<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Voi dove vi trasferireste? | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Voi dove vi trasferireste?

Purtroppo, quella (bellissima) zona è diventata « Vip » da quando dei stranieri assai danarosi hanno deciso di comprare casa lì…Praticamente tutta la Toscana è ormai così, ricordo, sarà almeno una ventina di anni fa, quando Sting si trasferì nel «Chiantishire»….Detto questo….!!!
Alcune zone è come dici tu ma ce ne sono tante altre, ugualmente pregevoli, che invece sono molto più alla portata. Alcuni ruderi o appartamenti da sistemare hanno prezzi di qualche decina di migliaia di euro.
 
Proprio vero che andando sul Golgota a posare la croce, poi torna a cercare la sua.
Io vivo a pochi km da Portovenere, 5 Terre, Lerici, Lunigiana e Val di Vara.
Non capisco come la gente possa vivere altrove. ;)
Abbiamo molti difetti, ma la qualità della vita la trovo soddisfacente.
 
Premetto che questo non è un topic per denigrare il paese e parlare della qualità della vita superiore all'estero.
Ci sono tra gli amici del forum diversi utenti che scrivono da altri paesi e sono contenti della loro scelta di andarsene.
Ammiro personalmente chi ha il coraggio di andare a vivere dall'altra parte del mondo,in certi casi non inseguendo delle opportunità migliori come fanno tanti giovani ma andando all'avventura.
Io non avrei lo stesso coraggio.

L'argomento del topic è un altro.
Se potrete scegliere,e quindi non foste obbligati a vivere in una determinata zona per regioni lavorative o affettive,in quale parte d'Italia vi piacerebbe vivere?
Ci sono dei posti che avete visitato e che vi hanno fatto pensare "se non avessi il mutuo,il lavoro,la famiglia etc etc vorrei vivere qui?

La domanda nasce dal fatto che per anni,non trovandomi bene nella zona in cui vivo, ho pensato che prima o poi sarei tornato nelle zone in cui sono nato.
Imola,faenza,Ravenna.
Ma con gli anni questa convinzione è venuta meno per diverse ragioni.
Degli amici che ancora vivono lì mi raccontano di trovarsi meno bene rispetto al passato.
In più sono zone che negli ultimi anni sono state fustigate da calamita naturali a ripetizione.
E poi ho l'impressione che non mi ci sentirei a casa,sono passati troppi anni,più di 30.
Sarebbe come andare a vivere in una zona del tutto nuova e allora tanto vale scegliere senza farsi influenzare da cosa dice la carta d'identità alla voce luogo di nascita.

Di recente ho visto online di laghi artificiali in valle d'Aosta che sembrano usciti direttamente da un romanzo.
Mi piacerebbe vivere almeno in collina se non in montagna e vedere un panorama simile dalla finestra invece di risaie e ferrovia.

Il mito della casa sulla spiaggia o comunque si vivere vicino al mare mi ha un po' stufato.
L'unica cosa che mi manca del mare è il profumo della pineta che secondo me rende tutto un po' più bello.

Spero di riuscire prima o poi a trasferirmi potendo scegliere liberamente dove farlo.
Vi vengono in mente dei suggerimenti?
Nomi e foto di luoghi ameni sono ben accetti.


Rimanendo in Italia


Montesilvano
( appena fuori Pescara )
Clima eccellente
gente affabile
mangiare eccellente....
Mare azzurro

C' era, vista mare un' urbanizzazione in corso negli anni 90
che ci aveva affascinato

 
Ultima modifica:
Io avevo fatto un pensiero a Spagna, Portogallo o Canarie, al momento della pensione. Poi quando, anche mia moglie è andata in pensione c'era già un nipote, ora sono 2, hai voglia a spostarla e allontanarla dai nipoti. Ho cercato di convincerla anche di andare in Liguria nei mesi invernali, ma niente. Va bhe mi accontento di dove abito, tra lago e montagne


Anche noi....

Ci erano gia' andati nostri amici....
In Algarve alcuni
a Lisbona altri....

Ma dovevamo fare i badanti ai nonni
 
Se avessi potuto scegliere da bambino, sarei rimasto ad Arezzo dove ho trascorso i primi 9 anni di vita. Ho sempre pensato che la decisione dei miei genitori di rientrare a Palermo con 4 figli piccoli nel 1980 sia stata sbagliatissima. Un'altra decisione sbagliata, ma mia, e' stata quella di tornare a Palermo dopo essermi laureato a Forli'. Sarebbe stato meglio restare a Forli' o spostarsi di poco secondo le opportunita' di lavoro. E' anche vero pero' che se l'avessi fatto, probabilmente non mi sarei mai trasferito in Irlanda, per cui alla fine mi e' andata anche bene e molto meglio di ex colleghi rimasti a Palermo e che non hanno avuto il coraggio di partire. Se potessi tornare indietro probabilmente sarebbe stato meglio non fare l'universita' e venire in Irlanda dopo la maturita', nei primi anni 90: chi l'ha fatto, soprattutto i polacchi, nel periodo d'oro della tigre celtica verso la fine degli anni 90, hanno veramente vinto la lotteria.
 
A volte penso che vita avrei avuto se fossi nato (o nei Paesi dell'Est) e scaccio subito questo pensiero.
Non era cosi' terribile come pensi, soprattutto a livello di welfare e di misure sociali. Dal crollo del comunismo ad oggi poi alcuni paesi hanno una qualita' della vita in termini di welfare, superiore sia all'Italia che all'Irlanda.
 
Non era cosi' terribile come pensi, soprattutto a livello di welfare e di misure sociali. Dal crollo del comunismo ad oggi poi alcuni paesi hanno una qualita' della vita in termini di welfare, superiore sia all'Italia che all'Irlanda.

Ma per uno che è nato negli anni 50 voleva dire farsi 40 anni in condizioni a dir poco difficili,poi è vero che a partire da metà degli anni 90 hanno avuto una continua crescita (sempre differenziando i grandi centri urbani dalle altre zone) ma prima penso che in pochi ci avrebbero voluto vivere
 
Ma non sempre fare l'universita' ti da' una cultura: c'e' gente che non si e' laureata ed e' piu' colta di altri che l'hanno fatto.
Sicuramente, se hai la possibilità di frequentare un ateneo, puoi usufruire, anche per scambi interpersonali, di molte chances in più. Pesso di carta a parte.
 
Ma per uno che è nato negli anni 50 voleva dire farsi 40 anni in condizioni a dir poco difficili,poi è vero che a partire da metà degli anni 90 hanno avuto una continua crescita (sempre differenziando i grandi centri urbani dalle altre zone) ma prima penso che in pochi ci avrebbero voluto vivere
Lo pensavo anch'io sentendo quello che si diceva in Italia del blocco sovietico di allora: poi ho ascoltato i racconti dei mie suoceri slovacchi nati nel 52, e della zia slovacca di mia moglie nata nel 59, e molte cose le ho rivalutate. E' diverso quando hai una visione di chi ci ha vissuto veramente.
 
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