<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Topolino | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Topolino

Ma la storia in dialetto è la stessa?
Io non leggo topolino da tanto tempo ma ho idea che una storia breve abbia se va bene un paio di pagine di dialoghi.
Come l'hanno tradotta in milanese potevano tradurla anche negli altri dialetti.
Il piemontese è anche bellino da leggere.
 
No, non mi riferisco alla vettura, ma al mitico fumetto... dopo qualcosa come una quaratina d'anni, all'incirca ma direi che ci siamo, sono andato in edicola a comprarmi il numero in dialetto... logicamente milanese, per me nato in Piazza Vetra.
Fortunatamente sono riuscito a prendere una copia, l'ultima, il giornalaio mi ha detto che di una decina che ne aveva c'era stato l'assalto, difatti alle 9,30 erano già finite.
Sinceramente devo dire che non l'ho ancora letto... e pensavo fosse tutto in dialetto mentre invece è una sola storia... ma va bene così, lodo l'iniziativa di tener vivi i dialetti, mentre devo dire che sono rimasto molto deluso nel notare l'impoverimento della carta utilizzata, magari noto questo per mia deformazione professionale, che mi ha lasciato un certo amaro in bocca perchè i Topolino che prendevo all'epoca erano di ben altra caratura... segno dei tempi... tutto al risparmio, tranne il prezzo di copertina.
Vabbè, appena ho tempo me lo leggo, chissà se il mio spirito sarà ancora quello del ragazzino che si immerge nelle avventure di topi e paperi.
Intanto son contento per l'iniziativa, chissà se avrà successo e la ripeteranno, mentre dubito che abbia un valore collezionistico futuro se non tra decenni.
Secondo te è vero milanese? Sarà che sono di Lecco e un po' il dialetto cambia, ma certe frasi ho faticato un po' a leggerle. E io il mio dialetto lo parlo, certo che leggerlo è un po' diverso.
 
Secondo te è vero milanese? Sarà che sono di Lecco e un po' il dialetto cambia, ma certe frasi ho faticato un po' a leggerle. E io il mio dialetto lo parlo, certo che leggerlo è un po' diverso.

Faccio prima a riportare dal web....

"Una curiosità sulla variante lombarda: non tutti i personaggi parlano lo stesso dialetto. Abbiamo visto Archimede parlare bergamasco della bassa, mentre Paperone e il maggiordomo Battista usano un milanese di città all'antica. La banda Bassotti, invece, un milanese moderno, con accenni alle varietà di campagna e al dialetto della "mala".
Anche la grafia utilizzata è diversa, a seconda del personaggio che parla. Per Paperone e Battista, viene impiegata la «grafia portiana», relativa alle poesie di Carlo Porta, mentre per gli altri è utilizzata una grafia moderna. "
 
vi dico che a Roma si parla il romano, ma basta che vai ai castelli romani, che da Roma sud sono dai 10 ai 30 km e non si parla più il romano, poi se scollini e arrivi a Velletri , che è dall'altra parte dei castelli cambia completamente. Credo che ogni regione del nostro paese ha una mescolanza di dialetti, certo poi magari ad un orecchio meno abituato sembrano essere simili ma in realtà lo sono molto meno di quanto si crede
 
Faccio prima a riportare dal web....

"Una curiosità sulla variante lombarda: non tutti i personaggi parlano lo stesso dialetto. Abbiamo visto Archimede parlare bergamasco della bassa, mentre Paperone e il maggiordomo Battista usano un milanese di città all'antica. La banda Bassotti, invece, un milanese moderno, con accenni alle varietà di campagna e al dialetto della "mala".
Anche la grafia utilizzata è diversa, a seconda del personaggio che parla. Per Paperone e Battista, viene impiegata la «grafia portiana», relativa alle poesie di Carlo Porta, mentre per gli altri è utilizzata una grafia moderna. "
Grazie dell'informazione. Mi sembrava infatti che non fosse solo milanese ;)
 
Grazie dell'informazione. Mi sembrava infatti che non fosse solo milanese ;)

Io la difficoltà l'ho trovata col bergamasco, col milanese meno problemi, anche se qualche vocabolo ho dovuto dedurlo... ma c'è di buono che imparo termini nuovi.

