Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:Fancar_ ha scritto:Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...
Nostalgia per questo video.
Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.
Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
Fancar_ ha scritto:Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...
Nostalgia per questo video.
Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.
Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse.Nardo-Leo ha scritto:Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Nardo-Leo ha scritto:Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:Fancar_ ha scritto:Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...
Nostalgia per questo video.
Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.
Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.ottovalvole ha scritto:non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Se ci fosse la compreresti?Mauro 65 ha scritto:Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse.Nardo-Leo ha scritto:Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Non penso di essere l'unico, dato che dove il prodotto giusto c'è vende bene (e fortunatamente noin solo in Italia)
è un discorso lungo Crank, una macchina può essere progettata e prodotta in italia ma quanto incide nel PIL? Quanta economia fanno girare gli operai Fiat (o di qualsiasi industria italiana) e quanta i commercianti? Una vettura straniera porta incassi all'importatore che ha una sede con della gente che lavora (e tanta gente), all'autosalone che da lavoro a venditori,meccanici e operai, ricambisti, tasse allo stato, iva su ogni spilla venduta, carburante, ricambi insomma non dico che chiudendo le industrie italiane si camperebbe uguale ma il giro di denaro che c'è dopo la produzione sicuramente è più elevato. La differenza è che nella produzione i soldi vanno tutti in un conto corrente e poi distribuiti in stipendio mentre nel secondo caso i soldi vanno distribuiti in migliaia di conti correnti. Ci sono tantissimi paesi che non hanno industrie automobilistiche e non producono nemmeno conto terzi eppure campano di altro. L'Italia potrebbe sguazzare nei soldi solo col turismo, basta mettere in moto l'industria del turismo, far diventare questo paese un enorme villaggio vacanze e vedete come la Fiat diventerà l'ultimo problema.crank ha scritto:Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.ottovalvole ha scritto:non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Ok, il concessionario guadagna sia con l'auto italiana sia con l'estera.
Ed ok, se prodotta all'estero le paghe degli operai andranno all'estero.
Ma dietro l'assemblaggio di un'auto c'è tutto un mondo del lavoro fatto di progettisti, manager, ingegneri, designer ed indotto (banche, fornitori...). E' il lavoro che genera maggior reddito ed è quello più qualificato (non perché l'operaio non valga, ma per un'altra serie di motivi su cui non mi dilungo). E tanto il reddito di questi lavoratori tanto il reddito dell'impresa sono soggetti a tassazione e quindi diventano reddito dello stato.
Quindi attenzione a non fare questo errore che pure è molto frequente.
Ciò detto NON SIGNIFICA che bisogna PER FORZA comprare italiano. Se, per dire, l'auto che fa al caso mio è una Honda Civic (perché più spaziosa, più bella o che so io) è pur giusto che compri l'Honda Civic.
E non significa neanche che occorre passare al mercato chiuso.
Il discorso sta semplicemente nel riconoscere che obiettivamente il prodotto di un'impresa italiana ha maggior valore, a parità di altre condizioni, rispetto al prodotto estero. Ecco tutto.
PS: E si badi che queste cose i liberisti europei come Francia e Germania l'hanno capito bene, vedi la mancata acquisizione di Aprr o di Opel. In Italia, invece, ormai non è restato quasi nulla.
crank ha scritto:Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.ottovalvole ha scritto:non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Ok, il concessionario guadagna sia con l'auto italiana sia con l'estera.
Ed ok, se prodotta all'estero le paghe degli operai andranno all'estero.
Ma dietro l'assemblaggio di un'auto c'è tutto un mondo del lavoro fatto di progettisti, manager, ingegneri, designer ed indotto (banche, fornitori...). E' il lavoro che genera maggior reddito ed è quello più qualificato (non perché l'operaio non valga, ma per un'altra serie di motivi su cui non mi dilungo). E tanto il reddito di questi lavoratori tanto il reddito dell'impresa sono soggetti a tassazione e quindi diventano reddito dello stato.
Quindi attenzione a non fare questo errore che pure è molto frequente.
Ciò detto NON SIGNIFICA che bisogna PER FORZA comprare italiano. Se, per dire, l'auto che fa al caso mio è una Honda Civic (perché più spaziosa, più bella o che so io) è pur giusto che compri l'Honda Civic.
E non significa neanche che occorre passare al mercato chiuso.
Il discorso sta semplicemente nel riconoscere che obiettivamente il prodotto di un'impresa italiana ha maggior valore, a parità di altre condizioni, rispetto al prodotto estero. Ecco tutto.
PS: E si badi che queste cose i liberisti europei come Francia e Germania l'hanno capito bene, vedi la mancata acquisizione di Aprr o di Opel. In Italia, invece, ormai non è restato quasi nulla.
BelliCapelli3 ha scritto:Quanto alle entrate fiscali italiane, ci sarebbe da fare un discorso lungo ed articolato, che passi per gli stabilimenti esteri. Nel frattempo Fiat Industrial il prossimo anno versa tasse all'Olanda, 500mln ca. Il trasloco é già cominciato.
alexmed ha scritto:BelliCapelli3 ha scritto:Quanto alle entrate fiscali italiane, ci sarebbe da fare un discorso lungo ed articolato, che passi per gli stabilimenti esteri. Nel frattempo Fiat Industrial il prossimo anno versa tasse all'Olanda, 500mln ca. Il trasloco é già cominciato.
... e Fiat nemmeno è la prima. In prov di Como sembra che le aziende se ne stiano andando tutte in Svizzera.
Mi sa che non risaliremo più la china. La valanga è partita e non si ferma più.
Lo Stato italiano fallisce. Le aziende si trasferiscono. La società civile non so in che condizioni sarà a breve. Intanto notizia sentita di recente gli extracomunitari diminuiscono, nel 2012 son più quelli andati via dall'Italia di quelli arrivati. Fuggi, fuggi...
AKA_Zinzanbr - 6 minuti fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 2 mesi fa