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Se in tanti tornassimo a comprare italiano cambierebbe qualcosa ?

ottovalvole ha scritto:
turismo turismo turismo

Otto, ma che m!nch!a dici?

Sei OT in maniera terrificante. E poi qual'e' quel Paese che sguazza nei soldi di solo turismo? Maldive? Grecia ?? Egitto ??? Ma per favore...

Se poi ci dobbiamo buttare dall'industria al turismo, con la stessa filosofia con cui tu ragioni sul mercato dell'auto, possiamo dire che va tutto bene così com'e': in Italia c'e' già tanto da lavorare nei tuor operators e nelle agenzie viaggi, dove si possono andare a prenotare delle vacanze in Francia, Spagna, Grecia, Mar Rosso, insomma in tutti quei bei posti più accoglienti ed economici dell'Italia, dove pure vanno tutti gli stranieri, che tanto evitano il "Bel Paese".

Lascia perdere...
 
Nardo-Leo ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse. Non penso di essere l'unico, dato che dove il prodotto giusto c'è vende bene (e fortunatamente noin solo in Italia)
Se ci fosse la compreresti? Oppure cominceresti a dire: "mah a questo prezzo tanto vale che prendo una bmw almeno mi sento figo"
Mi conosci ben poco. A parte quello che mi passava il convento da studente (e felice di non essere a piedi), nella mia carriera di acquirente con mezzi propri di auto ho iniziato con due italianissime Fiat (Punto I e Bravo), di cui ho semnpre parlato bene e di cui conservo un ottimo ricordo. Anzi, la Punto mi permise di liberarmi di una VW Polo "diversamente affidabile" :twisted: (mai più avvvicinato a Volksburg e per assonanza a Ingolstadt dopo quella traumatica esperienza).
Dopo venne la voglia di una SW sportivetta e fui nel dubbio tra 156 e 3er (parliamo di usato fresco). Pensa che la prima scelta sarebbe stata la 156, solo che gli esemplari che mi capitavano sotto mano non erano ben tenuti per il prezzo richiesto (gli interni erano tutti piuttosto logorati). La 3er arrivò come seconda scelta ... e fu galeotta perché mi fece ringiovanire (io sono uno di quelli che hanno fatto la patente a TP ;) ). Dopo di che valutai la 159sw, solo che, smaliziato dall'uso della 3er, da un lato la dinamica di guida della 159 (molto buona, ma non uguale) dall'altro la versatilità e funzionalità tipica della bavarese (l'AR puntava di più sullo stile) mi ha fatto continuare ancora un po' la "vecchia" 3er. Quando poi l'ho venduta, tenendomi solo la Smart, avevo appunto la Smart (che è una cosa unica, nel bene e nel male, piaccia o meno). Ripresentandomi lo scorso anno la necessità di una SW o di un Suv ... cosa avrei dovuto prendere secondo te (sapendo che mi piace guidare e che la sw non è per me una questione da fighi ma una grande utilità da sfruttare allegramente)? Te lo dico subito, C sw o 3 Touring, non c'è null'altro di simile in giro, ed ha vinto l'offerta migliore (ho il braccino corto :lol: )

Certo che prenderei una vettura nazionale se valida, ad esempio la moglie sta adocchiando la 500L come possibile erede della sua classe A e l'appoggio alla grande (giuro che il fatto che sia prodotta in Serbia non ha alcuna importanza nell'eventuale scelta)

Per quanto mi riguarda non conta né la nazionalità né la casa, ma solo il prodotto. E' vero, ho un debole per le bavaresi (derivante da un certo modo di concepire il prodotto, non dal badge incollato sul cofano), ma ti garantisco che se mi regalassero una X6 o una 5gt il mio primo pensiero sarebbe di venderle o permutarle ...
 