@AKA_Zinzanbr la storia è di una 40ina di pagine, presumo, ma non ho certezza, che sia uguale per tutte le versioni stampate e cambia solo il testo, magari qualche amico del forum che ha versioni in altri dialetti potrà confermare.

Devo dire che, a distanza di anni, non ho capito se è il Topolino che si è "impoverito" o io che sono invecchiato... propendo per la seconda... ma leggo le storie con più distacco confronto a quando ero giovane, sembrano meno coinvolgenti.
Forse anche per il solo fatto che devo mettere gli occhiali per leggerlo... sunt vecc!
:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
alcuni autori moderni, non son nemmeno paragonabili a maestri. quand'eri piccolo tu (divergent) leggevi storie di Barks, Scarpa e altri, senza nemmeno saperlo (una volta non era indicato l'autore delle tavole). e la differenza, oggi, si vede.
certo, son colorati al pc, con tanti colori, al posto delle 4 sfumature che usavano a mano, ma il disegno... non e' paragonabile.
spesso manca anche un po' di trama.



... e poi ci vediamo meno, che non aiuta il formato piccolo :D
 
Sul discorso della vista che cala io ho avuto uno shock quando mi sono ritrovato in mano i primi videogiochi della mia infanzia.
Dai mitici gig Tiger al game boy Classic.
Per forza sembravano più coinvolgenti,non so come ma riuscivo a giocarci anche in macchina durante i viaggi di sera.
Oggi seduto alla scrivania con la giusta illuminazione,ne troppo debole ne troppo forte e mai alle spalle per non generare fastidiosi riflessi sullo schermo,mi devo concentrare per vedere cosa faccio...
 
Ahahah sì anch'io da giovane più di una volta ho usato il Commodore 64 collegato a un televisore portatile da 5 pollici. Ricordo che mia madre chiedeva: "Ma come fai a vederci?".
Io invece vedevo benissimo, mentre adesso a volte effettivamente faccio anch'io un po' fatica a leggere certi fumetti, specialmente i manga dove in alcuni casi ci sono delle scritte molto piccole
 
Io la difficoltà l'ho trovata col bergamasco, col milanese meno problemi, anche se qualche vocabolo ho dovuto dedurlo... ma c'è di buono che imparo termini nuovi.

@AKA_Zinzanbr la storia è di una 40ina di pagine, presumo, ma non ho certezza, che sia uguale per tutte le versioni stampate e cambia solo il testo, magari qualche amico del forum che ha versioni in altri dialetti potrà confermare.

Devo dire che, a distanza di anni, non ho capito se è il Topolino che si è "impoverito" o io che sono invecchiato... propendo per la seconda... ma leggo le storie con più distacco confronto a quando ero giovane, sembrano meno coinvolgenti.
Forse anche per il solo fatto che devo mettere gli occhiali per leggerlo... sunt vecc!
:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
Io erano decenni che non acquistavo più Topolino. L'ho trovato caro e in più non mi prende più come una volta. Sarà l'età. Per la vista uso solo occhiali per leggere 1,5 però qualche anno fa ho fatto la cataratta
 
Oggi ho acquistato topolino nell'edizione con una storia in dialetto torinese.
Pensavo di riuscire a capirlo,anche se il novarese in realtà è un dialetto ibrido mezzo lombardo,ma tante frasi mi sfuggono.
L'ho comprato assieme alla settimana enigmistica e civiltà enigmistica per mio padre che sfogliandolo si è messo a leggere ad alta voce.
Capisco si più sentendo lui che legge rispetto a leggere direttamente.
Me lo ricordavo più spesso e più leggero come prezzo onestamente.
Sarà la carta poi sottile magari perché in realtà sono 160 pagine ma i topolino di quando ero piccolo mi parevano più spessi.
Tante pagine di pubblicità e rubriche ma era così anche all'epoca.
3,50 non è poco ma probabilmente valgono meno delle 3500 lire di quando ero piccolo,mi pare che fosse quello il prezzo.
 
