<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> TECNICA: Rigidita' del telaio, questa sconosciuta. | Il Forum di Quattroruote

TECNICA: Rigidita' del telaio, questa sconosciuta.

La comunicazione moderna e' caratterizzata da una forte sovrabbondanza di informazioni, che comporta per il lettore/spettatore un bombardamento informativo enorme. Maggiori sono le informazioni da elaborare, minore la cura con cui e' possibile elaborarle, piu' acritica diventa l'accettazione, fino a ridursi alle mere valutazioni istintive del "piu' e' meglio", che andran certo benissimo per raccoglier bacche nella giungla, ma non per valutare un manufatto altamente sofisticato come un'automobile.
In questo modo capita spesso che caratteristiche tecniche vengano presentate come "meraviglie" senza alcuna spiegazione o giustificazione del perche' debbano esserlo.
Se e' abbastanza comprensibile perche' uno 0-100 migliore sia in effetti un vantaggio, altre caratteristiche tecniche non sono cosi' immediate e sono per lo piu' assai poco comprese.
Una caratteristica sempre piu' sbandierata e' la "rigidita' del telaio".
Tanto per cominciare, e' un'affermazione che significa poco. Esistono infatti DUE rigidita' del telaio significative. Ci sonodi fatto sei assi in tutto, su cui calcolare la rigidita', ma gli altri quattro sono sostanzialmente trascurabili.
Queste sono la rigidita' flessionale e quella torsionale.
Esse misurano quanto il telaio sia incline a flettersi lungo l'asse longitudinale, o a torcersi attorno ad esso.
Ma perche' sono tanto importanti?
Torsione e flessione del telaio comportano svergolamenti che possono (ma non necessariamente) inficiare l'efficacia della geometria delle sospensioni.
Il primo punto da tenere a mente e' che il telaio e' una struttura complessa, e la misurazione della rigidita' e' fatta giocoforza in modo semplificato, applicandolo a un macchinario che prova a svergolarlo nei modi predetti, collegandosi ai punti d'aggancio delle sospensioni, esercitando un vettore specifico a ciascuno dei quattro punti.
Questo fa si' che si misuri la rigidita' del telaio, ma NON quella dei punti di aggancio stessi. Essi, infatti, possono essere soggetti a vettori non necessariamente perpendicolari, che impartiscono ai punti stessi degli svergolamenti in torsione o flessione localizzati. La modalita' di ancoraggio dei bracci delle sospensioni stesse, poi, influenzano ulteriormente tale rigidita', dato che si possono usare boccole piu' o meno rigide.
E' inutile avere un telaio rigidissimo, se poi gli ancoraggi delle sospensioni sono "molli".
Dunque, gia' da questa considerazione vediamo che, a prescindere dalla vantata rigidita' del telaio, se poi le sospensioni non sono realizzate in modo tale da trarne vantaggio il risultato finale e' tutt'altro che entusiasmante.
La maggioranza delle auto TA moderne, per esempio, comprese quelle che sbandierano rigidita' telaistiche da blocco di granito, hanno una rigidita' degli agganci delle sospensioni e delle strutture di supporto delle sospensioni del tutto deludente: tutte, per esempio, si avvantaggiano enormemente di una barra duomi.

