a meno dei motori termici dal 2040 che è molto vicino.

Lento a scala mondiale??? Ma stiamo scherzando?
Quei numeri vogliono dire che l'urbanizzazione sta correndo velocissimamente.
 
Il problema delle ricariche veloci è "lato server", non "lato client". Per impiantare una rete di supercharger di ultima generazioni (tipo Ionity) da 350 e passa kW serve una potenza installata che dire mostruosa non rende l'idea. Con tutto quello che comporta non tanto produrre, ma distribuire una quantità di corrente del genere. E per favore, che non venga fuori il V2G, che è una corazzata Kotiomkin grande come il Millennium Falcon.
Produrre l'energia elettrica necessaria ad alimentare milioni di auto elettriche mi sembra un problema importante . L'Italia ha votato contro il nucleare , non entro nel merito di questa scelta degli anni '80 . Ma come produrre tutta questa energia ? Con l'idroelettrico :) ? Col metano , per il quale dipendiamo dalla Russia e da altre nazioni che ne hanno ? Oppure intendiamo continuare a comprare energia , in maniera sempre più massiccia , dalle nazioni del nucleare a pochi km dai nostri confini ? Ma se queste nazioni avranno , come avranno sicuramente , lo stesso problema di alimentare milioni di auto a batteria ? Con l'eolico che dipende dai venti ? Con il fotovoltaico ?
 
Produrre l'energia elettrica necessaria ad alimentare milioni di auto elettriche mi sembra un problema importante . L'Italia ha votato contro il nucleare , non entro nel merito di questa scelta degli anni '80 . Ma come produrre tutta questa energia ? Con l'idroelettrico :) ? Col metano , per il quale dipendiamo dalla Russia e da altre nazioni che ne hanno ? Oppure intendiamo continuare a comprare energia , in maniera sempre più massiccia , dalle nazioni del nucleare a pochi km dai nostri confini ? Ma se queste nazioni avranno , come avranno sicuramente , lo stesso problema di alimentare milioni di auto a batteria ? Con l'eolico che dipende dai venti ? Con il fotovoltaico ?

Con un mix di tutto questo, e sprecandone meno con reti più intelligenti.
Le nazioni che finora sostenevano in modo convinto il nucleare, tra cui anche la Francia e l'Inghilterra, hanno già progetti di dismissione in favore delle rinnovabili.

https://www.ilfattoquotidiano.it/20...5-una-mossa-dimmagine-o-molto-di-piu/4800720/
 
Produrre l'energia elettrica necessaria ad alimentare milioni di auto elettriche mi sembra un problema importante . L'Italia ha votato contro il nucleare , non entro nel merito di questa scelta degli anni '80 . Ma come produciao tutta questa energia ? Con l'idroelettrico ? Col metano , per il quale dipendiamo dalla Russia e da altre nazioni che ne hanno ? Oppure continuamo a comprare energia , in maniera sempre più massiccia dalle nazioni del nucleare a pochi km dai nostri confini ? Ma se queste nazioni avranno , come avranno sicuramente , lo stesso problema di alimentare milioni di auto a batteria ? Con l'eolico che dipende dai venti ? Con il fotovoltaico ?

Il problema più grosso non è la produzione di energia; abbiamo la tecnologia, tanto tempo, e l'energia necessaria è meno di quel che si potrebbe pensare.
Il problema grosso rimane quello delle batterie. Lì, a mio giudizio, non abbiamo ancora niente di realmente adeguato.
 
Ma come più realistiche... le guerre per il petrolio non ci sono e non ci sono state? Non mi dire che te ne devo ricordare qualcuna...

Energia da rinnovabili in tempi biblici? Vuoi qualche esempio?

http://www.rinnovabili.it/energia/eolico/regno-unito-eolico-offshore-nucleare/

https://www.ilfattoquotidiano.it/20...diale-per-energia-prodotta-dal-vento/2391121/
Per la Danimarca, lo sapevo già ; per il Regno Unito no.

Ma sono Paesi che si no mossi già da molto tempo, e con decisione, per liberarsi dalla dipendenza dal petrolio : ma io stavo parlando di come stanno le cose da noi !
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Per la Danimarca, lo sapevo già ; per il Regno Unito no.

Ma sono Paesi che si no mossi già da molto tempo, e con decisione, per liberarsi dalla dipendenza dal petrolio : ma io stavo parlando di come stanno le cose da noi !
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Informati. Da noi stanno abbastanza bene (e anche noi ci siamo mossi da tempo, nell'idroelettrico e nel fotovoltaico), nel nostro mix energetico abbiamo già una quota importante di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, oltre il 35%. Per la precisione, il 35,1 nel 2018.
Da lì a liberarsi dalla dipendenza da petrolio (e gas naturale) è un altro discorso, sono cambiamenti che devono coinvolgere, oltre che il modo di produrre energia, un ripensamento generale di tutto il nostro modo di vivere, costruire, produrre, consumare, spostarci, etc.
Ci vorrà intelligenza e lungimiranza, ma non mi pare che ci siano alternative
 
Ultima modifica:
Con un mix di tutto questo, e sprecandone meno con reti più intelligenti.
Le nazioni che finora sostenevano in modo convinto il nucleare, tra cui anche la Francia e l'Inghilterra, hanno già progetti di dismissione in favore delle rinnovabili.

