<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendita auto , mala tempora currunt | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Vendita auto , mala tempora currunt

xdelta15 ha scritto:
Non mi offendo, figurati, si fà per parlare ed esprimere le proprie opinioni.
Auto italiane personalmente non ne ricompro. Non mi và di dar soldi ancora alla famiglia Agnelli, licenziano in Italia e pagano 600 euro al mese gli operai Polacchi. E quando compravo le Fiat io dopo 5 anni erano già piene di ruggine e guasti. Come mai ora ho auto giapponesi e francesi zero guasti e niente ruggine? delle teorie sulla globalizzazione non mi interessa, mi preoccupo dei miei interessi, tipo comprare cose che durano e che non mi diano grane...insomma spendere bene i miei soldi che a metterli da parte è una gran fatica!

P.S. : secondo me comunque ti sbagli, le multinazionali delocalizzano per aumentare i loro profitti e non gli importa se rimangono senza lavoro migliaia di operai

Ah, un'ultima cosa, non sò se lo sai ma la fabbrica di Termini Imerese verrà chiusa dalla Fiat, per cui il tuo discorso sul far rimanere aperti gli stabilimenti non stà proprio in piedi

:D si, certo, sono contento che ti rendi conto che sono solo opinioni personali e devono essere prese come tali, senza che si scatenino polemiche o si arrivi a parole grosse. Non so se seguivi, ma in passato è capitato.

Tornando al discorso di prima, anch'io esattamente come te, stufo delle magagne, ho smesso, ormai da vent'anni, di comprare auto italiane (ma anche le altre europee in genere) rivolgendomi unicamente al mercato giapponese, le quali vetture non mi hanno mai, ripeto mai, dato la minima noia.

Il mio ragionamento non voleva certo esortare chi ci legge ed è appassionato Honda a comprare italiano - assolutamente - non lo facco già io, ci mancherebbe ;) mi piacerebbe perô che lo facesse che chi compra francese o tedesco.
Questo, oltre alla salvaguardia dell'industria italiana, anche per la ragione che su quei mercati non c'è reciprocità: a fronte di centinaia di migliaia di auto importate dalla Francia o dalla Germania, di Gruppo Fiat in quei paesi se ne vendono poche, praticamente sono solo gli immigrati italiani che le acquistano.

Le grosse imprese non sono del resto enti di beneficienza, operano come meglio traggono profitto ma per far questo hanno bisogno anche delle maestranze proprio per questo lo stabilimento più produttivo sostiene quello piû in difficoltà.

Se uno stabilimento viene chiuso lo si fa per strategie aziendali: sembra crudo, lo so, ma per un tot di posti di lavoro persi, un alto tot viene conservato.

Il tenere aperta a tutti i costi una fabbrica non produttiva per mere "ragioni sociali" in alcuni casi potrebbe essere non sostenibile e mettere a repentaglio anche le altre, con ben più grave perdita di posti di lavoro. Esattamente come un cane che si morde la coda.
Come si diceva prima è tutto IMHO, ovviamente :D

P.S. Termini Imerese era solo un esempio che vale per ogni altro del gruppo.
 
Senti un po' Alberto...

ma col cambio euro - franco svizzero a 1,09 non è che vieni qui in Italia e la compri tu Termini Imerese?
 
scipione1 ha scritto:
Senti un po' Alberto...

ma col cambio euro - franco svizzero a 1,09 non è che vieni qui in Italia e la compri tu Termini Imerese?

:lol: ma, quasi quasi...poi lo smantello e ci faccio un bel garage per le mie moto d'epoca... :D
certo che siamo arrivati a livelli incredibili, pensa ad un meccanico che qui guadagna 4500 franchi al mese ed ormai sono quasi 4500 euro... ed in Italia se arriva a 1200 deve ritenersi fortunato !!!
A parte tutto, questa rivalutazione del franco rispetto sia all'Euro sia al Dollaro sta mettendo in ginocchio l'economia svizzera; il prodotto made in Ch, sinonimo comunque di grande qualità è sempre stato storicamente caro, ora con un cambio del genere è praticamente fuori mercato per chi paga in valuta estera.
Speriamo non perduri altrimenti da uno dei paesi più ricchi del mondo passiamo, esagerando, tra i più poveri. :?
Incredibile che una Svizzera stabile politicamente e molto sostenuta economicamente debba rovinarsi a causa delle sue stesse positività. Incongruenze dell'economia moderna.
 
