<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mancanza di medici | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Mancanza di medici

una lettera ad un giornale spesso risolve l’irrisolvibile.

Comunque io, anni fa, avevo bisogno di una terapia ( onde d’urto che anni fa la si poteva fare presso pochi centri specializzati) per cui prenoto presso un centro nel comasco. Dopo qualche applicazione mi dicono che la macchina é rotta. Ok dico, puó accadere. Passano i giorni, settimane ma niente e, peggio, non mi sanno dire niente. Ho mandato una raccomandata all’ufficio apposito della regione Lombardia. Ebbene, dopo qualche giorno la macchina funzionav
perfettamente.

Beata Lombardia ...
L' ho fatto anch' io....
Manco mi han risposto.
E danno pure il riferimento ( cui rivolgersi ) per i " clienti "
 
Il mio medico allora è già proiettato verso il futuro.
Non ti visita,non ti prescrive mai esami,se stai male non viene a casa.
Infatti le poche volte che capita di star male guardia medica o pronto soccorso,dove i medici che fanno davvero i medici giustamente si lamentano se il caso non è così grave oppure se il malessere si è verificato in un orario in cui a occuparsene dovrebbe essere il medico di famiglia.
Tre ore di ambulatorio 5 giorni a settimana,tranne festivi e prefestivi,di cui la prima ora è per le ricette e le restanti due per le visite,se malauguratamente hai bisogno sia di una ricetta che di una visita devi fare due volte la coda.
Il problema è che è pure giovane,ma quando andrà in pensione io non lo rimpiangerò di sicuro perchè di fatto è come non averlo.
E perchè non lo cambiate?
 
Già fatto.
Tra l'altro poco tempo fa' c'è stato un altro episodio,il medico è andato in ferie senza alcun preavviso e non si è nemmeno premunito di prescrivere ai pazienti le ricette di cui sapeva che avrebbero avuto bisogno.
Col risultato che il suo sostituto si è ritrovato lo studio invaso da decine di persone.
Magari sono io che pretendo troppo ma se sai che il giorno 15 andrai in vacanza un avviso ci starebbe bene,e se un paziente che segue una terapia fissa viene in studio il giorno 13 si potrebbe anche chiedergli se ha bisogno di qualche ricetta sapendo che a breve partirai e starai via quasi 20 giorni.
Oltretutto la guardia medica non può fare prescrizioni per terapie abituali quindi secondo me essendo un minimo previdenti si possono evitare disagi e code inutili.
Ma a quanto pare questi discorsi non interessano molto.
Qua alcuni medici, su assurdo consiglio della ASL, hanno iniziato a fare i conti della serva con le pastiglie delle terapie.
Una scatola da 30? Ti prescrivono la successiva dopo 28-29 giorni, non prima.
Quindi se non stai bene o hai impegni quelle 2 mattine, o mandi qualcuno dei parenti a chiedere la prescrizione o interrompi la cura, anche se sono pastiglie per il cuore. Fortunatamente i piani terapeutici passano dalla ASL, altrimenti i pazienti con diabete...
Ovviamente se prendi 10 medicine diverse, tutte con scatole e data di inizio diversa, prendi domicilio in sala d'attesa.
Ogni giorno trovi le stesse persone e fai 3 ore di fila per farti visitare, aumentando esponenzialmente i rischi di contagiare ed essere contagiato da chi è in attesa perchè ha malattie contagiose.

Qualche giorno leggerete di qualche medico che non è uscito dallo studio con le sue gambe.
 
