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Turbo , biturbo , sequential turbo..

Turbo , biturbo , sequential turbo.. - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. Oh la la

    Oh la la

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    Curiosando ho trovato in rete qualche articolo interessante in merito...:emoji_sunglasses:

    La storia del turbocompressore è la storia di un'invenzione vecchia quasi quanto il motore a combustione interna e l'automobile stessa..
    Il turbocompressore fu inventato dall'ingegnere svizzero Alfred J. Büchi che lavorava nel campo delle turbine a vapore.
    I primi turbocompressori furono sviluppati da Büchi tra il 1909 e il 1912 presso il Sulzer Brothers Research Department, un centro sperimentale appositamente costituito a Winterthur, in Svizzera, a cui egli era a capo.
    Nel 1910 fu costruito il primo motore turbocompresso: si trattava di un due tempi della Murray-Willat, azienda costruttrice di motori per aeroplani, che aveva ben compreso le potenzialità dell'innovativa invenzione del Dott. Büchi. Infatti, i primi velivoli che cominciavano a solcare i cieli durante la Prima Guerra Mondiale, mossi da motori a combustione interna, subivano un notevole calo di potenza ad alta quota, a causa della riduzione della densità dell'aria aspirata, limitandone l'altitudine di volo.

    Nel 1918 il Dott. Sanford Moss della General Electric applicò un turbocompressore ad un motore per velivoli, il «V12 Liberty», e lo testò nella località di Pikes Peak, in Colorado, all'altitudine di 14000 piedi (circa 4600 m.): a questa quota, i 354 CV sviluppati, in condizioni di aspirazione libera, al livello del mare scendevano a soli 230 CV, ma con il turbo la potenza si impennava a 377 CV..

    Negli anni Trenta, turbocompressori con turbine assiali verrano utilizzati in marina, nei vagoni ferroviari e in molte applicazioni stazionarie. Nel 1936 fu fondata da J.C. Garrett la Garrett Corporation, che negli anni a venire si sarebbe affermata come uno dei più grandi e importanti costruttori di turbocompressori.

    A partire dagli Anni Cinquanta, i maggiori produttori di motori come Volvo, Scania e Cummins, iniziarono a sperimentare motori turbocompressi per autocarri, utilizzando turbocompressori forniti dalla Elliot e Eberspächer. Ma questi primi progetti furono infruttuosi a causa delle grandi dimensioni di queste unità. Un ingegnere tedesco, Kurt Beirer, sviluppò un nuovo disegno, più compatto, poi ripreso dalla Schwitzer Corporation. Così, nel 1954, sia la Cummins che la Volvo poterono offire una ampia gamma di motori turbo-Diesel.

    Il passaggio del turbocompressore dalle piste alla strada avverrà solo nel 1962, negli Stati Uniti d'America, grazie a due vetture del gruppo General Motors: la Oldsmobile «Jetfire» e la Chevrolet «Corvair Monza». La «Jetfire» era equipaggiata con un V8 in alluminio da 3.5 l e 215 CV (segnando il raggiungimento del traguardo di 1 CV per pollice cubo di cilindrata), mentre la «Corvair Monza» con un 6 cilindri piatto da 2.7 l e 150 CV.

    Il turbo ricomparve sulle auto di serie negli Anni Settanta, ma sull'altra sponda dell'Oceano. La rinascita fu condotta da BMW, con la celebre «2002» del 1973 (motore 2 l da 170 CV e 240 Nm), seguita da Porsche, con la «911 Turbo» del 1974 (motore 3 l da 260 CV). L'America, nonostante gli insuccessi iniziali, tornò sul turbo con la Buick «Regal» del 1978. Per trovare il primo motore turbo-Diesel bisogna tornare in Europa, dove la Mercedes-Benz presentò la «300 SD» nel 1978: lo sviluppo di questa insolita motorizzazione per l'ammiraglia «Classe S», equipaggiata con un motore 5 cilindri da 3 l con 115 CV, e destinata esclusivamente al mercato di Stati Uniti e Canada, fu avviato allo scopo di soddisfare i valori limite imposti per i consumi di carburante dal governo statunitense.

