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Università: 50mila iscritti in meno

Quale università (laurea) oggi significa lavoro sicuro?
Credo di poter dire...NESSUNA!
Ecco perchè non serve più iscriversi!

Quindi andare all'università è un privilegio anche economico in attesa della chiamata, del posto fisso, del lavoro...della vocazione!

Per una laurea fuori sede, occorrono ad una famiglia circa 50.000-80.000 euro per tutto il corso...ma scherziamo?
Solo per far raccontare al ragazzo che lui sta a Milano a Parma a Roma oppure a Bologna?

E' vero;...... laureati in Giurisprudenza ce ne sono assai...ma pure di tutte le altre facoltà...ce ne sono assai.
Pure di muratori e di contadini ce ne sono assai, di camionisti e di operai, di cuochi e di pittori...insomma è un mercato libero...vinca chi è bravo non chi è protetto da numeri di ingressi limitati, di casta e di iscrizioni all'albo...fatti da leggi e regole malsane dove ti trovi il medico (bravo?) solo perchè sapeva i quiz e non ha le attitudini per fare il medico!
Via tutti.....ma sìììììì...tutti allo studio libero e il mercato dia il verdetto!
Ognuno sceglierà il medico e l'avvocato che riterrà aopportuno, non quello che gli hanno dato gli labi professionali.
E poi si divideranno i guadagni, perchè tutelare i loro cud...tanti medici da 3000 euro al mese...bastano e c'avanzano...!
 
pi_greco ha scritto:
questo paese con un presente disastroso non ha nessun futuro

la mia colpa è di continuare a crescervi mia figlia, a cui non posso garantire nulla di nulla
Ti capisco, oggi trovano motivazioni "nuove" (guarda un po') i genitori di quei popoli o residenti in nazioni emergenti...dai rumeni ai cechi....dai russi ai cinesi...!
Loro vedono dei miglioramenti all'orizzonte dei figli...noi no...strana la vita...vive meglio chi è povero... ;)
 
bellafobia ha scritto:
lo dico da giovane che ha concluso (per fortuna) l'università da poco: il sistema universitario italiano (sia pubblico che privato) è disorganizzato (a livello amministrativo-gestionale) inutilmente costoso (quello pubblico) e scarsamente professionalizzante (per almeno la metà dei corsi).
Dobbiamo pensare che oggi come oggi ci sono più iscritti e laureati del necessario e ciò rappresenta un COSTO SOCIALE inutile per la collettività, un vero e proprio spreco di denaro pubblico. Ne ho viste di tutti i colori: corsi inventati ad personam per sistemare amici, parenti e amici dei parenti; professori in pensione che restano per continuare a "mangiare" e sistemare chi dicono loro; prof che non esaminano ma che regalano 30 se compri i LORO libri; studenti che pagando (o per conoscenza) passano gli esami.
Il sistema va riformato sostanzialmente perchè molti prof universitari sono ancora dei BARONI e l'università diventa un personale ufficio di collocamento. Molti corsi vanno arricchiti con la pratica; stage, tirocini e pratica dovrebbero essere parte integrante degli studi.
Ma la cosa più importante sarebbe fare corsi universitari a numero chiuso per ridurre gli enormi sprechi attuali dell'università di massa.
Per quanto ho visto, c'è ben poca differenza tra una capra diplomata e una capra laureata :twisted: E poi, ci sono corsi universitari con programmi di studio talmente stupidi :rolleyes: i cui costi però gravano su tutti i contribuenti :evil:

la pratica la fai nei luoghi di lavoro, l'università serve a fornirti le basi teoriche attraverso le quali risolvere problemi e se capita, fare ricerca.
 
mark_nm ha scritto:
la pratica la fai nei luoghi di lavoro, l'università serve a fornirti le basi teoriche attraverso le quali risolvere problemi e se capita, fare ricerca.

da come viene intesa da noi si , anche perche' le universita' ( statali o private) non sono altro che la continuazione delle scuole dell'obbligo....e come tali han pregi e difetti.

mentre difatto in altri paesi sono come delle ditte ( legate alla cultura) ma danno molto lavoro direttamente ed indirettamente...oltre che spostare capitali privati in gran numero...
 
Mah, molti commenti mi lasciano abbastanza perplesso.
Universita' Americane: ma avete un''idea del sistema americano? Esistono universita' di serie A e di serie B (come minimo). Se sono di serie A costano un occhio della testa 30-40000 euro all'anno. Poi, se ci si accontenta, si scende di prezzo scendendo nella serie...
E' questo che vogliamo? Credo ancora che si debbano fornire le occasioni a chi i soldi non ce li ha, ma ha cervello. E' sempre stato uno dei punti di forza della nostra universita', non abbattiamo pure quello.

Pare che decenni di Grande Fratello e Berlusca-TV abbiano annebbiato (e di molto) le menti...

