<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda? | Page 37 | Il Forum di Quattroruote

Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda?

quadrif ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
modus72 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
E questa notizia come si inquadra in tutta la vicenda?

http://www.quattroruote.it/notizie/industria/marchionne-winterkorn-e-scoppiata-la-pace?comeFrom=forum_QRT
Si inquadra così: vag non è riuscita a far dimettere Marchionne dalla carica di presidente dell'ACEA.
Tutto, evidentemente, non possono ottenere!
Oppure Marchionne non è riuscito ad ottenere i fondi pubblici per la chiusura dei suoi impianti, tutto, evidentemente, non può ottenere!
quindi lo stato mi paga se voglio chiudere il negozio? Corro a chiudere la partita iva!!!
Controlla se c'è una macchina indiana parcheggiata fuori dal tuo negozio... :D
http://www.repubblica.it/motori/attualita/2012/09/17/news/anand_mahindra-42637997/
in questo momento c'è parcheggiata un'ape cross, devo preoccuparmi? 8) :D
 
only.exe ha scritto:
http://www.dasalfaromeo.it/?p=1031

Quanto sarà vero?

Speriamo in bene, con la mito bicilindrica hanno veramente toccato il fondo..
(senza considerare altri aspetti come centro stile, gamma, museo, etc...)
 
only.exe ha scritto:
http://www.dasalfaromeo.it/?p=1031

Quanto sarà vero?

La speranza per gli autori del blog in questione e' dura a morire.
Ogni pettegolezzo di corridoio e' buono per alimentare queste notizie infondate.
 
vecchioAlfista ha scritto:
Se marchionne vuole aumentare l'export dall'Italia nessuno lo obbligava ad andare a costruire in Serbia uno stabilimento per lanciare una vettura che dovrà vendere proprio nel vecchio continente.
Eppure c'è andato, per convenienza economica ed industriale.

L'unica soluzione che l'uomo di Detroit propone è quella di avere mani libere nel nostro paese, ove è innegabile che fare industria sia difficile per tanti lacci strutturali e fiscali.
Ma la soluzione che lui insegue è quella della deregolation, della rinuncia di 30 anni di diritti conquistati, per riportarci allo status quo del lavoratore serbo, o indiano o polacco. Dimenticando che gli stessi sindacati come UIL o CISL gli hanno permesso l'inimmaginabile fino ad alcuni anni fa, ovvero di uscire dal contratto nazionale per averne uno "ad personam", a fronte di promesse poi disattese.

Diventa evidente che il CEO gioca al rialzo. E diventa evidente che, innanzi alla crisi ed alla levata di scudi sulla bufala "fabbrica Italia", il suo rilancio sugli "aiuti statali" abbia colto nel segno, mettendo in difficoltà un governo debole e trovando (non so come) consensi anche qua sopra. Oltretutto con un argomento, quello degli aiuti statali, che tutti abbiamo condannato e che hanno rappresentato per decenni un malcostume del rapporto fiat-Stato.

Cmq per tornare in argomento, direi che l'unica verità è che se non sforni modelli, non li vendi di sicuro. Se poi non ci sono soldi per farli..speriamo solo che quando ripartirà il mercato, esista ancora una fiat (sempre che non sia diventata una crysler, nel frattempo).

Forse hanno deciso di fare la 500L in Serbia perche' tale paese gode dell'esenzione sui dazi di importazione sia in Usa che nell'ex unione sovietica.
Ovvero possono esportare verso questi paesi senza dazi.
Un vantaggio non da poco.
La Serbia ha tali agevolazioni anche verso altri stati.
Quindi oltre alle agevolazioni del governo Serbo ci sono vantaggi anche verso le esportazioni.
Visto che la 500L verra' esportata negli Usa, la scelta strategica e' azzeccata.
Direi una bella mossa.
 
