<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Se in tanti tornassimo a comprare italiano cambierebbe qualcosa ? | Il Forum di Quattroruote

Se in tanti tornassimo a comprare italiano cambierebbe qualcosa ?

Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...

Nostalgia per questo video.

Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.

Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
 
non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
 
Un mercato interno forte...anche se fosse in regime di monopolio....oggi non garantisce la prosperità di una impresa.

Anche se cancelli la Golf dai listini italiani.....globalmente sarà sempre la più venduta...
 
I mercati "chiusi" muoiono per asfissia. Il ritardo che ancor oggi paga il Gruppo Fiat è dovuto all'aver troppo guardato al cortile sotto casa, trascurando un mercato più aperto come quello Europeo. Oggi non si può più ignorare il cosiddetto BRIC, il complesso dei mercati emergenti, e non giocare la partita su uno scacchiere di ampiezza mondiale. Marchionne lo ha capito, cinicamente sacrificando gli investimenti laddove devono essere più elevati e meno redditizi, ovvero dove quel ritardo cui mi riferivo sopra pesa maggiormente, l'Europa.

Poi, c'è un altro aspetto, già presente da quando esiste un mercato più o meno globale e condiviso. Tutti gli operatori di marchi stranieri in Italia, importatori, concessionari, venditori, meccanici, segretarie, ecc... sono lavoratori italiani, mentre tanti prodotti con marchio italiano vengono prodotti all'estero da lavoratori stranieri. Quindi "comprare italiano" (parliamo in campo automobilistico) non ha alcun senso nè di patriottismo, nè di tutela del nostro lavoro.
 
Fancar_ ha scritto:
Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...

Nostalgia per questo video.

Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.

Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
 
Fancar_ ha scritto:
Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...

Nostalgia per questo video.

Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.

Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.

Sei sicuro che sia il ragionamento giusto in tempo di crisi?
eppure il mondo che ti circonda sta correndo....

saluti zanza
 
Nardo-Leo ha scritto:
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse.
Non penso di essere l'unico, dato che dove il prodotto giusto c'è vende bene (e fortunatamente noin solo in Italia)
 
Nardo-Leo ha scritto:
Fancar_ ha scritto:
Non vorrei perdere anche quel poco che è rimasto dell'industria italiana...

Nostalgia per questo video.

Dal minuto 1:25 si vedono i tecnigrafi del Centro Stile di Arese.

Oggi l'auto non è più un traguardo come allora.
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:

Per cominciare, l'assenza di prodotto. Senza neanche perdersi ad entrare in dettagli controversi.
 
ottovalvole ha scritto:
non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.
Ok, il concessionario guadagna sia con l'auto italiana sia con l'estera.
Ed ok, se prodotta all'estero le paghe degli operai andranno all'estero.
Ma dietro l'assemblaggio di un'auto c'è tutto un mondo del lavoro fatto di progettisti, manager, ingegneri, designer ed indotto (banche, fornitori...). E' il lavoro che genera maggior reddito ed è quello più qualificato (non perché l'operaio non valga, ma per un'altra serie di motivi su cui non mi dilungo). E tanto il reddito di questi lavoratori tanto il reddito dell'impresa sono soggetti a tassazione e quindi diventano reddito dello stato.

Quindi attenzione a non fare questo errore che pure è molto frequente.

Ciò detto NON SIGNIFICA che bisogna PER FORZA comprare italiano. Se, per dire, l'auto che fa al caso mio è una Honda Civic (perché più spaziosa, più bella o che so io) è pur giusto che compri l'Honda Civic.

E non significa neanche che occorre passare al mercato chiuso.

Il discorso sta semplicemente nel riconoscere che obiettivamente il prodotto di un'impresa italiana ha maggior valore, a parità di altre condizioni, rispetto al prodotto estero. Ecco tutto.

PS: E si badi che queste cose i liberisti europei come Francia e Germania l'hanno capito bene, vedi la mancata acquisizione di Aprr o di Opel. In Italia, invece, ormai non è restato quasi nulla.
 