BelliCapelli3 ha scritto:
E siamo solo all'inizio: é palese che il gruppo multinazionale ha una zampa in usa, dove il regime fiscale é più favorevole, e dove del resto produce, vende, fattura e guadagna 100 volte quanto da noi. Non devo aggiungere altro.
Non dimenticarti del Brasile, dove Fiat è vista quasi a guisa di costruttore nazionale più che di forestiero con stabilimenti ion loco
 
Mauro 65 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
E siamo solo all'inizio: é palese che il gruppo multinazionale ha una zampa in usa, dove il regime fiscale é più favorevole, e dove del resto produce, vende, fattura e guadagna 100 volte quanto da noi. Non devo aggiungere altro.
Non dimenticarti del Brasile, dove Fiat è vista quasi a guisa di costruttore nazionale più che di forestiero con stabilimenti ion loco

Ma certo, ma non senza crediti d'imposta italiani a compensare imposte mai pagate colà... Poi non chiede aiuti.
 
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse. Non penso di essere l'unico, dato che dove il prodotto giusto c'è vende bene (e fortunatamente noin solo in Italia)
Se ci fosse la compreresti? Oppure cominceresti a dire: "mah a questo prezzo tanto vale che prendo una bmw almeno mi sento figo"
Mi conosci ben poco. A parte quello che mi passava il convento da studente (e felice di non essere a piedi), nella mia carriera di acquirente con mezzi propri di auto ho iniziato con due italianissime Fiat (Punto I e Bravo), di cui ho semnpre parlato bene e di cui conservo un ottimo ricordo. Anzi, la Punto mi permise di liberarmi di una VW Polo "diversamente affidabile" :twisted: (mai più avvvicinato a Volksburg e per assonanza a Ingolstadt dopo quella traumatica esperienza).
Dopo venne la voglia di una SW sportivetta e fui nel dubbio tra 156 e 3er (parliamo di usato fresco). Pensa che la prima scelta sarebbe stata la 156, solo che gli esemplari che mi capitavano sotto mano non erano ben tenuti per il prezzo richiesto (gli interni erano tutti piuttosto logorati). La 3er arrivò come seconda scelta ... e fu galeotta perché mi fece ringiovanire (io sono uno di quelli che hanno fatto la patente a TP ;) ). Dopo di che valutai la 159sw, solo che, smaliziato dall'uso della 3er, da un lato la dinamica di guida della 159 (molto buona, ma non uguale) dall'altro la versatilità e funzionalità tipica della bavarese (l'AR puntava di più sullo stile) mi ha fatto continuare ancora un po' la "vecchia" 3er. Quando poi l'ho venduta, tenendomi solo la Smart, avevo appunto la Smart (che è una cosa unica, nel bene e nel male, piaccia o meno). Ripresentandomi lo scorso anno la necessità di una SW o di un Suv ... cosa avrei dovuto prendere secondo te (sapendo che mi piace guidare e che la sw non è per me una questione da fighi ma una grande utilità da sfruttare allegramente)? Te lo dico subito, C sw o 3 Touring, non c'è null'altro di simile in giro, ed ha vinto l'offerta migliore (ho il braccino corto :lol: )

Certo che prenderei una vettura nazionale se valida, ad esempio la moglie sta adocchiando la 500L come possibile erede della sua classe A e l'appoggio alla grande (giuro che il fatto che sia prodotta in Serbia non ha alcuna importanza nell'eventuale scelta)

Per quanto mi riguarda non conta né la nazionalità né la casa, ma solo il prodotto. E' vero, ho un debole per le bavaresi (derivante da un certo modo di concepire il prodotto, non dal badge incollato sul cofano), ma ti garantisco che se mi regalassero una X6 o una 5gt il mio primo pensiero sarebbe di venderle o permutarle ...
Per carità hai ragione, non conosco le tue scelte in campo automobilistico e quel "tu" era in realtà una obiezione generica rivolta a tutti.
Il discorso del premium che attira come status lo conosciamo.
Però in molti guarderebbero con sospetto la prima Alfa premium, non credi?
 
