<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> studenti fuori corso | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

studenti fuori corso

giuliogiulio ha scritto:
lavoro in università...gli studenti sono un investimento per la società, una parte di loro sarà la futura classe dirigente, ed è giusto creare le condizioni affinchè la qualità della didattica sia la migliore possibile.

Io sono d'accordo, troppo spesso l'università è un parcheggio, e volte le persone non hanno gli strumenti intellettivi per superare gli esami con successo...e quel punto il fuori corso diventa più un costo per la società che non un investimento.

Farei solo eccezione per quella categoria di studenti lavoratori che inevitabilmente rischiano di essere ingiustamente tartassati

si vede che non hai mai fatto lo studente universitario/lavoratore con famiglia, non parleresti così
 
alfistaConvinto ha scritto:
il problema vero è che università non ti forma!
al lavoro il ragazzo sulla trentina che faceva il corso ufficiale "Microsoft" uno veramente bravo!
Non aveva la laurea, e dell'università ne parlava veramente male.. aveva lasciato :)
Tantissimi Laureati nel mio campo sono completamente a 0 formazione!
Spesso nel mio campo con l'accumularsi di queste situazioni la laurea non ti da neanche un punto in più!
Più passa il tempo e più conta il reale valore della persona e delle sue capacità e conoscenze.

Il tuo è un campo estremamente particolare, un campo dove un ragazzino di 15 anni con molta intelligenza può avere l'intuizione geniale che manda in pensione fior di accademici, ma la media del resto del mondo non è affatto quella che tu rappresenti.
Nel resto del mondo, parlo soprattutto delle professioni tecniche fatte ad un certo livello, la laurea, oltre ad essere obbligatoria (quasi sempre) è anche imprescindibile a livello di conoscenze, visto che certe conoscenze specialistiche non le trovi nei manuali. Ciò senza andare a toccare il concetto che comunque per far carriera ed arrivare a posizioni più o meno verticistiche la laurea è richiesta anche solo in quanto titolo, presentare un dirigente come "il Sig. XY" o presentarlo come "il Dott. XY" non è la stessa cosa, le Aziende lo sanno bene e, che piaccia o non piaccia, ne tengono conto.
Parlar male dell'Università non avendo la laurea mi ricorda molto la volpe e l'uva di Fedro......

Saluti
 
fabiologgia ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
vallo a spiegare alla gente! tanto noi italiani siamo fatti cosi c'è sempre chi dice! "bravi ... bravi, mettiamo al rogo chi va fuoricorso... sfigato chi non si laurea a 28 anni ecc!" magari lo dicono senza conoscere l'università e senza sapere che sono 1000 i motivi che ti possono far andare fuoricorso e spesso non dipendono dallo studente

Io mi sono laureato in chimica a 25 anni e sono tra quelli che pensano, senza false ipocrisie, alcune cose di quelle che hai detto. Le penso perchè le ho verificate di persona e, che ci piaccia o no, sono vere.
Di motivi per andare fuoricorso ce ne sono tantissimi, alcuni possono essere indipendenti dalla volontà dello studente che in quel caso è del tutto incolpevole, ma ciò non cambia l'effetto. Uno che si laurea a 30 anni, per qualunque motivo ciò sia avvenuto, ha sprecato 10 anni di vita e di lavoro.
Se uno è molto bravo e vuole veramente laurearsi ma non può chiedere in casa i soldi per mantenersi, ha il diritto di avere una borsa di studio degna di questo nome che gli permetta di mantenersi davvero senza chiedere nulla in casa e senza dover lavorare, potendosi quindi impegnare a tempo pieno e con forte motivazione solo nello studio. Una borsa di studio di 1000 euro all'anno non serve a nulla. Ovviamente deve essere bravo davvero.
A mio parere invece, uno che deve lavorare e resta iscritto 10 o più anni all'università sbarcando gli esami con voti bassi (perchè la qualità dello studio in quei casi è normalmente bassa), anche se magari arriva alla laurea, ha solo perso tempo ed energie. Meglio avrebbe fatto a concentrarsi solo sul lavoro.

