<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Neopatentati legge i***ta | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Neopatentati legge i***ta

A parte tutto ci vuole anche un po di lungimiranza, sapendo quello che permetteva la normativa ho subito capito che avrei dovuto comprare due auto e con le mie misere entrate ( tre mesi in alpeggio d'estate e qualche lavoretto in inverno ) non avrei potuto avere tutto.
Facendo due conti ho capito che del motorino e tante altre inutilitá potevo farne a meno, quando ho avuto la patente mi sono comprato il primo "catorcio" che ho trovato e dopo l'anno l'ho cambiato con l'attuale 147, il tutto usando solo ed esclusivamente i miei soldi che avevo risparmiato nei 5 anni precedenti.
Tutto questo prima di finire la scuola e cominciare a lavorare, e se ce l'ha fatta un povero cretino come me non vedo perché non debbano farcela gli altri.


Dura....ma ce l' ho fatta anch' io, e contro tutti e contro tutto.
E poi Tu sei giovane.
Hai tanti spazi....Puoi solo migliorare
 
A parte tutto ci vuole anche un po di lungimiranza, sapendo quello che permetteva la normativa ho subito capito che avrei dovuto comprare due auto e con le mie misere entrate ( tre mesi in alpeggio d'estate e qualche lavoretto in inverno ) non avrei potuto avere tutto.
Facendo due conti ho capito che del motorino e tante altre inutilitá potevo farne a meno, quando ho avuto la patente mi sono comprato il primo "catorcio" che ho trovato e dopo l'anno l'ho cambiato con l'attuale 147, il tutto usando solo ed esclusivamente i miei soldi che avevo risparmiato nei 5 anni precedenti.
Tutto questo prima di finire la scuola e cominciare a lavorare, e se ce l'ha fatta un povero cretino come me non vedo perché non debbano farcela gli altri.

Prendo spunto dal tuo commento ma preciso che non mi riferisco al tuo caso quando scrivo che sento molto spesso persone (specie se nate in famiglie molto agiate) che ripensando al passato raccontano che in pratica si mantenevano da sole,che coi risparmi si sono comprati la macchina o il motorino,che quando sono andate fuori casa per studiare mantenevano in 4 o 5 con lavori part time una casa in zona università etc etc...
Io ho l'impressione che molte volte la memoria giochi brutti scherzi,mai che capiti di sentire qualcuno che dica "io ho fatto del mio meglio ma per fortuna c'era la famiglia che mi aiutava altrimenti non ce l'avrei fatta".
Un caro amico ha comprato casa qualche anno fa'.
Ha iniziato a lavorare da giovane e di questo bisogna dargli atto,però per comprare la casa ha usato i soldi risparmiati anche grazie al fatto che vivendo in casa non aveva spese e che i genitori non gli hanno mai chiesto di contribuire.
Però i soldi per la casa non bastavano,che problema c'è?
Mica fare un mutuo,ci pensano di nuovo i genitori a cui i soldi andranno restituiti ma senza interessi,un po' più semplice che avere a che fare con le banche.
L'auto? Regalo della nonna.
Ma se glielo chiedi tutto quello che ha è frutto del suo duro lavoro.
Mentre invece c'è anche chi pur lavorando e non avendo particolari vizi non ha potuto mettere da parte 100 milioni in poco più di 10 anni perchè in casa bollette,cibarie,assicurazione dell'auto etc non erano comprese nel contratto di comodato d'uso tra figlio e genitori.
Altre persone che conosco non mettono da parte un centesimo,ma non è che usano lo stipendio per pagarsi la macchina o per fare la spesa,lo usano per le vacanze per le sigarette etc mentre alle spese,quelle reali e indispensabili,ci pensano mamma e papà.
Se indipendenza vuol dire vivere fuori casa ma farsi pagare le bollette dai genitori,andare a mangiare dai genitori,farsi fare il bucato dalla mamma e così via allora mi sa che non ho capito tante cose...
 
