500ista ha scritto:HenryChinaski ha scritto:renexx ha scritto:GenLee ha scritto:renexx ha scritto:GenLee ha scritto:renexx ha scritto:I presupposti per la nuova segmento C, erede della Bravo, non sono incoraggianti.
FCA aveva già deciso di non continuare nel segmento, perchè gli investimenti per un modello realmente competitivo in EU, avrebbero reso problematico ottenere i margini sufficienti a giustificare il progetto.
QR però rivela che, nello stabilimento turco della Tofas, già attualmente impiegato al 66% solamente, a breve ci si troverà a non produrre più i derivati PSA e Opel del Fiorino/Qubo.
FCA si troverebbe con un impianto con una capacità produttiva troppo sotto-sfruttata, per cui ecco il colpo di genio: si prende il pianale della Punto (B-wide) e si creano low-cost una berlina (2 e 3 volumi) ed una sw, senza quindi impegnarsi in investimenti onerosi e rischiosi.
Vedremo se questa politica, oltre a quella dei prodotti d'immagine (la linea 500, che ha successo), avrà fortuna o meno; io sarei un po' scettico...
Mah 'sto colpo di genio mi fa rabbrividire :lol:
L'unica low cost che potrebbero fare è l'attuale Punto a prezzi competitivi. Alla media in Fiat avrebbero dovuto rinunciare già in partenza, vedi Bravo e farla solo in Alfa e Lancia. Cosa possibile anche oggi: Giulietta "classica" e in varie declinazioni (GT,SW) e una crossover Lancia.
Low-cost quanto a progettazione, investimenti e a costi di produzione.
Anche la Nissan sta per lanciare in EU la nuova Pulsar su base Juke/Micra, con un passo allungato oltremisura.
Per creare alternative alle concorrenti più quotate nel segmento, ci sarebbero voluti ben altri investimenti.
Evidentemente, sia Fiat che Nissan sperano di vendere un buon prodotto, senza troppe pretese, con un buon livello di dotazioni, confort, spazio, magari ad un prezzo competitivo, che mantenga però bei margini al produttore...
...in ogni caso, risparmio o meno sulla progettazione (da verificare e quantificare poi), un modello del genere venderebbe meno che Bravo, non solo in Italia.
Il punto è vedere quanto si risparmia in termini di produzione. Risparmiando sui costi di progettazione, sul design, sui pianali, sull'allestimento (plancia, ecc..), sulla produzione (uno stabilimento a basso costo di manodopera e sotto-utilizzato), anche se ne vendi un po' in EU e un po' nei mercati dell'Est, alla fine i conti tornano.
La fiat è specialista in macchine per i mercati emergenti e regina dell'ammortamento dei pianali, fino al 2007 in turchia ha prodotto un modello molto apprezzato sul pianale della 131, in brasile vende una macchina chiamata Uno che ha il pianale della vecchia uno, per non parlare della palio, della siena e della Albea.
La fiat è specializzate in ferrivecchi e anche i mercati emergenti vedi brasile non sono molto intenzionati a comprare vecchie carrette della strada, quando quasi per gli stassi soldi posso avere una macchina recente di altri costruttori.
La Fiat si sta dimostrando un marchio vergognoso, zero ricerca, zero innovazione, zero appeal.
Faccio solo notare che la Fiat è stata una delle prime marche a scommettere sull'ellettrico negli anni 90, esperienza come tante buttata alle ortiche.
Ora mi chiedo se dovessi comprare una macchina nuova, italiana sicuramente fatta all'estero La nuova Punto sarà fatta in polonia e la brav in Turchia) preferirei spendere i miei soldi per un modello con meccanica e tecnologia recente e mi interesserebbe poco quanto la fiat possa risparmiare a vendermi un veicolo a prezzo pieno con tecnologia degli anni 90, se va bene...
Saluti
Italiana dove? Fca è olandese in Italia non paga una tassa..a parte sulle auto prodotte in Italia..comunque fra qualche anno vedrò di prendere una realizzata veramente in Italia..se ancora ne esisterà 1
Considerando che c'è la globalizzazione e che la Fiat, come TUTTE le case produttrici di automobili, è una multinazionale...ha ancora senso parlare di auto Italiana? ... ... ...
Il modello di maggior successo Fiat (la 500) è prodotto in Polonia e non mi pare che nessuno si ponga il problema!
Il tutto per dire che sono discorsi anacronistici che non hanno più senso: il cliente compra il prodotto che gli piace, non la location produttiva!