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Stavolta mi sfogo un po'

Coi prezzi dell'energia così incerti i miei non se la sono sentita,se tra due anni diventasse impossibile lavorare ci sono delle clausole molto pesanti per il recesso anticipato.
Fa parte del rischio d'impresa....Non ci potevano essere clausole più pesanti che rifondere l'intera cifra, altrimenti non era una proposta ma una vessazione.
 
un inquilino nuovo lo trovano subito, di solito o il proprietario si accolla una sistemata oppure la cede com'è e per un anno si paga un canone più basso.

Non credo.
Il locale non è appetibile,i miei genitori lavorano solo grazie alla loro reputazione ma la gente in pratica li deve andare a cercare.
Quello imho è un locale che così com'è (ma comunque va messo a norma) puoi affittare solo a chi ci deve fare un laboratorio.
Per un negozio non va bene.
E comunque se lo affitti lo affitti a poco,a naso direi un bel 40% in meno rispetto a quanto pagano i miei.
 
A fronte di incassi sicuri e anticipati per (spero) qualche decina di migliaia di euro. Altrimenti, meglio chiudere.

Di nuovo facile dirlo.
Chiudi e poi cosa fai a 60 anni?
Non ti ributti di certo in un'altra attività in proprio,nessuno ti assume (non dopo che ti sei rovinato la salute con 30 anni di lavoro pesante almeno),o lavori in nero o campi con la pensione dovendo guardare i 10 euro per fare la spesa.
Tanti resistono anche solo per non buttare nel cesso i contributi versati per 30 anni,anche se oggettivamente non ne varrebbe la pena.
Ma comunque anche quelle attività che si barcamenano portano tanti soldi nelle casse dello stato,auguriamoci che non chiudano altrimenti addio.
 
E' chiaro che il "meglio chiudere" era una provocazione...non hai colto il senso, ma non importa..ovviamente ho sbagliato io a scrivere.

Sicuramente l'attività incassa qualche decina di migliaia di euro l'anno per cui "qualche centinaio di euro all'anno" (cit.) è una cifra oggettivamente accettabile, pur di avere un pagamento anticipato e sicuro.
 
La pandemia comunque ha anche fatto una grossa scrematura su attività (specie nella ristorazione, ma non solo) che in pratica facevano solo girare i soldi, senza guadagni veri. E se lo Stato ha perso incassi, peggio per lui... hanno solo che da modernizzare e semplificare un carrozzone di proporzioni borboniche che ha pochi eguali al mondo.
 
E' chiaro che il "meglio chiudere" era una provocazione...non hai colto il senso, ma non importa..ovviamente ho sbagliato io a scrivere.

Si l'avevo capito,era per dire che il meglio chiudere è un discorso che purtroppo si può applicare a un gran numero di attività.
Almeno a quelle che non hanno un volume d'affari tale da giustificare il superamento di ogni difficoltà (che si tratti di aumenti o di nuove incombenze tecniche o fiscali che rendono più difficile lavorare).

Sicuramente l'attività incassa qualche decina di migliaia di euro l'anno per cui "qualche centinaio di euro all'anno" (cit.) è una cifra oggettivamente accettabile, pur di avere un pagamento anticipato e sicuro.

Meno di quanto si possa pensare.
Un cliente da qualche centinaio di euro all'anno si lo puoi perdere.
Ma se sono due,tre...
Meglio non perderne nessuno,anche quelli che oggettivamente forse sarebbe meglio perdere.
L'altro giorno per esempio sono andati dai miei marito e moglie,sono stati i loro primissimi clienti nel 1994.
Bravissime persone,non vanno spesso ma portano comunque un bel po' di lavoro.
Però anche loro pagano dopo,non chiedetemi perchè ma fanno così.
Forse i novaresi sono tirchi o hanno paura che se pagano subito tu scappi alle maldive coi loro 100 euro e gli lasci i capi sporchi li...
Non so:emoji_sweat_smile:
 
E se lo Stato ha perso incassi, peggio per lui... hanno solo che da modernizzare e semplificare un carrozzone di proporzioni borboniche che ha pochi eguali al mondo.

Sicuramente.
Prima o poi imho si arriverà al punto in cui resisteranno solo poche attività.
E allora forse qualcuno lassù si renderà conto che invece di pretendere il sangue da pochi forse è più conveniente pretendere un po' meno da una platea più ampia di attività.
Ma ne dubito,meno ne rimarranno più le spremeranno...
 