mi permetto di dire la mia, io vengo da una famiglia di medici qua e là, a macchia di leopardo, saltando generazioni o in specializzazioni assolutamente diverse tra loro (cardiologi, chirurghi, oculisti...), ognuno che si è costruito il suo percorso e ognuno che è arrivato ai massimi livelli nella sua specializzazione dopo tanto lavoro e fatica, e ognuno di loro che, oggi come oggi, non mi consiglierebbe di fare medicina, e nel caso la facessi, non mi consiglierebbe di lavorare in Italia. Il motivo? inizi avendo almeno 10 anni di studio, dopodichè ti ritrovi con stipendi più bassi che altrove, senza dimenticare che, caso unico in Europa, l´Italia prevede il penale per l´errore medico. Chiaro, se è un errore per carenze colpevoli giusto, e c´è anche in altri posti, ma per l´errore incolpevole lo trovo assurdo. La professione medica negli ultimi anni si è spesso ridotta al seguire le procedure come una macchina, tanto, seguendo le procedure, si è al riparo da condanne, se qualcuno muore seguendo le procedure "che ci vuoi fare", ma se qualcuno non seguendole prende un raffreddore apriti cielo, magari non seguendole perchè in quel caso, considerata la storia medica del paziente e con la propria esperienza si è ritenuto meglio agire in un altro modo, ma in italia la procedura è sacra. Inoltre vorrei ricordare che il seguire le procedure sempre pedissequamente è un ottimo modo per impedire ogni progresso scientifico. Scusate lo sfogo, ma più tempo passa, più sono triste per il mio paese che vedo messo sempre peggio e che temo, purtroppo, di non vedere mai più da residente, ma solo da turista...
 
Qua alcuni medici, su assurdo consiglio della ASL, hanno iniziato a fare i conti della serva con le pastiglie delle terapie.
Una scatola da 30? Ti prescrivono la successiva dopo 28-29 giorni, non prima.
Quindi se non stai bene o hai impegni quelle 2 mattine, o mandi qualcuno dei parenti a chiedere la prescrizione o interrompi la cura, anche se sono pastiglie per il cuore. Fortunatamente i piani terapeutici passano dalla ASL, altrimenti i pazienti con diabete...
Ovviamente se prendi 10 medicine diverse, tutte con scatole e data di
inizio diversa, prendi domicilio in sala d'attesa.
Ogni giorno trovi le stesse persone e fai 3 ore di fila per farti visitare,
aumentando esponenzialmente i rischi di contagiare ed essere contagiato da chi è in attesa perchè ha malattie contagiose.

Qualche giorno leggerete di qualche medico che non è uscito dallo studio con le sue gambe.


Per una volta " sto messo meglio "

Per le ricette e le impegnative, da sempre, si telefona e dopo un giorno si passa a ritirarle.
I medici piu' " raffinati " accettano le richieste via mail e sempre via mail il giorno dopo inviano il richiesto.
 
Per una volta " sto messo meglio "

Per le ricette e le impegnative, da sempre, si telefona e dopo un giorno si passa a ritirarle.
I medici piu' " raffinati " accettano le richieste via mail e sempre via mail il giorno dopo inviano il richiesto.
Il mio medico per fortuna non fa parte di quel gruppetto di burocrati.
Gli altri però non accettano telefonate di questo tipo, men che meno le email. Al massimo qualcuno h una cassetta per le lettere in sala d'attesa, dove imbucare un foglio con i dati del paziente e del medicinale.
Le ricette poi si ritirano il giorno seguente (tra l'uscita di un paziente e l'ingresso del successivo).

C'è da impazzire...
 
Qua alcuni medici, su assurdo consiglio della ASL, hanno iniziato a fare i conti della serva con le pastiglie delle terapie.
Una scatola da 30? Ti prescrivono la successiva dopo 28-29 giorni, non prima.
Quindi se non stai bene o hai impegni quelle 2 mattine, o mandi qualcuno dei parenti a chiedere la prescrizione o interrompi la cura, anche se sono pastiglie per il cuore. Fortunatamente i piani terapeutici passano dalla ASL, altrimenti i pazienti con diabete...
Ovviamente se prendi 10 medicine diverse, tutte con scatole e data di inizio diversa, prendi domicilio in sala d'attesa.
Ogni giorno trovi le stesse persone e fai 3 ore di fila per farti visitare, aumentando esponenzialmente i rischi di contagiare ed essere contagiato da chi è in attesa perchè ha malattie contagiose.

Qualche giorno leggerete di qualche medico che non è uscito dallo studio con le sue gambe.

