<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> SICUREZZA: Velocita' e distanza di sicurezza. | Il Forum di Quattroruote

SICUREZZA: Velocita' e distanza di sicurezza.

Questi due fattori non sono affatto distinti, ma direttamente e immediatamente legati dalla semplice formula S=V*T
Lo spazio percorso e' uguale alla velocita' per il tempo.
Dunque, la distanza di sicurezza deve essere commisurata alla velocita' e al tempo di reazione.
Nel momento in cui la distanza di sicurezza e' commisurata alla distanza di sicurezza e al tempo di reazione, si e' sicuri, INDIPENDENTEMENTE DALLA VELOCITA' E DAI TEMPI DI REAZIONE.
Esempio 1 - AEREI
Gli aerei viaggiano a velocita' transoniche ma, mantenendo una distanza di sicurezza consona, sono sicuri.
Esempio 2 - NAVI
Le navi sono molto lente, ma han tempi di reazione lentissimi (calcolabili in MINUTI, non secondi), eppure, mantenendo una distanza di sicurezza sufficiente, sono sicure.
TUTTAVIA
L'auto non si muove in spazi aperti ed amplissimi come navi ed aerei, si muove in strade spesso anguste, tortuose, o dotate di incroci o curve con scarsa visibilita'.
Quindi, non sempre e' possibile mantenere una distanza di sicurezza adeguata.
In tal caso, dati i tempi di reazione come fissi, e' la velocita' che deve essere adeguata in modo che il risultato dell'equiazione sopra citata resti entro i parametri di sicurezza.
Allo stesso modo, se i tempi di reazione si allungano (per esempio stanchezza) la velocita' deve essere, anche qui, ridotta in proporzione.
La cosa IMPORTANTE e' che lo SPAZIO percorso nel TEMPO di reazione sia sufficientemente ridotto da consentirci di reagire per tempo evitando l'incidente.
Notare che raramente il limite di velocita' ha una qualche relazione con queste considerazioni. Per esempio, in citta' il limite e' di 50 km/h, ma esistono tutta una serie di condizioni in cui detta velocita' rende impossibile reagire per tempo. Ne' chi supera il limite e' necessariamente a rischio.
L'unico modo di essere sicuri VERAMENTE e' una valutazione OGGETTIVA e priva di estremismi e cacce alle streghe delle esigenze di sicurezza.
Per esempio, il ragionamento "guido entro i limiti, quindi sono sicuro" e' assolutamente falso.
NON basta stare entro i limiti: serve sempre attenzione e costante valutazione della distanza a disposizione per intervenire in caso di rischio.
Un'altro aspetto da considerare e' che non dobbiamo tenere conto SOLO della NOSTRA velocita', ma anche di quella altrui. Infatti, questa ci toglie in proporzione tempo di reazione.
Ovviamente questo deve essere commisurato alle esigenze RAGIONEVOLI di trasporto, altrimenti i limiti in autostrada andrebbero dimezzati per tenere conto di eventuali salti di corsia, eventi comunque cosi' rari da essere trascurabili, nell'assieme della mobilita' nazionale.
 
Malgrado cio' le navi continuano a speronarsi e gli aerei a sbattere tra di loro..... ovviamente con incidenze diverse, gli aeroplani hanno tre dimensioni per muoversi contro le due degli altri mezzi e i cieli ovviamente sono decisamente + ampi del mare o della strada. Comunque non è raro che due aeroplani si scontrino ed è anche meno raro che due navi si speronino e sono tutte casualita' dovute alla mancanza totale di controllo finale da parte dell'uomo, se due navi si speronano oppure una sola va a sbattere sugli scogli è dovuto al fatto che probabilmente tutto l'equipaggio è in cabina a dormire oppure a guardarsi la partita di calcio...... ci sono radar di prossimita' di lungo raggio e di sicurezza che avvisano se qualcosa sta arrivando ovviamente il radar non modifica la rotta di una nave......
Difatti se tutti tenessimo una condotta di guida corretta seguendo il codice alla lettera e soprattutto guidando anziche' fare tutt'altro probabilmente la polizza Rc non sarebbe nemmeno abbligatoria.......
 
