Come ho già scritto prima io sono papà di un bimbo di 20 mesi, e mi sono sentito molto partecipe del dramma; però come ho provato a spiegare non si tratta di una semplice dimenticanza o distrazione, della serie "dovevo prendere anche il latte e mi sono scordato" ma di un fenomeno psicologico, di un problema che capita a tutti, perchè é insito nel nostro stesso cervello.
Succede che ci siano dei momenti di "buco della memoria" in cui crediamo di aver fatto delle cose, ed invece non le abbiamo fatte, o viceversa le abbiamo fatte e non ce lo ricordiamo; spesso succede con cose banali, tipo mettere le chiavi dell'auto in un posto insolito, o telefonare a qualcuno e credere di parlare con un'altro eccetera..purtroppo questa persona è arrivata davanti all'ufficio e, invece di prendere il bimbo e portarlo all'asilo, che era lì vicino, dicono 20 metri, ha fatto come se l'avesse già fatto, ha chiuso l'auto ed è salito su.
In rete ci sono degli articoli medici che spiegano meglio di quanto possa aver fatto io il fenomeno; purtroppo succede quando parte del nostro cervello è impegnato a fare più cose contemporaneamente; faccio un esempio stupido: sto preparando la cena, mio figlio gioca in cucina ed io sto parlando con mia moglie, che magari è sotto la doccia..è matematico che o brucio qualcosa o il piccolo si infila da qualche parte a far danni, o che lei mi chieda qualcosa ed io poi non mi ricordi..questo perchè è vero che siamo "multitasking" però è anche vero che il cervello dedica una parte maggiore dell'attenzione al compito in quel momento ritenuto prioritario, ed il resto rimane sullo sfondo, finché qualcosa non richiama l'attenzione (nello specifico mia moglie che mi fa "dov'é Marco??

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Questo per dire che è vero, sembra impossibile ed inaccettabile dimenticarsi un figlio in auto, ma per una serie di sfortunate circostanze e complicazioni si è verificata una tragedia che segnerà per sempre una famiglia; di fronte a questo non c'è discussione che tenga, solo silenzio e rispetto.
Ciao
Angelo