baffosax ha scritto:
Ilopan non voglio polemizzare con te ma di catene ne avrai " Viste "ma cambiarle e lavorarci ne dubito, quante valvole piegate hai cambiato per catene troppo allungate che lavorano in punta alla fine salta di un dente ed ecco il ritardo di fase ? per fortuna non si butta il motore ma aimè se si prosegue ad usare il motore e si spezza allora come tu dici il danno è grave la catena si raccoglie tutta intorno al pignone albero motore e spezza pure il carter motore ,Scrivi che le catene non si stirano allora perchè esistono i tenditori mobili e fissi ?Le catene in base alla lunghezza col passare dei Km se la parola stirare non ti piace scrivo si allungano mediamente dal 0,5/0,8 % Addirittura nei vecchi motori aste e bilanceri non esistevano tenditori perchè l'albero motore e l'albero a camme erano vicinissimi i due pignoni quasi si toccavano e nonostante il materiale delle catene diverso duravano parecchio per via della scarsa lunghezza e la posizione rettilinea lo stiramento era inferiore adesso con lo spostamento dell'albero a camme in testa il percoso è diventato lunghissimo e tortuoso ( anche se è migliorato il materiale e non lavorano più su pignoni a punta sono tipo Morse o HY-VO ) con l'obbligo di montare lunghe guide e tenditori di tutte le sagome possibili ed è qua il punto debole basta non mettere olio di qualità con specifiche giuste e poi vedi il --For live che fine fa, Ripeto il mio concetto non si può dire cosa è meglio sono scelte dei motoristi allora che dire della cascata di ingranaggi la più sicura in assoluto ma la più costosa.ma anche coi suoi difetti ? Alla fine di tutto questo perchè rischiare quando la si sente rumoreggiare troppo ? Questa sotto è la lunghezza vecchie catene di distribuzione
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Baffosax, il ragionamento va suddiviso in due "momenti" storico-tecnologici;
il primo periodo delle catene, a cui seguì lo sviluppo e la diffusione della cinghia, era il periodo in cui le catene avevano della instabilità tecnica.
Lo erano anache i motori un tantino gracilini, insomma a 100.000 km un motore era considerato "finito"
Si vendevano (io vendevo) addirittura i kit di ricambio dei cosiddetti gruppi comando catena.
Erano i tempi del motore della 127 per intenderci...diciamo così.
La cinghia spodestò la tecnica della catena in maniera prepotente e anche (se vogliamo) per affidabilità, costi, rapidità di intervento, silenziosità, ecc,ecc.
Restarono "fedeli" alla catena, lo sono ancora adesso Mercedes e Bmw.
Poi, la tecnologia motoristica conobbe solo cinghie.
Anche le cinghie, però, ebbero un periodo nero che era quello della fragilità strutturale, dell'allungamento, del tensionamento.
Vennero applicati i cuscinetti intermedi "automatici" nel sistema cinematico del comando cinghia per il recupero del giuoco e del tensionamento della stessa e intervenne la tecnica del controllo in hertz (un frequenzimetro) del tensionamento e quindi anche le cinghia dai canonici 40.000 km o 50.000 km iniziarono a conoscere intervalli di 100.000 ed oggi arrivano anche a 200.000 km.
La cinghia è cresciuta nella sua struttura (interna) con materiali eccellenti, nella messa in servizio per verso di lavoro, attacco dente alla puleggia (profili congruenti alla rotazione delle pulegge), carico di lavoro,ecc,ecc.
Da un po' di anni si è ritornati, anzi si sta ritornando alla catena.
Progettualmente...ripeto progettualmente è una tecnologia for life, per tutta la vita del motore.
La catena è fatta di un materiale il cui allungamento è (ingegneristicamente) previsto che debba essere solo controllato e recuperato dai sistemi idraulici del complessivo catena e quello 0,5-0,8 che tu citi dovrebbe essere un allungamentoo (ormai) assente o recuperabile dal sistema cinematico del gruppo catena stesso.
