bumper-morgan ha scritto:
... è la globalizzazione ... maledire chi la ha voluta...
Io credo sia assai poco realistico, seppure confortante, pensare alla globalizzazione come a un fenomeno voluto e provocato alle nostre spalle da ipotetici
terzi, stupidi o cattivi.
Probabilmente
non l'abbiamo
voluta, ma abbiamo senz'altro contribuito e contribuiamo attivamente. Già parecchi anni fa, ad esempio, abbiamo cominciato a fare i nostri acquisti (al supermercato, nei negozi, nei concessionari...) scegliendo i prodotti che costavano meno senza preoccuparci di capire perché costavano meno e quali effetti futuri avrebbero potuto avere quelle nostre scelte.
In altre parole,
certi effetti della globalizzazione sembrano andarci benissimo (altrimenti, per esempio, al supermercato le mele provenienti dalla cina marcirebbero sugli scaffali), mentre
altri ci fanno arrabbiare. Come se volessimo un mondo costituito da due realtà parallele e indipendenti.
Da una parte io sono consumatore, ovvero
compratore (di beni e servizi) e come tale pretendo il diritto di acquistare quello che voglio, dove e quando e da chi mi pare, senza vincoli di sorta e scegliendo liberamente di volta in volta ciò che più mi conviene, senza minimamente preoccuparmi del come o perché certi prezzi siano più bassi di altri.
Dall'altra parte, quando vesto i panni del
venditore (di lavoro), vorrei che i compratori della
mia merce
non avessero la stessa libertà e fossero addirittura obbligati, per svariati motivi, a comprare il prodotto sempre da me anche quando ci sono altri venditori che propongono magari un prodotto migliore oppure lo stesso prodotto a condizioni assai più favorevoli.
Una sorta di medaglia senza rovesci, notoriamente inverosimile.