http://www.barimia.info/modules/article/view.article.php?34896
Cari miei, e' brutto da dire, ma e' "giusto" cosi'.
Quando lo Stato tratta un cittadino che denuncia un crimine peggio dei criminali stessi, quando chi interviene in un fatto violento in difesa di qualcuno viene denunciato per aggressione o, se la cosa finisce male, per omicidio, quando chi chiama i soccorsi e' il primo a essere considerato colpevole del fatto, salvo poi negargli ogni protezione in caso di ritorsioni (alcuni casi eclatanti nella cronaca recente) poi e' naturale che prevalga il principio del "Chi si fa gli affari sua torna sano a casa sua" e del "meglio a te che a me".
E' inutile fare perbenismo a senso unico o indignarsi all'indifferenza della gente, perche' indifferenza non e': semplicemente la gente ha piu' timore dello Stato che dei delinquenti, e lo Stato lavora duro per assicurarsi che sia cosi', perche' vuole pecore inermi e supine, perche' son piu' facili da controllare degli uomini, dunque non si lamenti se ottiene esattamente quel che voleva.
Se Alemanno ci tiene che le cose cambino, cominci a cambiare il sistema, lui che puo'.
Cominci a cercare di fare si' che il testimone di un crimine non venga minacciato di prelievo forzoso dai Carabinieri se non abbandona il lavoro o i figli piccoli per presentarsi in tribunale, mentre il delinquente regolarmente e' contumace, cominci ad assicurare che chi reagisce a un aggressione non sia trattato al pari dell'aggressore (o, di solito, peggio), cominci a garantire che un cittadino che agisce fattivamente contro un crimine, denunciando, intervenendo per sventarlo o catturare il delinquente, o prestando soccorso alla vittima, sia trattato come quello che e': un ONESTO che ha fatto la sua piccola parte nella lotta contro i disonesti, e non come un delinquente a sua volta.
Cari miei, e' brutto da dire, ma e' "giusto" cosi'.
Quando lo Stato tratta un cittadino che denuncia un crimine peggio dei criminali stessi, quando chi interviene in un fatto violento in difesa di qualcuno viene denunciato per aggressione o, se la cosa finisce male, per omicidio, quando chi chiama i soccorsi e' il primo a essere considerato colpevole del fatto, salvo poi negargli ogni protezione in caso di ritorsioni (alcuni casi eclatanti nella cronaca recente) poi e' naturale che prevalga il principio del "Chi si fa gli affari sua torna sano a casa sua" e del "meglio a te che a me".
E' inutile fare perbenismo a senso unico o indignarsi all'indifferenza della gente, perche' indifferenza non e': semplicemente la gente ha piu' timore dello Stato che dei delinquenti, e lo Stato lavora duro per assicurarsi che sia cosi', perche' vuole pecore inermi e supine, perche' son piu' facili da controllare degli uomini, dunque non si lamenti se ottiene esattamente quel che voleva.
Se Alemanno ci tiene che le cose cambino, cominci a cambiare il sistema, lui che puo'.
Cominci a cercare di fare si' che il testimone di un crimine non venga minacciato di prelievo forzoso dai Carabinieri se non abbandona il lavoro o i figli piccoli per presentarsi in tribunale, mentre il delinquente regolarmente e' contumace, cominci ad assicurare che chi reagisce a un aggressione non sia trattato al pari dell'aggressore (o, di solito, peggio), cominci a garantire che un cittadino che agisce fattivamente contro un crimine, denunciando, intervenendo per sventarlo o catturare il delinquente, o prestando soccorso alla vittima, sia trattato come quello che e': un ONESTO che ha fatto la sua piccola parte nella lotta contro i disonesti, e non come un delinquente a sua volta.