<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Se in tanti tornassimo a comprare italiano cambierebbe qualcosa ? | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Se in tanti tornassimo a comprare italiano cambierebbe qualcosa ?

c'è la nazionalità reale e quella percepita, è assodato che ci sono aziende capaci di far percepire un prodotto come tedesco o francese o americano anche se è stato progettato o fabbricato altrove ma anche la Fiat ci riesce quando vuole (e sottolineo quando e SE vuole). Un esempio, Opel viene percepita come tedesca ma di fatto è la divisione europea della GM, alcune vetture sono progettate in america e costruite in spagna ma portano un marchio tedesco, altre addirittura sono semplici rimarchiamenti di vetture giapponesi o coreane o addirittura turche (il Combo che di fatto è il Fiat Doblò) va il tutto viene percepito come "tedesco". Stesso succede per la Ford, nell'immaginario collettivo è un marchio tedesco mentre invece è la divisione europea di un marchio americano nato e rimasto sempre in america. Fiat 500,Lancia Ypsilon, 500L, Doblò nell'immaginario collettivo vengono percepite come "macchine italiane" ma tutti sappiamo che non lo sono così come non è tedesca una BMW fatta in bulgaria o in america. La nazionalità ormai è solo una questione di percezione......bisogna vedere fra qualche anno come verranno percepite le Maserati di Grugliasco, come semplici "macchine italiane" o come "Maserati Modenesi"?
 
aggiungo che personalmente non riesco a percepire la Lamborghini come italiana malgrado abbia tutte le caratteristiche per esserlo, al contrario la Pagani col motore Mercedes e titolare argentino la percepisco come italiana
 
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.
Non c'è un rapporto diretto tra la sede centrale del gruppo e il luogo di produzione.
Il polo del lusso (valore aggiunto) è made in Italy. Quindi Maserati e Alfa Romeo resteranno nelle fabbriche italiane.

Si certo, e le marmotte incartano la cioccolata. In svizzera ovviamente.

Per te non c'é mai un nesso, una logica, un'implicazione o una conseguenza, nulla porta mai a niente, nulla dimostra nulla, finché non esce apposita velina. Allora "era vero". Ma ovviamente non significa nulla e non c'é alcun nesso con null'altro.

Ripigliati maxetto e spegni il fax.
 
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
SZ. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.

Voilà.

Però Spartanburg non è in Baviera, eppure...

Oh BC, guarda che non voglio mica coprire le s-palle di Maxetto..

Spartanburg ovviamente no. Ma nonostante produca in tutto il mondo, mi pare sia visibile che Bmw sia profondamente tedesca, riesca a vendere il suo "made in germany" con lauto profitto, e quindi mantenga il forte interesse a continuare a mantenere in Germania il nocciolo duro della propria produzione ( considerate che ci sono clienti Usa che ve godo appositamente ad assistere alla produzione a propria vettura in Germania ). Se non esistesse più questo nucleo tedesco, si diluirebbe anche il made in germany.

In teoria Alfa dovrebbe avere un radicamento ancora maggiore del "made in Italy". Nella pratica sappiamo che, oltre a vacillare il successo commerciale degli ultimi prodotti, se c'é una cosa che infastidisce Marchionne, é proprio il dover aver a che fare con la manodopera italiana e sue rivendicazioni in parte irricevibili.

Ma saprà anche che se porta Alfa in Messico o brasile, in un colpo il prodotto perde l'autononia italiana che emoziona il cliente europeo, e l'esotismo che emozionerebbe quello americano
.
Se invece la cede, incassa quanto basta per aprire la cassa Chrysler.
Belli la manodopera italiana non c'entra. E' lo stato avido e incapace che frega il nostro paese.

Non scherziamo. L'uomo é una testa quadrata e dura, ma da americano, ha trovato in italia problemi con rivendicazioni delle maestranze che in usa nessuno si sogna. É una delle cose che certamente lo schifano , e non solo lui.

E non é che i metalmeccanici tedeschi siano teneri, ma hanno un comportamento un po' più responsabile.
 
ottovalvole ha scritto:
aggiungo che personalmente non riesco a percepire la Lamborghini come italiana malgrado abbia tutte le caratteristiche per esserlo, al contrario la Pagani col motore Mercedes e titolare argentino la percepisco come italiana
Otto, ma com'è che dici quello che dico anche io? :lol:
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.
Non c'è un rapporto diretto tra la sede centrale del gruppo e il luogo di produzione.
Il polo del lusso (valore aggiunto) è made in Italy. Quindi Maserati e Alfa Romeo resteranno nelle fabbriche italiane.

Si certo, e le marmotte incartano la cioccolata. In svizzera ovviamente.

