Premesso che condivido quanto scritto da Algepa,un aspetto curato non significa per forza persona per bene e un aspetto eccentrico non significa per forza persona sbandata,ed è ingiusto giudicare una persona fermandosi solo all'aspetto esteriore.
Io penso però che quando si parla di ambito lavorativo sia da mettere in conto che le scelte personali che riguardano il look possono influenzare le probabilità di essere assunti.
Nella fattispecie un ragazzo con così tanti piercing e tatuaggi,alcuni anche un po' impressionanti,probabilmente passerebbe inosservato se dovesse stare dietro al bancone in un locale londinese,mentre sarebbe un po' più difficile da immaginare a servire ai tavoli nella classica trattoria di provincia.
Nel momento in cui si opta per scelte stilistiche fuori dal comune,magari proprio con l'intento di distinguersi dalla massa,poi non ci si può aspettare di passare inosservati se ci si presenta per un posto di lavoro e tutti gli altri candidati si presentano in tenuta classica con giacca,cravatta e nemmeno un filo di barba.
Penso che un datore di lavoro possa lecitamente chiedere ai suoi dipendenti di rispettare un codice inerente l'abbigliamento,e ci sono ambiti lavorativi in cui invece per motivi di sicurezza o di igiene i piercing non si possono portare.
Ovviamente tutto questo non deve diventare una discriminazione,ci sono tanti ambiti lavorativi in cui tatuaggi e piercing non fanno alcuna differenza e soprattutto se si parla di lavoro specializzato le competenze devono essere valutate prima del colore dei capelli o del numero di buchi alle orecchie.
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