albelilly ha scritto:
xdelta15 ha scritto:
Non mi offendo, figurati, si fà per parlare ed esprimere le proprie opinioni.
Auto italiane personalmente non ne ricompro. Non mi và di dar soldi ancora alla famiglia Agnelli, licenziano in Italia e pagano 600 euro al mese gli operai Polacchi. E quando compravo le Fiat io dopo 5 anni erano già piene di ruggine e guasti. Come mai ora ho auto giapponesi e francesi zero guasti e niente ruggine? delle teorie sulla globalizzazione non mi interessa, mi preoccupo dei miei interessi, tipo comprare cose che durano e che non mi diano grane...insomma spendere bene i miei soldi che a metterli da parte è una gran fatica!

P.S. : secondo me comunque ti sbagli, le multinazionali delocalizzano per aumentare i loro profitti e non gli importa se rimangono senza lavoro migliaia di operai

Ah, un'ultima cosa, non sò se lo sai ma la fabbrica di Termini Imerese verrà chiusa dalla Fiat, per cui il tuo discorso sul far rimanere aperti gli stabilimenti non stà proprio in piedi

:D si, certo, sono contento che ti rendi conto che sono solo opinioni personali e devono essere prese come tali, senza che si scatenino polemiche o si arrivi a parole grosse. Non so se seguivi, ma in passato è capitato.

Tornando al discorso di prima, anch'io esattamente come te, stufo delle magagne, ho smesso, ormai da vent'anni, di comprare auto italiane (ma anche le altre europee in genere) rivolgendomi unicamente al mercato giapponese, le quali vetture non mi hanno mai, ripeto mai, dato la minima noia.

Il mio ragionamento non voleva certo esortare chi ci legge ed è appassionato Honda a comprare italiano - assolutamente - non lo facco già io, ci mancherebbe ;) mi piacerebbe perô che lo facesse che chi compra francese o tedesco.
Questo, oltre alla salvaguardia dell'industria italiana, anche per la ragione che su quei mercati non c'è reciprocità: a fronte di centinaia di migliaia di auto importate dalla Francia o dalla Germania, di Gruppo Fiat in quei paesi se ne vendono poche, praticamente sono solo gli immigrati italiani che le acquistano.

Le grosse imprese non sono del resto enti di beneficienza, operano come meglio traggono profitto ma per far questo hanno bisogno anche delle maestranze proprio per questo lo stabilimento più produttivo sostiene quello piû in difficoltà.

Se uno stabilimento viene chiuso lo si fa per strategie aziendali: sembra crudo, lo so, ma per un tot di posti di lavoro persi, un alto tot viene conservato.

Il tenere aperta a tutti i costi una fabbrica non produttiva per mere "ragioni sociali" in alcuni casi potrebbe essere non sostenibile e mettere a repentaglio anche le altre, con ben più grave perdita di posti di lavoro. Esattamente come un cane che si morde la coda.
Come si diceva prima è tutto IMHO, ovviamente :D

P.S. Termini Imerese era solo un esempio che vale per ogni altro del gruppo.

guarda che il 90% degli stabilimenti europei dei paesi industrializzati tiene aperto per fini sociali. non è conveniente produrre nei paesi europei e pertanto nessuno (tranne rare eccezioni) apre stabilimenti nei paesi industrializzati europei. già sulla nostra pelle si è dimostrato che la teoria della globalizzazione senza regole a noi porta solo danni e povertà mentre alle mutlinazionali e ai paesi che prima erano sottosviluppati tanti bei dollaroni.
 
Totalmente d'accordo con xdelta15 e jackari, non c'è bisogno di aggiungere altro, delle balle colossali che ci raccontano da 10 anni con la globalizzazione e via dicendo ne ho già abbastanza.
Se fiat ha scelto di eliminare dei posti di lavoro siciliani per crearne, o mantenerne, altrove, libera di farlo, come io sarò di conseguenza libero di comprare l'auto che mi pare solo ed esclusivamente sulla base della mia convenienza (e cmq non escludo che possa essere fiat, tutt'altro: ma se sarà così, non lo sarà certo per obblighi di riconoscenza) senza dovermi sentire in obbligo o in torto verso nessuno. Io il mio contributo al Paese lo pago già, ogni mese, con le mie tasse, quindi non ho alcun obbligo di riconoscenza, lo stesso invece non si può dire per parecchia altra gente in Italia (che se è nota in tutto il mondo occidentale come la patria degli evasori fiscali, evidentemente ci sarà un motivo...)
 
