<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Sistemi di deformazione controllata dell'avantreno | Il Forum di Quattroruote

Sistemi di deformazione controllata dell'avantreno

Oggi la deformazione della parte frontale e' lasciata solo alla scocca. Io penso che si potrebbe fare meglio e di piu', anche con molta precisione in piu'. Per far questo imaginiamo che siano piazzate due aste a triplice stadio che partono dal fondo scocca della vettura e si innestino alla fine nel paraurti anteriore. Le aste sono di duralluminio e gli stadi sono una piu' piccolo dell'altro in modo da poter letteralmente "scorrere" il primo nel secondo ed eventualmente il secondo nel terzo (con molto attrito), durante un urto frontale.

Nota a margine: il secondo e il terzo stadio delle due aste sono cavi in quanto devono accogliere (con molto attrito) il primo ed il secondo stadio durante la fase di collassamento per l'urto.

Come detto le due aste sono a "triplo stadio" e si agganciano da un lato sul fondo scocca della vettura (sotto il motore) e dall'altro sul paraurti della vettura.

Nell'urto gli elementi (stadi) delle aste non si piegano ma scivolano a cannocchiale uno nell'altro con molto attrito, attrito che ha il compito di assorbire l'urto.

Posso fare solo un esempio a due stadi visti i limiti grafici che sono in essere sul forum. Precisamente:

---===

Il primo segmento piu' sottile in un urto si trova a scorrere nel secondo segmento (con molto attrito). Se l'urto e' ancora piu' violento allora il secondo segmento (che a questo punto gia' incorporera' il primo che e' scivolato dentro) asua volta si trovera' a scorrere orizzontalmente nel terzo segmento qui non visualizzato per ragioni grafiche.

Ecco che dunque in questo modo si sono evitati i complessissimi calcoli strutturali per la deformazione della scocca anteriore, piazzando semplicemente due barre orizzontali composte di tre stadi ciascuna, che scorrono (con molto attrito) una dentro l'altra in caso di urto frontale.

Spero di essere stato chiaro, ma di piu', con i mezzi grafici a disposizione non si puo' fare.

Indicheremo questo tipo di deformazione d'urto con la terminologia "collassmento a cannocchiale".

Per chi ha compreso: opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog
 
Solo una notazione addizionale.

Al posto dell'attrito si potrebbero usare delle molle in acciaio all'interno del secondo e del terzo stadio (cioe' degli stadi cavi). In questo caso sarebbe la compressione delle molle ad assorbire l'energia cinetica dell'urto. Questo in fondo e' ancora piu' semplice che utilizzare l'attrito.

Oppure si potrebbe utilizzare un sistema combinato di molle e attrito ta gli stadi per assorbire l'urto.

Se comunque si usa l'attrito allora dopo la compressione dell'urto gli elementi (ovvero gli stadi) compressi devono risultare "molto caldi". Questo infatti significa che una parte o tutta l'energia cinetica dell'urto e' stata effettivamente assorbita a mezzo di un attrito tra gli elementi.

Opinioni in merito sono sempre gradite.

Regards,
The frog
 
A parte che se avviene un urto mi spieghi come fanno le aste a scorrere dentro una le altre? cioè si spezzerebbero..

Poi possono entrare nella scocca dell'altra auto con conseguenze tragiche.

E inoltre quanto peso gli dai sull'avantreno?
 
Swift1988 ha scritto:
A parte che se avviene un urto mi spieghi come fanno le aste a scorrere dentro una le altre? cioè si spezzerebbero..

Poi possono entrare nella scocca dell'altra auto con conseguenze tragiche.

E inoltre quanto peso gli dai sull'avantreno?

Le tue osservazioni sono giuste, egregio. Il punto e' che i segmenti sono saldati uno sull'altro proprio in previsione di far saltare la saldatura se l'urto e' troppo forte. In effetti il sistema ad attrito se non e' realizzato meticolosamente, con cura certosina, puo' effettivamente dar luogo al piegamento di uno o piu' segmenti, elementi che quindi non scorrono uno dentro l'altro. Dunque, almeno inizialmente e' meglio sviluppare il sistema con molle interne, che garantisce lo scorrimento e dovrebbe evitare le possibili piegature.

Per quello che riguarda invece l'entrare nella scocca ti ricordo che neanche il motore o una qualunque sua parte entra nella scocca, per quanto violento possa essere l'urto. Dunque non vedo perche' ci debba entrare l'asta.

Il peso e' relativo. Io penso che con 25Kg-40Kg il sistema sia completo. Certo un minimo di peso in piu' te lo da, ma se funziona vuoi mettere la sicurezza in piu'?

Best regards a te,
The frog
 
si ma se l'asta è fatta in materiale che non penetra la scocca, si deforma subito, senza che esse rientra a "cannocchiale".

se l'asta è di materiale forse, al posto che rientrare (perchè per rientre l'urto deve essere al 101% frontale), entrea nella scocca dell'altra vettura.

le molle? per cosa?
 
ferrets ha scritto:
a me certe pensate non verrebbero in mente nemmeno sotto tortura cinese :rolleyes:

Scusa ferrets ma l'idea e' abbastanbza semplice. Oltre alla deformazione della scocca si tratta di disperdere l'energia cinetica in due possibili modi:

1) tramite l'attrito ed il calore (anche se le lavorazioni, come ha fatto notare Swift1988 in questo caso devono essere ultra precise)

2) tramite l'assorbimento di parte dell'energia cinetica sotto forma elastica con dei molloni interni che vanno in compressione.

3) il tre non c'e' ma a me piace il dispari.

Regards,
The frog
 
Thefrog ha scritto:
2) tramite l'assorbimento di parte dell'energia cinetica sotto forma elastica con dei molloni interni che vanno in compressione.

autoscontro.jpg


...così è più facile...
 
Swift1988 ha scritto:
si ma se l'asta è fatta in materiale che non penetra la scocca, si deforma subito, senza che esse rientra a "cannocchiale".

se l'asta è di materiale forse, al posto che rientrare (perchè per rientre l'urto deve essere al 101% frontale), entrea nella scocca dell'altra vettura.

le molle? per cosa?

No egregio. La base dell'asta (che e' al punto d'attacco al telaio del terzo elemento) e' fatta in fusione con il terzo elemento e si accosta al telaio su diuna base molto ampia. Dunque le forze del terzo elemento sono scaricate e distribuite su una sezione molto ampia che si collega al telaio e dunque il terzo elemento non collassa bucando il telaio.

Comunque crazie mille per la notazione, effettivamente e' importantissima.

Best regards a te,
The frog
 
Vorrei olo concludere dicendo che, mentre nel caso degli elementi che si comprimono su molle, le pareti degli elementi devono essere assolutamente lisce, nel caso dei segmnti che collassano producendo attrito e dunque calore, le pareti degli elementi devono essere necessariamente ruvide per sviluppare un fenomeno d'atrito consistente.
Per fare un esempio basti pensare alla cartavetro che si strofina su cartavetro stessa, ovviamente con i due lati ruvidi perfettamente a contatto tra loro.

Regards,
The frog
 
Un momento un momento, c'e' anche un'altro metodo. E' del tipo a gas compresso. Gli elementi collassano uno nell'altro e il gas contenuto nele loro cavita' si comprime. Si comprime riscaldandosi (e rilasciando dunque calore) e accumulando energia elastica e dunque assorbendo parte dell'urto con la compressione elastica del gas in essi contenuto. Questo metodo permetterebbe di sfruttare entrambi gli effetti (produzione di calore) e assorbimento elastico dell'energia d'urto.

Altre opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog
 

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