Oltre ad essere fuori regolamento, come tu stesso hai ammesso, è palesemente in contrasto con la realtà. Se la morale che citi fosse veramente la base della vita sociale, non esisterebbero non solo i reati fiscali, anzi i reati in genere, ma neppure la sperequazione sociale e relative tensioni e violenze. Che, invece esistono, invariantenente per traslazione, in qualsiasi coordinata del pianeta, da che mondo è mondo.
Teoricamente hai ragione, ma non generalizziamo. Chi sbaglia, per la religione fa peccato, per lo stato commette un reato. Siamo su due campi molto diversi, e diverse le modalità di espiazione o condanna. Ma chi dice che un peccato è anche un reato, può valere sempre questo binomio, oppure no?
I concetti " base" del cristianesimo (anzi per noi cattolicesimo), quelli predicati da Gesù tanto per intenderci, possiamo applicarli in generale ad una società (e parliamo di dottrina sociale della Chiesa ma anche di carte costituzionali ispirate ad essi) e quando toccano determinati aspetti (in primis sociali, etici, politici ed economici) la loro "traduzione pratica" non è di facile predisposizione e spesso l'applicazione nella vita reale è contradditoria, soprattutto quando ci si mette pure la morale.
Esempio: non pagare le tasse o evadere è immorale o no? Di certo è illegale.
Diversa invece è la loro applicazione per il singolo credente, e la loro efficacia dipende dalla sua sensibilità e dal suo livello di religiosità, con effetti diversi non solo sul suo comportamento, ma anche sul modo di pensare (e anche qui le contraddizioni non mancano, Santi a parte).
Ritornando all' esempio alla domanda se non pagare le tasse o evadere è immorale oppure no, un convinto credente non dovrebbe esitare un secondo e rispondere che lo è. In realtà tutti tendiamo a fare dei distinguo, a dare delle giustificazioni su quale sia il livello di tolleranza in funzione delle situazioni contingenti. Anche la legge "gradua" il livello di evasione con sanzioni via via crescenti, mentre moralmente nascondere un euro o un milione di euro è la stessa cosa.
Si ritorna quindi sempre al problema iniziale, alla differenza tra peccato e reato.
Tanto per fare un esempio delle contraddizioni, ad una donna che prende la pillola, secondo l’insegnamento morale della
Humanae vitae, si deve dire che non può fare la comunione.
Una persona che possiede miliardi in banca mentre c’è gente che muore di fame, invece può fare la comunione perché quelli tanto sono soldi suoi e sentirsi tranquillamente in pace con Dio.
La prima pecca e per la religione va punita, il secondo non commette nessun reato ad essere ricco, quindi per lo stato non va condannato.
Imho.