Il secondo punto e' un po' meno immediato, ma ancora piu' importante.
Come s'e' detto, la rigidita' del telaio garantisce contro svergolamenti imprevisti delle sospensioni. Ma e' veramente indispensabile per avere un buon comportamento stradale?
In una parola: NO.
Nel calcolo di un buon assetto, subentrano come sappiamo diverse variabili per gli angoli caratteristici di camber, caster, convergenza.
Un telaio flessibile aggiunge ulteriori variabili che rendono difficile, se non impossibile, un approccio semplice e rapido di calcolo numerico alla simulazione delle proprieta' delle sospensioni. Ossia: simulare al CAD il comportamento delle sospensioni diventa assai piu' problematico, e dunque l'intero processo di sviluppo viene rallentato, e si introducono problematiche che il costruttore preferisce di gran lunga evitare, specie con le auto molto pesanti dei giorni nostri, che necessitano giocoforza di sospensioni piu' rigide (non foss'altro che per reggere il peso enorme della scocca) e dunque che trasmettono maggiori sollecitazioni al telaio stesso.
Ma in passato abili progettisti son riusciti a realizzare auto dalla dinamica eccezionale pur con telai che flettevano e torcevano come fusilli scotti.
E' chiaro che non basta piu' la simulazione al computer, e il processo di determinazione dell'assetto perde la sua matematica certezza e semplicita', per divenire un'impresa che richiede l'esperienza e l'intuizione quasi soprannaturali di uno "stregone dell'assetto" (che, comunque, pure oggi sono indispensabili per trovare gli assetti migliori per le auto sportive piu' spinte).
Una taratura meno rigida delle sospensioni, resa possibile da scocche piu' leggere, delle gomme piu' alte, la cui spalla lavora come "filtro" delle sollecitazioni cui e' sottoposto il telaio, permettono comunque di avere un comportamento sincero, piatto, prevedibile, brillante e incisivo di auto dalle potenze anche piuttosto elevate.
Chiaro che, su auto con potenze piu' vicine a quelle di una centrale elettrica che a quelle che siamo abituati a vedere su un'auto, sottoposte a sollecitazioni spaventose, dotate di pneumatici che somigliano piu' a un giro d'elastico sui cerchioni che a delle gomme vere e proprie, una rigidita' elevata del telaio diventa indispensabile anche solo per garantire l'integrita' strutturale del mezzo.
Ma, in generale, una rigidita' strutturale elevata non e' strettamente necessaria a garantire un buon comportamento stradale ne, di per se', e' necessariamente indice di un buon comportamento stradale.
Dipende tutto da come questa si rapporta e si integra con gli altri fattori del "compromesso auto", e particolarmente con le sospensioni (nel loro assieme di taratura e struttura) e con gli pneumatici.
 
Io sapevo che la rigidezza "torsionale" aveva a che fare con la "stabilita'" di una data vettura. Cioe' con la rapidita' del recupero da manovre che portano la vettura a sbandamenti in sovrasterzo o in sottosterzo.

E' vero questo (sospensioni a parte)?

Regards,
The frog
 
No.
Il rapporto tra auto e asfalto e' dato proprio dalle ruote e dal comportamento delle sospensioni. La rigidita' del telaio influenza semmai gli angoli caratteristici delle sospensioni portando a effetti negativi se non si tiene conto di tale influenza, ma non si puo' fare un discorso "sospensioni a parte".
Il telaio puo' influire su sottosterzo o sovrasterzo a prescindere dalle sospensioni ma non intermini di rigidita', bensi' in termini di distribuzione delle masse, a cui comunque un'adeguata taratura delle sospensioni puo' porre ampio rimedio.
L'auto e' un assieme di elementi che devono lavorare ASSIEME, e possono essere valutati solo nel loro complesso.
Valutarli singolarmente e' utile a semplificare per comprendere quale sia l'influenza di ogni singolo elemento sul sistema nel suo assieme, ma le valutazioni di efficacia devono essere per forza fatte solo prendendo in considerazione tutte le componenti nel loro complesso.
 
99octane ha scritto:
No.
Il rapporto tra auto e asfalto e' dato proprio dalle ruote e dal comportamento delle sospensioni. La rigidita' del telaio influenza semmai gli angoli caratteristici delle sospensioni portando a effetti negativi se non si tiene conto di tale influenza, ma non si puo' fare un discorso "sospensioni a parte".
Il telaio puo' influire su sottosterzo o sovrasterzo a prescindere dalle sospensioni ma non intermini di rigidita', bensi' in termini di distribuzione delle masse, a cui comunque un'adeguata taratura delle sospensioni puo' porre ampio rimedio.
L'auto e' un assieme di elementi che devono lavorare ASSIEME, e possono essere valutati solo nel loro complesso.
Valutarli singolarmente e' utile a semplificare per comprendere quale sia l'influenza di ogni singolo elemento sul sistema nel suo assieme, ma le valutazioni di efficacia devono essere per forza fatte solo prendendo in considerazione tutte le componenti nel loro complesso.

