da lastampa.it
Antonio Bordoni, esperto di incidenti aerei, spiega cos’è un “bird strike”
Gli animali in volo sono piccoli e fragili, gli aerei sono grandi e robusti. Possibile che l'urto fra loro faccia danni così gravi?
Risponde Antonio Bordoni, fra i massimi esperti italiani di incidenti aerei e curatore del sito Air-Accidents.com: «L'Enac, Ente nazionale italiano dell'aviazione civile, in un rapporto dice che l'impatto con un piccione o l'aspirazione nel motore produce su un areo lo stesso effetto di un proiettile. E non si tratta solo di volatili: anche lepri o altri piccoli animali a terra possono essere risucchiati dai motori e fare danni».
Che cosa ci dicono le statistiche sulla frequenza di questi impatti?
«Negli Stati Uniti si sono moltiplicati per dieci, da 1.850 nel 1990 a 19.603 nel 2023, […] e la tendenza è la stessa in tutto il mondo. In Italia secondo gli ultimi dati disponibili (2023) i "bird strike" sono cresciuti del 19,25% in un anno. Questo si deve anche all'incremento dei voli, che hanno registrato un +10,72% fra il 2022 e il 2023 […]». […] «[…] negli aeroporti vengono messe in atto misure per circoscrivere il fenomeno: rumori che spaventano i volatili o falchi predatori».
[…] I conti non tornano: si fa già tutto il possibile, eppure i bird strike aumentano. Allora dobbiamo rassegnarci a questi rischi?
«In definitiva, gli animali selvatici sono imprevedibili e incontrollabili, non si può imporre loro un coprifuoco. Eliminare del tutto i bird strike non sarà mai possibile».
Di solito l'impatto degli aerei con uccelli non uccide persone?
«È raro che succeda. In genere, l'aereo colpito in atterraggio completa la manovra nonostante il danno, e quello colpito al decollo ha modo di tornare subito indietro».
[…] In generale, il problema è affrontato con decisione o viene sottovalutato?
«La comunità internazionale […] affronta con poca energia la questione degli impatti con uccelli perché i morti, nel corso dei decenni, non sono stati molto numerosi.
Eppure gli incidenti dovuti a questa causa, anche se non mortali, sono tanti, e creano spavento e danni. Considerando solo il danno economico, nel mondo le spese di assicurazione o per perdite di motori o di interi aerei dovute agli uccelli ammontano ogni anno 2 miliardi di dollari».