Riscpower ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Se marchionne vuole aumentare l'export dall'Italia nessuno lo obbligava ad andare a costruire in Serbia uno stabilimento per lanciare una vettura che dovrà vendere proprio nel vecchio continente.
Eppure c'è andato, per convenienza economica ed industriale.

L'unica soluzione che l'uomo di Detroit propone è quella di avere mani libere nel nostro paese, ove è innegabile che fare industria sia difficile per tanti lacci strutturali e fiscali.
Ma la soluzione che lui insegue è quella della deregolation, della rinuncia di 30 anni di diritti conquistati, per riportarci allo status quo del lavoratore serbo, o indiano o polacco. Dimenticando che gli stessi sindacati come UIL o CISL gli hanno permesso l'inimmaginabile fino ad alcuni anni fa, ovvero di uscire dal contratto nazionale per averne uno "ad personam", a fronte di promesse poi disattese.

Diventa evidente che il CEO gioca al rialzo. E diventa evidente che, innanzi alla crisi ed alla levata di scudi sulla bufala "fabbrica Italia", il suo rilancio sugli "aiuti statali" abbia colto nel segno, mettendo in difficoltà un governo debole e trovando (non so come) consensi anche qua sopra. Oltretutto con un argomento, quello degli aiuti statali, che tutti abbiamo condannato e che hanno rappresentato per decenni un malcostume del rapporto fiat-Stato.

Cmq per tornare in argomento, direi che l'unica verità è che se non sforni modelli, non li vendi di sicuro. Se poi non ci sono soldi per farli..speriamo solo che quando ripartirà il mercato, esista ancora una fiat (sempre che non sia diventata una crysler, nel frattempo).

Forse hanno deciso di fare la 500L in Serbia perche' tale paese gode dell'esenzione sui dazi di importazione sia in Usa che nell'ex unione sovietica.
Ovvero possono esportare verso questi paesi senza dazi.
Un vantaggio non da poco.
La Serbia ha tali agevolazioni anche verso altri stati.
Quindi oltre alle agevolazioni del governo Serbo ci sono vantaggi anche verso le esportazioni.
Visto che la 500L verra' esportata negli Usa, la scelta strategica e' azzeccata.
Direi una bella mossa.
probabile,stesso discorso quindi per chi produce in bulgaria?
 
Scusate ma perché questo paese gode dell'esenzione dei dazi verso usa e russia?
Allora che vantaggio è essere in unione europea se poi le condizioni migliori son fuori dalle frontiere?
 
valvonauta_distratto ha scritto:
Scusate ma perché questo paese gode dell'esenzione dei dazi verso usa e russia?
Allora che vantaggio è essere in unione europea se poi le condizioni migliori son fuori dalle frontiere?

La questione (che non conosco a fondo) è forse più complessa di come la fai tu.
Prima di tutto occorre vedere se l'esenzione dai dazi è bilaterale (molto probabile, perchè difficilmente vengono concessi favori "unilaterali").
Quanto ai rapporti UE/USA, in questo caso i dazi sono bilaterali (per dire: si pagano all'UE per importare le Thema, e si pagano agli USA per esportare le Ferrari).
Sul perchè non ti so dire. Comunque tieni conto che:
- i rapporti diplomatici e commerciali Serbia (ex Jugoslavia)/ Russia (ex URSS) sono consolidati da tempo;
- gli USA (sotto la copertura Nato) hanno bombardato la Serbia per un po'. Può darsi che qualche interesse nella ricostruzione o qualche concessione per le condizioni di pace (se ricordi era stato imposto un embargo formalmente molto rigido) possa aver giustificato gli accordi.
Essere in UE è un vantaggio se l'UE funziona. E se non funziona è comunque un vantaggio perchè a starsene da soli, nelle condizini dell'Italia, saremmo spazzati via. E sarebbe povertà nera. Il mondo non è più quello di quando risolvevamo (quasi) tutti i problemi (o ci sembrava di risolverli a breve termine...) con la svalutazione.
 
ottovalvole ha scritto:
Riscpower ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Se marchionne vuole aumentare l'export dall'Italia nessuno lo obbligava ad andare a costruire in Serbia uno stabilimento per lanciare una vettura che dovrà vendere proprio nel vecchio continente.
Eppure c'è andato, per convenienza economica ed industriale.