https://www.ilfattoquotidiano.it/20...5-una-mossa-dimmagine-o-molto-di-piu/4800720/

Bè mi conforta pensare che l'energia elettrica per autotrazione non sia un problema e che il nucleare sarà -si spera- abbandonato , almeno in Europa , se non altro per il pericolo nello stoccaggio e conservazione delle scorie . Spero che i calcoli per alimentare milioni di vetture siano esatti e che le rinnovabili siano sufficienti , insieme al metano , notoriamente poco inquinante . Rimane però la questione batterie : autonomia , costruzione (terre rare) , smaltimento e pericolo nell'uso , incendio e folgorazione dei soccorritori...

https://www.evlist.it/it/categorie-...o-soccorso-in-incidenti-con-veicoli-elettrici
 
Informati. Da noi stanno abbastanza bene (e anche noi ci siamo mossi da tempo, nell'idroelettrico e nel fotovoltaico), nel nostro mix energetico abbiamo già una quota importante di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, oltre il 35%. Per la precisione, il 35,1 nel 2018.
Da lì a liberarsi dalla dipendenza da petrolio (e gas naturale) è un altro discorso, sono cambiamenti che devono coinvolgere un ripensamento generale di tutto il nostro modo di vivere, costruire, produrre, spostarci, etc.
Ci vorrà intelligenza e lungimiranza, ma non mi pare che ci siano alternative
Non siamo messi per nulla bene. Il grosso delle rinnovabili è idroelettrico, dove stiamo arrivando a tappo, e c’è tanto import.

https://www.qualenergia.it/articoli...l-9_8percento-ma-solo-grazie-a-idroelettrico/
 
Le nazioni che finora sostenevano in modo convinto il nucleare, tra cui anche la Francia e l'Inghilterra, hanno già progetti di dismissione in favore delle rinnovabili
La Svezia invece punta decisamente sul nucleare proprio per sostenere la svolta green nonché l’export di energia elettrica. La cosa buffa è che nonostante ben otto reattori attivi, notevoli infrastrutture, pochi abitanti e ancor meno auto, sono bastate poche migliaia di auto a pile per mandare in crisi il sistema di distribuzione elettrica.
 
Non siamo messi per nulla bene. Il grosso delle rinnovabili è idroelettrico, dove stiamo arrivando a tappo, e c’è tanto import.

https://www.qualenergia.it/articoli...l-9_8percento-ma-solo-grazie-a-idroelettrico/

Non capisco molto il tuo post: citi il ruolo della produzione delle varie fonti rinnovabili - che varia a seconda del clima annuale - sul totale dell'incremento della produzione annuale da rinnovabili, ma che c'entra?
Se andiamo a vedere invece la percentuale di rinnovabile sul totale dell'energia elettrica prodotta, è (ovviamente) in costante crescita ogni anno. Ovviamente con politiche più decise la crescita può essere maggiore.
Il link che hai citato, un po' fuori tema, invece è interessante per gli "scettici" per vedere che le rinnovabili - la cui produzione dipende annualmente dalle condizioni meteo contingenti, ovviamente - possono dare una produzione globale costante se presenti nel giusto mix.
Per esempio, tu hai linkato i dati relativi al 2018 in cui l'idroelettrico ha prodotto molto, e il fotovoltaico poco, a causa della piovosita; mentre nel 2017 il fotovoltaico ha fatto segnare un record, mentre l'idroelettrico ha prodotto meno, per il maggior soleggiamento:

https://www.qualenergia.it/articoli...017-ma-record-di-produzione-del-fotovoltaico/

Ma la percentuale delle rinnovabili sul totale della produzione è in costante aumento (ovviamente: che senso avrebbe dismettere impianti di produzione di energia elettrica da rinnovabili?)

Fra l'altro, rispetto al 2018 che hai citato, lo stesso media produce anche questo articolo;)

https://www.qualenergia.it/articoli/ecco-come-sono-andate-le-rinnovabili-in-italia-nel-2018/
 
Ultima modifica:
Il problema più grosso non è la produzione di energia; abbiamo la tecnologia, tanto tempo, e l'energia necessaria è meno di quel che si potrebbe pensare.
Il problema grosso rimane quello delle batterie. Lì, a mio giudizio, non abbiamo ancora niente di realmente adeguato.
Autonomia ? Colonnine di ricarica ? Ricarica per i veicoli che dormono per strada ? Uso di terre rare ? Uso di Litio e altri metalli pesanti ? Smaltimento ? Produzione ? Infiammabilità ? Pericolosità in caso d'urto ? Quali sono le principali criticità delle batterie per l'auto elettrica ?
 
La Svezia invece punta decisamente sul nucleare proprio per sostenere la svolta green nonché l’export di energia elettrica. La cosa buffa è che nonostante ben otto reattori attivi, notevoli infrastrutture, pochi abitanti e ancor meno auto, sono bastate poche migliaia di auto a pile per mandare in crisi il sistema di distribuzione elettrica.

Ma quando mai! In Svezia stanno dismettendo i reattori nucleari, hanno avuto nel '79 un referendum che ha detto no al nucleare, e per legge potranno solo sostituire due vecchie centrali con nuove da qui al 2035, e anche loro hanno investito molto sull'eolico.
Il problema svedese più che la produzione è la rete, sia di distribuzione che le colonnine di ricarica, perché hanno un parco macchine elettrico enorme.
 
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