Prendo spunto dal tuo commento ma preciso che non mi riferisco al tuo caso quando scrivo che sento molto spesso persone (specie se nate in famiglie molto agiate) che ripensando al passato raccontano che in pratica si mantenevano da sole,che coi risparmi si sono comprati la macchina o il motorino,che quando sono andate fuori casa per studiare mantenevano in 4 o 5 con lavori part time una casa in zona università etc etc...
Io ho l'impressione che molte volte la memoria giochi brutti scherzi,mai che capiti di sentire qualcuno che dica "io ho fatto del mio meglio ma per fortuna c'era la famiglia che mi aiutava altrimenti non ce l'avrei fatta".
Un caro amico ha comprato casa qualche anno fa'.
Ha iniziato a lavorare da giovane e di questo bisogna dargli atto,però per comprare la casa ha usato i soldi risparmiati anche grazie al fatto che vivendo in casa non aveva spese e che i genitori non gli hanno mai chiesto di contribuire.
Però i soldi per la casa non bastavano,che problema c'è?
Mica fare un mutuo,ci pensano di nuovo i genitori a cui i soldi andranno restituiti ma senza interessi,un po' più semplice che avere a che fare con le banche.
L'auto? Regalo della nonna.
Ma se glielo chiedi tutto quello che ha è frutto del suo duro lavoro.
Mentre invece c'è anche chi pur lavorando e non avendo particolari vizi non ha potuto mettere da parte 100 milioni in poco più di 10 anni perchè in casa bollette,cibarie,assicurazione dell'auto etc non erano comprese nel contratto di comodato d'uso tra figlio e genitori.
Altre persone che conosco non mettono da parte un centesimo,ma non è che usano lo stipendio per pagarsi la macchina o per fare la spesa,lo usano per le vacanze per le sigarette etc mentre alle spese,quelle reali e indispensabili,ci pensano mamma e papà.
Se indipendenza vuol dire vivere fuori casa ma farsi pagare le bollette dai genitori,andare a mangiare dai genitori,farsi fare il bucato dalla mamma e così via allora mi sa che non ho capito tante cose...

Devo darti ragione, senza la famiglia a mantenermi i miei bisogni primari non avrei potuto fare niente, e per questo sono loro infinitamente grato.
Devi peró ammettere che non esiste alcuna famiglia che fa pesare sul figli il suo mantenimento facendogli pagare vitto e alloggio, almeno io non ne conosco.
E in questa situazione ci sono anche io, non dovendo pagare bollette, cibo e tasse ho potuto riaparmiare quanto bastava, ma hoz conunque dovuto fare dei ( seppur minimamente paragonabili a quelli di altri ) piccoli sacrifici per permettermi la macchina.
Quindi telefono preso già vecchio e tenuto per tre anni, niente discoteca/bere ecc, niente viaggi tanto per perdere tempo.
Cavolo ci sono miei coetanei che spendono 500 euro al mese per divertirsi, e poi ci credo che i soldi non bastano, mezzo stipendio sprecato.
 
Devo darti ragione, senza la famiglia a mantenermi i miei bisogni primari non avrei potuto fare niente, e per questo sono loro infinitamente grato.
Devi peró ammettere che non esiste alcuna famiglia che fa pesare sul figli il suo mantenimento facendogli pagare vitto e alloggio, almeno io non ne conosco.
E in questa situazione ci sono anche io, non dovendo pagare bollette, cibo e tasse ho potuto riaparmiare quanto bastava, ma hoz conunque dovuto fare dei ( seppur minimamente paragonabili a quelli di altri ) piccoli sacrifici per permettermi la macchina.
Quindi telefono preso già vecchio e tenuto per tre anni, niente discoteca/bere ecc, niente viaggi tanto per perdere tempo.
Cavolo ci sono miei coetanei che spendono 500 euro al mese per divertirsi, e poi ci credo che i soldi non bastano, mezzo stipendio sprecato.

