Le politiche commerciali di GM per quello che riguarda il mercato europeo, nel corso degli ultimi anni sono state a dir poco incomprensibili, per non dire schizofreniche, ancor di più se vissute dal "dentro" come capitato al sottoscritto.
Hai la Daewoo che tra il finire degli anni 90 e l'inizio del nuovo millennio è ben posizionata (se ricordate bene meglio di quanto fossero a quel tempo le conterranee Kia e Hyundai) e la lasci declinare per via di politiche di prodotto e distribuzione (almeno in Italia) scellerate.
Decidi di fare un passo avanti forte, passando dalla distribuzione affidata a privati locali all'integrazione con GM (ai concessionari fecero 2 gabbassi con la storia di "Daewoo a member of GM"), fai investimenti rilevanti, spendi e obblighi a spendere, dici di volerti posizionare come prodotto di nicchia ma comunque di buona diffusione (erano gli anni di Mattia, Kalos, Tacuma e Nubira), poi, improvvisamente la "genialità", qualcuno si accorge che il marchio Chevrole ha appeal anche in Europa, e vai con nuovi investimenti, diretti e richiesti alle concessionarie (le insegne sono costate un botto e erano obbligatorie), costringi praticamente tutti i concessionari Opel a prendere anche Chevrolet, li metti in concorrenza spietata con gli ex Daewoo, investi una barca di soldi per uno stabilimento in Corea per la produzione di motori Diesel (1.7 e 2.0), riesci finalmente ad avere una gamma che inizia a riscuotere un certo successo e ben posizionata come prezzi (Spark, Aveo, Trax e Cruze SW), non sei messo male neanche con il GPL e il Metano e sul più bello, all'improvviso chiudi baracca e burattini con la giustificazione di non volere sovrapposizioni con il marchio Opel che cederai a PSA meno di 4 anni dopo.
Ricordo l'evento di lancio della Trax, aprile 2013, tutti (e sottolineo tutti) i concessionari italiani (almeno 3 persone per concessionario e i concessionari erano più di 100) invitati ad un mega evento in Puglia in un resort esclusivo (Borgo Egnazia, dove Madonna ha fatto il compleanno)compleanno) dove la sistemazione più economica viaggia sui 400 € a notte (2 notti a capoccia per almeno 400 persone), catering faraonici, escursioni, Vip e violetti vari, azienda di consulenza al top dell'automotive europeo per il training ai venditori, prove su strada, una macchina per concessionario già targata da portarsi via, con l'inevitabile trafila burocratica e agenzie di pratiche auto (100 immatricolazioni in un giorno non sono uno scherzo), hostess e steward in ogni dove.
Si torna a casa (in concessionaria) gasati, la macchina piace, si fanno i conti con la solita programmazione di lancio fatta ad minkiam, si fanno contratti e si vende bene (se ricordate sia la Captiva che la Trax vendevano ben più delle corrispettive Opel e anche la Cruze stava iniziando soprattutto in versione SW a erodere il terreno all'Astra).
Nel frattempo fai firmare a tutti i concessionari e riparatori autorizzati il nuovo contratto di concessione (anche qui tra bolli, marche, consulenti etc. spese a non finire), obblighi tutti ad adeguarsi agli standard di marca (salone, officina, attrezzature, formazione, stock ricambi etc.)
Dopo sei mesi, senza alcun preavviso, la disdetta (a mezzo mail) con cui si comunicava che le attività europee del marchio Chevrolet cessavano di punto in bianco.