Col cliente che ha preteso lo sconto su 10 euro di scontrino bisognava perderci un po' di tempo e fargli,come nel topic sul carrozziere,un bel preventivo scritto dividendo quei 10 euro in tutte le voci di spesa.
Leviamoci subito l'iva quindi siamo a 7,80.
Energia elettrica.
Acqua.
Detersivo.
Manodopera.
Imballaggi.
Costo della connessione per la fattura elettronica.
Carte e inchiostro per la copia cartacea.
Mi sto dimenticando sicuramente qualcosa tipo i punti della pinzatrice e il costo dei farmaci per il male alle spalle.
Probabilmente su quei 10 euro ne rimangono 2,facendo lo sconto manco quelli.

Mi piacerebbe vedere i miei genitori fare un discorso simile e alla fine chiedere al cliente "Tu per 2 euro (o manco quelli se il cliente ti chiede lo sconto) questo lavoro lo faresti?No?E allora perchè lo pretendi da me?".

Ci sarebbe di sicuro qualcuno che direbbe che lui/lei è un dott. ing. come quelli dei film di Fantozzi e che quindi il suo lavoro vale molto di più.
Vero,ma non significa che il lavoro degli altri debba valere proprio zero.
Nemmeno io sono così taccagno.
E ho detto tutto...
 
zinzanbr è tempo perso, proverbio dice che il sazio non crede all'affamato (in catanese "u saziu non cridi o diunu"). Non do nessuna colpa ma un dipendente non crede all'autonomo e viceversa perchè anch'io fatico a capire come fanno i miei fratelli dipendenti a lamentarsi sempre che non hanno soldi. La verità è che lo stipendio fisso è appunto fisso, sai che ogni mese ti accreditano una somma e quella deve bastare per tutto il mese, l'automono invece campa alla giornata, giorni che fatichi ad avere 3 euro in tasca e 2 giorni dopo c'hai 2 carte arancioni...insomma te la giochi nel bene e nel male. Alla fine il nocciolo è che la vita è cara per tutti e bisogna scegliere se lavorare per il "povero" (è brutto da dire ma è così) o per il ricchissimo. Il ceto medio è il cliente più difficile da gestire
 
Sicuramente è così.
Però almeno su cifre piccole credo che sia impossibile non rendersi conto che quello che rimane è davvero poco.
 
In teoria anticipato.
In pratica a occhio direi che un cliente su tre paga dopo.
Uno su dieci paga dopo e ritira quando è comodo.
Per dire sugli scaffali del negozio dei miei ci sono delle coperte da pagare che rimarranno li fino al prossimo autunno di sicuro,quando al cliente serviranno.
Probabilmente il cliente pensa che ai miei i soldi non servano e che quindi possano aspettarli.
E per carità non voglio dire che abbiano bisogno di quei 20-30 euro per mangiare,sarebbe poco onesto nei confronti di chi sta peggio.
Però comunque averli già in saccoccia o sul conto corrente non gli farebbe schifo.
 
In teoria anticipato.
In pratica a occhio direi che un cliente su tre paga dopo.
Uno su dieci paga dopo e ritira quando è comodo.
Per dire sugli scaffali del negozio dei miei ci sono delle coperte da pagare che rimarranno li fino al prossimo autunno di sicuro,quando al cliente serviranno.
Probabilmente il cliente pensa che ai miei i soldi non servano e che quindi possano aspettarli.
E per carità non voglio dire che abbiano bisogno di quei 20-30 euro per mangiare,sarebbe poco onesto nei confronti di chi sta peggio.
Però comunque averli già in saccoccia o sul conto corrente non gli farebbe schifo.
credo dipenda tanto dalla confidenza che si ha col negoziante.
Al mio paese, quando porto i capi dei miei genitori non chiedono di pagare in anticipo.
Se poi fai il mestiere da decenni ... ed i clienti sono gli stessi da allora ...
Ricordo che da bambino quando andavo in lavanderia a ritirare i capi pagavi al ritiro.
Insomma c'erano altre consuetudini ed è facile si siano trascinate.
 
Venerdì ci sarà un incontro con un responsabile della gestione immobiliare.
Nel frattempo è già arrivata la fattura di luglio con 102 euro di aumento rispetto al solito canone.
 
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