xdelta15 ha scritto:Non mi offendo, figurati, si fà per parlare ed esprimere le proprie opinioni.
Auto italiane personalmente non ne ricompro. Non mi và di dar soldi ancora alla famiglia Agnelli, licenziano in Italia e pagano 600 euro al mese gli operai Polacchi. E quando compravo le Fiat io dopo 5 anni erano già piene di ruggine e guasti. Come mai ora ho auto giapponesi e francesi zero guasti e niente ruggine? delle teorie sulla globalizzazione non mi interessa, mi preoccupo dei miei interessi, tipo comprare cose che durano e che non mi diano grane...insomma spendere bene i miei soldi che a metterli da parte è una gran fatica!
P.S. : secondo me comunque ti sbagli, le multinazionali delocalizzano per aumentare i loro profitti e non gli importa se rimangono senza lavoro migliaia di operai
Ah, un'ultima cosa, non sò se lo sai ma la fabbrica di Termini Imerese verrà chiusa dalla Fiat, per cui il tuo discorso sul far rimanere aperti gli stabilimenti non stà proprio in piedi
Tornando al discorso di prima, anch'io esattamente come te, stufo delle magagne, ho smesso, ormai da vent'anni, di comprare auto italiane (ma anche le altre europee in genere) rivolgendomi unicamente al mercato giapponese, le quali vetture non mi hanno mai, ripeto mai, dato la minima noia.
Il mio ragionamento non voleva certo esortare chi ci legge ed è appassionato Honda a comprare italiano - assolutamente - non lo facco già io, ci mancherebbe
Questo, oltre alla salvaguardia dell'industria italiana, anche per la ragione che su quei mercati non c'è reciprocità: a fronte di centinaia di migliaia di auto importate dalla Francia o dalla Germania, di Gruppo Fiat in quei paesi se ne vendono poche, praticamente sono solo gli immigrati italiani che le acquistano.
Le grosse imprese non sono del resto enti di beneficienza, operano come meglio traggono profitto ma per far questo hanno bisogno anche delle maestranze proprio per questo lo stabilimento più produttivo sostiene quello piû in difficoltà.
Se uno stabilimento viene chiuso lo si fa per strategie aziendali: sembra crudo, lo so, ma per un tot di posti di lavoro persi, un alto tot viene conservato.
Il tenere aperta a tutti i costi una fabbrica non produttiva per mere "ragioni sociali" in alcuni casi potrebbe essere non sostenibile e mettere a repentaglio anche le altre, con ben più grave perdita di posti di lavoro. Esattamente come un cane che si morde la coda.
Come si diceva prima è tutto IMHO, ovviamente
P.S. Termini Imerese era solo un esempio che vale per ogni altro del gruppo.