Nardo-Leo ha scritto:
Però in molti guarderebbero con sospetto la prima Alfa premium, non credi?
E' un termine che personalmente detesto e mi infastidisce come pochi (non mi rivolgo a te in particolare, parlo in generale)
Non è che una vettura o un marchio diventino premium perché l'A.D. di turno decido che sia così e pigia il bottoncino "premium mode = on" Lo si diventa negli anni, anzi nei lustri se non decenni, ma il podio così duramente conquistato lo si può perdere molto presto.

Esemplificando, non funziona come pensava PSA attivando la linea "DS"; funziona piuttosto come hanno fatto a Ingolstadt o a Monaco. Il mio avatar, come certamente saprai, è l'italianissimo triciclo Isetta (una Smart ante litteram) dato in licenza ad una fabbrica di motori aeronautici militari e di motociclette e sidecar ad uso prevalentemente militare (la parte auto era piccola fino a quel momento) che nel disastro del dopoguerra era ad un passo dal fallimento. Quel trabiccolo permise di pagare dei modesti stipendi e di pian piano ricostruire una parte degli impianti (ci fu anche il piano Marshall, ma questo per tutti, noi inclusi). Dopo si ritornò alla produzione a quattro ruote, e non furono capolavori. E' solo negli anni 70 che si inizia a porre le basi per una produzione qualitativamente valida, ma che soffriva su strada la concorrenza Alfa (le Alfa stavano in strada, le Bmw decisamente no). La rincorsa tecnica fu lunga e faticosa fino all'inizio degli anni '90 quando con la E36is si fissò un nuovo benchmark. Ci vollero quindi una quindicina d'anni per acquisire buoni standard qualitativi ed altrettanto per acquisire le note qualità dinamiche.

Molto simile il discorso Audi, anche lì il lavoro di miglioramento qualitativo ha iniziato a trovare riscontri seri nella produzione degli anni 70 (l'80 B2), l'ha consolidata con le B3 - B4 degli anni 80-90 e si è definitivamente smarcata dal passato con la nuova denominazione commerciale A4

Tempi lunghi, come vedi, molto lunghi
 
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Però in molti guarderebbero con sospetto la prima Alfa premium, non credi?
E' un termine che personalmente detesto e mi infastidisce come pochi (non mi rivolgo a te in particolare, parlo in generale)
Non è che una vettura o un marchio diventino premium perché l'A.D. di turno decido che sia così e pigia il bottoncino "premium mode = on" Lo si diventa negli anni, anzi nei lustri se non decenni, ma il podio così duramente conquistato lo si può perdere molto presto.

Esemplificando, non funziona come pensava PSA attivando la linea "DS"; funziona piuttosto come hanno fatto a Ingolstadt o a Monaco. Il mio avatar, come certamente saprai, è l'italianissimo triciclo Isetta (una Smart ante litteram) dato in licenza ad una fabbrica di motori aeronautici militari e di motociclette e sidecar ad uso prevalentemente militare (la parte auto era piccola fino a quel momento) che nel disastro del dopoguerra era ad un passo dal fallimento. Quel trabiccolo permise di pagare dei modesti stipendi e di pian piano ricostruire una parte degli impianti (ci fu anche il piano Marshall, ma questo per tutti, noi inclusi). Dopo si ritornò alla produzione a quattro ruote, e non furono capolavori. E' solo negli anni 70 che si inizia a porre le basi per una produzione qualitativamente valida, ma che soffriva su strada la concorrenza Alfa (le Alfa stavano in strada, le Bmw decisamente no). La rincorsa tecnica fu lunga e faticosa fino all'inizio degli anni '90 quando con la E36is si fissò un nuovo benchmark. Ci vollero quindi una quindicina d'anni per acquisire buoni standard qualitativi ed altrettanto per acquisire le note qualità dinamiche.