JigenD ha scritto:
Totalmente d'accordo con xdelta15 e jackari, non c'è bisogno di aggiungere altro, delle balle colossali che ci raccontano da 10 anni con la globalizzazione e via dicendo ne ho già abbastanza.
Se fiat ha scelto di eliminare dei posti di lavoro siciliani per crearne, o mantenerne, altrove, libera di farlo, come io sarò di conseguenza libero di comprare l'auto che mi pare solo ed esclusivamente sulla base della mia convenienza (e cmq non escludo che possa essere fiat, tutt'altro: ma se sarà così, non lo sarà certo per obblighi di riconoscenza) senza dovermi sentire in obbligo o in torto verso nessuno. Io il mio contributo al Paese lo pago già, ogni mese, con le mie tasse, quindi non ho alcun obbligo di riconoscenza, lo stesso invece non si può dire per parecchia altra gente in Italia (che se è nota in tutto il mondo occidentale come la patria degli evasori fiscali, evidentemente ci sarà un motivo...)

è giusto che ogn uno di noi la pensi come vuole ma secondo il mio punto di vista, soprattutto in periodi non facili, uno sforzo in più verso il Made in Italy, non solo riferito all'auto ma in senso trasversale, non guasterebbe ma mi rendo altresì conto che è difficile convincere chi è orientato ad acquistare una Polo ad optare per una GPunto, anche se costa parecchio di meno... e non centra "l'obbligo di riconoscenza" del quale tra l'altro io non ho mai parlato.
capisco anche il perchè l'italia sta andando a catafascio. tutti si fanno i propri interessi (chi sta in alto per primo) senza la minima voglia di fare uno sforzo comune per migliorare l'attuale condizione e me ne dispiace perchè malgrado io viva all'estero da ormai quasi trent'anni mi sento sempre Italiano e mi rendo sempre più conto che con questa mentalità non si va da nessuna parte.
L'estero ? Bhè, ti dirò, qui in Svizzera è molto diverso, paese piccolo? Più facilmente governabile? Forse. Ricordo una quindicina d'anni fa che lo stato dichiarò tramite accorati appelli che c'era bisogno di finanziare l'ente che eroga le pensioni (la corrispondente INPS) in quanto le casse languivano a causa dell'invecchiamento della popolazione ed allora avevano pensato di tassare i carburanti di 20 ct. al litro. Qui, vigendo il regime di democrazia diretta, una tale decisione è obbligatoriamente sottoposta a referendum, e vuoi sapere com'è andata? Oltre l'80% dei votanti ha votato a favore ! Mi viene da pensare a qualcosa di analogo in Italia...e mi par di sentire anche le pernacchie.
Solo un piccolo esempio, per far capire cosa intendo per cooperazione.
Il pagare regolarmente le tasse ed il sentirsi a posto con la coscenza in certi periodi non basta, ci vuole qualcosa in piû.
Scusatemi se nella foga sono andato un po' OT...
 
albelilly ha scritto:
è giusto che ogn uno di noi la pensi come vuole ma secondo il mio punto di vista, soprattutto in periodi non facili, uno sforzo in più verso il Made in Italy, non solo riferito all'auto ma in senso trasversale, non guasterebbe ma mi rendo altresì conto che è difficile convincere chi è orientato ad acquistare una Polo ad optare per una GPunto, anche se costa parecchio di meno... e non centra "l'obbligo di riconoscenza" del quale tra l'altro io non ho mai parlato.
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Guarda, io ogni volta che posso compro made in italy, quindi non è un problema che mi riguarda, specialmente al confronto con tanti miei connazionali che sono DAVVERO esterofili. Ma d'altra parte, oggigiorno è sempre più difficile trovare prodotti "made in italy", spesso anche quando sono di aziende italiane, l'etichetta recita "made in china", "made in pakistan", "made in romania" e via dicendo...e non venirmi a dire che è la stessa cosa o persino meglio perchè non lo è (forse lo è solo per le tasche del produttore). Inoltre se ti propongono una megane e una bravo, con allestimenti paragonabili, ti piacciono entrambe ma per la bravo ti chiedono 1000 euro in più...tu quale prenderesti? Per le cronache, qui in italia 1000 euro sono spesso uno stipendio di un padre di famiglia, mica bruscolini...

