<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ultimo spot FIAT - la menzogna del prodotto italiano | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

ultimo spot FIAT - la menzogna del prodotto italiano

Temo che questa discussione, per certi versi, pecchi alquanto di realismo.
A quest'ora dovremmo esserci resi conto che ormai, specie per quanto riguarda i prodotti industriali di largo consumo, la "nazionalità" è un concetto quasi esclusivamente teorico, tanto da rendere sempre meno sensate le varie forme di... tifoseria che potevano avere concreta ragione di essere qualche decennio fa.

Già da anni è praticamente impossibile trovare un'auto nuova "italiana" che non sia, almeno in buona parte, costruita all'estero. Discorso molto simile si potrebbe fare cercando di trovare un'auto "europea" che non fosse, per lo meno in parte, costruita al di fuori dell'europa.

Se nei listini delle auto pubblicati sulle riviste fosse presente, accanto ai cavalli, ai consumi, alle cilindrate ecc. anche una colonna con la "percentuale estera o extra CEE", ovvero l'indicazione di quanta parte della vettura (parti di motore, carrozzeria, elettronica...) viene costruita "fuori", credo ci sarebbe da far rimanere a bocca spalancata e amara tantissime persone.
 
ferrets ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
a me da più fastidio vedere la pubblicità delle VW che alla fine dice "Das Auto".

Le auto? Le auto dimmerda! :D :D :D

che però in Italia (e nel mondo) vendono un sacco

ah sicuro.

pensa che in testa alla classifica c'è la toyota... io piuttosto che comprare una toyota preferisco farmi evirare.
 
blackblizzard ha scritto:
pensa che in testa alla classifica c'è la toyota... io piuttosto che comprare una toyota preferisco farmi evirare.

:D :D :D

però sono stati tempestivissimi a far uscire questo spot, appena in concomitanza dei dati Unrae sulle immatricolazioni (e relativo tonfo)
 
lecco122 ha scritto:
FIAT non è solo lo stabilimento di produzione, ci sono anche tanti dipendenti in uffici, tanti rivenditori e meccanici, e tanto altro indotto su altre aziende italiane: se per salvare tutto ciò c'è bisogno anche di un pò di delocalizzazione della produzione perchè questo è quello che chiede il mercato...
La stragrande maggioranza delle persone lavorano alle linee di montaggio, "a catena" per intenderci. E sono migliaia e migliaia!
Almeno fino a quando le catene di montaggio non saranno popolate solamente dai robot, ricordiamoci che per ogni oggetto che acquistiamo ci sono persone che l'hanno costruito a catena.
 
AndrewTheItalianBoss ha scritto:
y5 ha scritto:
hanno fatto un spot che decanta, incita al prodotto italiano...alle fabbriche italiane....ecc..

E poi fanno vedere una 500 ....PRODOTTA IN POLONIA...come la Panda..

hanno la faccia come il c.

Marchionne in prima fila.

(e non parliamo di Doblò, Ulysse ecc..)

E Allora?
La R8, La touareg e altre macchine, mica sono fatte in Germania.
La X6, la ML ecc sono fatte in America.
La Golf mica è fatta solo a Wolfsburg.

E' meglio tu NON SAPPIA dove Bosch si fa fare i pezzi che POI ASSEMBLA e te li vende MADE IN GERMANY.

Solo con i nostri prodotti vi ponente il problema?

E sempre co STE FREGNACCE.

Ah, Marpionne voleva portare la Panda a Pomigliano... ma poi i napoletani si stancano troppo ;)

la r8 la fanno a neckarsulm in germania, dove è anche possibile per i clienti tedeschi andarla a ritirare.
detto questo ormai tutti producono all'estero, stiamo nel 2010, ma dover comprare una macchina perchè è italiana o perchè non lo è mi sembra una cosa abbastanza stupida, anche affermare "non comprerò mai x" è come avere i paraocchi, che vuoi discutere, state bene così con le vostre convinzioni che non si sà da dove derivino.
Ecco, questa pubblicità è patetica proprio perchè come diceva qualcuno sarebbe meglio far capire le qualità dell'auto invece che dire "è italiana". e sti caz.zi? allora chiariamo che la gente va a lavorare e i propri soldi con cui comprare la macchina se li suda, quindi l'acquisto della macchina non è un'operazione sociale ne tantomeno la fiat è un'azienda pubblica.

direi che quanto detto da PanzerClio è perfetto: compro l'auto che cazzo mi pare e che mi conviene!
valutare tutto e poi decidere, conta il prodotto non dove è costruita
 
blackblizzard ha scritto:
ferrets ha scritto:
blackblizzard ha scritto:
a me da più fastidio vedere la pubblicità delle VW che alla fine dice "Das Auto".

Le auto? Le auto dimmerda! :D :D :D

che però in Italia (e nel mondo) vendono un sacco

ah sicuro.

pensa che in testa alla classifica c'è la toyota... io piuttosto che comprare una toyota preferisco farmi evirare.

