TestaoCroce ha scritto:Mi sento di dire che il cliente non c'entra nulla o meglio vista la situazione economica italiana ed europea è molto normale l'assestamento del mercato in negativo. Nemmeno si può imputare responsabilità alla Fiat per carenze costruttive anzi al contrario penso che attualmente Fiat produce modelli molto curati. Io sono stato cliente Fiat nel 1993 ed allora c'erano veramente carenze qualitative e di affidabilità ma oggi il prodotto è molto curato. Le responsabilità vanno suddivise fra chi istituzionalmente gestisce l'economia......dal politico all'imprenditore passando per i gestori dei servizi energetici, petroliferi e bancari. In pratica non puoi più fare la spremuta con la sola buccia dell'arancia non potrai mai bere succo. Quando si parla di crisi, tonfo, ecc. il cliente non centra nulla come non centra nulla la concorranza, dobbiamo ridistribuire equamente la liquidità offrendo servizi energetici e bancari vantaggiosi. L'economia si sostiene con i grandi numeri occorre far rientrare nella filiera la classe sociale medio-bassa che è stata naturalmente emarginata dalla speculazione.
Ma secondo te, se la classe medio alta che crea lavoro per la classe medio bassa resta senza soldi, cosa succede?
La crisi attuale non e' una cosuccia contingente che si possa superare con qualche spostamento di capitale (attuato non si sa poi bene come ne' con quali diritti): e' una crisi profonda e strutturale, che puo' essere risolta solo rilanciando l'economia nella sua intierezza, e questo lo puo' fare solo lo stato.
Mi spiego meglio: in una crisi piccola e temporanea le aziende, che hanno maggior peso e inerzia economica, possono farsi carico di alcuni oneri, sgravandone le categorie piu' deboli, che tornano in grado di spendere facendo ripartire il mercato.
Ma qui siamo a livelli che nemmeno la grande azienda puo' gestire: livelli che stroncano le gambe a banche internazionali.
In questo caso, l'unica figura economica con peso e inerzia economiche sufficienti a farsi carico degli oneri della crisi e' lo Stato, che puo' assorbire un debito enorme senza per questo restare alla canna del gas. Per farlo bisogna abbassare le tasse (che sono, vale la pena ricordare, le piu' alte del mondo!!) e lasciare piu' soldi nelle tasche dei cittadini per comprare, e delle aziende per ricominciare a lavorare e investire. Nel giro di qualche anno si esce dalla crisi.
Questo pero' significa per i nostri politicanti concludere la propria legislatura con un buco di bilancio per regalare all'opposizione eventualmente entrante un'economia in ripresa, con tutti gli onori del caso.
Per questo motivo NESSUNO LO FARA' MAI, e ci vengono in compenso a dire che "servono sacrifici", mentre con gli italiani (l'operaio come l'imprenditore) alla canna del gas ci alzano le tasse per garantirsi conti in positivo e le risorse per mantenere prospero il sistema clientelare su cui si basa il loro potere...