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Una buona notiza: le &#34;storiche&#34; non entreranno nel redditometro

pilota54

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Come da titolo:
http://www.quattroruote.it/notizie/legal/auto-storiche-fuori-dal-redditometro-sono-un-patrimonio-da-tutelare

E' vero che ci sarà qualcuno (che magari possede una "storica" costosa) che se ne avvantaggerà, ma la maggior parte sono appassionati che fanno sacrifici per permettersi la vettura che hanno sempre sognato, magari una poco costosa Alfa 75.
Vedremo se la cosa sarà deliberata.
 
Ma è una cavolata! :rolleyes: Se ho una casa in più, un cavalluccio o una barchetta, queste immense ricchezze da poche centinaia di migliaia di euro vanno dichiarate nel redditometro, ma se ho una collezione di auto storiche valutata alcuni milioni, questa "sfugge" al controllo?
Allora, da domani, invece di investire in immobili ed essere massacrati di tasse, è meglio vendere tutto e comprare auto da collezione che, tanto, fiscalmente, non esistono.
 
sandro63s ha scritto:
Ma è una cavolata! :rolleyes: Se ho una casa in più, un cavalluccio o una barchetta, queste immense ricchezze da poche centinaia di migliaia di euro vanno dichiarate nel redditometro, ma se ho una collezione di auto storiche valutata alcuni milioni, questa "sfugge" al controllo?
Allora, da domani, invece di investire in immobili ed essere massacrati di tasse, è meglio vendere tutto e comprare auto da collezione che, tanto, fiscalmente, non esistono.

E allora un quadro d'autore? Gioielli? Qualsiasi collezione di valore? Tutto ciò che non è registrato o tracciabile?

Ma via, smettiamola con questa caccia alle streghe, altrimenti il risultato sarà che tutto ciò che di bello abbiamo nel nostro Paese emigrerà all'estero, che buocrati e invidiosi saranno contenti, mentre i veri evasori continueranno a evadere!!
 
sandro63s ha scritto:
Ma è una cavolata! :rolleyes: Se ho una casa in più, un cavalluccio o una barchetta, queste immense ricchezze da poche centinaia di migliaia di euro vanno dichiarate nel redditometro, ma se ho una collezione di auto storiche valutata alcuni milioni, questa "sfugge" al controllo?
Allora, da domani, invece di investire in immobili ed essere massacrati di tasse, è meglio vendere tutto e comprare auto da collezione che, tanto, fiscalmente, non esistono.

E se invece hai la passione per le Moto Morini e le Alfa Sud che con 5000 euro ne pigli 10?? Pensate sempre ai ricconi e non conoscete minimamente il settore storico dove ci sono persone che possiedono vari mezzi storici perché la famiglia non se ne è mai disfatta e quello dovrebbe essere un riccone?
 
sandro63s ha scritto:
Tenerle, o meno, in considerazione in base al valore era troppo complesso, eh? :rolleyes:

Certo che è complesso. Qual'è il valore di un'auto storica? Anche per auto identiche per modello può dipendere da mille parametri a partire dallo stato di conservazione, della meccanica, e dall'originalità, se auto conservata, restaurata, restaurata come...ci possono essere differenze di valore enormi.
Anche le quotazioni delle riviste specializzate sono spesso...ridicole, per alcuni modelli sono esagerate e per alcuni modelli (la maggior parte) incredibilmente basse.
Solo un'expertise seria può dare un valore credibile, e anche quella è contestabile. Le stesse vetture che vengono vendute alle grandi aste, dopo mille studi per determinarne il prezzo, talvolta non raggiungono un prezzo di riserva basso, talvolta vengono vendute a un prezzo inaspettatamente alto.
Quindi ogni vettura fa storia a se.
Ed è uguale, economicamente parlando, il caso di chi ha comprato un rottame mettendolo a posto nelle ore libere col suo lavoro in anni e anni, o di chi è entrato dal rivenditore ed ha staccato un assegno sostanzioso per un'auto completamente restaurata?