Ce ne sono,non che siano genitori aguzzini ma secondo me quando un figlio è grande,ha un reddito e vive in casa non c'è nulla di male nel chiedergli di contribuire alle spese domestiche.
Non dico fargli mettere in casa mezzo stipendio ma qualcosa si.
Ci sono poi genitori che a loro volta si trovano in condizioni economiche precarie che devono per forza far affidamento anche sui figli.
A me da fastidio sentire la conduttrice tv,figlia di un generale di corpo d'armata o maritata con un politico o con un imprenditore milionario,che parla di problemi che probabilmente non ha mai vissuto sulla sua pelle.
Anche solo il mese in cui ci sono tre bollette da pagare e si rischia di non arrivarci coi soldi è qualcosa di assolutamente sconosciuto.
I sacrifici che hai citato non toccano a tutti,e fin qui nulla di male non dico che chi ha la fortuna di essere nato in una famiglia agiata debba privarsi del sovrappiù che può avere,ma tutti sono convinti di averli sopportati.
E allo stesso tempo la gratitudine è merce molto rara,specie nei confronti dei genitori che DEVONO dare ma non spesso non hanno diritto di chiedere nulla indietro.
Io ho dovuto iniziare presto a sdebitarmi coi miei genitori,sia a livello economico che a livello di assistenza nei momenti di bisogno.
E quando vedo dei figli che hanno superato i 40,che non hanno studiato ne lavorato molto,che voltano le spalle ai genitori che magari verso gli 80 iniziano ad avere bisogno di assistenza tendo a incazzarmi un po'.
So che sto divagando poichè si parlava di macchine ma l'auto è inutile negarlo è un vizio,almeno per un giovane che ancora non lavora,e i vizi non sono diritti acquisiti quindi secondo me non è detto che tutti i neopatentati debbano avere una vettura propria,anche se la famiglia non se la può permettere.

Pensavo,tornando in topic,che forse la legge potrebbe prevedere delle deroghe se il nucleo famigliare ha un reddito basso e possiede una vettura di poco oltre i limiti per i neopatentati per permettere al neopatentato di guidare ugualmente l'auto di famiglia senza che quest'ultima debba essere sostituita o affiancata da una seconda auto.
 
Pensavo,tornando in topic,che forse la legge potrebbe prevedere delle deroghe se il nucleo famigliare ha un reddito basso e possiede una vettura di poco oltre i limiti per i neopatentati per permettere al neopatentato di guidare ugualmente l'auto di famiglia senza che quest'ultima debba essere sostituita o affiancata da una seconda auto.
Se si comincia con le deroghe non se ne viene a capo, questa legge è un obbrobrio, e andrebbe abolita, allo scadere dell'anno di purgatorio sono tutti piloti?
Preferirei, iniziando dalla scuola materna, insegnare loro un po' di educazione civica!
 
Ce ne sono,non che siano genitori aguzzini ma secondo me quando un figlio è grande,ha un reddito e vive in casa non c'è nulla di male nel chiedergli di contribuire alle spese domestiche.
Non dico fargli mettere in casa mezzo stipendio ma qualcosa si.
Ci sono poi genitori che a loro volta si trovano in condizioni economiche precarie che devono per forza far affidamento anche sui figli.
A me da fastidio sentire la conduttrice tv,figlia di un generale di corpo d'armata o maritata con un politico o con un imprenditore milionario,che parla di problemi che probabilmente non ha mai vissuto sulla sua pelle.
Anche solo il mese in cui ci sono tre bollette da pagare e si rischia di non arrivarci coi soldi è qualcosa di assolutamente sconosciuto.
I sacrifici che hai citato non toccano a tutti,e fin qui nulla di male non dico che chi ha la fortuna di essere nato in una famiglia agiata debba privarsi del sovrappiù che può avere,ma tutti sono convinti di averli sopportati.
E allo stesso tempo la gratitudine è merce molto rara,specie nei confronti dei genitori che DEVONO dare ma non spesso non hanno diritto di chiedere nulla indietro.
Io ho dovuto iniziare presto a sdebitarmi coi miei genitori,sia a livello economico che a livello di assistenza nei momenti di bisogno.
E quando vedo dei figli che hanno superato i 40,che non hanno studiato ne lavorato molto,che voltano le spalle ai genitori che magari verso gli 80 iniziano ad avere bisogno di assistenza tendo a incazzarmi un po'.
So che sto divagando poichè si parlava di macchine ma l'auto è inutile negarlo è un vizio,almeno per un giovane che ancora non lavora,e i vizi non sono diritti acquisiti quindi secondo me non è detto che tutti i neopatentati debbano avere una vettura propria,anche se la famiglia non se la può permettere.

