fpaol68 ha scritto:
SediciValvole ha scritto:
"Prima degli incentivi e delle agevolazione bisogna risanare il bilancio dello Stato tagliando le spese inutili.
Ma andiamo OT".
è un circolo vizioso,se le grandi aziende vanno via allo stato entrano sempre meno soldi di tasse e gli viene ancor più difficile risanare i conti,bisogna fare sia un'opera di risanamento e pulizia degli sprechi sia un'opera d'ncentivazione in modo che non subito ma fra qualche anno ci saranno molte più aziende e molti più lavoratori che pagheranno le tasse allo stato. Oltretutto gli incentivi (non quelli sulla rottamazione ma sconti o agevolazioni finanziarie) servono non solo a far ritornare chi è andato via ma anche a far entrare nel mercato interno qualche multinazionale estera che porta altro lavoro e altre entrate in seguito,e più soldi entrano più soldi ci sono da reinvestire anche in infrastrutture e tutto diventa più efficiente. Mi votate adesso?
No gli incentivi sono uno strumento transitorio per tamponare una emergenza,
non sono una misura strutturale.
Il problema sono stati proprio gli incentivi. La CE impediva di aiutare Fiat, ok. Allora hanno inventato gli incentivi, di cui beneficiavano tutte le case, non solo Fiat, ma erano soprattutto per le auto piccole, quindi hanno aiutato la Fiat. In tutto questo l'industria è andata a quel paese, niente vincoli per investimenti industriali come avevano fatto sino agli anni 80, e Fiat i soldi degli incentivi li investiva in altro invece che nell'industria.
Ora hanno scoperto l'America, USA, Canada e Messico, stati che a fronte degli investimenti industriali ti aiutano, come l'italia sino al 1985.
Voi mi direte che Fiat ha trovato un nuovo posto in cui spillare soldi, ma scusatemi in Europa, dove agli italiani è stato impedito di ricevere finanziamenti statali, i due costruttori maggiori, Renault e VW, non sono o sono stati sino a poco tempo fa delle società a capitale statale?
La verità è che sino a quando i vecchi Agnelli avevano gli amici in politica i piedi se li tiravano bene, poi con la CE, la diversificazione e le nuove generazioni politiche all'industria non si è pensato più, mentre i politici in Francia e Germania hanno fatto quello che volevano e potevano per aiutare le industrie, ne è un esempio l'affaire Opel.
I nostri politici non hanno considerato strategico il settore e si vedono i risultati: tasse, infrastrutture, sindacati, forbice contributiva, tutto invoglia ad andare all'estero. Per i sindacati il discorso poi è sempre lo stesso: a fronte di una Costituzione che prevedeva degli accordi sindacali unici con dei sindacati riconosciuti dalle camere, si è preferito sfruttare i sindacati per fare politica e compere i caxxi agli imprenditori.
Spiegatemi chi è quel fesso che si resta in Italia quando può andare in America, oppure quello, ancora più fesso, che si compra Alfa con gli stabilimenti italiani e la Fiom che rompe per una pausa di 10 minuti, che in tutta europa non c'è
Veramente credete che Marchionne è talmente imbecille di dare Alfa ai crucchi senza gli stabilimenti italiani? o che i cricchi sono talmente imbecilli di prendersi Alfa con gli stabilimenti italiani?
Marchionne andrà a fare le auto in America a marchio Alfa e Maserati, e in tutto questo gli italiani devono ringraziare solo la Fiom.