<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Volkswagen vuole comprare Fiat | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Volkswagen vuole comprare Fiat

Gt_junior ha scritto:
GIOVA59 ha scritto:
Era già, a giudicare da come dice sopra, con pessimi risultati economici.
La crisi dell'IRI dette la botta definitiva.
Ma perchè era in queste condizioni solo per ruberie politiche manager inetti e incompetenti, cattivo posizionamento a livello di prezzo di vendita, prodotto inadeguato alle richieste, costi esorbitanti rispetto agli incassi?
Non lo so.....

Saluti

Ti invito a leggere il libro "Giuseppe Luraghi, l'uomo che inventò la giulietta" di Gianola.

la tue osservazioni sono solo la conseguenza di politiche industriali
, di cui Fiat né è l'artefice occulta, che mirò, riuscendoci, ad avere consenso
Politico e egemonie sia politiche che industriali.
Chiosare il tutto con sinottiche affermazioni è scorretto.

Rosario
Esatto. Tant'è vero che Agnelli poteva andare a Roma e dire al ministro di turno "Ciò che è bene per Torino è bene per l'Italia e ciò che è male per Torino è certamente malissimo per l'Italia".
Mi pare un'affermazione degna di un governatore coloniale!
Peraltro, ricordo che Alfa perdeva si un sacco di soldi: ma in questo era accompagnata da tutte le aziende statali a gestione IRI, persino telefoni, energia elettrica e petrolio. Mi chiedo, come mai venne ceduta solo Alfa Romeo, con così tanta fretta e così male?
 
tolo52meo ha scritto:
key-one ha scritto:
GIOVA59 ha scritto:
Grazie!! Leggerò

Si ok WIKIPEDIA dice questo e fino li e a tutta la storia dell'IRI ci siamo [I debiti e la crisi

All'IRI vennero richiesti ingentissimi investimenti anche in periodi di crisi, quando i privati riducevano i loro investimenti. Lo Stato erogava i cosiddetti "fondi di dotazione" all'IRI, che poi li allocava alle sue caposettore sotto forma di capitale; tali fondi però non erano mai sufficienti per finanziare gli enormi investimenti e spesso venivano erogati con ritardo. L'Istituto e le sue aziende dovevano quindi finanziarsi con l'indebitamento bancario, che negli anni Settanta crebbe a livelli vertiginosi: gli investimenti del gruppo IRI erano coperti da mezzi propri solo per il 14%; il caso più estremo era la Finsider dove nel 1981 questo rapporto scendeva al 5%[9]. Gli oneri finanziari portarono in rosso i conti dell'IRI e delle sue controllate: nel 1976 si verificò che tutte le aziende del settore pubblico chiusero in perdita[10]. In particolare, la siderurgia e la cantieristica riportarono perdite fino agli anni '80,
così come erano pessimi i risultati economici dell'Alfa Romeo. La gestione anti-economica delle aziende IRI portò gli azionisti privati ad uscire progressivamente dal loro capitale. All'inizio degli anni '80 i governi iniziarono un ripensamento sulla funzione e sulla gestione delle aziende pubbliche.


Ma io mi domando e vi domando perchè erano pessimi i risultati economici dell'Alfa Romeo se era tutto sto gran successo di vendite ed era così apprezzata?

Saluti

Perchè la gestione Iri , come si vede dal link da te riportato era sottocapitalizzata e troppo legata al finanziamento tramite le banche e quando i tassi d'interesse esplosero , per effetto della crisi petrolifera dei primi '70 , gli oneri finanziari diventarono insostenibili . L'Alfa Romeo era quindi in perdita perchè legata al capitalismo di stato e alla sua crisi e non per insuccesso nelle vendite dei suoi modelli .

il fatto è che oggettivamente era in crisi, e non è certo l'unica Casa automobilistica ad essere in crisi con buoni prodotti
Questo ha portato alla chiusura... è la storia di tutte le case inglesi.
Poi il mondo è andato avanti, oggi l'FCA cerca di usare il brand per rilanciassi con un po' di made in italy ( possibilmente non diretto soltanto agli emigrati italiani in germania e australia)
dov'è il torto o la colpa di marchiane??