Ragazzi, va di moda il tedesco....( basta British )
" Wir leben autos "
dice niente? ;)
Ciao
 
L'immediato scatenamento dei boccalones antitaliani sul progetto "Fabbrica Italia" (meglio continuare a ripetere - a 90° - il mantra Dassss Auto o Wir leben Autos per sentirsi intenditori, vero?...), merita che quanto meno gli stessi siano informati dei contenuti del piano in questione, giacché si evince che ne siano totalmente all'oscuro (infatti si farnetica che si tratti solo di un invito all'italianità, sempre mal digerito dall'italico gregge di esteromani..). Ecco dunque cosa prevede il piano:

"All?indomani dell?abbandono di Luca di Montezemolo, ecco quindi uno dei passaggi più importanti del Piano Strategico illustrato dai vertici del Lingotto per il quinquennio 2010-2014, e che prevede un?ulteriore fase di rilancio del marchio torinese, dopo il primo stadio iniziato nel 2004. Presentato in pompa magna da Marchionne, e definito dall?ad stesso come ?il miglior piano industriale che il nostro Paese abbia mai avuto?, il progetto prevede che nel periodo di riferimento, la produzione di auto e veicoli commerciali in Italia raddoppi le stime attuali, passando dalle odierne 800mila unità, a oltre un milione e 650mila. E per far tutto ciò, la Fiat si impegna a investire il 70% delle sue risorse mondiali proprio negli stabilimenti del Belpaese. Di conseguenza verrà incrementato anche il numero dei veicoli prodotti nella nostra penisola e destinati ai mercati esteri, con una percentuale che arriverà attorno al 65% (rispetto all?attuale 44%). Marchionne ha inoltre chiesto la collaborazione di tutte le parti in causa affinché il progetto vada in porto (con riferimento quindi anche alle associazioni sindacali), ma ha anche avvertito che, in caso di fallimento, si paventerebbe l?ipotesi di un eventuale ?Piano B?. E tale piano, definito dallo stesso amministratore delegato ?per nulla piacevole?, corrisponderebbe all?esportazione completa delle fabbriche all?estero. Una sorta di monito, quindi, per spronare tutti verso la stessa direzione, quella cioè di aumentare i volumi e diminuire i costi, cercando di accrescere la presenza della Fiat in Italia, rendendo più flessibili ed efficienti gli impianti nostrani.

Si tratterà soprattutto di vedere come procederanno le trattative con le varie sigle sindacali, per valutare quindi se c?è la possibilità di un accordo, e a quali condizioni possano essere realizzati gli obiettivi della nuova ?Fabbrica Italia?."

Dunque, se Fiat delocalizza viene criticata; se progetta di riportare in patria una quota maggiore della sua produzione viene criticata uguale.... ditemi voi!
 
Rick65 ha scritto:
L'immediato scatenamento dei boccalones antitaliani sul progetto "Fabbrica Italia" (meglio continuare a ripetere - a 90° - il mantra Dassss Auto o Wir leben Autos per sentirsi intenditori, vero?...), merita che quanto meno gli stessi siano informati dei contenuti del piano in questione, giacché si evince che ne siano totalmente all'oscuro (infatti si farnetica che si tratti solo di un invito all'italianità, sempre mal digerito dall'italico gregge di esteromani..). Ecco dunque cosa prevede il piano:

"All?indomani dell?abbandono di Luca di Montezemolo, ecco quindi uno dei passaggi più importanti del Piano Strategico illustrato dai vertici del Lingotto per il quinquennio 2010-2014, e che prevede un?ulteriore fase di rilancio del marchio torinese, dopo il primo stadio iniziato nel 2004. Presentato in pompa magna da Marchionne, e definito dall?ad stesso come ?il miglior piano industriale che il nostro Paese abbia mai avuto?, il progetto prevede che nel periodo di riferimento, la produzione di auto e veicoli commerciali in Italia raddoppi le stime attuali, passando dalle odierne 800mila unità, a oltre un milione e 650mila. E per far tutto ciò, la Fiat si impegna a investire il 70% delle sue risorse mondiali proprio negli stabilimenti del Belpaese. Di conseguenza verrà incrementato anche il numero dei veicoli prodotti nella nostra penisola e destinati ai mercati esteri, con una percentuale che arriverà attorno al 65% (rispetto all?attuale 44%). Marchionne ha inoltre chiesto la collaborazione di tutte le parti in causa affinché il progetto vada in porto (con riferimento quindi anche alle associazioni sindacali), ma ha anche avvertito che, in caso di fallimento, si paventerebbe l?ipotesi di un eventuale ?Piano B?. E tale piano, definito dallo stesso amministratore delegato ?per nulla piacevole?, corrisponderebbe all?esportazione completa delle fabbriche all?estero. Una sorta di monito, quindi, per spronare tutti verso la stessa direzione, quella cioè di aumentare i volumi e diminuire i costi, cercando di accrescere la presenza della Fiat in Italia, rendendo più flessibili ed efficienti gli impianti nostrani.

