La forma e la "testa". A volte giocatori che generalmente sono mentalmente delle rocce, improvvisamente perdono la bussola, diventano timorosi, si disuniscono, crollano.
A Sinner ciò non capita quasi mai, ma io ho avuto la sensazione che a un certo punto l'italiano abbia perso fiducia, si sia disunito, non si aspettava evidentemente un cambio così repentino di rendimento di Alcaraz, un Alcaraz quasi inesistente nel primo set, dove a sua volta era stato timoroso, basti vedere dove stava sulle seconde palle di Sinner, molto oltre la riga di fondocampo. Jannik invece sempre con i piedi in campo...
Come ha detto anche Bertolucci, Sinner ha iniziato il secondo set più guardingo, meno aggressivo, pensando di "gestire" il vantaggio tecnico che aveva mostrato nel primo set. Se avesse invece mostrato la stessa aggressività del primo, forse le cose potevano andare diversamente.
A Sinner era successo qualcosa di simile con Auger-Aliassime qualche tempo fa: dopo aver vinto 6-1 il primo set fu travolto negli altri due.
Aggiungo che dopo il lieve infortunio dovuto alla caduta, ha commesso degli errori per "troppa forza" impressa alla palla, che è andata fuori in diversi casi. Presumo che, ritenendo di avere meno forza del normale, imprimesse maggiore spinta, invece la forza c'era, e così tirava fuori. Ma già comunque all'inizio del terzo set, prima della caduta, era visibilmente in difficoltà psicologica, come se avesse il presentimento che avrebbe perso l'imbattibilità del 2024.
Ma ormai è andata, sono sicuro che a Miami ripartirà alla grande.