Il fatto che l'Alfa Romeo fosse in crisi nessuno l'ha negato , anzi sia i Link di Pier Ugo , sia le mie considerazioni hanno posto in evidenza come il deficit della casa di Arese fosse da inquadrare nella più generale eclissi dell'Iri e delle partecipazioni statali .

Più o meno stessa sorte toccò alle industrie automobilistiche inglesi , statali anch'esse almeno la galassia British Leyland , e per gli stessi motivi .

"Il mondo è andato avanti "è vero . Dopo l'era del capitalismo di stato - che caratterizzò in particolare l'Italia , ma anche la già citata Gran Bretagna e l'Europa tutta - venne , anni '80, quella del liberismo , in seguito alla quale , sulla spinta pure delle pressioni internazionali , l'Italia , in ritardo su altre nazioni europee , iniziò negli anni '90 , sotto l'egida terminatoria dei tecnici , fra cui si distinse il...Prodi , il processo di liberalizzazione del colosso Iri.

Il problema non è tanto che questa dismissione delle partecipazioni statali sia avvenuta , in quanto era inevitabile : ciò che è razionale è -o diventa- reale diceva Hegel il grande , bensì come è stata realizzata questa cessione .

Per rimanere all'Alfa Romeo , la vendita a Fiat oggettivamente non
si è rivelata foriera di grandi sviluppi per un brand , come s'usa dire oggi , ricco di storia e di successi che ancora - e questa sessione del forum è qui a dimostrarlo - raccoglie grandi consensi , aspettative e grandi passioni e non solo in Italia .

Che oggi la speranza di un rilancio del marchio sia comunque legata al piano Fca , mi sembra innegabile e i fans stanno aspettando i fatti dopo anni di promesse...

Mi dicono però che in Inghilterra , dove non c'era una famiglia Agnelli impegnata nel settore , sia andata pure peggio per le gloriose Austin , Morris , Rover , Healey, MG, Jaguar, Daimler, Wolseley, Riley e Vanden Plas ecc., almeno sino all'intervento degli indiani e solo per alcuni marchi ...
 
skelton ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
E hai fatto bene, trovo interessante ciò che dice il prof Ferdinand Dudenhoeffer.

PS. Ma all'epoca del governo dei tecnici Pierugo non si chiamava così. :lol:

Tutto corretto, ma le valutazioni di questo Professore non sempre vanno prese come oro colato. Ai tempi di una possibile cessione di Opel al gruppo Fga scatenò fuochi e fiamme. Può darsi anche che avesse ragione, ma la situazione di Opel ora lascia molte perplessità, e comunque il futuro è piuttosto oscuro.
Ma infatti io ho scritto che quel che dice è interessante, offre delle riflessioni. Non ho detto che ha ragione o ha previsto la fine di vag, credo che non possa farlo nessuno.
 
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce
 
montaq52 ha scritto:
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce

quando Marchionne ha presa in mano la situazione la Fiat stava per chiudere.
Oggi il pericolo sembrerebbe superato e almeno la speranza che in futuro possano essere venduti modelli marchiati AR e prodotti in italia esiste
a me non sembra poco
 
montaq52 ha scritto:
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce
quando Marchionne ha preso la carica in Fiat la gamma Alfa credo sia stata 147, GT, 156, 166, GTV e Spyder.....ovviamente più modelli hai più vendi e quella gamma aiuta a vendere anche i soli 2 modelli più commerciali, c'è da dire però che un confronto vero e proprio non si può fare perchè ammesso che in quel periodo (metà fine anni 90) l'Alfa vendeva il doppio di adesso ma anche il mercato dell'automobile in generale vendeva il doppio di adesso. In poche parole meglio X vendite con 2 soli modelli o 2X di vendite con 6 modelli? A noi consumatori non interessa quante macchine vende l'Alfa ma l'avere un'ampia scelta di vetture e motori a prezzi onesti....all'azienda invece interessa fare più guadagni possibili col minimo sforzo
 