Fino a d ora (ma temo ancora per poco) i nostri laureati sono talmente ben visti in america che il PhD (dottorato) possono farlo in 4 anni anziche il minimo di 5 degli americani...

Non siamo da buttar via. Basta con l'auto-denigrazione. E' facile distruggere, molto meno costruire. Dicevo, che si debbano rivedere alcune cose, sicuramente, che si debba trancare tutto, NO. Ma avete idea di quanto siano i finanziamenti italiani alla ricerca? Un anno lo abbiamo saltato in quanto i fondi destinati alla ricerca sono stati dirottati ad Alitalia e ai Trasportatori.
Quest'anno vi sono 38 milioni di euro per l'intero sistema di ricerca italiano. Se serve da esempio, due, dicansi DUE persone in finlandia hanno ottenuto 12 milioni di euro per far ricerca.

Non se ne esce se non si investe nei giovani, nel futuro, nella loro formazione. Scordatevi pero' di veder i frutti fra breve.

Poi mi auto-limito e smetto di scrivere su questo topic...
 
carlonervi ha scritto:
Mah, molti commenti mi lasciano abbastanza perplesso.
Universita' Americane: ma avete un''idea del sistema americano? Esistono universita' di serie A e di serie B (come minimo). Se sono di serie A costano un occhio della testa 30-40000 euro all'anno. Poi, se ci si accontenta, si scende di prezzo scendendo nella serie...
E' questo che vogliamo? Credo ancora che si debbano fornire le occasioni a chi i soldi non ce li ha, ma ha cervello. E' sempre stato uno dei punti di forza della nostra universita', non abbattiamo pure quello.

Pare che decenni di Grande Fratello e Berlusca-TV abbiano annebbiato (e di molto) le menti...

Fino a d ora (ma temo ancora per poco) i nostri laureati sono talmente ben visti in america che il PhD (dottorato) possono farlo in 4 anni anziche il minimo di 5 degli americani...

Non siamo da buttar via. Basta con l'auto-denigrazione. E' facile distruggere, molto meno costruire. Dicevo, che si debbano rivedere alcune cose, sicuramente, che si debba trancare tutto, NO. Ma avete idea di quanto siano i finanziamenti italiani alla ricerca? Un anno lo abbiamo saltato in quanto i fondi destinati alla ricerca sono stati dirottati ad Alitalia e ai Trasportatori.
Quest'anno vi sono 38 milioni di euro per l'intero sistema di ricerca italiano. Se serve da esempio, due, dicansi DUE persone in finlandia hanno ottenuto 12 milioni di euro per far ricerca.

Non se ne esce se non si investe nei giovani, nel futuro, nella loro formazione. Scordatevi pero' di veder i frutti fra breve.

Poi mi auto-limito e smetto di scrivere su questo topic...

Ti prego , CarloNervi non smettere mai di scrivere queste cose !
Se non si finanzia la scuola e l'istruzione , quindi anche l'Università e la ricerca , come ho già modestamente scritto , non si va da nessuna parte e la Nazione sarà destinata a diventare sempre più subalterna di altre aree di influenza geografiche e soprattutto finanziarie e multinazionali . Se è questo che masochisticamente piace , verrebbe da dire , si faccia pure ! Se non fosse che avendo figli adolescenti , si vede per loro un futuro troppo difficoltoso.
La scuola italiana avrà tanti difetti , compreso quello di un appiattimento del livello di alcune sue componenti , che andrebbero emendati con provvedimenti -per carità non si usi più il termine riforma :!: :D efficaci , ma nel suo complesso ha garantito dal dopoguerra ad oggi generazioni di professionisti di livello che tutto il mondo ci ha invidiato e pure comprato . Il sistema italiano inoltre ha reso operativo nei fatti , tirandolo giù dal linguaggio alto della costituzione , anche il diritto allo studio per tutti , non solo per coloro i quali , come giustamente tu dici , si possono permettere di spendere centinaia di migliaia di dollari in istruzione e non importa molto se poi lo studente capace , come prevede il sistema americano , possa poi restituirli una volta sistemato al lavoro , gravato però da un fardello notevole e non certo meritato.
Le capacità , quando ci sono , sono emerse anche in Italia e se sono stati allevati molti laureati anche se non tutti a livello di eccellenza , fa parte delle regole del gioco , non tutti possono essere Einstein , ma la Nazione ha bisogno anche di elevare il livello medio di competenze e di cultura.
Saluti e...5 stelle
 
Sarei curioso di sapere se il calo riguarda soprattutto i ragazzi usciti dalle superiori e che quindi non si iscrivono oppure i tanti fuoricorso "a vita" (che mi pare siano un fenomeno tipicamente italiano).
 
