Eravamo nel maggio 1960. Il codice della strada era entrato in vigore due anni prima e gli italiani avevano scoperto l?automobile: bisognava preparare milioni di nuovi conducenti. Un gruppo di giovani di belle speranze cercava di conseguire il patentino ministeriale presso la Motorizzazione (di Firenze) per insegnante-istruttore di scuola guida.
Superati con esito favorevole gli esami tecnici, arrivò il momento del colloquio con il Capo. Ricordo che era un ingegnere milanese, vestito di blu e dai modi distinti. Principiò così:
?Dal dopoguerra ad oggi si può calcolare che siano morte sulle strade circa 200.000 persone. Senza ombra di dubbio si può affermare che la selezione della specie ha eliminato i meno adatti alla guida attuale.?
In sala c?era un silenzio di tomba. L?ingegnere continuò:
? Se un conducente perde il controllo della propria auto per ragioni imputabili a lui stesso, perché magari cerca di accendere una sigaretta, oppure fa alle corse con un altro, o cerca di fare all?amore con la ragazza mentre guida e si schianta contro un albero o si ammazza per velocità non commisurata alle condizioni della strada e alle proprie capacità, dobbiamo essere grati alla selezione della specie, perché c?è un pirla in meno e più spazio per gli altri.?
Io all?epoca non sapevo neppure cosa fosse un pirla, ma lo imparai a volo. Poi l?ingegnere si riprese, perché eravamo tutti ghiacciati.
?Se fossero coinvolti solo i conducenti pirla non sarebbe un gran male. Purtroppo negli incidenti stradali vengono interessati spesso anche quelli che rispettano il codice, e noi dobbiamo proteggere questi, insegnando il rispetto delle norme?.?
Anche se è passato molto tempo ricordo con esattezza tutto il discorso. E quando leggo di conducenti ubriachi e drogati che si schiantano sulle strade non posso fare a meno di pensare alla selezione della specie, che regola la vita di tutte le creature viventi del pianeta e che elimina i meno adatti.
Per il quarto di secolo che ho tenuto la scuola guida ho sempre fatto presente agli allievi questo discorso.
Dopo 50 anni questo concetto è ancora valido?
Superati con esito favorevole gli esami tecnici, arrivò il momento del colloquio con il Capo. Ricordo che era un ingegnere milanese, vestito di blu e dai modi distinti. Principiò così:
?Dal dopoguerra ad oggi si può calcolare che siano morte sulle strade circa 200.000 persone. Senza ombra di dubbio si può affermare che la selezione della specie ha eliminato i meno adatti alla guida attuale.?
In sala c?era un silenzio di tomba. L?ingegnere continuò:
? Se un conducente perde il controllo della propria auto per ragioni imputabili a lui stesso, perché magari cerca di accendere una sigaretta, oppure fa alle corse con un altro, o cerca di fare all?amore con la ragazza mentre guida e si schianta contro un albero o si ammazza per velocità non commisurata alle condizioni della strada e alle proprie capacità, dobbiamo essere grati alla selezione della specie, perché c?è un pirla in meno e più spazio per gli altri.?
Io all?epoca non sapevo neppure cosa fosse un pirla, ma lo imparai a volo. Poi l?ingegnere si riprese, perché eravamo tutti ghiacciati.
?Se fossero coinvolti solo i conducenti pirla non sarebbe un gran male. Purtroppo negli incidenti stradali vengono interessati spesso anche quelli che rispettano il codice, e noi dobbiamo proteggere questi, insegnando il rispetto delle norme?.?
Anche se è passato molto tempo ricordo con esattezza tutto il discorso. E quando leggo di conducenti ubriachi e drogati che si schiantano sulle strade non posso fare a meno di pensare alla selezione della specie, che regola la vita di tutte le creature viventi del pianeta e che elimina i meno adatti.
Per il quarto di secolo che ho tenuto la scuola guida ho sempre fatto presente agli allievi questo discorso.
Dopo 50 anni questo concetto è ancora valido?