In questi giorni si è sentito di tutto?. Dai giornali che raccontano, si contraddicono, vantano, denigrano i piani della Fiat e del grande Manager Italo-canadese. Sindacati tedeschi e italiani, governi che si preoccupano per i loro rispettivi posti di lavoro.
Nutro una grande stima per Marchionne. Il suo genio economico e professionale ha permesso all?industria italiana di risanarsi dopo la sua più grande crisi. Ha anche dato smalto a marchi come Fiat e Alfa nei mercati stranieri (non parlo di Lancia, perché all?estero, c?è ancora tantissimo da fare e non è certo la Delta a ripagare la Lancia?).
L?ultima intervista rilasciata al giornale tedesco Bild mi lascia comunque molto perplesso ma anche non stupito.
Marchionne ragiona (a giusta ragione) come un manager. Il suo obbiettivo, dopo la Chrysler è la Opel, Saab e Vauxhall. Cosa significa tutto questo? Significa che ci ritroveremo con un solo pianale per una futura Alfa Romeo 159, un ipotetica nuova Fiat Croma, un ancora più ipotetica Lancia segmento C, una futura Opel Insigna, una futura Vauxhall segmento C, una futura Chrysler Sebring, e perché no anche una futura piccola Maserati,?. E molto bello e economicamente interessante. Infatti, tutti questi pianali ad oggi, sono costruiti in almeno 5 fabbriche ripartite in tutto il mondo? Pero verranno dimezzate se non ridotte all?osso, perché servirà solo ed un unico pianale.
Vuol dire che i poveri lavoratori di tutti questi paesi saranno mandati piano piano a casa?. Poi Marchionne dichiara che per lui è indifferente che la sede di Fiat-Chrysler-Opel sia in Italia o in Germania?
In questi ultimi giorni, sono stato preso da un sentimento di orgoglio ad essere italiano e delle manovre finanziari della Fiat. Purtroppo, ripensandoci, non trovo questi accordi cosi allettanti come dimostrato fin?ora. Mi spiego: Non per una questione di cash-flow che Marchionne avrà sicuramente attentamente calcolato, ma più per questa globalizzazione irrefrenabile? La Fiat non sarà più (e non lo è più da tempo) questa industria Italiana a produrre vetture interessanti economicamente ma un industria panaeuropeamericana?. Che non mi vengono più a parlare della Fiat carina, della emozionante Alfa, della teutonica germanica Opel, della stupenda Yankee Jeep o della originale Saab (l?epoca della 900 cabrio)?
Per carità, spero che l?accordo con la Opel vada a buon fine, perché se non sarà la Fiat a diventare il gruppo mondiale n° 2, lo diventerà qualcun altro.
Lode a Marchionne. Sono solo contento di non lavorare nel mondo dell?auto?
Nutro una grande stima per Marchionne. Il suo genio economico e professionale ha permesso all?industria italiana di risanarsi dopo la sua più grande crisi. Ha anche dato smalto a marchi come Fiat e Alfa nei mercati stranieri (non parlo di Lancia, perché all?estero, c?è ancora tantissimo da fare e non è certo la Delta a ripagare la Lancia?).
L?ultima intervista rilasciata al giornale tedesco Bild mi lascia comunque molto perplesso ma anche non stupito.
Marchionne ragiona (a giusta ragione) come un manager. Il suo obbiettivo, dopo la Chrysler è la Opel, Saab e Vauxhall. Cosa significa tutto questo? Significa che ci ritroveremo con un solo pianale per una futura Alfa Romeo 159, un ipotetica nuova Fiat Croma, un ancora più ipotetica Lancia segmento C, una futura Opel Insigna, una futura Vauxhall segmento C, una futura Chrysler Sebring, e perché no anche una futura piccola Maserati,?. E molto bello e economicamente interessante. Infatti, tutti questi pianali ad oggi, sono costruiti in almeno 5 fabbriche ripartite in tutto il mondo? Pero verranno dimezzate se non ridotte all?osso, perché servirà solo ed un unico pianale.
Vuol dire che i poveri lavoratori di tutti questi paesi saranno mandati piano piano a casa?. Poi Marchionne dichiara che per lui è indifferente che la sede di Fiat-Chrysler-Opel sia in Italia o in Germania?
In questi ultimi giorni, sono stato preso da un sentimento di orgoglio ad essere italiano e delle manovre finanziari della Fiat. Purtroppo, ripensandoci, non trovo questi accordi cosi allettanti come dimostrato fin?ora. Mi spiego: Non per una questione di cash-flow che Marchionne avrà sicuramente attentamente calcolato, ma più per questa globalizzazione irrefrenabile? La Fiat non sarà più (e non lo è più da tempo) questa industria Italiana a produrre vetture interessanti economicamente ma un industria panaeuropeamericana?. Che non mi vengono più a parlare della Fiat carina, della emozionante Alfa, della teutonica germanica Opel, della stupenda Yankee Jeep o della originale Saab (l?epoca della 900 cabrio)?
Per carità, spero che l?accordo con la Opel vada a buon fine, perché se non sarà la Fiat a diventare il gruppo mondiale n° 2, lo diventerà qualcun altro.
Lode a Marchionne. Sono solo contento di non lavorare nel mondo dell?auto?