Per te non c'é mai un nesso, una logica, un'implicazione o una conseguenza, nulla porta mai a niente, nulla dimostra nulla, finché non esce apposita velina. Allora "era vero". Ma ovviamente non significa nulla e non c'é alcun nesso con null'altro.

Ripigliati maxetto e spegni il fax.
Cosa vuoi dire?
Vediamo cosa succederà.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
SZ. ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.

Voilà.

Però Spartanburg non è in Baviera, eppure...

Oh BC, guarda che non voglio mica coprire le s-palle di Maxetto..

Spartanburg ovviamente no. Ma nonostante produca in tutto il mondo, mi pare sia visibile che Bmw sia profondamente tedesca, riesca a vendere il suo "made in germany" con lauto profitto, e quindi mantenga il forte interesse a continuare a mantenere in Germania il nocciolo duro della propria produzione ( considerate che ci sono clienti Usa che ve godo appositamente ad assistere alla produzione a propria vettura in Germania ). Se non esistesse più questo nucleo tedesco, si diluirebbe anche il made in germany.

In teoria Alfa dovrebbe avere un radicamento ancora maggiore del "made in Italy". Nella pratica sappiamo che, oltre a vacillare il successo commerciale degli ultimi prodotti, se c'é una cosa che infastidisce Marchionne, é proprio il dover aver a che fare con la manodopera italiana e sue rivendicazioni in parte irricevibili.

Ma saprà anche che se porta Alfa in Messico o brasile, in un colpo il prodotto perde l'autononia italiana che emoziona il cliente europeo, e l'esotismo che emozionerebbe quello americano
.
Se invece la cede, incassa quanto basta per aprire la cassa Chrysler.
Belli la manodopera italiana non c'entra. E' lo stato avido e incapace che frega il nostro paese.

Non scherziamo. L'uomo é una testa quadrata e dura, ma da americano, ha trovato in italia problemi con rivendicazioni delle maestranze che in usa nessuno si sogna. É una delle cose che certamente lo schifano , e non solo lui.

E non é che i metalmeccanici tedeschi siano teneri, ma hanno un comportamento un po' più responsabile.
Ma allora dai ragione a Marchionne? :shock:
 
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.
Non c'è un rapporto diretto tra la sede centrale del gruppo e il luogo di produzione.
Il polo del lusso (valore aggiunto) è made in Italy. Quindi Maserati e Alfa Romeo resteranno nelle fabbriche italiane.

Si certo, e le marmotte incartano la cioccolata. In svizzera ovviamente.

Per te non c'é mai un nesso, una logica, un'implicazione o una conseguenza, nulla porta mai a niente, nulla dimostra nulla, finché non esce apposita velina. Allora "era vero". Ma ovviamente non significa nulla e non c'é alcun nesso con null'altro.

Ripigliati maxetto e spegni il fax.
Cosa vuoi dire?
Vediamo cosa succederà.

Per non vedere, basta non guardare....
 
fpaol68 ha scritto:
quadrif ha scritto:
Non sono mai stato un sostenitore della vendita di Alfa a Vag, ma ultimamente ho assistito ad eventi che mi hanno indotto ad alcune riflessioni:
Innanzitutto la visita dei tecnici Vw agli impianti di Pomigliano. Notizia confermata riguardante persone in carne ed ossa, non Panamera parcheggiate quà e là.
La seconda è più lieve e la condisco con un po' di dietrologia... si tratta della sponsorizzazione per la durata di tre anni di una squadra calcistica del campionato tedesco. Cosa devono pubblicizzare in Germania? La 4C si vende da sola, la Mito e la Giulietta non vengono considerate meritevoli di un restyling degno di tal nome, pensano forse di sostenerle con operazioni di marketing? Non vorrei pensare male, ma sorge il dubbio che i sedici milioni della sponsorizzazione li abbia pagati un costruttore del luogo per "prepararsi il terreno".

Ciao Quadrif, tanto per rimanere ai fatti, Panamera escluse, dimentichi che c'è stata una visita di tecnici VW anche a Cassino e prima ancora incontri ufficiali con la regione Lombardia e sopralluoghi ad Arese.