A differenza dei precedenti "anni della catena" intervengono, oggi, a favore, elementi di stabilità degli acciai, di stabilità dell'ususra, di tecnica (idraulica per il funzionamento dei puntalini) e di montaggio perchè si è visto che secondo una sequenza logica e tecnologica uan catena che subisce colpi continui e repentini alla fine cede per forza.
Erano questi i motori di una volta, motori "meccanici" mentre oggi parliamo di motori assistiti (e governati) dall'elettronica.
Poi non dimentichiamo, appunto, l'elettronica, oggi un motore è governato da una centralina (e quindi dai sensori) che conosce tutte le fasi di lavoro e che governa i carichi (i famosi contraccolpii e le incertezze della rotazione, erogazione, ecc) del motore in maniera progressiva, regolata e fluida (per usare un eufemismo...erogazione detta "dolce").
Oggi un motore rispetto al passato, non ha mai contraccolpi o carichi "killer" che danno la cosiddetta "mazzata" o le tante mazzate che a lungo andare riducevano il propulsore ad un catorcio, quindi le catene o le cinghie a delle vere "corde" di campana, soggette a strattoni e posizioni irregolari.
Alcune catene soffrivano addirittura il contraccolpo tipico del "parcheggio" in discesa a motore spento e marcia inserita, (senza freno a mano) quando scendevi e c'era quel piccolo movimento del cambio che funzionava da freno, girava un tantino gli ingranaggi del comando catena a rischio di sfasatura del dente.
VALVOLE ROTTE: ne ho viste a migliaia, rotte per tanti motivi, anche per la rottura della cinghia stessa, per un pezzo di plastica nel comando della cinghia. Ho visto valvole rotte per cinghie fuori fase o che "accavallavano" un dente sulla puleggia comando della distribuzione.
Ho visto valvole e bilancieri rotti, non solo valvole per cinghie lente.
Ho visto cinghie rotte perchè troppo tese...ho visto qualcosa di rotto nella mia vita.
Ho visto catene rotte a 1.000 km, o visto catene sane a 600.000 km!
Ho visto tante valvole che hanno battuto sui pistoni, che hanno crepato i guidavavole, che hanno lesionato i seggi-valvole, ma ogni caso è un caso a se.
Io credo che il montaggio della catena oggigiorno sia un lavoro ad alto contenuto tecnico ed (non me ne voglia nessuno) realizzabile solo nella prima lavorazione del motore, cioè al primo equipaggiamento, come si dice per meglio intenderci.
Baffosax...i motori sono un po' come gli uomini; più o meno dovremmo vivere 80 anni per logica e affidabilità (e statistica) della vita e del fisico, ma anche qui c'è chi muore a 10 anni, chi a 20 e chi a 100 anni!
C'è chi si romperà una gamba e zoppicherà per tutta la vita, chi avrà i reumatismi, chi cambierà i denti con una dentiera, chi perderà un po' di vista, chi il diabete, chi la pressione...e chi sarà sano come un pesce per la vita.
Voglio dire che non è l'evento straordinario di una catena rotta che fa la regola.
La catena nasce per la vita del motore; nella prima fase (quella della 127) addirittura si vendevano i kits completi ma c'era anche la possibilità di intervenire manualmente sui motori, oggi nei moderni propulsori, arrivare alla catena significa arrivare all'albero motore, all'interno "proprio" del motore e secondo una logica dimensionale di rinvii-ingranaggi-lubrificazioni e tensionamenti di primo equipaggiamento.
Non tutti sanno fare questi interventi in maniera professionale ed adeguata.
Meccanici ce ne sono tanti, tecnici, molto pochi.
Ripeto, la catena è una full life, poi ognuno può fare come gli pare, ma non possiamo dire alla gente che va cambiata.
Non va cambiata, e se difetti ci sono è colpa di una anomalia di partenza, che emerge durante l'uso del motore.
Non preoccuparti per la polemica (che non c'è), ogni tanto me le cerco...