Ok Thanks and regards,
The frog
 
Bhe, bisognerebbe capire se fosse una questione solo di telaio, o piu' specificamente di assetto, perche' in termini generici spesso si parla di "telaio migliore" intendendo il complesso di telaio, sospensioni e loro regolazione, quando di fatto si tratta di telaio e di assetto.
Ovviamente, come gia' detto, l'uno non puo' essere pensato a prescindere dall'altro.
 
99octane ha scritto:
[...] Ma in passato abili progettisti son riusciti a realizzare auto dalla dinamica eccezionale pur con telai che flettevano e torcevano come fusilli scotti.
[...]

Interessante, ma, scusa la mia ignoranza, potresti citarmi degli esempi e relative fonti analizzabili?
 
nn dimentichiamo 2 altre cose fondamentali che molta gente non sa nemmeno cosa sono. I bilanciamento dei pesi e il rapporto CV/KG!
 
roberto.50 ha scritto:
99octane ha scritto:
[...] Ma in passato abili progettisti son riusciti a realizzare auto dalla dinamica eccezionale pur con telai che flettevano e torcevano come fusilli scotti.
[...]

Interessante, ma, scusa la mia ignoranza, potresti citarmi degli esempi e relative fonti analizzabili?

Basta guidare una Ferrari 328 GTS per sentire il telaio che vibra e lavora, specie in pista. Eppure, l'auto e' guidabilissima, precisa, e va come una fucilata, pur con i suoi "appena" 270 cv.
Tra le auto che andavano davvero forte, non ostante telai che oggi considereremmo ridicoli, la AC Cobra, o le Austin Healey, o la Jaguar type E.
Cito molte auto scoperte proprio per enfatizzare il telaio men che esaltante.
Persino la vituperata Ferrari 348 prima serie, col suo telaio considerato indecente (per una Ferrari!) si guidava benone e va fortissimo.
Dati esatti bisognerebbe cercarli.
Comunque, per citare auto "attuali" (nel senso di questi ultimi anni), la Z3, con un telaio da 5600 N/Radiante era assai migliore, molto piu' precisa, incisiva e veloce di una Golf assai piu' rigida (il dato esatto per la Golf coeva della Z3 non lo ricordo con precisione, ma mi pare fosse nell'ordine dei 15.000).
 
Scusate, qualche doverosa precisazione

99octane ha scritto:
Ci sonodi fatto sei assi in tutto, su cui calcolare la rigidita', ma gli altri quattro sono sostanzialmente trascurabili.

No: possiamo misurare torsione e flessione rispetto a ciascuno di essi, quindi abbiamo in tutto 6 "momenti", ma gli assi sono tre. Come giustamente detto quelli più utili ai fini del progetto di un'auto sono torsione rispetto all'asse longitudinale X e flessione rispetto all'asse trasversale Y.

99octane ha scritto:
Torsione e flessione del telaio comportano svergolamenti che possono (ma non necessariamente) inficiare l'efficacia della geometria delle sospensioni.
Il primo punto da tenere a mente e' che il telaio e' una struttura complessa, e la misurazione della rigidita' e' fatta giocoforza in modo semplificato, applicandolo a un macchinario che prova a svergolarlo nei modi predetti, collegandosi ai punti d'aggancio delle sospensioni, esercitando un vettore specifico a ciascuno dei quattro punti.
Questo fa si' che si misuri la rigidita' del telaio, ma NON quella dei punti di aggancio stessi. Essi, infatti, possono essere soggetti a vettori non necessariamente perpendicolari, che impartiscono ai punti stessi degli svergolamenti in torsione o flessione localizzati. La modalita' di ancoraggio dei bracci delle sospensioni stesse, poi, influenzano ulteriormente tale rigidita', dato che si possono usare boccole piu' o meno rigide.
E' inutile avere un telaio rigidissimo, se poi gli ancoraggi delle sospensioni sono "molli".
Dunque, gia' da questa considerazione vediamo che, a prescindere dalla vantata rigidita' del telaio, se poi le sospensioni non sono realizzate in modo tale da trarne vantaggio il risultato finale e' tutt'altro che entusiasmante.
La maggioranza delle auto TA moderne, per esempio, comprese quelle che sbandierano rigidita' telaistiche da blocco di granito, hanno una rigidita' degli agganci delle sospensioni e delle strutture di supporto delle sospensioni del tutto deludente: tutte, per esempio, si avvantaggiano enormemente di una barra duomi.