Ma poi, di cosa stiamo parlando? Anche per le vetture nuove con il redditometro non si utilizza il parametro economico che sembrerebbe più logico, e immediatamente disponibile...cioè il prezzo di listino, che è ufficiale, per usare parametri scollegati dal valore reale come la cilindrata, e si propone di individuare un valore per le auto d'epoca che oggettivamente è cosa molto difficile? :rolleyes:
 
sandro63s ha scritto:
Jambana ha scritto:
sandro63s ha scritto:
Tenerle, o meno, in considerazione in base al valore era troppo complesso, eh? :rolleyes:

Certo che è complesso. Qual'è il valore di un'auto storica?
Quello scritto sull'assegno che si è usato per comperarla... :rolleyes:

Conoscevo un collezionista (lo incontrai per caso e quando capì la mia passione mi mostrò una specie di antro delle meraviglie, la più bella collezione di auto che abbia visto in vita mia) che aveva una collezione fantastica, tutta creata negli anni '70, quando le vetture che ha, comprendenti alcune Ferrari, valevano un tozzo di pane rispetto ai valori attuali, che sono decuplicati o forse più con la grande speculazione degli anni '80.
E' stato geniale nel comprarle quarant'anni fa e a non disfarsene (ammesso che le abbia ancora, non lo vedo da qualche anno).
in quel caso valgono gli assegni degli anni '70?

:?

Quale attinenza hanno le sue vetture acquistate quarant'anni fa col suo reddito attuale, probabilmente da pensionato?

Io ne conosco diverse di persone che hanno messo su una bella collezione in decenni, magari facendo una vita semplice, altri sacrifici ma vivendo una passione vera!
 
Jambana ha scritto:
sandro63s ha scritto:
Jambana ha scritto:
sandro63s ha scritto:
Tenerle, o meno, in considerazione in base al valore era troppo complesso, eh? :rolleyes:

Certo che è complesso. Qual'è il valore di un'auto storica?
Quello scritto sull'assegno che si è usato per comperarla... :rolleyes:

Conoscevo un collezionista che aveva una collezione fantastica, tutta creata negli anni '70, quando le vetture che ha, comprendenti alcune Ferrari, valevano un tozzo di pane rispetto ai valori attuali, che sono decuplicati o forse più con la grande speculazione degli anni '80.
E' stato geniale nel comprarle quarant'anni fa e a non disfarsene (ammesso che le abbia ancora, non lo vedo da qualche anno).
in quel caso valgono gli assegni degli anni '70?

:?

Quale attinenza hanno le sue vetture acquistate quarant'anni fa col suo reddito attuale, probabilmente da pensionato?

Dai, fra un po' riusciranno a quantificare i peti per tassarcene l'emissione ed uno che ha una collezione d'auto storiche non lo si tassa? :rolleyes: :D
 
A mio modestissimo avviso si dovrebbero tassare le transazioni e le rendite, non il semplice possesso di un bene. Un patrimonio, sia esso una casa, un castello, un quadro o le mutande usate di Paris Hilton (rarissime, dato che non le porta....) finchè non fa reddito non dovrebbe essere considerato indice di capacità contributiva (almeno entro le soglie del buon senso). Se invece che rompere il cazzo ai poveri cristi andassero a mettere una Tobin Tax come dovrebbe essere (ossia, di entità inversamente proporzionale al tempo intercorso tra acquisto e vendita, ad esempio.....) forse qualcosa andrebbe meglio in questo mondo
 
Jambana ha scritto:
sandro63s ha scritto:
Tenerle, o meno, in considerazione in base al valore era troppo complesso, eh? :rolleyes:

Certo che è complesso. Qual'è il valore di un'auto storica? Anche per auto identiche per modello può dipendere da mille parametri a partire dallo stato di conservazione, della meccanica, e dall'originalità, se auto conservata, restaurata, restaurata come...ci possono essere differenze di valore enormi.
Anche le quotazioni delle riviste specializzate sono spesso...ridicole, per alcuni modelli sono esagerate e per alcuni modelli (la maggior parte) incredibilmente basse.
Solo un'expertise seria può dare un valore credibile, e anche quella è contestabile. Le stesse vetture che vengono vendute alle grandi aste, dopo mille studi per determinarne il prezzo, talvolta non raggiungono un prezzo di riserva basso, talvolta vengono vendute a un prezzo inaspettatamente alto.
Quindi ogni vettura fa storia a se.
Ed è uguale, economicamente parlando, il caso di chi ha comprato un rottame mettendolo a posto nelle ore libere col suo lavoro in anni e anni, o di chi è entrato dal rivenditore ed ha staccato un assegno sostanzioso per un'auto completamente restaurata?