Pensavo,tornando in topic,che forse la legge potrebbe prevedere delle deroghe se il nucleo famigliare ha un reddito basso e possiede una vettura di poco oltre i limiti per i neopatentati per permettere al neopatentato di guidare ugualmente l'auto di famiglia senza che quest'ultima debba essere sostituita o affiancata da una seconda auto.
Veramente io stavo parlando del periodo in cui non si lavora ancora ma si spende come milionari, ovvero prima dei 18/19 anni, ma apprezzo comunque il tuo ragionamento che resta molto valido.
 
Se si comincia con le deroghe non se ne viene a capo, questa legge è un obbrobrio, e andrebbe abolita, allo scadere dell'anno di purgatorio sono tutti piloti?
Preferirei, iniziando dalla scuola materna, insegnare loro un po' di educazione civica!

In certi casi però,anche prima della legge,tanti neopatentati avevano pochissime occasioni di guidare (perchè la famiglia non poteva acquistare loro un'auto ad esempio) col risultato che probabilmente a un anno dal conseguimento erano meno abili di quanto non fossero subito prima di fare l'esame pratico.
Potrebbero almeno lasciare valida l'opzione di poter guidare anche mezzi che non rientrano nelle limitazioni a patto di essere accompagnati,come per il foglio rosa.
 
Veramente io stavo parlando del periodo in cui non si lavora ancora ma si spende come milionari, ovvero prima dei 18/19 anni, ma apprezzo comunque il tuo ragionamento che resta molto valido.

Eh io quel periodo non ce l'ho proprio avuto,a quell'età la mia famiglia non navigava nell'oro quindi tante cose superflue venivano tagliate.
E dopo la situazione non è diventata poi così florida,oltre al fatto che già quando ci si avvicina ai 30 bisognerebbe non spendere più come ragazzini.
C'è anche chi ha avuto un periodo di grazia quando era molto giovane e pretende poi di mantenere le stesse abitudini da adulto.
Ricordo ancora una compagno di scuola alle superiori che aveva uno stile di vita quasi da sceicco,telefono nuovo ogni 6 mesi,bici fighissima distrutta di proposito per farsi comprare lo scooter,poi auto nuove cambiate in media ogni 3 anni.
Secondo me simili abitudini si possono avere solo a carico di qualcun altro,quando le proprie finanze dipendono dal proprio lavoro è già più difficile sperperare come se non ci fosse un domani.
 
Premesso che anche io considero un po' bizzarri i criteri secondo cui una vettura viene ritenuta idonea per un neopatentato oppure no,capirei di più se venisse imposta una dotazione di sicurezza minima,tipo i neopatentati devono guidare solo vetture con controlli elettronici non disinseribili.
Sul fatto di prendere tardi la patente non sono così radicale,può non essere una cattiva idea se sussistono certe condizioni.
Certamente se un giovane deve cercare lavoro non avere la patente può essere un handicap.
Però un giovane che ha in programma di studiare a lungo,magari medicina,e che ha la fortuna di vivere in una zona ben servita dai mezzi potrebbe anche non prendere la patente a 18 anni ma a 25.
A 30 avrebbe una certa esperienza e forse,dico forse,saltare gli anni di tarda adolescenza in cui i ragazzi possono votare e guidare ma spesso non sanno porsi dei limiti potrebbe essere utile.
Concordo con Algepa sul fatto che maggiore esperienza in termini di tempo non significa per forza avere imparato di più,dipende molto secondo me da quanto ci si applica.
Un corso intensivo fatto bene può essere più efficace di una lunga ma superficiale pratica.
Trovo infine un po' strano che alcuni genitori si facciano ancora cogliere impreparati,la legge giusta o sbagliata che sia è in vigore da un bel po'.
Supponendo che un genitore non tenga la stessa auto per molti anni,che già è una premessa abbastanza pesante,credo che avendo un figlio abbastanza vicino all'età per prendere la patente bisognerebbe acquistare l'auto anche in funzione di questo.
Ripeto se i genitori hanno la stessa auto da 10 anni e non la può o non la vuole cambiare ok,ma se il genitore quando il figlio/a aveva 15 anni ha comprato un'auto non idonea ai neopatentati è stato,secondo me,poco lungimirante.
Acquistare un'auto provvisoria da tenere un anno o cambiare una vettura ancora buona è secondo me uno spreco,chi ha dei figli adolescenti potendo farlo deve guardare lontano e acquistare la propria auto anche in funzione del fatto che in futuro dovrà poter essere guidata anche dai figli.
Rinunciare a qualche cavallo secondo me non è un sacrificio grande quanto quello di dover comprare un'altra auto per un figlio che,verosimilmente,studia ancora e quindi forse non ha assoluta necessità di avere un mezzo proprio.
Beh si ha molto senso fare un acquisto da 12-15 mila euro che non vuoi e legarti per una dozzina d'anni solo per i 12 mesi di limite neopatentati.
Eventualmente un usato temporaneo... Quello sì
 