PS
L'usare la testa ed osservare criticamente gli sviluppi delle vicende ti hanno fatto entrare di diritto nel club dei monostellati ;)
La visita a Cassino fu una "soffiata" fatta alla stampa, ma non ci fu nessuna conferma ufficiale dalle parti, diversamente da quanto accaduto recentemente a Pomigliano. Non ho dato peso nemmeno alla vicenda che avrebbe coinvolto la Regione Lombardia in merito ad Arese, in quanto le regioni italiane non si occupano di sostegno alle imprese a livello di grande industria. Inoltre, sappiamo che Il sito di Arese è rimasto proprietà Fiat solo in una minima parte, il resto è già passato di mano da tempo. L'interesse manifestato su Arese mi sa tanto di operazione di facciata, per tenere alta l'attenzione sul tema facendo leva su un argomento, Arese appunto, caro agli alfisti.
Però non posso tralasciare gli ultimi eventi, compresa la ventilata possibilità di trasferire oltre oceano la sede legale, cosa già avvenuta per Fiat Industrial (in Olanda), ma anche i sette miliardi di investimenti stanziati per il Brasile.
Posso non condividere la strategia di Marchionne di procrastinare l'uscita dei nuovi modelli a tempi migliori, ma in un certo senso la posso comprendere. Non comprendo però l'abbandono dei (pochi, peraltro) modelli attualmente in gamma. Se i restyling non andranno oltre la modifica dei baffetti della presa d'aria, hai voglia a competere con la concorrenza, che non rimane ferma e sforna novità in abbondanza. A me sembra la strategia di chi sta abbandonando il terreno. Del resto, in Europa si producono troppe auto. Chi ha una posizione solida sul mercato, rimane, il più "debole" dovrà trovare nuove strade da percorrere in mercati più profittevoli.
 
Nardo-Leo ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Diamo per scontato che la testa del nuovo gruppo FIAT-Chrysler si sposti a Detroit.
Cosa dovrebbe cambiare per l'Italia?

Cade il presupposto per fare il made in Italy. Ed anche il senso di mantenere in vita un marchio che é pensabile solo fatto in Italia, e se fatto altrove perderebbe quel poco di allure he conserva nel mondo, pur a dispetto degli ultimi prodotti.
Non c'è un rapporto diretto tra la sede centrale del gruppo e il luogo di produzione.
Il polo del lusso (valore aggiunto) è made in Italy. Quindi Maserati e Alfa Romeo resteranno nelle fabbriche italiane.

Polo del lusso non si capisce bene cosa significa. Puoi spiegarti meglio?
 
http://www.quattroruote.it/notizie/industria/gruppo-fiat-il-trasferimento-a-detroit-e-una-non-notizia?comeFrom=forum_QRT

Tanto rumore...........................
E' ancora presto per Detroit.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Pare anche che la produzione della 4c base slitti verso fine anno. Lo riporta pilota nell'apposito thread. Io non ho trovato nulla di ufficiale in merito, ma pilota é pilota, e avrà fonti proprie. Aspetto di sapere qualcosa in più, perché insieme a tanti altri, questo potrebbe essere il tassello che definitivamente orienta al mosaico in una certa direzione non casuale. Ed in ogni caso una notizia rilevante in assoluto.
Anche la nuova Cherokee partirà in ritardo.
Saranno i geni (DNA) dell'Alfa Romeo? :lol:
 
quadrif ha scritto:
La visita a Cassino fu una "soffiata" fatta alla stampa, ma non ci fu nessuna conferma ufficiale dalle parti, diversamente da quanto accaduto recentemente a Pomigliano. Non ho dato peso nemmeno alla vicenda che avrebbe coinvolto la Regione Lombardia in merito ad Arese, in quanto le regioni italiane non si occupano di sostegno alle imprese a livello di grande industria. Inoltre, sappiamo che Il sito di Arese è rimasto proprietà Fiat solo in una minima parte, il resto è già passato di mano da tempo. L'interesse manifestato su Arese mi sa tanto di operazione di facciata, per tenere alta l'attenzione sul tema facendo leva su un argomento, Arese appunto, caro agli alfisti.
Però non posso tralasciare gli ultimi eventi, compresa la ventilata possibilità di trasferire oltre oceano la sede legale, cosa già avvenuta per Fiat Industrial (in Olanda), ma anche i sette miliardi di investimenti stanziati per il Brasile.
Posso non condividere la strategia di Marchionne di procrastinare l'uscita dei nuovi modelli a tempi migliori, ma in un certo senso la posso comprendere. Non comprendo però l'abbandono dei (pochi, peraltro) modelli attualmente in gamma. Se i restyling non andranno oltre la modifica dei baffetti della presa d'aria, hai voglia a competere con la concorrenza, che non rimane ferma e sforna novità in abbondanza. A me sembra la strategia di chi sta abbandonando il terreno. Del resto, in Europa si producono troppe auto. Chi ha una posizione solida sul mercato, rimane, il più "debole" dovrà trovare nuove strade da percorrere in mercati più profittevoli.

Neanche io comprendo l'abbandono dei modelli in gamma, però alla vendita di AR non ci credo. Poi, nell'ipotesi di vendere uno stabilimento ai tedeschi, perchè proprio Pomigliano, dove si produce la Panda e sono stati spesi (se non ricordo male) 800 milioni di euro per riconvertirlo? Anche la 4C servirebbe solo per "imbellettare" il tutto in funzione della vendita?...Boh.....
 
Back
Alto