norbig ha scritto:
Sarei curioso di sapere se il calo riguarda soprattutto i ragazzi usciti dalle superiori e che quindi non si iscrivono oppure i tanti fuoricorso "a vita" (che mi pare siano un fenomeno tipicamente italiano).
Iscritti al primo anno di corso, mi pareva scontato questo.
 
carlonervi ha scritto:
Mah, molti commenti mi lasciano abbastanza perplesso.
Universita' Americane: ma avete un''idea del sistema americano? Esistono universita' di serie A e di serie B (come minimo). Se sono di serie A costano un occhio della testa 30-40000 euro all'anno. Poi, se ci si accontenta, si scende di prezzo scendendo nella serie...
E' questo che vogliamo? Credo ancora che si debbano fornire le occasioni a chi i soldi non ce li ha, ma ha cervello. E' sempre stato uno dei punti di forza della nostra universita', non abbattiamo pure quello.
Le statali americane non sono seconde a nessun college privato. Chi può preferisce quella a pagamento perchè da loro si è sempre usato in quel modo e il blasone conta parecchio, ma solo quello. Da noi invece è inconcepibile come cosa.
 
Grazie, key-one, spero/speriamo che certi punti di vista non vengano appiattiti e distrutti dall'ignoranza ma sopratutto dall'incompetenza e malafede dilagante che, purtroppo, si e' sempre piu' infiltrata nei nostri dirigenti politici e amminstratori, ovverossia quelli che dovrebbero essere l'espressione delle nostre migliori menti italiane (sigh!) efar l'interesse della comunita' (doppio sigh!).
@Trotto81: Il tentativo degli ultimi anni, purtroppo, e' proprio quello di andare verso lo stile americano, indurre l'aumento delle tasse di iscrizione (il diritto allo studio, per es. e' praticamente senza fondi). Le svariate riforme universitarie che si sono susseguite nei recenti anni hanno solo creato caos senza aver il tempo di valutare gli effetti di una che gia' ne compariva un altra, ed erano farcite all'inverosimile di frasi come "a costo zero per lo stato".
 
carlonervi ha scritto:
Grazie, key-one, spero/speriamo che certi punti di vista non vengano appiattiti e distrutti dall'ignoranza ma sopratutto dall'incompetenza e malafede dilagante che, purtroppo, si e' sempre piu' infiltrata nei nostri dirigenti politici e amminstratori, ovverossia quelli che dovrebbero essere l'espressione delle nostre migliori menti italiane (sigh!) efar l'interesse della comunita' (doppio sigh!).
@Trotto81: Il tentativo degli ultimi anni, purtroppo, e' proprio quello di andare verso lo stile americano, indurre l'aumento delle tasse di iscrizione (il diritto allo studio, per es. e' praticamente senza fondi). Le svariate riforme universitarie che si sono susseguite nei recenti anni hanno solo creato caos senza aver il tempo di valutare gli effetti di una che gia' ne compariva un altra, ed erano farcite all'inverosimile di frasi come "a costo zero per lo stato".
attenzione a distinguere due concetti che non sono in contrasto ma che devono essere complementari: diritto allo studio (per i meritevoli) e rendimento dello studio (in termini economici, sociali e lavorativi). Il sistema universitario attuale pubblico è un fallimento sia dal punto di vista dei costi che del rendimento, ragion per cui è NATURALE E RAZIONALE che molti giovani non vogliano iscriversi per essere gli ennesimi laureati disoccupati e GRAVARE sulla famiglia (oltre che su tutti i contribuenti). Se ci fosse il numero chiuso andrebbero (in teoria) avanti i più meritevoli e magari si potrebbero garantire delle borse di studio a chi non ha una situazione economica favorevole mentre oggi va avanti anche una capra fuoricorso da 10 anni finchè può pagare le tasse... :rolleyes:
Lo studio DEVE essere un privilegio oltre ad essere un diritto, nel senso che poter accedere agli studi universitari DEVE poter garantire un lavoro attinente e che ripaghi i sacrifici sui libri (cosa che ora non avviene quasi mai).
LAUREA=LAVORO deve tornare ad essere una equazione valida; oggi ci sono tanti laureati inutili alla società e a sè stessi :evil:
 