Si tratterà soprattutto di vedere come procederanno le trattative con le varie sigle sindacali, per valutare quindi se c?è la possibilità di un accordo, e a quali condizioni possano essere realizzati gli obiettivi della nuova ?Fabbrica Italia?."

Dunque, se Fiat delocalizza viene criticata; se progetta di riportare in patria una quota maggiore della sua produzione viene criticata uguale.... ditemi voi!

Straquoto!!
 
belpietro ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Tutti producono anche oltre i propri confini nazionali.

certamente.

credo che nessuno metta in discussione l'opportunità, e per certi versi la necessità, di produrre un po' ovunque.

quello che fa piuttosto specie è leggere una pubblicità in cui la "nazionalità" del prodotto è presa come elemento che dovrebbe convincere all'acquisto, per un prodotto che viene fabbricato altrove.
se si limitassero a dire che è un ottimo prodotto, nessuno discuterebbe la pubblicità.

La Q7 e anche la ML non vengono prodotte in Germania per fare un esempio, ma nessun tedesco si sognerebbe a dire che non sono auto " nazionali " tedesche.
;)

In germania chi tiene un po di soldini compra Deutsch anche senza pubblicita, anche se fuori dei confini spenderebbe di meno per un prodotto equivalente. LI non ci vuole nessuno che farebbe questa pubblicita, perche capiscono cosa é veramente importante per il paese.
 
NEWsuper5 ha scritto:
rivenditori e meccanici li hanno anche renault italia, citroen italia, VW italia ecc.....
facciamo licenziare loro per far lavorare quelli fiat?
hanno tutti diritto al lavoro....

SE salta il piano A e verra messo in atto il piano B si vedranno di belle, guardando i numeri di vendite su QR giugno mi é venuto il colpo ( quasi :D ) a vedere i numeri di vendita della Fiesta.......
sono rimasto senza parole, si dice La Fiat non a i macchinoni non a i SUV ma cacchio le piccole auto le tiene si o no???
 
Riflettendo sulla discussione mi è venuta da pensare una cosa, e cioè che in effetti è vero che tutti i costruttori alla fine dei conti, chi più chi meno, delocalizzano, la cosa strana è che nessuno di quelli esteri lo faccia in Italia.....(mentre in quasi tutti i paesi industrializzati, persino in Inghilterra, ci sono fabbriche di marchi stranieri), almeno parlando di assemblaggio finale di autoveicoli. Che fare auto nel Belpaese sia davvero un'idea infelice? Non sono un sostenitore di Marchionne, concordo col fatto che la pubblicità in questione non sia il massimo della trasparenza e che oltretutto abbia uno scarso tempismo, ma se le cose stessero davvero così bisognerebbe ammettere che all' AD Fiat non manchi certo il coraggio. In effetti sentendo soprattutto le discussioni dei sindacati e degli stessi operai spesso mi viene davvero il dubbio che non si vogliano fare le auto in Italia. L'impressione che ho è che più che conservare il lavoro e fare un buon prodotto si voglia solo conservare lo status quo, si sostiene tutto e il contrario di tutto solo per poi lasciare le cose come stavano. Ed è ormai chiaro che così non si possa continuare, anche facendo un discorso di sola concorrenzialità, senza nemmeno andare a scomodare la qualità: a quel punto non sono più tanto convinto che la Fiat faccia bene a rimanere in Italia, ed è forse proprio li che voleva andare a parare Mrchionne quando parlava di "piano B".
Del resto è il reciproco del discorso che si faceva prima: come cosumatori si ha il sacrosanto diritto di comprare ciò che più ci piace e ci conviene, come costruttore si ha l'altrettanto sacrosanto diritto di andare a costruire dove più ci piace e ci conviene.....

Il mio vuole essere solo uno spunto di riflessione, sia chiaro.......
 
Matteo__ ha scritto:
...il reciproco del discorso che si faceva prima: come consumatori si ha il sacrosanto diritto di comprare ciò che più ci piace e ci conviene...
Proprio qui sta il punto che sembra... sfuggire a molti, più o meno ipocritamente.

Si vorrebbe un mondo costituito da due realtà parallele e indipendenti. Da una parte io sono consumatore, ovvero compratore (di beni e servizi) e come tale pretendo il diritto di acquistare quello che voglio, dove e quando e da chi mi pare, senza vincoli di sorta e scegliendo liberamente di volta in volta ciò che più mi conviene, senza minimamente preoccuparmi del come o perché certi prezzi siano più bassi di altri.

Dall'altra parte, quando vesto i panni del venditore (di lavoro), vorrei che i compratori della mia merce non avessero la stessa libertà e fossero addirittura obbligati, per svariati motivi, a comprare il prodotto sempre da me anche quando ci sono altri venditori che propongono magari un prodotto migliore oppure lo stesso prodotto a condizioni assai più favorevoli.

Insomma, si vorrebbe la medaglia senza rovesci, che notoriamente non esiste al di fuori della fantasia.
 

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