capisco anche il perchè l'italia sta andando a catafascio. tutti si fanno i propri interessi (chi sta in alto per primo) senza la minima voglia di fare uno sforzo comune per migliorare l'attuale condizione e me ne dispiace perchè malgrado io viva all'estero da ormai quasi trent'anni mi sento sempre Italiano e mi rendo sempre più conto che con questa mentalità non si va da nessuna parte.

questo è vero, ma bisognerebbe prima andare a prendere chi evade le tasse e così facendo ruba due volte (allo Stato e a tutti quelli che, come me, pagano le tasse fino all'ultimo centesimo), piuttosto che pretendere che compriamo tutti fiat piuttosto che VW o renault...e cmq per gli altri campi (elettronica di consumo, farmaceutica avanzata, prodotti chimici...) come la mettiamo? la verità è che abbiamo letteralmente smantellato un paese.

Il pagare regolarmente le tasse ed il sentirsi a posto con la coscenza in certi periodi non basta, ci vuole qualcosa in piû.
Scusatemi se nella foga sono andato un po' OT...
Beh, intanto facciamo pagare le tasse a chi non le paga e prende a pernacchie gli onesti (che qui in italia diventano automaticamente "fessi"), prima di chiedere "qualcosa in più" a chi invece fa il suo dovere di cittadino. Il problema dell'italia è anche questo, si pretende di spremere fino all'ultima goccia di sangue certe categorie, lasciando altre libere di fare quel che diavolo vogliono.
Fine OT.
Torniamo a parlare di mercato, che secondo me ha prezzi assolutamente gonfiati.
 
JigenD ha scritto:
albelilly ha scritto:
....Torniamo a parlare di mercato, che secondo me ha prezzi assolutamente gonfiati.
già il mercato...e non credere che i prezzi gonfiati sìano un fenomeno solo italiano; qui in svizzera stanno facendo delle incredibili promozioni con sconti che superano i 10mila franchi (che fanno quasi 10mila euro...) e ti regalano anche il kit invernale o ti applicano tassi vicino allo zero per i finanziamenti per poter essere concorrenziali, eppure guadagnano lo stesso. Ho notizie relative a tale politica anche in Francia e Germania.
Quindi il prezzo gonfiato non è caratteristica unicamente italiana ma è una vera e propria politica commerciale ormai diffusa un po' dappertutto.
Come si fa d'abitudine per le gomme prima alzano i prezzi e poi ti fanno gli sconti del 50 - 60% , così attirano il cliente sprovveduto
Pensa solo alla svalutazione del Dollaro Usa: come mai la benzina non ribassa, le auto a stelle e strisce o qualunque prodotto pagato in dollari non diminuisce di prezzo ? E' chiaro che c'è sotto una globale speculazione: c'è chi ci rimette e chi fa soldi a palate. Del resto, inutile essere ipocriti, chi trovandosi nella condizione di poter guadagnare bei soldi rinuncerebbe per pura moralità ?

Non c'è comunque da meravigliarsi se in un periodo come questo il mercato dell'auto in generale langue: chi non sa se lavorerà domani come fa oggi, se non necessario, a decidere di acquistare un'auto, ?
 
albelilly ha scritto:
Torniamo a parlare di mercato, che secondo me ha prezzi assolutamente gonfiati.

Intanto a Luglio Honda immatricola 507 auto, e- cosa ancor piu' significativa-
309 (il 60,95%) negli ultimi tre giorni del mese. :shock:
Fonte:
http://www.sicurauto.it/upload/news_/9391/img/3179-immatricolazioni_luglio.jpg

Qui, anche con il 1.6 a gasolio in arrivo, la vedo nera. :(
 
17.re ha scritto:
albelilly ha scritto:
Torniamo a parlare di mercato, che secondo me ha prezzi assolutamente gonfiati.