Ultima modifica:
Ce ne sono,non che siano genitori aguzzini ma secondo me quando un figlio è grande,ha un reddito e vive in casa non c'è nulla di male nel chiedergli di contribuire alle spese domestiche.

Esempio: mia moglie, due anni meno di me, ha iniziato a lavorare appena finito la scuola infermieri (allora funzionava....) e lasciava in casa 300 mila lire al mese; però la Uno se l'è comprata qualche anno dopo, col resto del suo stipendio.
Controesempio: io non ho mai avuto un reddito mio, perchè ero parte attiva dell'impresa agromeccanica di famiglia, quindi ciò che "guadagnavo" guidando trattori e mietitrebbie finivano nel bilancio, in cui erano incluse le spese per l'università, l'acquisto delle mie auto, la casa, ecc.
Diciamo, comunque, che oggi, accontentandosi, un osso con le ruote tanto per tirare avanti si trova sempre...
 
legarti per una dozzina d'anni

Io avevo fatto la premessa "supponendo che un genitore non tenga la stessa auto per molti anni".
Che tradotto vorrebbe dire che se un padre abitualmente cambia auto ogni 4 o 5 anni e si trova a doverla cambiare quando il figlio ha 16 anni gli conviene scegliere l'auto nuova anche in funzione del prossimo conseguimento della patente B da parte del figlio.
Può anche essere sufficiente acquistare la versione meno potente della stessa auto che volevi.
Per me non è un sacrificio insostenibile,sicuramente sarebbe preferibile per me piuttosto che dover acquistare un'auto anche usata per un neopatentato che se va bene ci farà 5000km in un anno.
Come scrivevo la presenza dei figli influenza sempre la scelta dell'auto per i genitori,anche solo per motivi di spazio,quindi non mi sembra che ci sia nulla di illogico nel dire che un genitore che ha un figlio prossimo all'età per guidare se deve cambiare l'auto fa bene a tenere a mente le limitazioni,giuste o sbagliate che siano.
 
Esempio: mia moglie, due anni meno di me, ha iniziato a lavorare appena finito la scuola infermieri (allora funzionava....) e lasciava in casa 300 mila lire al mese; però la Uno se l'è comprata qualche anno dopo, col resto del suo stipendio.
Controesempio: io non ho mai avuto un reddito mio, perchè ero parte attiva dell'impresa agromeccanica di famiglia, quindi ciò che "guadagnavo" guidando trattori e mietitrebbie finivano nel bilancio, in cui erano incluse le spese per l'università, l'acquisto delle mie auto, la casa, ecc.
Diciamo, comunque, che oggi, accontentandosi, un osso con le ruote tanto per tirare avanti si trova sempre...

