Temo che questa discussione, per certi versi, pecchi alquanto di realismo.
A quest'ora dovremmo esserci resi conto che ormai, specie per quanto riguarda i prodotti industriali di largo consumo, la "nazionalità" è un concetto quasi esclusivamente teorico, tanto da rendere sempre meno sensate le varie forme di... tifoseria che potevano avere concreta ragione di essere qualche decennio fa.
Già da anni è praticamente impossibile trovare un'auto nuova "italiana" che non sia, almeno in buona parte, costruita all'estero. Discorso molto simile si potrebbe fare cercando di trovare un'auto "europea" che non fosse, per lo meno in parte, costruita al di fuori dell'europa.
Se nei listini delle auto pubblicati sulle riviste fosse presente, accanto ai cavalli, ai consumi, alle cilindrate ecc. anche una colonna con la "percentuale estera o extra CEE", ovvero l'indicazione di quanta parte della vettura (parti di motore, carrozzeria, elettronica...) viene costruita "fuori", credo ci sarebbe da far rimanere a bocca spalancata e amara tantissime persone.
A quest'ora dovremmo esserci resi conto che ormai, specie per quanto riguarda i prodotti industriali di largo consumo, la "nazionalità" è un concetto quasi esclusivamente teorico, tanto da rendere sempre meno sensate le varie forme di... tifoseria che potevano avere concreta ragione di essere qualche decennio fa.
Già da anni è praticamente impossibile trovare un'auto nuova "italiana" che non sia, almeno in buona parte, costruita all'estero. Discorso molto simile si potrebbe fare cercando di trovare un'auto "europea" che non fosse, per lo meno in parte, costruita al di fuori dell'europa.
Se nei listini delle auto pubblicati sulle riviste fosse presente, accanto ai cavalli, ai consumi, alle cilindrate ecc. anche una colonna con la "percentuale estera o extra CEE", ovvero l'indicazione di quanta parte della vettura (parti di motore, carrozzeria, elettronica...) viene costruita "fuori", credo ci sarebbe da far rimanere a bocca spalancata e amara tantissime persone.