Intanto a Luglio Honda immatricola 507 auto, e- cosa ancor piu' significativa-
309 (il 60,95%) negli ultimi tre giorni del mese. :shock:
Fonte:
http://www.sicurauto.it/upload/news_/9391/img/3179-immatricolazioni_luglio.jpg

Qui, anche con il 1.6 a gasolio in arrivo, la vedo nera. :(

Honda (come Subaru, Mazda e Dahiatsu che fanno anche molto peggio) per scelta commerciale, non certo per mancanza di qualità è, e sara in Italia, marca di nicchia (che per l'appassionato potrebbe anche andar bene), il rischio, ma ne abbiamo già parlato a iosa, è che la rete commerciale e post-vendita non sostenga data s'esiguità del parco circolante, i costi di gestione e diventi sempre più rarefatta, con ovvie ripercussioni negative per quanto riguarda l'assistenza.
Da non sottovalutare anche la perdita verticale di valore dell'usato che verrà dato in permuta; come si è già detto: ciò che si vende poco da nuovo si venderà ancor meno da usato.
Per contro, non credo che Honda, sulla strada di Dahiatsu, decida prossimamente di non esportare più vetture in Europa, ci sono paesi dove il marchio spopola, quindi nel caso fosse questa la fonte di preoccupazione, personalmente mi sento tranquillo.
Tuttalpiù, tornando alla rete commerciale, si vedranno, come qui in Svizzera ed in diversi altri paesi europei, molti più concessionari multimarca.
 
Volendo acquistare italiano escluso le auto che cosa resta di italiano?Televisori, lavatrici, frigoriferi ,computer, telefonini di marca italiana non esistono.Ariston è degli inglesi Hot point rex è Elettrolux le più grandi industrie alimentari sono dei francesi Perugina della Nestlè-Quale gommista se vuoi cambiare le gomme ti consiglia le Pirelli?Stesso Fiat si sta trasferendo in America .Nessun piano industriale per il futuro per uno dei suoi stabilimenti migliori quello di Cassino dove in pratica si lavora solo per la GIULIETTA.Gli investitori in Italia non ci sono più.
 
A proposito di HONDA ci sono più CRV e ACCORD esposte nelle concessionarie multimarca che nelle stesse concessionarie della casa.
 
larft ha scritto:
Volendo acquistare italiano escluso le auto che cosa resta di italiano?Televisori, lavatrici, frigoriferi ,computer, telefonini di marca italiana non esistono.Ariston è degli inglesi Hot point rex è Elettrolux le più grandi industrie alimentari sono dei francesi Perugina della Nestlè-Quale gommista se vuoi cambiare le gomme ti consiglia le Pirelli?Stesso Fiat si sta trasferendo in America .Nessun piano industriale per il futuro per uno dei suoi stabilimenti migliori quello di Cassino dove in pratica si lavora solo per la GIULIETTA.Gli investitori in Italia non ci sono più.

purtroppo è vero :( (anche se ariston non è di hotpoint, semmai al contrario)
purtroppo negli ultimi 20-30 anni abbiamo smantellato quella che era la quinta (e stava per diventare quarta) potenza industriale mondiale :(
 
ma allora perchè non cambiamo il nostro voto quando ci sono le elezioni? puà (e magari pure lo è) un pò qualunquistico, ma forse potrebbe essere un modo per risollevare le sorti del nostro paese dei campanelli.... poi ci aggiungerei un discorso utopico forse ma estremamente vero secondo me: se si riesce a combattere ed eliminare l'evasione fiscale, si potrebbe riequilibrare un pò tutta la baracca!!!
 
fcaporali ha scritto:
se si riesce a combattere ed eliminare l'evasione fiscale, si potrebbe riequilibrare un pò tutta la baracca!!!

sono d'accordo, ma ho la sensazione che in questo paese non ci sia la volontà di combattere l'evasione fiscale. Si preferisce spremere fino all'ultima goccia di sangue i soliti noti (in particolare il ceto medio e gli onesti, che qui da noi diventano automaticamente "fessi") e non si toccano i "furbi", che così diventano ancora più tracotanti. Fino a quando non crollerà tutta la baracca. Parlando con molti stranieri, mi hanno sempre detto che noi ci sentiamo "furbi", ma in realtà non lo siamo affatto. E mi sa che hanno ragione, e di questo passo ce ne accorgeremo presto.
 
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