PCafiero ha scritto:
jaccos ha scritto:
G5 ha scritto:
Non capiscono le relazioni!
Si si per carità, ma vietarlo no eh?
E' dura vietare qualcosa ai militari, da qualche parte ho letto che un proiettile tradizionale è quasi tre volte meno penetrante (in un mezzo corazzato) di uno all'uranio impoverito. Purtroppo comunque di polveri radioattive ne è ancora pieno il globo, grazie ai vari esperimenti condotti sino al 1964 da USA, URSS e UK, più altri (Cina e Francia) sino agli anni '80. L'uranio 238 (impoverito) in effetti ha una bassa radioattività, infatti però dimezza in circa 4,5 miliardi di anni se non erro, la sua pericolosità è data dalle polveri che, se inalate, agiscono dall'interno dell'organismo.
L'efficacia di un penetratore cinetico e' data da diversi fattori, che coinvolgono la struttura del penetratore, la velocita' dello stesso, la struttura della corazza, eventuali contromisure interne o esterne, e altro ancora.
Dunque dire "tre volte meno penetrante" e' come le creme antirughe che dicono di "ridurre del 50% l'invecchiamento"...
Il comportamento in un mezzo corazzato dipende dal tipo di corazza in modo piuttosto marcato (RHS, Chobham, presenza o meno di intercapedini, corazza reattiva, corazze ceramiche monocristalline, e trascurando completamente le corazze in alluminio, che non contano).
Sono allo studio attualmente penetratori NON contenenti uranio impoverito NE' il ben piu' pericoloso carburo di tungsteno, che offrono prestazioni superiori a entrambi.
La pericolosita' dei penetratori cinetici, non solo di quelli al DU, ma TUTTI, e' data dalla produzione cospicua di nanopolveri (si', quelle del FAP... spettacolare: abbiamo una commissione contro il DU da un lato, ma l'obbligo del FAP dall'altro! Se non ci fosse di mezzo la nostra salute, ci sarebbe da scompisciarsi dal ridere).
A differenza del PM10, che agisce a livello istologico producendo irritazioni, ma che comunque nell'organismo possono essere espulse, e nell'ambiente alla fine si deposita e viene "riassorbito" nel terreno, ove questo abbia caratteristiche adeguate, le nanopolveri agiscono a livello citologico. Ossia, per tradurlo in termini piu' terra terra, pensiamo a dei proiettili che colpiscono le nostre cellule danneggiandone parti fondamentali,
compreso il DNA.
Le nanopolveri inoltre NON possono essere espulse dall'organismo facilmente.
E nell'ambiente NON si depositano, ma restano sospese e vengono portate dal vento ovunque (chiaramente indicativamente piu' ci si allontana dal sito iniziale, piu' si diradano).
Il loro comportamento, in soldoni, non e' differente da quello delle radiazioni.
A questo ci si aggiunga che le polveri, ceneri e ossidi di carburo di tungsteno sono estremamente tossiche e cancerogene per l'organismo umano.