In realtà gran parte dello studio della messa a punto dei veicoli verte proprio sulla messa a punto delle boccole di ancoraggio dei cinematismi delle sospensioni e della deformazione sotto carico degli stessi. Il tutto tenendo presente due esigenze fondamentali

1. garantire un buon assorbimemento delle vibrazioni e quindi migliorare il comfort

2. garantire un effetto autosterzante che migliori la stabilità in frenata e dia un contributo alla precisione di guida in curva.

Un'auto particolarmente ben riuscita, da questo punto di vista, è la Maserati Granturismo, che grazie a una messa a punto ottimale del "bump steering" (effetto autosterzante) in curva dà l'impressione di viaggiare sui binari molto più di tante altre auto.

Ferrari per la California e per la 458 ha abbandonato la struttura a triangoli sovrapposti per le sospensioni posteriori a favore del multilink perché questo sistema permette di avere un basso livello di rigidità nelle sollecitazioni longitudinali (a vantaggio del comfort) e un'elevata rigidità trasversale per una pronta risposta dello sterzo (semplificando, le ruote posteriori a determinano la prontezza dello sterzo in quanto fungono da "puntoni di reazione" all'impulso impartito dalle ruote anteriori).

99octane ha scritto:
Il secondo punto e' un po' meno immediato, ma ancora piu' importante.
Come s'e' detto, la rigidita' del telaio garantisce contro svergolamenti imprevisti delle sospensioni. Ma e' veramente indispensabile per avere un buon comportamento stradale?
In una parola: NO.
Nel calcolo di un buon assetto, subentrano come sappiamo diverse variabili per gli angoli caratteristici di camber, caster, convergenza.
Un telaio flessibile aggiunge ulteriori variabili che rendono difficile, se non impossibile, un approccio semplice e rapido di calcolo numerico alla simulazione delle proprieta' delle sospensioni. Ossia: simulare al CAD il comportamento delle sospensioni diventa assai piu' problematico, e dunque l'intero processo di sviluppo viene rallentato, e si introducono problematiche che il costruttore preferisce di gran lunga evitare, specie con le auto molto pesanti dei giorni nostri, che necessitano giocoforza di sospensioni piu' rigide (non foss'altro che per reggere il peso enorme della scocca) e dunque che trasmettono maggiori sollecitazioni al telaio stesso.

Avere un telaio rigido è una pre-condizione necessaria e normalmente in fase di progetto si cerca di avere una rigidità dello chassis almeno dieci volte superiore a quella delle sospensioni. Ma il motivo non è solo impedire variazioni degli angoli caratteristici, che come si è detto vengono convenientemente sfruttate dai progettisti. L'obiettivo è invece far si che a lavorare sotto sforzo siano SOLO le sospensioni. Il problema è che in presenza di una sollecitazione impulsiva (leggi asfalto ondulato o rovinato) un telaio che torce agisce come una molla non smorzata e induce oscillazioni incontrollate in tutta la struttura, pregiudicando la stabilità e la tenuta di strada.

Se il telaio è invece abbastanza rigido, saranno le molle, gli ammortizzatori e i pneumatici, quelli sì studiati ad hoc per deformarsi in modo controllato, a garantire il corretto mantenimento dell'assetto di marcia. E qui si inserisce l'ultimo quote...

99octane ha scritto:
Ma in passato abili progettisti son riusciti a realizzare auto dalla dinamica eccezionale pur con telai che flettevano e torcevano come fusilli scotti.

(...)