Molto simile il discorso Audi, anche lì il lavoro di miglioramento qualitativo ha iniziato a trovare riscontri seri nella produzione degli anni 70 (l'80 B2), l'ha consolidata con le B3 - B4 degli anni 80-90 e si è definitivamente smarcata dal passato con la nuova denominazione commerciale A4

Tempi lunghi, come vedi, molto lunghi
Siamo d'accordo.
Ma allora non pretendiamo tutto e subito.
 
Nardo-Leo ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Però in molti guarderebbero con sospetto la prima Alfa premium, non credi?
E' un termine che personalmente detesto e mi infastidisce come pochi (non mi rivolgo a te in particolare, parlo in generale)
Non è che una vettura o un marchio diventino premium perché l'A.D. di turno decido che sia così e pigia il bottoncino "premium mode = on" Lo si diventa negli anni, anzi nei lustri se non decenni, ma il podio così duramente conquistato lo si può perdere molto presto.

Esemplificando, non funziona come pensava PSA attivando la linea "DS"; funziona piuttosto come hanno fatto a Ingolstadt o a Monaco. Il mio avatar, come certamente saprai, è l'italianissimo triciclo Isetta (una Smart ante litteram) dato in licenza ad una fabbrica di motori aeronautici militari e di motociclette e sidecar ad uso prevalentemente militare (la parte auto era piccola fino a quel momento) che nel disastro del dopoguerra era ad un passo dal fallimento. Quel trabiccolo permise di pagare dei modesti stipendi e di pian piano ricostruire una parte degli impianti (ci fu anche il piano Marshall, ma questo per tutti, noi inclusi). Dopo si ritornò alla produzione a quattro ruote, e non furono capolavori. E' solo negli anni 70 che si inizia a porre le basi per una produzione qualitativamente valida, ma che soffriva su strada la concorrenza Alfa (le Alfa stavano in strada, le Bmw decisamente no). La rincorsa tecnica fu lunga e faticosa fino all'inizio degli anni '90 quando con la E36is si fissò un nuovo benchmark. Ci vollero quindi una quindicina d'anni per acquisire buoni standard qualitativi ed altrettanto per acquisire le note qualità dinamiche.

Molto simile il discorso Audi, anche lì il lavoro di miglioramento qualitativo ha iniziato a trovare riscontri seri nella produzione degli anni 70 (l'80 B2), l'ha consolidata con le B3 - B4 degli anni 80-90 e si è definitivamente smarcata dal passato con la nuova denominazione commerciale A4

Tempi lunghi, come vedi, molto lunghi
Siamo d'accordo.
Ma allora non pretendiamo tutto e subito.

Di la verità, tanto nessuno ci sente. Tu ti servi di un software specifico che, con algoritmi complessi analizza ogni post, e poi ti suggerisce la risposta più non-sense da scrivere, vero? :lol:
 
ottovalvole ha scritto:
è un discorso lungo Crank, una macchina può essere progettata e prodotta in italia ma quanto incide nel PIL? Quanta economia fanno girare gli operai Fiat (o di qualsiasi industria italiana) e quanta i commercianti? Una vettura straniera porta incassi all'importatore che ha una sede con della gente che lavora (e tanta gente), all'autosalone che da lavoro a venditori,meccanici e operai, ricambisti, tasse allo stato, iva su ogni spilla venduta, carburante, ricambi insomma non dico che chiudendo le industrie italiane si camperebbe uguale ma il giro di denaro che c'è dopo la produzione sicuramente è più elevato. La differenza è che nella produzione i soldi vanno tutti in un conto corrente e poi distribuiti in stipendio mentre nel secondo caso i soldi vanno distribuiti in migliaia di conti correnti. Ci sono tantissimi paesi che non hanno industrie automobilistiche e non producono nemmeno conto terzi eppure campano di altro. L'Italia potrebbe sguazzare nei soldi solo col turismo, basta mettere in moto l'industria del turismo, far diventare questo paese un enorme villaggio vacanze e vedete come la Fiat diventerà l'ultimo problema.

