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Mondiale F.1 - GP del Messico

Mah, questi ingaggi, come quelli di alcuni calciatori, per me sono follia. Le federazioni dovrebbero imporre dei limiti massimi.
Sono sostanzialmente d'accordo, anche se nel caso dei piloti di F1 si parla di solo 20 persone (di cui tra l'altro alcuni pagano per correre) mentre nel mondo del calcio la situazione e' veramente fuori controllo perche' i calciatori sono tanti e solo nella serie A italiana ce ne sono 160 che guadagnano almeno un milione di euro.
 
Il team non c'entra. Il biondo ha capito che aveva sfruttato l'unica occassione concessagli dal destino di battere il nero. E ha deciso di ritirarsi, da campione del mondo, cosa non da poco.
Mi piacerebbe un giorno incontrare Nico di persona, non adesso tra una ventina d'anni. Gli chiederei la sua verità su questo ritiro.:emoji_relaxed:
 
Mi piacerebbe un giorno incontrare Nico di persona, non adesso tra una ventina d'anni. Gli chiederei la sua verità su questo ritiro.:emoji_relaxed:

Prima dei vent'anni un libro con le sue verità mi sa che lo farà di sicuro.
Magari subentra lui a Lauda nella società (già perché un pezzo di team è di Toto ed una altro di Niki).
 
Rosberg Nico, figlio di cotanto padre, DEVE rientrare in F1 ...
non esistono scuse nè altre motivazioni. Lui è cresciuto nel mondo delle corse e questa è la sua dimensione.
Pertanto, sui perchè si è ritirato, si ritorna all'ipotesi "pressione" ... che è l'unica credibile.
 
Ma infatti come manager di Kubica è già rientrato, nel mentre lavora col team del padre che ora si allarga nel campionato GT (con Audi).
 
Rosberg Nico, figlio di cotanto padre, DEVE rientrare in F1 ...
non esistono scuse nè altre motivazioni. Lui è cresciuto nel mondo delle corse e questa è la sua dimensione.
Pertanto, sui perchè si è ritirato, si ritorna all'ipotesi "pressione" ... che è l'unica credibile.

Ma scusa, se invece volesse fare il panettiere?
Io non riesco proprio a vedere questi indizi così forti. il rischio di entrare in queste discussioni è che si finisca molto presto nella dietrologia fine a sé stessa.
 
secondo me Rosberg non aveva la passione che hanno altri, e probabilmente con il tempo ,scemando non gli andava più di fare grandi sacrifici e stare costantemente sotto pressione quindi raggiungendo il massimo obiettivo si è ritirato.
La vita di uno sportivo ai massimi livelli, di qualsiasi sport, dall'esterno può sembrare rose e fiori, ma è faticosa e stressante, se perdi un poco di passione è facile poi non avere voglia di andare avanti
 
Ultima modifica:
Rosberg Nico, figlio di cotanto padre, DEVE rientrare in F1 ...
non esistono scuse nè altre motivazioni. Lui è cresciuto nel mondo delle corse e questa è la sua dimensione.
Pertanto, sui perchè si è ritirato, si ritorna all'ipotesi "pressione" ... che è l'unica credibile.
Non sei il solo a pensarlo.
 
secondo me Rosberg non aveva la passione che hanno altri, e probabilmente con il tempo ,scemando non gli andava più di fare grandi sacrifici e stare costantemente sotto pressione quindi raggiungendo il massimo obiettivo si è ritirato.
La vita di uno sportivo ai massimi livelli, di qualsiasi sport, dall'esterno può sembrare rose e fiori, ma è faticosa e stressante, se perdi un poco di passione è facile poi non avere voglia di andare avanti

E non sarebbe il primo. Scheckter, campione del mondo su Ferrari nel 1979, per decenni non ha più avuto alcun contatto col modo delle corse, poi c'è rientrato a causa del figlio...............
 
Comunque, volevo segnalare questo esilarante siparietto:

Scenario: Città del Messico, Autodromo Hermanos Rodriguez. E' appena finito il gran premio, Lewis Hamilton ha appena perso la possibiltà di essere il primo pilota della storia ad arrivare ultimo nella gara che lo consacra campione del mondo, i giornalisti fanno a gara per strappargli un'intervista.

Visto che in ogni gara c'è chi vince e chi perde, qualche giornalista deve aspettare per poter parlare col neo-quadricampione, e vaga sconsolato per il paddock.
Nel paddock, però, ci sono altri personaggi che vagano sconsolati, un ragazzino olandese che ha appena vinto il GP e che non si sta filando nessuno, e un veterano finlandese che ha corso tutta gara puntando a un piazzamento sul podio tanto inutile ai fini della classifica, quanto utile per accedere a una Magnum di Moet-Chandon, poi scolata sul podio ignorando bellamente giornalisti, tifosi e ombrelline varie.

Un giornalista (di cui nessuno riporta il nome..) incappa per caso nel finlandese vestito di rosso e, non trovando nessun argomento migliore, li chiede cosa ne pensa del titolo vinto da Hamilton:

"Qualche parola sul quarto titolo iridato di Lewis"?
KR: "Penso dobbiate andare a chiederlo a lui.."
"Lo faremo, ma qualche pensiero sul suo traguardo"?
KR: "Beh, è una cosa grandiosa per lui, tante vittorie, tanti campionati..Bene, ma cosa posso dire? Penso che.."

In quella, il ragazzino olandese - che aveva sentito tutto, e conoscendo l'indole del suo collega - pensa bene di cogliere l'occasione per stuzzicare un pò colui che gli ha fregato un terzo posto la settimana prima:

MV:"Fondamentalmente, a te non importa, giusto?"
KR:"No, non mi importa. Certo, possiamo essere felici in un certo senso per la sua vittoria, ma.."
MV:"Penso che avremmo preferito entrambi essere al suo posto, no"?
KR:"Beh, puoi anche essere felice per lui, ma dentro te stesso non è che..."

http://www.formulapassion.it/2017/11/f1-raikkonen-non-importa-del-titolo-hamilton/
 
KR7 uomo di una sincerità veramente "disarmante".
"Puoi anche essere felice per lui, ma dentro di te........." Mitico. Quando smetterà di correre mi mancherà.
 
Ultima modifica:
Sì, effettivamente Kimi è un tipo "a sè" ... diciamo che quella frase la potevano dire un pò tutti, da Alonso in su, solo che LUI l'ha detta! Tutti gli altri si morsicano i gomiti in silenzio ...

A proposito di pannolino, sentite cos'ha detto:
"A mio modo di vedere, preferirei vincere sempre come domenica a Città del Messico" - ha affermato il giovane olandese ad Autosport.com - "Superare è molto divertente ed eccitante, ma negli ultimi anni non sono mai stato in una posizione tale da poter controllare la corsa, come invece accaduto in Messico".

"Nei kart, invece, ciò mi riusciva molto spesso e alla fine è quello che voglio fare" - continua Verstappen - "Superare, come ho detto, è bello ma non la ritengo una cosa necessaria. Il mio obiettivo è di vincere le gare come fa Hamilton e ovviamente arrivare a vincere il mondiale. Quella di Città del Messico rientra tra le mie vittorie preferite, perché non ho solo vinto la corsa, ma sono riuscito a controllare la situazione senza alcuna pressione da parte dei piloti che mi seguivano. Spero di poter occupare la stessa posizione il prossimo anno sin dalla prima gara della stagione".

Cosa ne pensate voi? A me viene in mente quel modo di dire, di quando la si fa fuori dal boccale ...
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