<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 110 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Il fatto di essere dipendente o autonoma mi sa che c'entra poco, per andare in pensione anticipata deve avere un'invalidità mi pare >74%. Quello che cambia sarà l'importo percepito, purtroppo gli autonomi spesso a fine carriera ricevono il classico cartoccio di caldarroste....

In questo caso la domanda non era di invalidità ma di inabilità,me l'ha suggerito un amico del forum che anzi ringrazio.
Sembrava che rispetto all'invalidità potesse esserci almeno la speranza di un piccolo contributo economico sulla futura pensione.
Comunque tra 15 giorni arriverà il responso della visita da portare al caf e vedremo ma le speranze sono poche.
 
Ah mi stavo dimenticando.
Quel cliente che ha preteso un forte sconto poi dopo circa 15 giorni si è presentato a pagare e a ritirare la sua roba.
Avevo concordato una data per il ritiro perchè volevo essere presente anche io ma ovviamente non l'ha rispettata.
E' andata bene che si è presentato una mattina che ero andato a prendere i miei genitori quindi c'ero anche io.
Credo che abbia avuto la tentazione di mettersi a fare polemiche ma non gli ho dato corda,fatto il pagamento con la carta gli ho porto i tre cesti colmi di roba e gli ho augurato una buona giornata.
Ha caricato e si è tolto di torno.
Speriamo di non rivederlo più.


Insomma....

finalmente " una "
che e' finita bene

:emoji_thumbsup::emoji_v::emoji_ok_hand:
 
Il fatto di essere dipendente o autonoma mi sa che c'entra poco, per andare in pensione anticipata deve avere un'invalidità mi pare >74%. Quello che cambia sarà l'importo percepito, purtroppo gli autonomi spesso a fine carriera ricevono il classico cartoccio di caldarroste....
La percentuale riconosciuta cambia se lo stipendio attuale è a carico della pubblica amministrazione oppure no

Vale il contrario se si chiedono i benefici della legge 104/92 per "invalidità".
Se il familiare che presterà assistenza all'invalido è "dipendente" ha diritto ai permessi, quindi la commissione medica è di
... manica stretta. Se il familiare/assistente è lavoratore autonomo tendenzialmente la commissione è di manica...meno stretta
 
Ah mi stavo dimenticando.
Quel cliente che ha preteso un forte sconto poi dopo circa 15 giorni si è presentato a pagare e a ritirare la sua roba.
Avevo concordato una data per il ritiro perchè volevo essere presente anche io ma ovviamente non l'ha rispettata.
E' andata bene che si è presentato una mattina che ero andato a prendere i miei genitori quindi c'ero anche io.
Credo che abbia avuto la tentazione di mettersi a fare polemiche ma non gli ho dato corda,fatto il pagamento con la carta gli ho porto i tre cesti colmi di roba e gli ho augurato una buona giornata.
Ha caricato e si è tolto di torno.
Speriamo di non rivederlo più.

Puoi dirla percentuale di sconto ha ottenuto il... piantagrane?

Intendiamoci, non c'è nulla di male a chiedere prima di affidare il lavoro
 
Quello che cambia sarà l'importo percepito, purtroppo gli autonomi spesso a fine carriera ricevono il classico cartoccio di caldarroste....


Quello....

Purtroppo,
( il cartoccio )
degli autonomi viene da lontano....
Avevano le regole dalla loro parte....
Come gli agenti di commercio, anche loro sulla stessa barca.
Si dovevano versare infatti cifre ridicole rispetto il reddito....
Si hanno di conseguenza pensioni ridicole
 
A spanne siamo sul 30%.
Ed è andata ancora bene perchè la cifra che aveva in mente di spendere (fuori dal mondo e assolutamente non in buona fede anche se ha finto di cadere dal pero) era ulteriormente più bassa.
Non ho idea del margine operativo lordo di una lavanderia.