Assurdo.
I miei genitori seguono delle terapie giornaliere ormai da anni e non si capisce per quale motivo di alcuni farmaci il medico non può scrivere più di una scatola e le ricette non sono ripetibili pur essendo bianche,col risultato che quasi ogni settimana hanno bisogno di una ricetta e devono andare a fare la coda.
Boh sarò strano io ma si tratta di medicine non di caramelle,la gente non prende 4 o 5 pastiglie al giorno per sfizio e rimanere senza farmaci per la pressione ad esempio può essere piuttosto pericoloso.
Non dico far andare a casa i pazienti coi secchi pieni di pastiglie,ma nemmeno contargli le medicine come se fossero dei criceti o dei pesci rossi.
 
Qua alcuni medici, su assurdo consiglio della ASL, hanno iniziato a fare i conti della serva con le pastiglie delle terapie.
Una scatola da 30? Ti prescrivono la successiva dopo 28-29 giorni, non prima.
Da me è così da anni, con un po’ di maggiore tolleranza e ovviamente la possibilità di chiedere le ricette (per altro tutte dematerializzate) per telefono.

Tra l’altro prescrivono solo il principio attivo, la regione paga solo i generici, se vuoi quelli “originali” ci metti la differenza
 
La professione medica negli ultimi anni si è spesso ridotta al seguire le procedure come una macchina, tanto, seguendo le procedure, si è al riparo da condanne, se qualcuno muore seguendo le procedure "che ci vuoi fare", ma se qualcuno non seguendole prende un raffreddore apriti cielo, magari non seguendole perchè in quel caso, considerata la storia medica del paziente e con la propria esperienza si è ritenuto meglio agire in un altro modo, ma in italia la procedura è sacra.

Sono d'accordo,infatti il mio medico è molto timoroso,se ha qualcosa di più grave di un mal di gola ti manda dallo specialista e non si prende responsabilità.
Poi se lo specialista ti prescrive di saltare dal terzo piano amen.
Però io penso che questo timore di prendere un'iniziativa spesso sia eccessivo,che i medici di famiglia non possano più controllare una ferita oppure occuparsi di un tappo di cerume mi sembra ridicolo.
Se poi il ruolo del medico di famiglia si deve ridurre a un lavoro d'ufficio,cioè scrivere ricette e leggere quanto scrivono gli specialisti,bisogna almeno fare in modo che ottenere una ricetta non diventi un incubo per i pazienti.
 
Da me è così da anni, con un po’ di maggiore tolleranza e ovviamente la possibilità di chiedere le ricette (per altro tutte dematerializzate) per telefono.

Tra l’altro prescrivono solo il principio attivo, la regione paga solo i generici, se vuoi quelli “originali” ci metti la differenza

Pure qui. Dalla mia dottoressa le ricette si possono chiedere via mail, le "bianche" vanno direttamente in farmacia (c'è anche un'app predisposta dalla regione, ma fa schifo), solo le "rosse" vanno ritirate in ambulatorio.
 
Pure qui. Dalla mia dottoressa le ricette si possono chiedere via mail, le "bianche" vanno direttamente in farmacia (c'è anche un'app predisposta dalla regione, ma fa schifo), solo le "rosse" vanno ritirate in ambulatorio.

Da me non c'è alcun collegamento tra medico e farmacia.
Si possono richiedere le ricette per telefono o via mail ma ci vogliono due giorni lavorativi prima di poterle ritirare.
E per ritirare le ricette si può andare solo la prima ora di apertura dell'ambulatorio,in pratica 5 finestre da 1 ora in tutta la settimana.
Io sono fortunato perchè quando va male prendo medicine una volta o due all'anno,ma chi ha problemi di salute cronici è veramente messo in croce.
 
Da me non c'è alcun collegamento tra medico e farmacia.

Qui per fortuna siamo messi un po' meglio, una volta emessa la ricetta vai in qualsiasi farmacia con la tessera sanitaria, non serve neanche stampare la ricetta, lo fa il farmacista. Per i farmaci soggetti a piano terapeutico, vedi quelli per il diabete o gli anticoagulanti speciali non si può, ma per i farmaci standard è comodo.
 
Back
Alto