In realtà è più breve di quanto sembri il discorso.
Auto Francese importata in Italia: importatore, concessionario.
Auto Italiana fabbricata all'estero: casa madre, concessionario. E stai sicuro che una casa madre fa girare più soldi di un importatore. Il resto: trasporti, assicurazioni, ricambisti, ecc... li deve avere anche una casa locale. Magari i rcambi importati costano di più ci si deve organizzare meglio e siamo d'accordo, però ti posso assicurare che dietro una FIAT o anche solo una Lancia ci stanno un sacco di lavoratori.

Tantissimi paesi non hanno case automobilistiche ed è vero, però si distinguono due casi: o sono nel terzo mondo o si sono organizzati diversamente. Diversamente significa che hanno comunque sviluppato un settore industriale a modo loro o che sono microstati come il Lussemburgo o il Vaticano che campano su banche e finanza.

Di turismo si parla tanto ma credimi: non ci fai campare una nazione.
vecchioAlfista ha scritto:
Sono d'accordo con te Cranck.

Ma pure otto dice cose giuste.

In tempi di industria multinazionale e di libera circolazione di capitali, quanto un prodotto autoctono crea maggior ricchezza al sistema di uno "formalmente" straniero?

Mi riferisco non tanto all'export, quanto al prodotto costruito in Italia e qui venduto.

Insomma, quanto una Ducati od una Lamborghini . progettate, costruite e vendute in Italia - seppur con capitale straniero - incidono sulla nostra economia al contrario di una Lancia Thema o Flavia - di fatto meramente importate?
Thema e Flavia sono di fatto auto straniere: c'erano già prima di FIAT, praticamente il lavoro ulteriore è stato minimo. Però già se prendiamo una Ypsilon, fatta pure all'estero, il vantaggio per il paese è COMUNQUE superiore a quello che si avrebbe da una Polo o una Yaris. Magari anche solo di 1 centesimo a macchina, ma comunque un centesimo in più.

Ora non ho numeri precisi, però faccio un esempio limite per far capire.
Ferrari e Lamborghini hanno un utile di 1.000.000?, mi risulta (e magari sbaglio) che appartengano entrambe al 90% rispettivamente a FIAT e VAG. Mettiamo che si distribuiscano tutti gli utili. Nel caso di Lamborghini sono già 900.000? che vanno all'estero. In Italia gli utili da partecipazione sono tassati al 27%, quindi sono altri 243.000? persi per la società.
E non basta, perché gli scatoloni che si trovano dentro i magazzini Lamborghini hanno etichette in tedesco: la placca dello sterzo della Gallardo ha il marchio Audi, idem il navigatore ed un sacco di altra roba ininfluente sulle prestazioni (per carità) ma comunque presente. Il servosterzo della F430, se ricordo bene, era ALFA Romeo.
E poi ci sono dirigenti, consulenti e tanta altra roba che comunque ci ruota attorno.
Facciamo il calcolo di prima per ogni singola uscita e otteniamo la differenza tra un paese industrializzato ed un PIIGS. L'Italia negli anni ''70 era alla pari con la Francia, oggi siamo alla pari con la Spagna o la Grecia.

alexmed ha scritto:
... e Fiat nemmeno è la prima. In prov di Como sembra che le aziende se ne stiano andando tutte in Svizzera.

Mi sa che non risaliremo più la china. La valanga è partita e non si ferma più.