Le collisioni tra navi e aerei sono fenomeni RARISSIMI, spesso dovuti al malfunzionamento di automatismi che avrebbero dovuto sopperire all'intervento umano (eccessiva fiducia nei sistemi automatici che porta a dare per scontato il loro funzionamento) e se andiamo poi a vedere dove accadono, si verificano sempre o quasi (salvo casi cosi' bizzarri da entrare nei libri di testo) in prossimita' o entro porti e aeroporti dove, ovviamente, le distanze si riducono considerevolmente.
Non a caso ci sono distanze minime nelle "orbite" d'attesa dei velivoli e velocita' massime ridottissime ammesse nei porti o loro prossimita', dove le distanze sono necessariamente ridotte.

La sicurezza e' sempre e solo una questione di SPAZIO.
Lo spazio e' dettato da due fattori:
- la capacita' dei nostri freni di fermare l'auto o dallo spazio disponibile per evitare un ostacolo.
- La visibilita' necessaria a percepire il problema.

Nel momento in cui lo spazio a nostra disposizione in un'ipotetica emergenza e' inferiore al nostro spazio di frenata o evitamento, oppure lo spazio di percezione e' inferiore ad essi, andiamo a creare una situazione di potenziale pericolo e, a questo punto, essere coinvolti in un incidente o meno esce dal nostro controllo quali conducenti, e diventa una mera questione di probabilita'.

E' anche noto che la reiterazione di una situazione di pericolo porta a una drastica riduzione della percezione del rischio unita a un aumento delle probabilita' di incorrere nel rischio Una combinazione piuttosto pericolosa.

Per questo motivo, e' importantissimo osservare sempre la strada (e non l'autoradio, i comandi del vivavoce, il tachimetro), valutando invece attentamente la distanza dagli altri veicoli o potenziali sorgenti di pericolo inerenti all'ambiente che ci circonda, e domandarsi sempre "Posso fermarmi in tempo? Posso schivare con successo?".

Da questa formula si evince anche un criterio molto pratico per garantirsi una situazione di sicurezza.
Valutare la distanza e' difficile, per l'essere umano. Si puo' essere indotti in errori di valutazione anche considerevoli, dunque la valutazione della distanza in quanto tale deve necessariamente essere scartata (non ostante si perseveri assurdamente nelle scuole guida a insegnare metodi macchinosi e inapplicabili nella realta' per calcolarla).
L'essere umano e' invece insospettabilmente preciso a calcolare i TEMPI, dunque si puo' usare questo fattore dell'equazione per valutare la situazione di sicurezza.
Sapendo che il tempo di reazione e' di circa 1 secondo (molto conservativo e cautelare, la maggioranza della gente riesce a reagire in meta' di questo tempo, e alcuni anche in un terzo, ma teniamoci un buon margine: in fondo si tratta di sicurezza, no?) si puo' garantire un'ottima sicurezza mantenendo dal veicolo che precede un distacco di 2-3 secondi su asciutto e di 3-4 su bagnato.
Questo e' il metodo utilizzato dagli svedesi (che la sicurezza in auto l'han praticamente inventata) e in molti paesi.
 
Un'altro fattore importantissimo da considerare e' che il rischio di collisione non e' affatto determinato dalla velocita' in se', bensi' dalle DIFFERENZE DI VELOCITA' (sui due assi, longitudinale e laterale!).
Dunque, il secondo metodo piu' importante per garantirsi sicurezza e' muoversi con il flusso.
Questo significa mantenere una velocita' il piu' possibile analoga a quella degli altri veicoli, e cambiare corsia lentamente e in modo prevedibile e con un buon preavviso (uso delle frecce!).
Il sorpasso va concluso il piu' rapidamente possibile, verissimo, ma superare un veicolo al doppio della sua velocita' ci espone necessariamente a una situazione di rischio, dato che arriveremo in sua prossimita' necessariamente in una condizione che viola quanto detto prima, ossia impedendoci di reagire efficacemente se questo ci taglia la strada.
Questo e' un ottimo esempio del perche' un'auto molto potente e' piu' sicura di una poco potente: perche' ci permette di avvicinarci adagio, assicurarci di essere stati visti, e completare il sorpasso prontamente dopo un approccio cauto.
Allo stesso modo, procedere a una velocita' di molto superiore, o inferiore, a quella del resto dei veicoli crea delle gravi situazioni di rischio, cosi' come repentini cambi di corsia non segnalati e poco prevedibili.
 
