Secondo me è esattamente così. Le polveri sottili possono essere adsorbite sulla superficie di goccioline d'acqua oppure disciolte in esse, in un modo o nell'altro la loro velocità di caduta a terra aumenta di molto. Questo disegno lo uso sempre nei corsi di formazione per spiegare il meccanismo della dispersione di prodotti fitosanitari (quelli comunemente noti con il termine improprio di "pesticidi") durante i trattamenti in agricoltura:
Vedi l'allegato 5206
In pratica, se si lascia cadere a terra una goccia d'acqua, il tempo che essa impiega ad arrivare a terra è inversamente proporzionale al suo diametro: una goccia di pioggia fine, 1000 micron (millesimi di millimetro) di diametro, cade da 50 centimetri di altezza in circa 1 secondo, mentre una goccia di 20 micron ci mette oltre 5 minuti. In questo lasso di tempo, una brezza di vento di 1 metro al secondo è in grado di trasportarla a oltre 120 metri dal punto di caduta. Attenzione: parliamo di mezzo metro di altezza e particelle che sarebbero PM20. Se scaliamo il discorso su particelle (libere o adsorbite) di 10 micron (il PM10) o meno, portate dalle turbolenze a qualche metro di altezza, è facile capire che il vento le trasporta a chilometri di distanza, ed è altrettanto facile capire che limitare il traffico in un'area circoscritta come il centro di una città è letteralmente, come dicevo qualche pagina addietro, come chiudere gli spifferi lasciando aperta la finestra.