Una taratura meno rigida delle sospensioni, resa possibile da scocche piu' leggere, delle gomme piu' alte, la cui spalla lavora come "filtro" delle sollecitazioni cui e' sottoposto il telaio, permettono comunque di avere un comportamento sincero, piatto, prevedibile, brillante e incisivo di auto dalle potenze anche piuttosto elevate.

(...)

Basta guidare una Ferrari 328 GTS per sentire il telaio che vibra e lavora, specie in pista. Eppure, l'auto e' guidabilissima, precisa, e va come una fucilata, pur con i suoi "appena" 270 cv.
Tra le auto che andavano davvero forte, non ostante telai che oggi considereremmo ridicoli, la AC Cobra, o le Austin Healey, o la Jaguar type E.
Cito molte auto scoperte proprio per enfatizzare il telaio men che esaltante.
Persino la vituperata Ferrari 348 prima serie, col suo telaio considerato indecente (per una Ferrari!) si guidava benone e va fortissimo.

Che una Ferrari 328 GTS vada bene in pista non stupisce, specie se la pista è liscia come un biliardo, ma appena la porti su una strada normale la scarsa rigidità del telaio inficia eccome la precisione di guida, perché non riesce più a evitare il "molleggio" del telaio sulle gobbe. E lo stesso si può dire di moltissime auto d'antan.

Che la Ferrari 348 fosse una merda non è relativo al marchio che porta: pochi giri di pista sulla versione targa privata del tettino facevano sì che il tettino stesso non rientrasse più nella sua sede perché il telaio risultava irrimediabilmente piegato dall'uso. E questa è storia.
 
99octane ha scritto:
roberto.50 ha scritto:
99octane ha scritto:
[...] Ma in passato abili progettisti son riusciti a realizzare auto dalla dinamica eccezionale pur con telai che flettevano e torcevano come fusilli scotti.
[...]

Interessante, ma, scusa la mia ignoranza, potresti citarmi degli esempi e relative fonti analizzabili?

Basta guidare una Ferrari 328 GTS per sentire il telaio che vibra e lavora, specie in pista. Eppure, l'auto e' guidabilissima, precisa, e va come una fucilata, pur con i suoi "appena" 270 cv.
Tra le auto che andavano davvero forte, non ostante telai che oggi considereremmo ridicoli, la AC Cobra, o le Austin Healey, o la Jaguar type E.
Cito molte auto scoperte proprio per enfatizzare il telaio men che esaltante.
Persino la vituperata Ferrari 348 prima serie, col suo telaio considerato indecente (per una Ferrari!) si guidava benone e va fortissimo.
Dati esatti bisognerebbe cercarli.
[...]

Non ho esperienze personali con le 328 GTS o le 348. Quindi, se tu le hai, io taccio.
Per quanto riguarda le AC, ti do ragione: oggi quei telai li consiereremmo ridicoli. Per le Jaguar E, da quanto ricordo, i problemi derivavano prevalentemente dal rapporto passo/carreggiate e dai problemi di portanza dovuti all'aerodinamica del tempo
Sai cos'è? Secondo me giudicare le auto di 40/50 anni fa con il metro di oggi è quanto di più ... ridicolo e banale si possa fare.
Giudichiamole nel contesto del loro tempo con le concorrenti dell'epoca (cosa che pochi oggi possono fare), poi ne parliamo!
Ciao.
 
lsdiff ha scritto:
No: possiamo misurare torsione e flessione rispetto a ciascuno di essi, quindi abbiamo in tutto 6 "momenti", ma gli assi sono tre. Come giustamente detto quelli più utili ai fini del progetto di un'auto sono torsione rispetto all'asse longitudinale X e flessione rispetto all'asse trasversale Y.

Ero li' che aspettavo che qualche pignolo facesse notare che gli assi son comunque tre, anche se ci sono poi sei deformazioni possibili. :D
In realta', comunque, la flessione non e' nemmeno rispetto all'asse trasversale Y, ma della scocca per il lungo (ossia lungo l'asse X) misurata sull'asse verticale Z.