Lo Stato italiano fallisce. Le aziende si trasferiscono. La società civile non so in che condizioni sarà a breve. Intanto notizia sentita di recente gli extracomunitari diminuiscono, nel 2012 son più quelli andati via dall'Italia di quelli arrivati. Fuggi, fuggi...
Questo perché la Svizzera ha fatto la sua scelta: non affidarsi più alla finanza ma coprirsi le spalle con un po' di sana economia reale. Si è sistemata dall'inizio alla fine, partendo dal piano energetico e finendo con quello degli incentivi alle imprese.
Per il discorso di prima: non si campa importando, nemmeno se sei la straricca Svizzera.
BelliCapelli3 ha scritto:
Come dicevo, il contesto é ampio, e non intendo nemmeno colpevolizzare fiat: le grandi multinazionali trovano tutte il sistema di pagare le tasse dove gli pare (Ryanair, Google, amazon). A maggior ragione, a puntare sulle tasse che paga fiat in Italia, si rischia una brutta disillusione. E siamo solo all'inizio: é palese che il gruppo multinazionale ha una zampa in usa, dove il regime fiscale é più favorevole, e dove del resto produce, vende, fattura e guadagna 100 volte quanto da noi. Non devo aggiungere altro.
Non so Google e Amazon. FIAT ha sede a Torino. E questo significa, euro più, euro meno, pagare il 30% di imposta. Per partire.
Poi come ho detto prima esiste tutta un'altra schiera di lavoratori che non sono operai.
Per finire col fatto che l'evasione fiscale è un altro paio di maniche. Lì è compito dello stato combatterla.
 
Per me il problema non si pone, cioè non devo "tornare" perché ho comprato fino ad ora, tra prime seconde e terze auto, in 40 anni di patente, un totale di 20 automobili, 16 italiane e 4 straniere di cui 2 scelte da mio figlio e acquistate per lui (a partire dalla prossima se le comprerà con mezzi propri).
In particolare:

6 Alfa Romeo
6 Fiat
3 Lancia/Autobianchi
1 Maserati
1 Simca
1 Talbot-Sunbeam
1 Opel Astra (per mio figlio)
1 Ford Focus (per mio figlio)

La prossima auto che comprerò sarà quasi certamente italiana e quasi certamente Alfa Romeo. Penso che ci sia una discreta "copertura" dei segmenti. Diciamo che oggi mancano nella produzione italiana più che altro le vere sportive (intendo coupè e spider) da 30.000 a 100.000 euro. La 4C coprirà solo la fascia 50.000/60.000 2 posti, troppo poco. Infatti dato che cerco una coupè 2+2 della fascia 30.000 a benzina sotto i 2.000 cc. penso che comprerò una Brera usata.
 
crank ha scritto:
Non so Google e Amazon. FIAT ha sede a Torino. E questo significa, euro più, euro meno, pagare il 30% di imposta. Per partire.
Poi come ho detto prima esiste tutta un'altra schiera di lavoratori che non sono operai.
Per finire col fatto che l'evasione fiscale è un altro paio di maniche. Lì è compito dello stato combatterla.

Si si, ma il giro d'affari del ramo italiano già ora è quello che è, e le perdite pure. Finchè la sede rimane in Italia.

Nel frattempo, altra valigia spedita fuori:

http://www.ilsussidiario.net/News/Motori/2013/5/8/FIAT-I-7-miliardi-che-portano-Marchionne-sempre-piu-lontano-dall-Italia/391099/

Se poco poco vogliamo quantificare in un miliardo l'investimento per una vettura nuova seria, 7:1...........
 
Nardo-Leo ha scritto:
Mauro 65 ha scritto:
Tempi lunghi, come vedi, molto lunghi
Siamo d'accordo. Ma allora non pretendiamo tutto e subito.
Io non "pretendo" né "tutto" né "subito", ci mancherebbe.
Ma sarei "incoraggiato" a vedere qualcosa di "accessibile". Per ora non solo non la vedo né intravedo, ma vedo scarse prospettive di ricambio di una gamma via via più ristretta.
Per carità, riconosco di avere una visuale molto limitata dal fatto che, occhio e croce, per i prossimi 10 - 15 anni le uniche carrozzerie di mio interesse saranno sw e/o suv relativamente compatte
 
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