Ma poi, di cosa stiamo parlando? Anche per le vetture nuove con il redditometro non si utilizza il parametro economico che sembrerebbe più logico, e immediatamente disponibile...cioè il prezzo di listino, che è ufficiale, per usare parametri scollegati dal valore reale come la cilindrata, e si propone di individuare un valore per le auto d'epoca che oggettivamente è cosa molto difficile? :rolleyes:

diciamo che ogni auto sarebbe un caso a se'....
tipo dare al catasto il vero valore degli immobili
 
a_gricolo ha scritto:
A mio modestissimo avviso si dovrebbero tassare le transazioni e le rendite, non il semplice possesso di un bene. Un patrimonio, sia esso una casa, un castello, un quadro o le mutande usate di Paris Hilton (rarissime, dato che non le porta....) finchè non fa reddito non dovrebbe essere considerato indice di capacità contributiva (almeno entro le soglie del buon senso). Se invece che rompere il cazzo ai poveri cristi andassero a mettere una Tobin Tax come dovrebbe essere (ossia, di entità inversamente proporzionale al tempo intercorso tra acquisto e vendita, ad esempio.....) forse qualcosa andrebbe meglio in questo mondo

la TT c'e' gia', partira' col primo di Marzo
per le rendite, le tassazioni sono gia' aumentate dal 12,5 al 20%
 
sandro63s ha scritto:
Jambana ha scritto:
sandro63s ha scritto:
Tenerle, o meno, in considerazione in base al valore era troppo complesso, eh? :rolleyes:

Certo che è complesso. Qual'è il valore di un'auto storica?
Quello scritto sull'assegno che si è usato per comperarla... :rolleyes:

Nel caso di un'auto nuova forse potrebbe andar bene il tuo ragionamento, ma nel caso di una storica assolutamente no.
La cifra che il proprietario ha scritto sull'assegno per comprarla può andare dal semplice al centuplo, a seconda che l'abbia acquistata come rottame da restaurare da zero o quasi o come vettura già riportata alle condizioni di "appena uscita dalla fabbrica", e questo prendendo come riferimento il valore intrinseco dell'auto in oggetto.
Ti faccio l'esempio della mia Prinz, perfetta, acquistata perfetta da un ex concessionario NSU che l'ha conservata gelosamente per 40 anni senza mai aver il bisogno di restaurarla né di farci lavori costosi in quanto l'ha seguita ed usata (molto poco) giorno per giorno. L'ho pagata poco più della sua quotazione, diciamo che tra riffa e raffa ci ho speso sui 4000 euro (il valore dell'auto secondo Ruoteclassiche è 3000 euro). Non rimpiango nemmeno un centesimo di quel che ho speso, ho una macchina che domattina potrebbe partire per Capo Nord andata e ritorno senza doversi fermare dal meccanico. Cercando su internet ho trovato delle vetture analoghe, marcianti ma da rimettere a posto, i prezzi oscillano tra i 1000 ed i 2000 euro. Per rimettere a nuovo una Prinz e farla come la mia partendo da una di quelle "marcianti ma da rimettere a posto" ti assicuro che ci vogliono almeno 4-5000 euro se uno fa fare tutto in officina. E siamo sui 6-7000 euro totali a fronte di un assegno iniziale di 1000-2000.
Il mercato dell'auto d'epoca è troppo complicato, come ha scritto Jambana (1000 stelle per il suo intervento) ogni auto ha una sua propria quotazione che può essere diversissima da quella di un'auto dello stesso modello ed anno, apparentemente identica. Non è possibile stabilire il valore commerciale di un'auto d'epoca, è possibile stabilire il prezzo che un certo numero di clienti è disposto a pagarla ma questo non è la stessa cosa e, soprattutto, non è affatto ed in alcun modo un indice della capacità reddituale del proprietario, quindi non si può usare ai fini fiscali.

Saluti
 
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