In realtà gran parte dello studio della messa a punto dei veicoli verte proprio sulla messa a punto delle boccole di ancoraggio dei cinematismi delle sospensioni e della deformazione sotto carico degli stessi. Il tutto tenendo presente due esigenze fondamentali

1. garantire un buon assorbimemento delle vibrazioni e quindi migliorare il comfort

2. garantire un effetto autosterzante che migliori la stabilità in frenata e dia un contributo alla precisione di guida in curva.

Un'auto particolarmente ben riuscita, da questo punto di vista, è la Maserati Granturismo, che grazie a una messa a punto ottimale del "bump steering" (effetto autosterzante) in curva dà l'impressione di viaggiare sui binari molto più di tante altre auto.

Ferrari per la California e per la 458 ha abbandonato la struttura a triangoli sovrapposti per le sospensioni posteriori a favore del multilink perché questo sistema permette di avere un basso livello di rigidità nelle sollecitazioni longitudinali (a vantaggio del comfort) e un'elevata rigidità trasversale per una pronta risposta dello sterzo (semplificando, le ruote posteriori a determinano la prontezza dello sterzo in quanto fungono da "puntoni di reazione" all'impulso impartito dalle ruote anteriori).
Che e' proprio quel che dicevo. Non mi sono addentrato piu' di tanto nel discorso di progettazione sospensioni perche' se n'era gia' parlato qualche tempo fa. In realta', poi, non si tratta solo di effetto autostrezantema anche di modifica dinamica della convergenza, e di recupero di camber.
Insomma: una volta i quadrilateri sovrapposti erano superiori agli altri schemi perche' garantivano la massima eliminazione possibile di qualsiasi svergolamento, che non era controllabile e quindi si eliminava appena possibile.
Oggi, gli svergolamenti delle sospensioni possono essere previsti e sfruttati vantaggiosamente, tanto che sono desiderabili, perche' permettono appunto di modificare in modo prevedibile (massimamente col multilink) la geometria delle sospensioni. E' il motivo per cui anche un "semplice" McPherson puo' fare tanto bene e viene adottato su auto del calibro di BMW e Porsche.
99octane ha scritto:
Avere un telaio rigido è una pre-condizione necessaria e normalmente in fase di progetto si cerca di avere una rigidità dello chassis almeno dieci volte superiore a quella delle sospensioni.

Diversamente, non servirebbero le sospensioni... e invece di parcheggiare l'auto la mangeresti c'a' pummarola 'n coppa. :D :D :D

Ma il motivo non è solo impedire variazioni degli angoli caratteristici, che come si è detto vengono convenientemente sfruttate dai progettisti. L'obiettivo è invece far si che a lavorare sotto sforzo siano SOLO le sospensioni. Il problema è che in presenza di una sollecitazione impulsiva (leggi asfalto ondulato o rovinato) un telaio che torce agisce come una molla non smorzata e induce oscillazioni incontrollate in tutta la struttura, pregiudicando la stabilità e la tenuta di strada.
Che e' proprio quel che ho detto. Un buon stregone dell'assetto ne tiene conto, e (nel giro di qualche mese) tira fuori un'auto che sta in strada comunque, e pure bene.

Che una Ferrari 328 GTS vada bene in pista non stupisce, specie se la pista è liscia come un biliardo, ma appena la porti su una strada normale la scarsa rigidità del telaio inficia eccome la precisione di guida, perché non riesce più a evitare il "molleggio" del telaio sulle gobbe. E lo stesso si può dire di moltissime auto d'antan.

Che la Ferrari 348 fosse una merda non è relativo al marchio che porta: pochi giri di pista sulla versione targa privata del tettino facevano sì che il tettino stesso non rientrasse più nella sua sede perché il telaio risultava irrimediabilmente piegato dall'uso. E questa è storia.