Ti posso capire perchè anche io per molti anni ho aiutato i miei genitori nella loro attività,quindi di fatto lavoravo pur non avendo un'entrata fissa su cui poter contare.
Se sia meglio o peggio dipende dai punti di vista,in casa non devi fare colloqui e hai un lavoro quasi sicuro,però se le cose vanno male non vedi una lira,non ci sono orari ne tutele.
E poi bisogna vedere se si va d'accordo oppure no.
Anche nell'ottica di acquistare un'auto se si lavora nell'impresa di famiglia si può essere svantaggiati,avendo una busta paga un finanziamento con la firma di qualcuno che fa da garante te lo danno.
Se invece lavori nell'impresa di famiglia e magari non risulti nemmeno in regola di fatto per una finanziaria sei un nullatenente.
Secondo me era più facile prima rimediare un'auto per un giovane.
L'acquisto pesa uguale ma i costi per mantenere un'auto oggi sono davvero elevati,anche solo l'assicurazione per un'auto intestata a un neopatentato può essere una spesa proibitiva.
 
se va bene ci farà 5000km in un anno

Il problema non è quanti (o quanto pochi) km fa il neopatentato, il problema è se si deve muovere o no. Mia figlia, nel periodo delle lezioni, deve portarsi da casa alla fermata dell'autobus quattro (o cinque) giorni la settimana in orari in cui nessuno di noi ce la può scarrozzare, quindi non ci sono santi, l'auto le è indispensabile. Se puoi cavartela lo stesso, puoi anche aspettare quell'anno di sofferenza, ma se non puoi, non puoi, c'è poco da fare.
 
Il problema non è quanti (o quanto pochi) km fa il neopatentato, il problema è se si deve muovere o no. Mia figlia, nel periodo delle lezioni, deve portarsi da casa alla fermata dell'autobus quattro (o cinque) giorni la settimana in orari in cui nessuno di noi ce la può scarrozzare, quindi non ci sono santi, l'auto le è indispensabile. Se puoi cavartela lo stesso, puoi anche aspettare quell'anno di sofferenza, ma se non puoi, non puoi, c'è poco da fare.

Se la patente la prendi a 18 anni significa che vai ancora al liceo,se a 17 anni e 364 giorni riuscivi a andare a scuola e uscire ci riesci anche una volta presa la patente senza per forza avere una macchina tua.
A meno che la patente non venga conseguita proprio nel momento in cui le esigenze per gli spostamenti cambiano (per motivi lavorativi o di studio perchè stai per iniziare l'università) il neopatentato,che fino al giorno prima riusciva a spostare pur non potendo guidare,continuerà a fare come faceva se non ci sono le condizioni economiche giuste per l'acquisto di un'auto.
Per la mia esperienza un diciottenne usa l'auto essenzialmente per svago,a scuola non ci va di sicuro in auto tra il traffico e il problema di dover parcheggiare,nessuno dei miei compagni di scuola usava l'auto,nemmeno quelli che avevano la macchina propria.
Se il genitore,perchè è stato lungimirante o perchè ha avuto fortuna,ha un'auto guidabile da un neopatentato secondo me finchè il ragazzo/a non ha assoluta necessità di un mezzo proprio può usare l'auto dei genitori.
Io l'ho fatto,ovviamente stando alle regole dettate dai miei e perchè non ho combinato disastri,altrimenti auto mia o auto loto col cavolo che mi avrebbero lasciato guidare.
 
A meno che la patente non venga conseguita proprio nel momento in cui le esigenze per gli spostamenti cambiano (per motivi lavorativi o di studio perchè stai per iniziare l'università)

Caso di mia figlia: compiendo i 18 anni a settembre, ha preferito aspettare di finire la maturità, e tra una balla e l'altra l'ha presa a dicembre (quindi, a 19 anni e due mesi). Fino al giorno prima alla fermata la portavamo noi (io o mia moglie), ma per il ritorno la andava a prendere mio padre. Però capisci anche tu che affidarsi ogni giorno a una persona di 87 anni.......

Per la mia esperienza un diciottenne usa l'auto essenzialmente per svago,a scuola non ci va di sicuro in auto tra il traffico e il problema di dover parcheggiare,nessuno dei miei compagni di scuola usava l'auto,nemmeno quelli che avevano la macchina propria.

Dipende da dove abiti: per il liceo era un ballar di carnevale, abbiamo la fermata della linea studenti di fronte al cancello di casa, ma molti dei suoi compagni (tra cui mia nipote che abita in un altro paese ed è riuscita a patentarsi a 18 anni dal momento che li compie a luglio) andavano in macchina ogni giorno. Appunto, dipende dalla tua logistica personale.
 
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