ottovalvole ha scritto:
montaq52 ha scritto:
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce
quando Marchionne ha preso la carica in Fiat la gamma Alfa credo sia stata 147, GT, 156, 166, GTV e Spyder.....ovviamente più modelli hai più vendi e quella gamma aiuta a vendere anche i soli 2 modelli più commerciali, c'è da dire però che un confronto vero e proprio non si può fare perchè ammesso che in quel periodo (metà fine anni 90) l'Alfa vendeva il doppio di adesso ma anche il mercato dell'automobile in generale vendeva il doppio di adesso. In poche parole meglio X vendite con 2 soli modelli o 2X di vendite con 6 modelli? A noi consumatori non interessa quante macchine vende l'Alfa ma l'avere un'ampia scelta di vetture e motori a prezzi onesti....all'azienda invece interessa fare più guadagni possibili col minimo sforzo

Marchionne divenne AD Fiat nel 2004. La gamma Alfa Romeo era composta da 147, 156, 156 SW, GT, GTV e 166. 6 modelli.

Nel 2005 uscirono 159 e Brera, poi la Brera Spider e la 8C, mentre cessò la produzione della 156. Si tentò di dare un nuovo indirizzo al marchio, con scarsi risultati. Il resto è storia recente.

Indubbiamente in questi 10 anni l'Alfa Romeo come gamma/produzione ha fatto come il gambero, probabilmente, soprattutto dal 2008 al 2010, in vista di una cessione a VW, che veniva data per pressochè certa, anche negli ambienti vicini alla proprietà, appunto nel 2010. La Giulietta doveva essere il "canto del cigno".

Poi si è cambiata idea e quindi si è cambiato anche registro. Rilancio del polo "premium" e in particolare Maserati e Alfa Romeo. Si è dato inizio al piano con Maserati, e sembra che le cose stiano andando secondo le previsioni. Nel frattempo è avvenuta la fusione per incorporazione di Chrysler e la costituzione della FCA, con ottimi risultati, finora, in termini di fatturato e utili.

Ora si dice che sia il turno di Alfa Romeo. Il via lo ha dato il progetto 4C. Staremo a vedere cosa succederà nel prosieguo. Chi vivrà vedrà.
 
la strada intrapresa con la 159 non era del tutto sbagliata, probabilmente quella macchina supportata dal resto della gamma più valida avrebbe fatto più strada. Immaginiamo la 159 messa in mezzo a MiTo e Giulietta 8C style ma anche una new GT o Brera e spyder fatte su una meccanica diversa, performante e TP e anche una new 166 sempre TP. Potevano fare la 8C Competizione a tiratura limitata (come in realtà è stato) e Brera+spyder con la stessa base meccanica ma a tiratura illimitata....e magari proposta pure con motori più umani, anche il 3.2 V6 Holden avrebbe detto la sua. Ormai è tardi, aspettano che finisca la vita di MiTo e Guilietta e ripartono da zero con altri prodotti. Giusto? sbagliato? e chi lo sa? a noi non ci resta che guardare
 
montaq52 ha scritto:
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce
Nessuno ha scritto o letto che vag sia in crisi, ma se non cambiano registro potrebbero anche trovarsi in una situazione non proprio positiva.
Hai capito che spendono troppo per fare gli investimenti? E sono previsto tagli per 5 miliardi di euro l'anno che dovranno essere tolti dalle spese del marchio principale. D'altronde il target di redditività per Vw e' del 6% per il 2018, nel primo trimestre 2014 nonostante la nuova golf e il pianale Mqb non arrivava al 2%.
Hanno quasi 600.000 dipendenti quando Toyota e GM ne hanno meno di 300.000, tutti i costruttori producono da sé al massimo il 20% delle componenti di un'auto vag il 45%.
La redditività sui modelli è bassa rispetto al previsto.
 