Saluti

Fabio, secondo me stai un poco generalizzando.
uno che lavora e parallelamente nel tempo libero si diletta a studiare al posto che andare ad aperitivi o seguire altri hobbies non vedo perchè debba essere giudicato così duramente. Ripeto, rimane un interesse per di più culturale, quindi di grande valore secondo me.
Peraltro conosco veramente tante persone che si sono laureate lavorando e dal punto di vista professionale ne hanno tratto enorme beneficio, oltre ad essere molto stimate. Chiaramente bisogna fare dei distinguo, c'è chi lo fa per mero interesse e chi persegue un obiettivo professionale. La ragazza dello studio di consulenza che mi segue, si è iscritta all'università a 25 anni, e qualche mese fa, dopo 10 anni, un figlio e un matrimonio ha preso l'abilitazione per diventare commercialista.. ho grande stima per questo profilo di persone e non vedo perchè penalizzarle.

altro discorso è chi non fa un tubo ed a 30 anni non ha ancora un pezzo di carta..questi, oltre ad aver perso tempo hanno proprio perso la possibilità di formarsi e fare la gavetta nella scuola del lavoro..imparare il sacrificio, le gerarchie, come relazionarsi ecc
 
fabiologgia ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
il problema vero è che università non ti forma!
al lavoro il ragazzo sulla trentina che faceva il corso ufficiale "Microsoft" uno veramente bravo!
Non aveva la laurea, e dell'università ne parlava veramente male.. aveva lasciato :)
Tantissimi Laureati nel mio campo sono completamente a 0 formazione!
Spesso nel mio campo con l'accumularsi di queste situazioni la laurea non ti da neanche un punto in più!
Più passa il tempo e più conta il reale valore della persona e delle sue capacità e conoscenze.

Il tuo è un campo estremamente particolare, un campo dove un ragazzino di 15 anni con molta intelligenza può avere l'intuizione geniale che manda in pensione fior di accademici, ma la media del resto del mondo non è affatto quella che tu rappresenti.
Nel resto del mondo, parlo soprattutto delle professioni tecniche fatte ad un certo livello, la laurea, oltre ad essere obbligatoria (quasi sempre) è anche imprescindibile a livello di conoscenze, visto che certe conoscenze specialistiche non le trovi nei manuali. Ciò senza andare a toccare il concetto che comunque per far carriera ed arrivare a posizioni più o meno verticistiche la laurea è richiesta anche solo in quanto titolo, presentare un dirigente come "il Sig. XY" o presentarlo come "il Dott. XY" non è la stessa cosa, le Aziende lo sanno bene e, che piaccia o non piaccia, ne tengono conto.
Parlar male dell'Università non avendo la laurea mi ricorda molto la volpe e l'uva di Fedro......

Saluti
sai che dicono in GB? se nella presentazione di un manager usi il "dottorX" prima del cognome, stai tranquillo che è un italiano. Solo da noi basta un corso di 3 anni per presntarsi come dottore mente all'estero i dottori ( medici a parte) sono solo coloro che hanno conseguito il dottorato. Qui di dopo una laurea quinquenale.
Forse all'estero danno per scontato che se raggiungi un certo livello, devi per forza avere un formazione universitaria.
 
fabiologgia ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
il problema vero è che università non ti forma!
al lavoro il ragazzo sulla trentina che faceva il corso ufficiale "Microsoft" uno veramente bravo!
Non aveva la laurea, e dell'università ne parlava veramente male.. aveva lasciato :)
Tantissimi Laureati nel mio campo sono completamente a 0 formazione!
Spesso nel mio campo con l'accumularsi di queste situazioni la laurea non ti da neanche un punto in più!
Più passa il tempo e più conta il reale valore della persona e delle sue capacità e conoscenze.