bellafobia ha scritto:
...
Il sistema universitario attuale pubblico è un fallimento sia dal punto di vista dei costi che del rendimento, ragion per cui è NATURALE E RAZIONALE che molti giovani non vogliano iscriversi per essere gli ennesimi laureati disoccupati e GRAVARE sulla famiglia (oltre che su tutti i contribuenti). Se ci fosse il numero chiuso andrebbero (in teoria) avanti i più meritevoli e magari si potrebbero garantire delle borse di studio a chi non ha una situazione economica favorevole mentre oggi va avanti anche una capra fuoricorso da 10 anni finchè può pagare le tasse... :rolleyes:
Lo studio DEVE essere un privilegio oltre ad essere un diritto, nel senso che poter accedere agli studi universitari DEVE poter garantire un lavoro attinente e che ripaghi i sacrifici sui libri (cosa che ora non avviene quasi mai).
LAUREA=LAVORO deve tornare ad essere una equazione valida; oggi ci sono tanti laureati inutili alla società e a sè stessi :evil:
L'equazione "laurea=lavoro sicuro" gia' costituisce un'equazione sbagliata in partenza. Non e' cosi' in nessuna parte del mondo, e mi sorprende che si possa anche solo pensare una cose del genere. La laurea da' uno strumento un piu', ma non dimentichiamoci che tutto dipende da chi usa gli strumenti disponibili, e dalla situazione al contorno.
Non mi pare che la fiat, tanto per fare un nome, debba essere costretta ad assumere tutti gli ingegneri che si laureano, senza tener conto che nel frattempo il mercato dell'auto sta calando paurosamente al ritmo del 20% annuo...
 
carlonervi ha scritto:
@Trotto81: Il tentativo degli ultimi anni, purtroppo, e' proprio quello di andare verso lo stile americano, indurre l'aumento delle tasse di iscrizione (il diritto allo studio, per es. e' praticamente senza fondi). Le svariate riforme universitarie che si sono susseguite nei recenti anni hanno solo creato caos senza aver il tempo di valutare gli effetti di una che gia' ne compariva un altra, ed erano farcite all'inverosimile di frasi come "a costo zero per lo stato".
Conosco benissimo le vicende che riguardano l'Istruzione italiana.
Da noi che si paga poco di tasse si comprano gli esami universitari e i genitori pretendono la promozione dei loro piccoli somarelli che spesso ricevono anche dieci come valutazione globale, senza valerne nemmeno la metà. Parlo per esperienza diretta, non per sentito dire.
Immagina cosa potrebbe succedere da noi se dovessimo pagare 30.000 ? di tasse annue per la formazione universitaria. Come minimo il 25 sarà il voto di partenza obbligatorio anche senza presentarsi all'appello. Il sistema americano non va bene per noi, idem il contrario.
 
carlonervi ha scritto:
bellafobia ha scritto:
...
Il sistema universitario attuale pubblico è un fallimento sia dal punto di vista dei costi che del rendimento, ragion per cui è NATURALE E RAZIONALE che molti giovani non vogliano iscriversi per essere gli ennesimi laureati disoccupati e GRAVARE sulla famiglia (oltre che su tutti i contribuenti). Se ci fosse il numero chiuso andrebbero (in teoria) avanti i più meritevoli e magari si potrebbero garantire delle borse di studio a chi non ha una situazione economica favorevole mentre oggi va avanti anche una capra fuoricorso da 10 anni finchè può pagare le tasse... :rolleyes:
Lo studio DEVE essere un privilegio oltre ad essere un diritto, nel senso che poter accedere agli studi universitari DEVE poter garantire un lavoro attinente e che ripaghi i sacrifici sui libri (cosa che ora non avviene quasi mai).
LAUREA=LAVORO deve tornare ad essere una equazione valida; oggi ci sono tanti laureati inutili alla società e a sè stessi :evil:
L'equazione "laurea=lavoro sicuro" gia' costituisce un'equazione sbagliata in partenza. Non e' cosi' in nessuna parte del mondo, e mi sorprende che si possa anche solo pensare una cose del genere. La laurea da' uno strumento un piu', ma non dimentichiamoci che tutto dipende da chi usa gli strumenti disponibili, e dalla situazione al contorno.
Non mi pare che la fiat, tanto per fare un nome, debba essere costretta ad assumere tutti gli ingegneri che si laureano, senza tener conto che nel frattempo il mercato dell'auto sta calando paurosamente al ritmo del 20% annuo...
niente è dovuto nella vita...nè la laurea nè il lavoro. Certe cose bisogna guadagnarsele. Ma ciò non vuol dire che un laureato, costato una cifra enorme al popolo (lo Stato), debba restare senza lavoro (e quindi non generare introiti per lo Stato che gli ha finanziato gli studi direttamente o indirettamente).
Qui non si ha presente il costo di ogni singolo laureato...se tutti lo avessimo presente si farebbe di tutto per non lasciarli a letto (a meno che non sia un loro volere). Poi chi è valido emerge a prescindere dal titolo ;)
 
Mi ricordo il discorso del Rettore del Politecnico di Milano, in occasione della laurea in ingegneria aeronautica di mio figlio, 5 anni fa, "da oggi siete ingegneri, ma ingegneri disoccupati" :D

L'altro mio figlio ha laurea magistrale in "informatica per le telecomunicazioni".

Sono 2 titoli "spendibili" in un contesto attuale meglio che questa "Scienze dell'allevamento, igiene e benessere del cane e del gatto" dell'università di Bari. :shock:
 
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