<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vaccini anti covid stanno venendo fuori novità importanti | Page 15 | Il Forum di Quattroruote

Vaccini anti covid stanno venendo fuori novità importanti

Cn la differenza che la polio nella migliore delle ipotesi ti invalidava, mentre SarsCov2 da vaccinato mediamente la sfanghi.

Intendo dire che
Nel caso del Covid, il vaccino ti salva o lo prendi leggero
Nel caso della polio il vaccino non comportava comunque, il rischio di malattia leggera.
Per dire che in caso di contagio,
senza ti ammali, con, non ti succede nulla
 
Tra l'altro oltre al rischio contagio i patacca si esponevano anche a un altro rischio.
A me è capitato di vedere persone positive o comunque febbricitanti andare in giro belle belle senza mascherina come se niente fosse.
Anche la scusa "Me la sono dimenticata" imho non regge perchè i sintomi dovrebbero bastare e avanzare come monito.
Ecco in un caso particolare in cui tra me e la persona positiva non mascherata c'era una certa confidenza la tentazione di darle una sberla è stata forte.
 
Eh, si'....
Se ne sono viste un po' per tutto e tutti....
Le facce di bronzo che riescono a indossare certe persone,
si fa davvero fatica anche solo immaginarle
 
Io e moglie alla vigilia positivi al tampone. Asintomatici. Entrambi con 5o richiamo a novembre. È la prima volta che lo prendiamo.
Ieri rifatto tampone. Io negativo, mia moglie ancora positiva. Sabato altro tampone per mia moglie.

Oggi sono uscito io a far la spesa.
 
Perché non è un vaccino in senso stretto (preparato biologico prodotto allo scopo di conferire l'immunità acquisita attiva contro un particolare tipo di infezione ai soggetti a cui è somministrato)... non è che il tetano o il vaiolo lo prendo in "forma leggera"... Però se manco lo chiamavano "vaccino", col chicco che la gente lo faceva..
Perché il Covid-19 è una malattia diversa dal tetano e dal vaiolo e non certo perché il vaccino in questione sia meno "vaccino" degli altri. O per meglio dire perché il virus che la genera è diverso da altri agenti patogeni. Anche il vaccino antinfluenzale non garantisce al 100% l'immunità e dà un effetto che dura qualche mese. A meno che non si voglia sostenere che anche quello antinfluenzale non sia un vero vaccino...
 
Io e moglie alla vigilia positivi al tampone. Asintomatici. Entrambi con 5o richiamo a novembre. È la prima volta che lo prendiamo.
Ieri rifatto tampone. Io negativo, mia moglie ancora positiva. Sabato altro tampone per mia moglie.

Oggi sono uscito io a far la spesa.

Sono contento.
Oltre ad avere sintomi più lievi il booster serve anche per negativizzarsi più in fretta in caso di contagio.
Cosa non da poco.
Alcune persone che ho sentito che dopo la terza dose non ne avevano più volute altre ci hanno messo anche due settimane per negativizzarsi.
 
A meno che non si voglia sostenere che anche quello antinfluenzale non sia un vero vaccino...
A giudicare dal lessico, direi che abbiamo preso un abbaglio epocale a chiamarli così. In realtà il vaccino antinfluenzale da' l'immunità totale contro un determinato "pacchetto" di virus (così me l'han spiegato medici e farmacisti) che vengono "previsti". Poi se ne arrivano altri, l'efficacia si riduce (o si annulla) ma ci si affida sulla risposta immunitaria già attivata.

Nel caso del Covid queste premesse non sono mai state comunicate, ma se vi ricordate la campagna vaccinale, inizialmente si parlava dell'efficacia al 95% (a casa mia vuol dire immunità al 95%). Poi quando si è visto sia come mutava il virus artificiale, sia quanto non fosse vero l'assunto dell'efficacia, si è iniziato a dire che "riduceva in maniera drastica le conseguenze nefaste" e via così.

La parola "vaccino" ha una definizione precisa, poi se anche qui vogliamo imporre una neolingua, mi faccio da parte e tolgo dalla libreria "1984" così gli do una ripassata.
 
Non capisco onestamente a cosa serva disquisire di semantica.
Una volta che l'abbiamo degradato e sminuito da vaccino a farmaco cosa cambia?
 
A giudicare dal lessico, direi che abbiamo preso un abbaglio epocale a chiamarli così. In realtà il vaccino antinfluenzale da' l'immunità totale contro un determinato "pacchetto" di virus (così me l'han spiegato medici e farmacisti) che vengono "previsti". Poi se ne arrivano altri, l'efficacia si riduce (o si annulla) ma ci si affida sulla risposta immunitaria già attivata.

Nel caso del Covid queste premesse non sono mai state comunicate, ma se vi ricordate la campagna vaccinale, inizialmente si parlava dell'efficacia al 95% (a casa mia vuol dire immunità al 95%). Poi quando si è visto sia come mutava il virus artificiale, sia quanto non fosse vero l'assunto dell'efficacia, si è iniziato a dire che "riduceva in maniera drastica le conseguenze nefaste" e via così.

La parola "vaccino" ha una definizione precisa, poi se anche qui vogliamo imporre una neolingua, mi faccio da parte e tolgo dalla libreria "1984" così gli do una ripassata.
Lungi da me voler fare polemica, ci mancherebbe, semplicemente si discute. Come ho già scritto qualche pagina fa, in risposta a chi sosteneva che questo non fosse un vero vaccino, l'Enciclopedia Treccani definisce vaccino una "preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria)".
E i vaccini Covid - che, ricordo, non sono tutti a m-Rna, ce ne sono anche di tradizionali - non fanno altro che, appunto, indurre il sistema immunitario a produrre anticorpi che conferiscono una certa immunità. Che poi questa non sia assoluta o duratura dipende da molteplici fattori, primo fra tutti il fatto che il virus sia soggetto a continue mutazioni. Come i virus che causano l'influenza stagionale, che mutano in continuazione e anno dopo anno si arricchiscono di nuovi ceppi.
E poi attenzione, a molti sfugge l'aspetto chiave della questione. Anche gli anticorpi derivanti da infezione naturale conferiscono un'immunità relativa e poco duratura: sotto questo profilo, la differenza macroscopica tra il virus Sarv-CoV-2 e altri agenti patogeni che causano malattie (come il morbillo o la varicella) è che queste ultime si prendono una volta sola nella vita, mentre nel caso del Covid-19 ci si può reinfettare, anche una volta all'anno. Come avviene, del resto, per l'influenza stagionale.
Ma questo dipende dall'agente patogeno e non dal vaccino, altrimenti tutti coloro che hanno preso il Covid-19 dovrebbero avere un'immunità perpetua, come nel caso del morbillo, invece così non è, come denota il fatto che la reinfezione ormai è un fenomeno diffuso
 
Tutto corretto. Faccio tuttavia notare che la Treccani (come del resto la Crusca) oramai più che avallare la lingua parlata, che sarebbe quella che si è evoluta nei secoli dovuta alla consuetudine della gente comune, avalla piuttosto la "neolingua" certificando termini che usa solo una certa parte dei media.

Non per vederci complottismo ovunque, ma è chiaro che questi due "organismi" linguistici tanto imparziali non sono più...
 
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