<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ora è ufficiale: nel ponte Morandi ha ceduto il tirante | Il Forum di Quattroruote

Ora è ufficiale: nel ponte Morandi ha ceduto il tirante

Come si vede dal filmato è stato il tirante, aggiunto ner rinforzare la struttura, a cedere e spezzarsi.
Ora, un tirante è soggetto esclusivamente a sollecitazioni assiali di trazione. Come si può concepire di fare un tirante in cemento armato, materiale che che si usa solo nelle strutture sollecitate a compressione?

Il progettista si scusa: bisognava fare più manutenzione. Ma il pesce puzza a cominciare dalla testa. Se fosse stato fatto in acciaio, il tirante abbisognava solo di una mano di vernice ogni 4-5 anni, senza corrosioni invisibili all'esterno come nel cemento armato, come il ponte di Brooklyn che è lì da 136 anni.
I ponti e le strade costruite dai Romani sono ancora lì dopo 2.000 anni, e ci insegnano sempre come si dovrebbe lavorare.

https://www.lastampa.it/2019/07/02/...i-il-resto-5FvkBm8ysHACXaCgsGc67K/pagina.html
 
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"Secondo: Autostrade sapeva da 25 anni che gli stralli erano a rischio. Tanto che nel 1993 li fece ristrutturare soltanto sulla pila 11, ma su una rivista aziendale dell’anno successivo, quando ancora era pubblica, indicava che un restyling identico sarebbe stato fondamentale sia sulla 9 sia sulla 10. Non è mai avvenuto, sebbene nel 2015 si fosse deciso d’intervenire proprio sulla 9 con un investimento di 20 milioni. I lavori sono stati rinviati, ufficialmente deliberati nell’ottobre 2017 e dovevano partire alla fine dell’estate 2018 (troppo tardi), dopo un batti e ribatti con il Ministero dei Trasporti che non ha contribuito a stringere i tempi"

Parliamo del niente. Quei disgraziati...
 
Gli stralli (i tiranti) del ponte Morandi facevano parte di una tipologia costruttiva (brevettata dallo stesso Ing. Morandi) che all' epoca in cui fu concepita ( più di 50 anni fa) era lo stato dell' arte ingegneristica e si basava sulle conoscenze tecniche e capacità computazionali disponibili.
Fatta questa premessa, vorrei precisare, solo per chiarezza tecnica, che negli stralli di quel ponte, la parte soggetta a trazione erano i cavi in acciaio interni alla sezione di calcestruzzo, e che il calcestruzzo era pensato come protettore dei cavi stessi.
Dato che un cavo in acciaio, come la corda di una chitarra, se viene teso si allunga: nell' allungamento si sarebbe trascinato il calcestruzzo in cui era annegato, il quale si sarebbe trovato teso innescando fessurazioni ( dato che il cls viene considerato non resistente alla trazione in pratica).
Le fessurazioni del calcestruzzo avrebbero esposto i cavi in acciaio agli agenti atmosferici ed inquinanti (aria salmastra ad esempio), mettendoli a rischio di corrosione con ovvia perdita di resistenza.
L'ing. Morandi e il suo staff pensarono allora di ricorrere alla precompressione del calcestruzzo degli stralli, decisamente una soluzione ardita per quei tempi.
La precompressione avrebbe indotto nelle sezioni di calcestruzzo uno stato tensionale ( compressione) opposto a quello dovuto alla trazione: un annullarsi a vicenda delle tensioni che si sperava avrebbe evitato le fessurazioni.
In realtà il peso stesso degli stralli gli sottoponeva anche ad uno stato di flessione, il che ha aggravato una situazione che, in carenza o insufficiente manutenzione, la permesso la corrosione dei cavi in acciaio, che man mano che si corrodevano, aumentavano di volume (un effetto della corrosione stessa) e sgretolavano il cls attorno, aggravando ulteriormente la situazione, in un circolo vizioso di cui si sono visti i tragici effetti.
Perché non l' hanno fatto in acciaio? All' epoca (dopoguerra, anni 50 e 60) l'acciaio era un materiale strategico di cui specie gli USA facevano incetta su tutti i mercati, quindi il prezzo era elevato.
La scelta quindi del calcestruzzo fu condizionata anche da motivi economici, costava meno e poi era anche di moda, soprattutto in Italia, e si costruirono opere anche di notevole valenza architettonica ( basti pensare all' Ing. Pier Luigi Nervi).
Sui ponti romani, passo: segnalo solo che l' arco, il componente strutturale utilizzato dai Romani, funziona sostanzialmente per sola compressione dei conci che lo compongono (mutuo contrasto) previa compensazione delle spinte laterali che genera.
Il rapporto peso portato/peso della struttura però gioca a suo sfavore, nel senso che serve tanto materiale (pietra e opus cementitium in quelli romani) e quindi peso, rispetto ai carichi che deve sopportare ( ecco perché stanno ancora in piedi - per la cronaca un passaggio di un TIR equivale circa, come effetti dinamici, al passaggio di migliaia di automobili).
Tra l' altro i Romani sapevano usare bene pure il calcestruzzo (non armato), e pure si spingevano su strutture molto tecniche, tipo la copertura a cupola ribassata e di spessore ridotto del Pantheon, in opus cementitium. Il loro segreto era l' aggiunta di pozzolana, un materiale di origine vulcanica che dona all'impasto di cemento una eccezionale resistenza meccanica, oltre alla durabilità.
 