L'unica soluzione che l'uomo di Detroit propone è quella di avere mani libere nel nostro paese, ove è innegabile che fare industria sia difficile per tanti lacci strutturali e fiscali.
Ma la soluzione che lui insegue è quella della deregolation, della rinuncia di 30 anni di diritti conquistati, per riportarci allo status quo del lavoratore serbo, o indiano o polacco. Dimenticando che gli stessi sindacati come UIL o CISL gli hanno permesso l'inimmaginabile fino ad alcuni anni fa, ovvero di uscire dal contratto nazionale per averne uno "ad personam", a fronte di promesse poi disattese.

Diventa evidente che il CEO gioca al rialzo. E diventa evidente che, innanzi alla crisi ed alla levata di scudi sulla bufala "fabbrica Italia", il suo rilancio sugli "aiuti statali" abbia colto nel segno, mettendo in difficoltà un governo debole e trovando (non so come) consensi anche qua sopra. Oltretutto con un argomento, quello degli aiuti statali, che tutti abbiamo condannato e che hanno rappresentato per decenni un malcostume del rapporto fiat-Stato.

Cmq per tornare in argomento, direi che l'unica verità è che se non sforni modelli, non li vendi di sicuro. Se poi non ci sono soldi per farli..speriamo solo che quando ripartirà il mercato, esista ancora una fiat (sempre che non sia diventata una crysler, nel frattempo).

Forse hanno deciso di fare la 500L in Serbia perche' tale paese gode dell'esenzione sui dazi di importazione sia in Usa che nell'ex unione sovietica.
Ovvero possono esportare verso questi paesi senza dazi.
Un vantaggio non da poco.
La Serbia ha tali agevolazioni anche verso altri stati.
Quindi oltre alle agevolazioni del governo Serbo ci sono vantaggi anche verso le esportazioni.
Visto che la 500L verra' esportata negli Usa, la scelta strategica e' azzeccata.
Direi una bella mossa.
probabile,stesso discorso quindi per chi produce in bulgaria?

La Bulgaria è nell'UE.
 
Stiamo andando un pò troppo fuori tema.
Per queste discussioni, peraltro interessanti, c'è la ZF od OT.

Torniamo a parlare dell'affaire Alfa/VAG se ci sono nuovi argomenti.

Grazie a tutti
 
E, intanto, l'antipatico Della Valle lancia un'ulteriore stoccata al Lingotto: "Se avesse fatto un paio di belle macchine oggi avrebbe il ringraziamento del Paese e dei suoi operai". E ancora: "Oggi la competitività è fondamentale e parte dall'innovazione. Servono prodotti nuovi. Con accortezza, ma bisogna innovare. Non mi occupo di auto, ma vedo cosa fanno le case automobilistiche importanti". (fonte: QR)

Se la spinta a produrre in Italia non viene dai nostri maggiori imprenditori, men che meno dal governo, allora non sarebbe meglio fer sì che una di quelle case importanti di cui sopra, fosse incentivata a investire sul nostro suolo patrio?
 
ottovalvole ha scritto:
non è l'imbianchino che deve dire al panettiere quanto tempo deve lievitare il pane

L'imbianchino però può tranquillamente dire qualcosa al panettiere che fa un pane scadente.
 
renexx ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
non è l'imbianchino che deve dire al panettiere quanto tempo deve lievitare il pane

L'imbianchino però può tranquillamente dire qualcosa al panettiere che fa un pane scadente.

Dalla Valle? uno dei tanti che sceglei l'auto in base al suo status sociale, senza capirne un akka.
 
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