stefano_68 ha scritto:
@hpx: sei un po' nervoso, mi pare.
La domanda sull'avere figli deriva dal fatto che l'intransigenza e lo stupore nella tua reazione sono tipici di chi non ha vissuto la situazione; soprattutto nei primi anni di vita la sopravvivenza del bambino dipende proprio dai genitori. Non avendo ancora modo di esprimersi e di agire a dovere, eventi anche banali possono trasformarsi in drammi se anche una cosa sola viene trascurata.
IL tutto va condito dal fatto che la vita continua, e che gli impegni devono essere mantenuti anche in altri ambiti, ad esempio quello lavorativo.
No, non sono nervoso ho solo risposto in modo deciso a una tua supposizione falsa espressa a priori in modo gratuito, oltretutto su un argomento che per me è basilare : la vita come espressione di libertà che nessuno ha il diritto di toccare.
Non serve avere figli, anche se ho nipoti piccoli, per essere responsabili di una o più vite. Basta, come ho già riportato, una banale uscita tra amici che per una banale distrazione si possa finire tutti in ospedale, su una sedia a rotelle o finire direttamente sotto un metro di terra. Questo accade ogni giorno sopratutto sul lavoro, ma quello che mi fa incazzare come una bestia è questa scarsa attenzione per un dono quale è la vita sopratutto se non è la tua, sopratutto quando il fattaccio accade per cose banali. Non so te ma arrivare in auto, scendere, chiudere l'auto e andare al lavoro di per se è banale, ma non è quello di terminare una vita non tua in questo modo qualunque essa sia : figlio, nipote, amico, conoscente, il primo che passa. Se uno è incasinato, pieno di beghe, disperato può agire come meglio crede ma non ha il diritto decidere di cosa fare della vita degli altri. Quindi non vedo la differenza, una vita è una vita comunque. Inoltre per i motivi e le situazioni che hai descritto lo trovo ancora più allucinante.