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Ora, un tirante è soggetto esclusivamente a sollecitazioni assiali di trazione. Come si può concepire di fare un tirante in cemento armato, materiale che che si usa solo nelle strutture sollecitate a compressione?
Il funzionamento lo ha spiegato in modo esauriente quantum leap qui sopra, ti invito a leggerlo.
Il calcestruzzo armato si usa principalmente nelle strutture sollecitate a compressione e flessione, come già detto, ed è l'armatura metallica ad assorbire gli sforzi di trazione, che tra l'altro sono presenti anche nei pilastri, in alcuni punti.
Il progettista si scusa: bisognava fare più manutenzione.
Il progettista è morto nel 1989...
 
Gli stralli (i tiranti) del ponte Morandi facevano parte di una tipologia costruttiva (brevettata dallo stesso Ing. Morandi) che all' epoca in cui fu concepita ( più di 50 anni fa) era lo stato dell' arte ingegneristica e si basava sulle conoscenze tecniche e capacità computazionali disponibili.
Fatta questa premessa, vorrei precisare, solo per chiarezza tecnica, che negli stralli di quel ponte, la parte soggetta a trazione erano i cavi in acciaio interni alla sezione di calcestruzzo, e che il calcestruzzo era pensato come protettore dei cavi stessi.
Dato che un cavo in acciaio, come la corda di una chitarra, se viene teso si allunga: nell' allungamento si sarebbe trascinato il calcestruzzo in cui era annegato, il quale si sarebbe trovato teso innescando fessurazioni ( dato che il cls viene considerato non resistente alla trazione in pratica).
Le fessurazioni del calcestruzzo avrebbero esposto i cavi in acciaio agli agenti atmosferici ed inquinanti (aria salmastra ad esempio), mettendoli a rischio di corrosione con ovvia perdita di resistenza.
L'ing. Morandi e il suo staff pensarono allora di ricorrere alla precompressione del calcestruzzo degli stralli, decisamente una soluzione ardita per quei tempi.
La precompressione avrebbe indotto nelle sezioni di calcestruzzo uno stato tensionale ( compressione) opposto a quello dovuto alla trazione: un annullarsi a vicenda delle tensioni che si sperava avrebbe evitato le fessurazioni.
In realtà il peso stesso degli stralli gli sottoponeva anche ad uno stato di flessione, il che ha aggravato una situazione che, in carenza o insufficiente manutenzione, la permesso la corrosione dei cavi in acciaio, che man mano che si corrodevano, aumentavano di volume (un effetto della corrosione stessa) e sgretolavano il cls attorno, aggravando ulteriormente la situazione, in un circolo vizioso di cui si sono visti i tragici effetti..


Certo che,
leggendo in questa dotta dissertazione:

-si sarebbe trovato
-le fessurazioni avrebbero esposto
-soluzione ardita per quei tempi
-avrebbe indotto
-si sperava
-avrebbe evitato