mah..... io parlo il veneto come "prima lingua", sia in famiglia che coi colleghi (ovviamente i conterranei), ma non mi trovo assolutamente bene a leggere e scrivere in dialetto, anche perchè ci sono fonemi che sono difficilissimi da scrivere (esempio tipico la nostra "elle tagliata", ci vorrebbe la tastiera polacca perchè anche sostituirla con un grafema che ci assomiglia tipo la e non "suona" uguale). Sono anche piuttosto presente su una pagina FB dedicata a modi di dire, proverbi e termini veneti, ma a volte ho delle difficoltà... Comunque, Topolino in dialetto mi pare un po' una boiata.
 
Direi che il dialetto è difficile da scrivere, per i fonemi ibridi, ma anche perché ha leggere differenze anche solo tra diversi cantoni (quartieri) della stessa città. Da 1 secolo esatto l'associazione di cui faccio parte porta in scena il "Gelindo", la storia del primo pastore del presepe. Tutto in dialetto, ambientato tra Alessandria ed il Monferrato, difficilissimo trascrivere il canovaccio in un copione in dialetto... per non parlare della businà (monologo satirico) iniziale. E cambia a seconda dei cari attori che si alternano durante le repliche, dal 25 dicembre a metà gennaio. Quest'anno tutte le repliche soldout ed una mostra fotografica e multimediale di grande successo. Ma età media del pubblico in inesorabile aumento.
 
Direi che il dialetto è difficile da scrivere, per i fonemi ibridi, ma anche perché ha leggere differenze anche solo tra diversi cantoni (quartieri) della stessa città. Da 1 secolo esatto l'associazione di cui faccio parte porta in scena il "Gelindo", la storia del primo pastore del presepe. Tutto in dialetto, ambientato tra Alessandria ed il Monferrato, difficilissimo trascrivere il canovaccio in un copione in dialetto... per non parlare della businà (monologo satirico) iniziale. E cambia a seconda dei cari attori che si alternano durante le repliche, dal 25 dicembre a metà gennaio. Quest'anno tutte le repliche soldout ed una mostra fotografica e multimediale di grande successo. Ma età media del pubblico in inesorabile aumento.
mi sa che il piemontese è anche più difficile del veneto...
 
mi sa che il piemontese è anche più difficile del veneto...
L'alessandrino è ancora peggio. Differisce molto dal piemontese classico, un po' cantilenato tipico di Torino, Asti, Cuneo. Molto più contadino e gutturale. Infatti la tradizione del Gelindo nacque proprio nelle stalle la vigilia, il 24, nel Monferrato. Ora si rappresenta in vari luoghi, ma la tradizione secolare di 100 anni di repliche, e ad ogni stagione da 10 a 20 spettacoli, ininterrotte, neppure sotto i bombardamenti o per pandemia recitato in streaming.
Del nostro dialetto sono stati pubblicati anche dei "disiunari" mutuamente difformi tra loro e in parte incompleti.
Alla rappresentazione hanno partecipato anche due personaggi di fama internazionale come Umberto Eco e Gianni Coscia, fisarmonicista jazz. Ma anche un attore moderno come Gualtiero Burzi, interprete di fiction televisive. Siamo tutti volontari, animati dalla passione del messaggio di pace di questa "divota cumedia", spassosa e commovente, ma anche per tenere viva la nostra tradizione cittadina irmai secolare.
Gli introiti vanno a sostenere la Mensa dei Poveri gestita dai francescani, quest'anno, tra spettacoli, mostra, gadget, tra cui vino persinalizzato, poter, cataloghi, etc, oltre alle offerte liberali, abbiamo raccolto quasi 30k€, che sembrano tanti, ma la mensa sfama, ogni giorno, 160 persone, con presenze in cintinua crescita... speriamo di poter tramandare quanti abbiamo eraditato... aver partecipato attivamente all'allestimento di Gelindo100, dopo aver iniziato dal 60º, mi ha lasciato una incommensurabile felicità.
 
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