si puo' garantire un'ottima sicurezza mantenendo dal veicolo che precede un distacco di 2-3 secondi su asciutto e di 3-4 su bagnato.
Questo e' il metodo utilizzato dagli svedesi (che la sicurezza in auto l'han praticamente inventata) e in molti paesi.
[/quote]

Se non vado errato questo consiglio fu parte di un articolo di 4R di qualche tempo fà. E' un sistema che ho adottato anch'io perchè molto pratico
 
99octane ha scritto:
Sapendo che il tempo di reazione e' di circa 1 secondo (molto conservativo e cautelare, la maggioranza della gente riesce a reagire in meta' di questo tempo, e alcuni anche in un terzo, ma teniamoci un buon margine: in fondo si tratta di sicurezza, no?) si puo' garantire un'ottima sicurezza mantenendo dal veicolo che precede un distacco di 2-3 secondi su asciutto e di 3-4 su bagnato.
Questo e' il metodo utilizzato dagli svedesi (che la sicurezza in auto l'han praticamente inventata) e in molti paesi.
Concordo con te il problema è che a 80km ogni secondo si percorrono 22 metri, a 90 25 a 100 28 ... a 130 km/h si percorrono 36 metri, la maggior parte delle persone non sa neanche valutare 36 metri figurati poi se a 130 km allora c'è qualche d'uno che tiene una distanza di sicurezza di 90 metri1
 
mtencon ha scritto:
99octane ha scritto:
Sapendo che il tempo di reazione e' di circa 1 secondo (molto conservativo e cautelare, la maggioranza della gente riesce a reagire in meta' di questo tempo, e alcuni anche in un terzo, ma teniamoci un buon margine: in fondo si tratta di sicurezza, no?) si puo' garantire un'ottima sicurezza mantenendo dal veicolo che precede un distacco di 2-3 secondi su asciutto e di 3-4 su bagnato.
Questo e' il metodo utilizzato dagli svedesi (che la sicurezza in auto l'han praticamente inventata) e in molti paesi.
Concordo con te il problema è che a 80km ogni secondo si percorrono 22 metri, a 90 25 a 100 28 ... a 130 km/h si percorrono 36 metri, la maggior parte delle persone non sa neanche valutare 36 metri figurati poi se a 130 km allora c'è qualche d'uno che tiene una distanza di sicurezza di 90 metri1

Eh si'.
Al di la' della difficolta' del demenziale metodo da scuola guida (dividere per 3,6 e moltiplicare per il coefficiente d'attrito), la difficolta' principale, pur sapendo ESATTAMENTE quanti metri servono a frenare (e non serve saperlo per mantenere la distanza giusta) e' proprio l'errore grossolano di valutazione distanze.
Condizioni di luce, di contrasto, avvallamenti o scollinamenti, ambiente circostante possono portare a errori di stima anche del 100%.
Viceversa, il conteggio del tempo, specie se ci si allena un minimo, e' molto preciso e permette di tenere una distanza di sicurezza realistica ed efficace.
 

Guide

  • Dossier Auto Usate

    I programmi ufficiali delle case - Come smacherare i trucchi - Che cosa controllare ...
  • Problemi con l'auto

    Avviamento - Climatizzazione - Freni - Frizione - Interni - Luce - Rumori auto - ...
  • Revisione

    La revisione periodica - Costi e sanzioni
  • Patenti Speciali

    Il centro protesi INAIL - Guida - Acquisto - Traposto - Domande frequenti
Back
Alto