ottovalvole ha scritto:
la strada intrapresa con la 159 non era del tutto sbagliata, probabilmente quella macchina supportata dal resto della gamma più valida avrebbe fatto più strada. Immaginiamo la 159 messa in mezzo a MiTo e Giulietta 8C style ma anche una new GT o Brera e spyder fatte su una meccanica diversa, performante e TP e anche una new 166 sempre TP. Potevano fare la 8C Competizione a tiratura limitata (come in realtà è stato) e Brera+spyder con la stessa base meccanica ma a tiratura illimitata....e magari proposta pure con motori più umani, anche il 3.2 V6 Holden avrebbe detto la sua. Ormai è tardi, aspettano che finisca la vita di MiTo e Guilietta e ripartono da zero con altri prodotti. Giusto? sbagliato? e chi lo sa? a noi non ci resta che guardare

Secondo me è successo questo: Marchionne, come noto poco esperto di automobili appena arrivato in Fiat ma molto esperto di finanza e management, appena si è reso conto che la 159 veniva venduta in perdita, e penso anche la Brera, soprattutto dopo il calo di prezzo, visto anche che la Mito dava margini minimi o nulli, ha pensato che fosse il caso di vendere quello che appariva come un ramo secco, in costante perdita (la Giulietta ormai era stata realizzata e doveva uscire per forza). E siamo nel 2010.

Poi, quando ha cominciato a capire qualcosa della storia dell'Alfa e di quella della Maserati ha cambiato idea, e ha pensato di rilanciare due marchi che, con scelte azzeccate e anche "furbe" (v. utilizzo di parte del pianale Chrysler per le nuove grosse Maserati) potevano diventare fonte di utili anziché perdite.
Con Maserati la scommessa sembra vinta, vedremo con Alfa Romeo cosa succederà.

Non so se venderanno Fiat o altro (penso di no), ma Maserati, Alfa e Ferrari, visti gli investimenti in corso, credo proprio di no.
 
Maxetto883 ha scritto:
montaq52 ha scritto:
a parte che chi pensa che Vag sia in crisi non sa neppure leggere, tornando al tema, l'Alfa Romeo oggi sta meglio o peggio di quando Marchionne l'ha presa in mano?? quali modelli ha inventato??? quanto ha aumentato le vendite?? il resto sono slides dell'istituto Luce
Nessuno ha scritto o letto che vag sia in crisi, ma se non cambiano registro potrebbero anche trovarsi in una situazione non proprio positiva.
Hai capito che spendono troppo per fare gli investimenti? E sono previsto tagli per 5 miliardi di euro l'anno che dovranno essere tolti dalle spese del marchio principale. D'altronde il target di redditività per Vw e' del 6% per il 2018, nel primo trimestre 2014 nonostante la nuova golf e il pianale Mqb non arrivava al 2%.
Hanno quasi 600.000 dipendenti quando Toyota e GM ne hanno meno di 300.000, tutti i costruttori producono da sé al massimo il 20% delle componenti di un'auto vag il 45%.
La redditività sui modelli è bassa rispetto al previsto.
Si parla di redditività.....di una casa che genera cassa per miliardi contrariamente a FCA.
 
pilota54 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
la strada intrapresa con la 159 non era del tutto sbagliata, probabilmente quella macchina supportata dal resto della gamma più valida avrebbe fatto più strada. Immaginiamo la 159 messa in mezzo a MiTo e Giulietta 8C style ma anche una new GT o Brera e spyder fatte su una meccanica diversa, performante e TP e anche una new 166 sempre TP. Potevano fare la 8C Competizione a tiratura limitata (come in realtà è stato) e Brera+spyder con la stessa base meccanica ma a tiratura illimitata....e magari proposta pure con motori più umani, anche il 3.2 V6 Holden avrebbe detto la sua. Ormai è tardi, aspettano che finisca la vita di MiTo e Guilietta e ripartono da zero con altri prodotti. Giusto? sbagliato? e chi lo sa? a noi non ci resta che guardare

