<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Spaghetti all'americana. | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Spaghetti all'americana.

E' proprio così, la preparazione penso sia forse più importante di tutto il resto... per esempio fino a non molti anni fa facevo della pasta al pomodoro davvero triste, proprio perché non sapevo prepararla... poi ho imparato a cuocere il sugo come si deve, ed a saltare la pasta, ora (immodestamente) anche con tre cose in croce riesco penso a fare delle cose abbastanza gustose, anche a inventare, e mi dà soddisfazione. Per non parlare del risotto, lì davvero la "lavorazione" è fondamentale... io lì ho avuto un'ottima scuola, mia mamma, che è di Brescia :)

anche io, con il tempo ho imparato, ed ho anche capito che poi non è che ci vuole una grande abilità a fare i primi, certo poi sicuramente c'è chi li fa meglio di me , ma la preparazione è abbastanza semplice. Torniamo quindi secondo me ad un discorso culturale, a me è sempre parso che negli Stati Uniti è sempre mancata la cultura alimentare, a parte nei film dove si vedono cucine straordinarie tante famiglie hanno giusto un tinello ed il forno a micronde e come dicevo prima neanche hanno l'abitudine di pranzare o cenare al tavolo, che infatti capita anche che manchi, in uno scenario cosi io non ce li vedo proprio a fare un primo con soffritto e mantecatura. E dire che i preparati ormai non mancano perchè in tante zone si trovano anche prodotti nostrani, certo poi a me è capitato che anche cucinando noi italiani il reso non era lo stesso per esempio anche solo per via del tipo di acqua , però una pasta decente ci veniva, per dire che se si volessero impegnare ci riuscirebbero a fare piatti più decenti, è che non gli interessa poco.
Poi io non so se sia sempre cosi ma è capito che parlassi con italiani che hanno ristoranti all'estero e tutti in linea di massima mi hanno confermato che arrivati li erano convinti che con la cucina italiana sfondavano, per poi con il tempo rendersi conti che invece la gente voleva sempre quel richiamo alla loro cucina e cosi erano costretti a fare piatti ibridi. Tu poi stando all'estero credo che lo saprai meglio di me credo, anche se spero che la cucina polacca sia migliore di quella russa, io quando stavo li avevo perennemente fate per mancanza di piatti appetibili haha
 
Poi io non so se sia sempre cosi ma è capito che parlassi con italiani che hanno ristoranti all'estero e tutti in linea di massima mi hanno confermato che arrivati li erano convinti che con la cucina italiana sfondavano, per poi con il tempo rendersi conti che invece la gente voleva sempre quel richiamo alla loro cucina e cosi erano costretti a fare piatti ibridi.

Penso che avvenga la stessa cosa anche per i ristoranti che fanno cucina tipica di altri paesi in Italia.
Solo che se lo fanno alla nostra cucina per noi è un sacrilegio,ma magari poi andiamo al ristorante cinese o etiope e vogliamo trovare anche li delle vie di mezzo che ci rendano più semplice la transizione tra le nostre abitudini e quelle forestiere.
Probabilmente restare fedeli al 100% alla tradizione significa quasi sempre non incontrare il gusto della clientela che è abituata a cibi completamente diversi.
 
anche io, con il tempo ho imparato, ed ho anche capito che poi non è che ci vuole una grande abilità a fare i primi, certo poi sicuramente c'è chi li fa meglio di me , ma la preparazione è abbastanza semplice. Torniamo quindi secondo me ad un discorso culturale, a me è sempre parso che negli Stati Uniti è sempre mancata la cultura alimentare, a parte nei film dove si vedono cucine straordinarie tante famiglie hanno giusto un tinello ed il forno a micronde e come dicevo prima neanche hanno l'abitudine di pranzare o cenare al tavolo, che infatti capita anche che manchi, in uno scenario cosi io non ce li vedo proprio a fare un primo con soffritto e mantecatura. E dire che i preparati ormai non mancano perchè in tante zone si trovano anche prodotti nostrani, certo poi a me è capitato che anche cucinando noi italiani il reso non era lo stesso per esempio anche solo per via del tipo di acqua , però una pasta decente ci veniva, per dire che se si volessero impegnare ci riuscirebbero a fare piatti più decenti, è che non gli interessa poco.
Poi io non so se sia sempre cosi ma è capito che parlassi con italiani che hanno ristoranti all'estero e tutti in linea di massima mi hanno confermato che arrivati li erano convinti che con la cucina italiana sfondavano, per poi con il tempo rendersi conti che invece la gente voleva sempre quel richiamo alla loro cucina e cosi erano costretti a fare piatti ibridi. Tu poi stando all'estero credo che lo saprai meglio di me credo, anche se spero che la cucina polacca sia migliore di quella russa, io quando stavo li avevo perennemente fate per mancanza di piatti appetibili haha