    Ma fu nel 1979 che apparve in Europa il primo propulsore Diesel dotato di turbocompressore grazie alla Peugeot «604». il suo motore, un 2.3 sovralimentato da un turbocompressore Garrett Airsearch TO3, erogava una potenza massima di 80 CV a 4150 giri/min.
    Al Salone di Francoforte del 1977, Saab presentò la «99 Turbo», prima vettura "da famiglia" ad essere equipaggiata con un turbo: il suo motore da 2 l erogava 145 CV e 235 Nm. I tecnici svedesi calcolarono che un motore 6 cilindri con le stesse prestazioni sarebbe stato 50 kg più pesante ed il suo consumo del 30% più alto. Fu anche la prima Saab con la chiave di avviamento posta sul pavimento, tra i due sedili, ancora oggi un tratto distintivo del marchio svedese. Con essa Stig Blomqvist vinse - prima vettura turbo della storia - una gara del Campionato del Mondo Rally del 1979, in Svezia.

    La prima vettura italiana turbocompressa fu l'Alfa Romeo «Alfetta GTV 2000 Turbodelta» (2 l da 150 CV) del 1979: l'infelice abbinamento del turbocompressore al carburatore anziché all'iniezione fu causa di scarsa affidabilità e di cattivo funzionamento del motore. Ne furono prodotti solo 400 esemplari, quanto bastava per l'omologazione al "Gruppo 4" del campionato Rally.

    Ma in Europa, la Casa che realmente "turbò" il mondo dell'automobile fu la Renault. Nel 1977, la Casa francese inaugurò nel Campionato Mondiale di Formula 1 quella che sarebbe passata alla storia sportiva come "Era Turbo", durata fino al 1989; ben presto, essa fu seguita da Honda, Ferrari, BMW, in una sfida tra propulsori a quattro e sei cilindri di 1.5 l capaci di straordinarie nonchè terrificanti potenze che potevano arrivavare anche a 1500 CV in prova! Solcando l'onda della grande risonanza mediatica generata da una Formula 1 iper-vitaminizzata, Renault osò per prima installare il turbocompressore su una piccola vettura: era la «R5 Turbo» del 1980. La meccanica era stravolta rispetto a tutte le altre «R5»: i grandi rigonfiamenti dei passaruota posteriori lasciavano facilmente intuire la presenza un motore collocato in posizione centrale-posteriore e di grandi pneumatici per scaricare la notevole potenza sulle ruote posteriori. Il quattro cilindri da 1.4 l, con turbocompressore e intercooler, erogava 160 CV e 209 Nm. Presto seguirono altri Costruttori, come la Fiat con la «Uno Turbo» del 1985 (1.3 l e 105 CV), creando un mercato di piccole «bombe» - sogno proibito dei giovani dell'epoca - che diventarono un vero e proprio fenomeno di moda.


    Sequential turbocharger systems provide a way to decrease turbo lag without compromising ultimate boost output and engine power. Perhaps the most noteworthy application of this system is the fourth-generation Toyota Supra (1993-1998), which is generally regarded as having the most reliable sequential turbo system yet fitted to a production automobile, with a reported failure rate of less than 1% as of 2011.[citation needed] Other examples of cars with a sequential twin-turbo setup include the 1986-1988 Porsche 959, the 1990-1995 Eunos Cosmo JC, 1992-2002 Mazda RX-7 FD3S Turbo (13B-REW engine), the 1994-2005 JDM Subaru Legacy GT, GT-B & B4 RSK(EJ20TT engine), and the Peugeot 407 2.2 HDi.2006-2012

    Comunque mi sembra che il quattro cilindri 2.2 HDi da 170 cv fu il primo ad adottare biturbo , altri biturbo in circolazione hanno un frazionamento maggiore..


    fonte omniauto, wikipedia
     
    Ultima modifica: 8 Ottobre 2017
  2. SirPatrick

    SirPatrick

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    Non capivo il perché di un post "neutrale" a differenza del solito, poi ho letto Renault ed ho capito tutto... :emoji_smile:
     
  3. Oh la la

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    Beh se vuoi cercare il pelo nell'uovo......... , lo trovi sempre ....., rileggendo il mio post ora vedo che non se ne parla proprio di Vw , Audi ...ecc.....e chissa' perche' ...!?? :emoji_grin::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_sunglasses:
     
  4. mani in alto

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    Molto interessante...non sapevo che i primi turbocompressori fossero stati ideati giá ad inizio 900 e mo domando come mai non siano stati o quasi usati fino agli anni 70 quando le loro potenzialità erano conosciute già prima.
     
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