Secondo me è successo questo: Marchionne, come noto poco esperto di automobili appena arrivato in Fiat ma molto esperto di finanza e management, appena si è reso conto che la 159 veniva venduta in perdita, e penso anche la Brera, soprattutto dopo il calo di prezzo, visto anche che la Mito dava margini minimi o nulli, ha pensato che fosse il caso di vendere quello che appariva come un ramo secco, in costante perdita (la Giulietta ormai era stata realizzata e doveva uscire per forza). E siamo nel 2010.

Poi, quando ha cominciato a capire qualcosa della storia dell'Alfa e di quella della Maserati ha cambiato idea, e ha pensato di rilanciare due marchi che, con scelte azzeccate e anche "furbe" (v. utilizzo di parte del pianale Chrysler per le nuove grosse Maserati) potevano diventare fonte di utili anziché perdite.
Con Maserati la scommessa sembra vinta, vedremo con Alfa Romeo cosa succederà.

Non so se venderanno Fiat o altro (penso di no), ma Maserati, Alfa e Ferrari, visti gli investimenti in corso, credo proprio di no.
In tutta sincerità e senza offesa mi pare un po troppo semplicistico.
Non posso credere che Marchionne sia così sprovveduto.
Alfa è un marchio che è diventato di difficile gestione e posizionamento. Per questo si è pensato alla vendita secondo me.
M. sa bene quanti soldi ha in cassa e quanti ne servano per un rilancio vero.
Vedremo cosa accadrà.
 
Maxetto883 ha scritto:
Kren2 ha scritto:
Si parla di redditività.....di una casa che genera cassa per miliardi contrariamente a FCA.
Se continuano a spendere esageratamente anche la cassa di vag si rompe. :lol:

si rompe solo quando le spese superano gli utili, e sono ben lontani da quel punto. E non hanno bisogno del sostegno di un numero impressionante di banche, loro.....tant'è che Marchionne è un quasi dipendente UBS
Un paragone che farà male agli Alfisti veri, è vedere lo stato penoso del museo, al contrario vai a vedere quello Porsche (che guarda caso fa parte della galassia VAG)
 
Ho fatto un po' di confusione col copia ed incolla, ma spero si capisca lo stesso

La crisi dell'ALFA inizio' con l'apertura dello stabilimento di Pomigliano nel 1972 ,perché' aumentarono i costi generali (erano in pratica due aziende autonome,con due gruppi dirigenti,ma con lo stesso finanziatore ,lo Stato).
L'Alfasud fu un'auto che vendette molto,ma fece anche riportare un calo d'immagine al marchio,per via della scarsa qualità' del prodotto. per abbattere i costi di produzione si scelsero inizialmente materiali economici e di scarsa fattura anche per riequilibrare gli alti costi della raffinata meccanica.
Pomigliano diede da subito problemi per la gestione del personale ,che andava a raccogliere le patate nei campi invece che lavorare in fabbrica e che era scarsamente qualificata ,a differenza degli operai di Arese.
con la seguente crisi petrolifica le vendite di auto, specialmente sportive, scesero e si creò' il problema di un esubero di forza lavoro sopratutto ad Arese ,dove venivano prodotte le auto più' costose del marchio ,ma invece che portare la' nuovi modelli per saturare gli impianti si decise di aprire un nuovo stabilimento a Pratola Serra per produrre l'Arna.
A questo aggiungiamo il fatto che le ALFA venivano vendute ad un prezzo troppo basso in relazione ai costi di produzione generali ( dalla forza lavoro a quelli per le meccaniche di prima classe) ed ecco che si è' arrivati ai conti in rosso che hanno giustificato la cessione ( regalo) a FIAT
 
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