Ho modificato il messaggio sopra perché pensavo all'apoteosi del semplice, lo spaghetto aglio olio e peperoncino, pensa a quanto puà essere buono (mi ricordo quelli che preparò un mio amico una volta di notte, sarà perché erano le 5 di mattina ma erano spettacolari, poesia) ma ci vuole appunto la pasta buona, l'olio extravergine di oliva come Dio comanda, la mano...e si ritorna al fatto che è una questione culturale...da noi l'olio è un fatto di tradizione e cultura millenaria, penso che un italiano difficilmente riesca a sopravvivere senza un buon olio, che è alla base di tanti nostri piatti. Per un americano o un europeo del Nord è molto diverso.
E lo stesso per i ristoranti, come dici...non avviene solo per quelli italiani, ma un po' per tutti, anche un ristorante cinese o, che so, greco, farà un menu ibrido che non sarà uguale ad un cinese o un greco in patria...succede anche da noi per esempio, certi sapori e certi piatti soprattutto di paesi esotici (il greco magari no perché è cucina mediterranea) sono adattati ai nostri gusti
 
ecco, se mi metto io a saltare la pasta, ti faccio un soffitto che la Cappella Sistina può solo accompagnare.....

Imho basta conoscere i propri limiti.
Io me la cavo ma non mi esibisco quasi mai in acrobazie da grande chef.
So fare la piadina in casa (non mi viene benissimo però,credo che mi abbiano sabotato la ricetta) e girarla facendola saltare e atterrare di nuovo nel tegame (ok ci vorrebbe il testo ma non ce l'ho).
Però mai mi sognerei di provare a fare la stessa cosa con una frittata.
Idem per i primi,se serve li faccio saltare ma se rischio di dover pulire per 3 ore stile Csi scena del crimine passo.

Anche solo saper impugnare un cucchiaio di legno non è roba da poco.
Ho visto chi lo maneggia come se fosse un badile scavando dei solchi nel rivestimento antiaderente dei tegami e chi invece lo impugna come fosse una bacchetta da direttore d'orchestra accarezzando appena la superficie e lasciando che le pietanze si attacchino sul fondo.

Il riso è la mia bestia nera.
Lo faccio troppo di rado e perdo la mano.
L'ultimo risotto ai funghi (anche per colpa della materia prima) era una sbobba degna di una mensa...
 
Penso che avvenga la stessa cosa anche per i ristoranti che fanno cucina tipica di altri paesi in Italia.
Solo che se lo fanno alla nostra cucina per noi è un sacrilegio,ma magari poi andiamo al ristorante cinese o etiope e vogliamo trovare anche li delle vie di mezzo che ci rendano più semplice la transizione tra le nostre abitudini e quelle forestiere.
Probabilmente restare fedeli al 100% alla tradizione significa quasi sempre non incontrare il gusto della clientela che è abituata a cibi completamente diversi.

Mia moglie guarda spesso Little Big Italy, e ogni tanto mi fermo anch'io, incuriosito, e mi pare che non sono così terribili.
 
Mia moglie guarda spesso Little Big Italy, e ogni tanto mi fermo anch'io, incuriosito, e mi pare che non sono così terribili.

Però è la versione per la tv.
Anche in 4 ristoranti i ristoratori italiani in Germania hanno fatto vedere che rispettavano tutte le tradizioni.
Poi però sul menu avevano la carbonara con la panna...

Però ci sta,se la clientela locale la vuole.
 
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