Uno studio legale strutturato (ufficio, attrezzatura, collaboratori in regola ecc...) sta sicuramente sotto il 30%
 
Non ho idea del margine operativo lordo di una lavanderia.

Uno studio legale strutturato (ufficio, attrezzatura, collaboratori in regola ecc...) sta sicuramente sotto il 30%

Difficile da dire con esattezza.
Saprei dirtelo più o meno sul singolo capo ma dipende da tanti fattori (per fare un esempio banale il contributo per lo smaltimento degli appendini sta per essere aumentato e già adesso non è facile capire quanto pesa su ogni singolo appendino perchè va in base al peso del materiale,ci sono a parità di peso scatole che contengono 190 appendini e altre che ne contengono 140).
In questo caso purtroppo le alternative erano due.
Non andare incontro al caf...ehm al cliente e essere certi di avere delle grane ritrovandosi quasi sicuramente con tre cesti di roba sul groppone che oltre a non avere un valore rappresenta solo un fastidio.
Oppure concedere la riduzione del prezzo e sperare di andare in pari o almeno di rimetterci di meno rispetto a non prendere una lira.
 
(ANSA) - Oltre 5,7 milioni di persone in povertà assoluta in Italia. Persone che faticano o non riescono ad acquistare beni e servizi essenziali. Adulti, anziani e tanti minori, tra i più colpiti: gli under-18 costretti a vivere in questa condizione di difficoltà sono 1,3 milioni. Una condizione che nel complesso riguarda più di 2,2 milioni di famiglie nel Paese, di più al Sud. Lo scatto arriva dalle stime preliminari dell'Istat relative al 2023.
Stime che in quanto tali sono suscettibili di revisioni, ma che per ora indicano numeri in aumento, che toccano i massimi della serie storica dal 2014. Anche se il quadro - sottolinea l'Istituto - è di sostanziale stabilità rispetto al 2022. I dati sono allarmanti, affermano sindacati e consumatori.

Tanto più se si guarda ai minori: per loro l'incidenza di povertà assoluta sale al 14%, il valore più alto della serie storica dal 2014. Rispetto al 2022, l'incidenza è invece stabile tra i giovani di 18-34 anni (11,9%) e tra gli over65 (6,2%), che restano la fascia di popolazione a minor disagio economico.

I dati confermano che le famiglie più numerose sono quelle più coinvolte e che la presenza di figli minori continua ad essere un fattore che le espone maggiormente al disagio. Nel complesso, nel 2023 le famiglie in povertà assoluta si attestano all'8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l'8,3% nel 2022), corrispondenti a 5 milioni 752mila individui (9,8%; dal 9,7% del 2022), indica l'Istat, sottolineando che resta invariata l'intensità della povertà assoluta (cioè la distanza media della spesa delle famiglie povere dalla soglia di povertà) a livello nazionale (18,2%).


Spesa che nel 2023 cresce sulla spinta dell'inflazione. L'anno scorso, sempre secondo le stime Istat, la spesa media delle famiglie risulta pari a 2.728 euro mensili in valori correnti, in aumento del 3,9% rispetto ai 2.625 euro dell'anno precedente. Crescita che risente ancora in larga misura dell'aumento dei prezzi (+5,9% la variazione su base annua dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo). In termini reali si riduce infatti dell'1,8%. In altre parole, per i consumatori è l'ennesima prova che gli italiani hanno speso di più per acquistare di meno, a causa del forte impatto del caro-prezzi.

Tra le diverse voci, spiccano le spese delle famiglie per l'acquisto di alimentari e bevande analcoliche che crescono del 9% rispetto al 2022. Aumentano anche le spese per trasporti (+8,7%) e per salute (+3,4%). Di qui la richiesta al governo di mettere in campo misure concrete contro i rincari e per far recuperare il potere d'acquisto.
 
difficoltà per alimentari, vestiario, riscaldamento e affitti ok

Anche le persone più disagiate (anzi, in proporzione, soprattutto quelle) hanno lo stupid-phone ultimo modello...

e stanno perennemente connesse
 
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