Il tuo è un campo estremamente particolare, un campo dove un ragazzino di 15 anni con molta intelligenza può avere l'intuizione geniale che manda in pensione fior di accademici, ma la media del resto del mondo non è affatto quella che tu rappresenti.
Nel resto del mondo, parlo soprattutto delle professioni tecniche fatte ad un certo livello, la laurea, oltre ad essere obbligatoria (quasi sempre) è anche imprescindibile a livello di conoscenze, visto che certe conoscenze specialistiche non le trovi nei manuali. Ciò senza andare a toccare il concetto che comunque per far carriera ed arrivare a posizioni più o meno verticistiche la laurea è richiesta anche solo in quanto titolo, presentare un dirigente come "il Sig. XY" o presentarlo come "il Dott. XY" non è la stessa cosa, le Aziende lo sanno bene e, che piaccia o non piaccia, ne tengono conto.
Parlar male dell'Università non avendo la laurea mi ricorda molto la volpe e l'uva di Fedro......

Saluti
il pezzo di carta lo ho, e il solo motivo x cui lo ho preso è proprio x non farmi dire che ne parlo male xke non ci sono arrivato...
personalmente abolirei la laurea.. lascerei delle università dove la gende deve iscriversi ed andare li x imparare 0 esami e titoli di studio.. le università sopravviverebbero solo se dessero ai frequentanti una formazione al top che altrimenti non avrebbero trovato come autodidatti....
questa è la mia personale idea!!
 
alfistaConvinto ha scritto:
il pezzo di carta lo ho, e il solo motivo x cui lo ho preso è proprio x non farmi dire che ne parlo male xke non ci sono arrivato...
personalmente abolirei la laurea.. lascerei delle università dove la gende deve iscriversi ed andare li x imparare 0 esami e titoli di studio.. le università sopravviverebbero solo se dessero ai frequentanti una formazione al top che altrimenti non avrebbero trovato come autodidatti....
questa è la mia personale idea!!

non sono d'accordo, assolutamente.
Posso convenire che troppo spesso la formazione non è eccelsa ed ancora più spesso i metodi di insegnamento, oltre ai programmi di studio non incontrano le reali esigenze del mercato del lavoro.. ma gli esami rappresentano prove che vanno oltre il voto e sono indispensabili alla formazione dello studente
 
moogpsycho ha scritto:
alfistaConvinto ha scritto:
il pezzo di carta lo ho, e il solo motivo x cui lo ho preso è proprio x non farmi dire che ne parlo male xke non ci sono arrivato...
personalmente abolirei la laurea.. lascerei delle università dove la gende deve iscriversi ed andare li x imparare 0 esami e titoli di studio.. le università sopravviverebbero solo se dessero ai frequentanti una formazione al top che altrimenti non avrebbero trovato come autodidatti....
questa è la mia personale idea!!

non sono d'accordo, assolutamente.
Posso convenire che troppo spesso la formazione non è eccelsa ed ancora più spesso i metodi di insegnamento, oltre ai programmi di studio non incontrano le reali esigenze del mercato del lavoro.. ma gli esami rappresentano prove che vanno oltre il voto e sono indispensabili alla formazione dello studente

come dice Oliviero Toscani.... il problema è che tutti sono interessati al voto, comprese la famiglie a nessuno frega niente che si insegnano solo cazzate (in alcuni casi)...
http://www.unistudenti.it/cronaca/oliviero-toscani-litalia--un-paese-coglioni-il-cambiamento-deve-partire-dalla-sc/2259

questo lo sconfiggi solo come dico io.. purtroppo
 
moogpsycho ha scritto:
altro discorso è chi non fa un tubo ed a 30 anni non ha ancora un pezzo di carta..questi, oltre ad aver perso tempo hanno proprio perso la possibilità di formarsi e fare la gavetta nella scuola del lavoro..imparare il sacrificio, le gerarchie, come relazionarsi ecc
Peggio per loro se hanno perso tempo, ma a 30 anni si smette di vivere?
Da come vanno le cose ultimamente se non manca la salute ci tocca lavorare tutta la vita.
Poi si tralascia un particolare, che non tutti sono alla ricerca del lavoro dipendente, quindi, di quello che pensa la gente della sua carriera universitaria poco importa e molto probabilmente sarà lui a visionare i curriculum altrui.
Il problema è che in Italia si giudica troppo spesso in base al pezzo di carta che una persona gli sbatte davanti.
Dobbiamo vedere all'opera la gente, se è sveglia, se impara in fretta e non a che età ha preso il titolo di studio, queste sono sciocchezze a cui si aggrappano gli sfruttatori.
 
Back
Alto