vengono i brividi

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Gli stralli (i tiranti) del ponte Morandi facevano parte di una tipologia costruttiva (brevettata dallo stesso Ing. Morandi) che all' epoca in cui fu concepita ( più di 50 anni fa) era lo stato dell' arte ingegneristica e si basava sulle conoscenze tecniche e capacità computazionali disponibili.
Fatta questa premessa, vorrei precisare, solo per chiarezza tecnica, che negli stralli di quel ponte, la parte soggetta a trazione erano i cavi in acciaio interni alla sezione di calcestruzzo, e che il calcestruzzo era pensato come protettore dei cavi stessi.
Dato che un cavo in acciaio, come la corda di una chitarra, se viene teso si allunga: nell' allungamento si sarebbe trascinato il calcestruzzo in cui era annegato, il quale si sarebbe trovato teso innescando fessurazioni ( dato che il cls viene considerato non resistente alla trazione in pratica).
Le fessurazioni del calcestruzzo avrebbero esposto i cavi in acciaio agli agenti atmosferici ed inquinanti (aria salmastra ad esempio), mettendoli a rischio di corrosione con ovvia perdita di resistenza.
L'ing. Morandi e il suo staff pensarono allora di ricorrere alla precompressione del calcestruzzo degli stralli, decisamente una soluzione ardita per quei tempi.
La precompressione avrebbe indotto nelle sezioni di calcestruzzo uno stato tensionale ( compressione) opposto a quello dovuto alla trazione: un annullarsi a vicenda delle tensioni che si sperava avrebbe evitato le fessurazioni.
In realtà il peso stesso degli stralli gli sottoponeva anche ad uno stato di flessione, il che ha aggravato una situazione che, in carenza o insufficiente manutenzione, la permesso la corrosione dei cavi in acciaio, che man mano che si corrodevano, aumentavano di volume (un effetto della corrosione stessa) e sgretolavano il cls attorno, aggravando ulteriormente la situazione, in un circolo vizioso di cui si sono visti i tragici effetti.
Perché non l' hanno fatto in acciaio? All' epoca (dopoguerra, anni 50 e 60) l'acciaio era un materiale strategico di cui specie gli USA facevano incetta su tutti i mercati, quindi il prezzo era elevato.
La scelta quindi del calcestruzzo fu condizionata anche da motivi economici, costava meno e poi era anche di moda, soprattutto in Italia, e si costruirono opere anche di notevole valenza architettonica ( basti pensare all' Ing. Pier Luigi Nervi).
Per un motivo o per un altro... parrebbe quindi esserci una sostanziale negligenza alla voce manutenzione e che verosimilmente i presupposti per delle determinate avvisaglie e relativi provvedimenti ci sarebbero potuti essere...!

Circa poi il cemento romano avevo ad es appreso che lo stesso avesse capacità di indurirsi anche completamente immerso nell'acqua!
 
Certo che,
leggendo in questa dotta dissertazione
sarebbe
avrebbero
avrebbe
si sperava
vengono i brividi
Ho usato il condizionale, certo: per quanto fini i modelli di calcolo possano essere, esiste sempre un incertezza.
Mi fanno più paura quelli che sono certi di sapere sempre tutto.
L'unica certezza è che esiste un' incertezza nelle cose, che ci piaccia o no.
Solo la morte è certa, ma non ci è dato modo di sapere quando sarà il nostro turno.
PS: grazie per il "dotta", ma volevo solo chiarire i concetti, altre motivazioni non ce n'erano.
 
Per un motivo o per un altro... parrebbe quindi esserci una sostanziale negligenza alla voce manutenzione e che verosimilmente i presupposti per delle determinate avvisaglie e relativi provvedimenti ci sarebbero potuti essere...!

Circa poi il cemento romano avevo ad es appreso che lo stesso avesse capacità di indurirsi anche completamente immerso nell'acqua!


Diciamo, per completezza che i Romani, nel dubbio
( potesse crollare o meno )
ci mettevano
-una trave piu' grossa
-qualche blocco piu' grosso
-un arco e una colonna in piu'

Mentre per il celebre Pantheon....
Nel dubbio
hanno lasciato nella cupola una apertura di diversi metri
 
Ho usato il condizionale, certo: per quanto fini i modelli di calcolo possano essere, esiste sempre un incertezza.
Mi fanno più paura quelli che sono certi di sapere sempre tutto.
L'unica certezza è che esiste un' incertezza nelle cose, che ci piaccia o no.
Solo la morte è certa, ma non ci è dato modo di sapere quando sarà il nostro turno.
PS: grazie per il "dotta", ma volevo solo chiarire i concetti, altre motivazioni non ce n'erano.


Insomma ci proviamo....
Se poi viene giu'....
....Cambieremo tecnica.
 
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Guarda che opera... Pont du Gard

pont-du-gard-7.jpg




E solo per farci passare l'acqua...
 
Diciamo, per completezza che i Romani, nel dubbio
( potesse crollare o meno )
ci mettevano
-una trave piu' grossa
-qualche blocco piu' grosso
-un arco e una colonna in piu'

Mentre per il celebre Pantheon....
Nel dubbio
hanno lasciato nella cupola una apertura di diversi metri

Però stanno su da millenni.....mo va a capire chi sbaglia:p

Risparmio risparmio ,massimizzare i profitti etcetcetc...se poi ci scappa anche una manutenzione costosa e periodica meglio ancora:O
 
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...Perché non l' hanno fatto in acciaio? All' epoca (dopoguerra, anni 50 e 60) l'acciaio era un materiale strategico di cui specie gli USA facevano incetta su tutti i mercati, quindi il prezzo era elevato...
Ci mancava il difensore d'ufficio.
Il Morandi fu costruito dal 1963 al 1967. In Italia il consumo di acciaio "passò da circa 4 milioni di t nel 1952 a 22,8 milioni di t nel 1974" come è scritto nel secondo paragrafo del link.
Vuoi dire che su milioni di tonnellate non hanno trovato quella decina che serviva per gli stralli?

http://www.treccani.it/enciclopedia/industria-siderurgica_(Enciclopedia-Italiana)/
 
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