Di grossi problemi non ne ho avuti. E' pur vero che in strada non l'ho certo mai tirata nemmeno lontanamente come in pista.
Ma, se e' per questo, mi ricordo benissimo la rigidissima Boxter, e tra quella e la "flessibile" 328 non ho dubbi su quale preferisco guidare.
Stesso dicasi sul guidare in strada la 328 o una Golf VI con i suoi 30.000 N/rad di rigidita' torsionale.
Come dicevo, non e' il telaio che fa la differenza, ma come l'assieme ruote-sospensioni-telaio-motore sono armonizzati.
Inutile avere un telaio di tungsteno se poi il resto e' fatto con la cicca americana.
Meglio qualcosa di piu' flessibile, ma ben armonizzato nel complesso.
Poi, ovvio che nessuno dice di fare auto col telaio elastico, si dice solo che i dati di rigidita' sbandierati a destra e a manca non vogliono spesso dire proprio niente, e troppe volte sono addirittura una mistificazione.
 
roberto.50 ha scritto:
Non ho esperienze personali con le 328 GTS o le 348. Quindi, se tu le hai, io taccio.
Per quanto riguarda le AC, ti do ragione: oggi quei telai li consiereremmo ridicoli. Per le Jaguar E, da quanto ricordo, i problemi derivavano prevalentemente dal rapporto passo/carreggiate e dai problemi di portanza dovuti all'aerodinamica del tempo
Sai cos'è? Secondo me giudicare le auto di 40/50 anni fa con il metro di oggi è quanto di più ... ridicolo e banale si possa fare.
Giudichiamole nel contesto del loro tempo con le concorrenti dell'epoca (cosa che pochi oggi possono fare), poi ne parliamo!
Ciao.

Non giudico certo le auto di ieri con il metro di oggi. E' solo un esempio che dimostra che si possono avere auto eccellenti, e con ottime doti dinamiche anche se il singolo parametro di "rigidita' torsionale" e' men che entusiasmante, esattamente come il singolo parametro sbandierato per certi modelli moderni non significa assolutamente niente.
La nuova Golf VI vanta il suo telaio Uniframe ultrarigido, ma tra la Golf VI e la "morbidosa" BMW Z3 so gia' quale e' piu' divertente e migliore da guidare. ;)
 
Basta guardare cosa è successo nel campo delle moto.

Passando dal telaio d'acciaio a quello di alluminio, con sospensioni più sofisticate e pneumatici radiali, la guida di una "semplice" naked da 100 CV è diventata quasi da moto da corsa di venti anni fa.

Tutto questo per dire che oltre al telaio servono sospensioni e pneumatici per formare un perfetto equilibrio.
 
99octane ha scritto:
lsdiff ha scritto:
No: possiamo misurare torsione e flessione rispetto a ciascuno di essi, quindi abbiamo in tutto 6 "momenti", ma gli assi sono tre. Come giustamente detto quelli più utili ai fini del progetto di un'auto sono torsione rispetto all'asse longitudinale X e flessione rispetto all'asse trasversale Y.

Ero li' che aspettavo che qualche pignolo facesse notare che gli assi son comunque tre, anche se ci sono poi sei deformazioni possibili. :D
In realta', comunque, la flessione non e' nemmeno rispetto all'asse trasversale Y, ma della scocca per il lungo (ossia lungo l'asse X) misurata sull'asse verticale Z.

ATTENZIONE! La deformazione della scocca è nel piano verticale formato dagli assi X e Z, ma propriamente, in base al calcolo vettoriale, il momento ha direzione NORMALE al piano in cui avviene la deformazione. Dunque in direzione dell'asse Y, c ome dicevo io. ;)
 
Si 'e chiaro: un "corpo rigido" si ferma con tre punti: tre punti per tre gradidi liberta ciascuno fanno nove gradi di liberta', ma a questi vanno sottratti i tre vincoli spaziali che legano i tre punti descritti. Dunque nove meno tre fa sei. Dunque sei sono i gradi di liberta' di un corpo rigido. E allora sei sono i parametri da valutare nella rigidita' di un telaio (che e' un corpo rigido).

SOLO CHE IO NON RIESCO A IMMAGINARMELI QUESTI SEI GRADI DI LIBERTA', per un telaio.

Regards,
The frog
 

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