Mauro 65 ha scritto:
Nardo-Leo ha scritto:
Chi ti impedisce di comprare italiano? :shock:
Non sono sicuro dei motivi di Fancar, ma, perlando per me, un grosso (insuperabile) limite è l'assenza di prodotto nei segmenti di interesse.
Non penso di essere l'unico, dato che dove il prodotto giusto c'è vende bene (e fortunatamente noin solo in Italia)
Se ci fosse la compreresti?
Oppure cominceresti a dire: "mah a questo prezzo tanto vale che prendo una bmw almeno mi sento figo"
 
crank ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.
Ok, il concessionario guadagna sia con l'auto italiana sia con l'estera.
Ed ok, se prodotta all'estero le paghe degli operai andranno all'estero.
Ma dietro l'assemblaggio di un'auto c'è tutto un mondo del lavoro fatto di progettisti, manager, ingegneri, designer ed indotto (banche, fornitori...). E' il lavoro che genera maggior reddito ed è quello più qualificato (non perché l'operaio non valga, ma per un'altra serie di motivi su cui non mi dilungo). E tanto il reddito di questi lavoratori tanto il reddito dell'impresa sono soggetti a tassazione e quindi diventano reddito dello stato.

Quindi attenzione a non fare questo errore che pure è molto frequente.

Ciò detto NON SIGNIFICA che bisogna PER FORZA comprare italiano. Se, per dire, l'auto che fa al caso mio è una Honda Civic (perché più spaziosa, più bella o che so io) è pur giusto che compri l'Honda Civic.

E non significa neanche che occorre passare al mercato chiuso.

Il discorso sta semplicemente nel riconoscere che obiettivamente il prodotto di un'impresa italiana ha maggior valore, a parità di altre condizioni, rispetto al prodotto estero. Ecco tutto.

PS: E si badi che queste cose i liberisti europei come Francia e Germania l'hanno capito bene, vedi la mancata acquisizione di Aprr o di Opel. In Italia, invece, ormai non è restato quasi nulla.
è un discorso lungo Crank, una macchina può essere progettata e prodotta in italia ma quanto incide nel PIL? Quanta economia fanno girare gli operai Fiat (o di qualsiasi industria italiana) e quanta i commercianti? Una vettura straniera porta incassi all'importatore che ha una sede con della gente che lavora (e tanta gente), all'autosalone che da lavoro a venditori,meccanici e operai, ricambisti, tasse allo stato, iva su ogni spilla venduta, carburante, ricambi insomma non dico che chiudendo le industrie italiane si camperebbe uguale ma il giro di denaro che c'è dopo la produzione sicuramente è più elevato. La differenza è che nella produzione i soldi vanno tutti in un conto corrente e poi distribuiti in stipendio mentre nel secondo caso i soldi vanno distribuiti in migliaia di conti correnti. Ci sono tantissimi paesi che non hanno industrie automobilistiche e non producono nemmeno conto terzi eppure campano di altro. L'Italia potrebbe sguazzare nei soldi solo col turismo, basta mettere in moto l'industria del turismo, far diventare questo paese un enorme villaggio vacanze e vedete come la Fiat diventerà l'ultimo problema.
 
crank ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
non ce ne rendiamo conto ma comprare una macchina straniera in una concessionaria italiana alimenta un giro d'affari e fa girare denaro italiano in italia al pari di comprare una macchina italiana fatta i italia o all'estero. detto ciò comprare tutti la macchina italiana vuol dire progettare e produrr solo in italia un numero infinito di vetture di tutte le categorie più belle della concorrenza, fatte meglio e che costano meno.....pura utopia e ci sará sempre il teescofilo che sbaverá per la golf.
Innanzitutto comprare un'auto straniera non è come comprare un'auto italiana, anche se prodotta all'estero.
Ok, il concessionario guadagna sia con l'auto italiana sia con l'estera.
Ed ok, se prodotta all'estero le paghe degli operai andranno all'estero.
Ma dietro l'assemblaggio di un'auto c'è tutto un mondo del lavoro fatto di progettisti, manager, ingegneri, designer ed indotto (banche, fornitori...). E' il lavoro che genera maggior reddito ed è quello più qualificato (non perché l'operaio non valga, ma per un'altra serie di motivi su cui non mi dilungo). E tanto il reddito di questi lavoratori tanto il reddito dell'impresa sono soggetti a tassazione e quindi diventano reddito dello stato.

Quindi attenzione a non fare questo errore che pure è molto frequente.

Ciò detto NON SIGNIFICA che bisogna PER FORZA comprare italiano. Se, per dire, l'auto che fa al caso mio è una Honda Civic (perché più spaziosa, più bella o che so io) è pur giusto che compri l'Honda Civic.

E non significa neanche che occorre passare al mercato chiuso.

Il discorso sta semplicemente nel riconoscere che obiettivamente il prodotto di un'impresa italiana ha maggior valore, a parità di altre condizioni, rispetto al prodotto estero. Ecco tutto.

PS: E si badi che queste cose i liberisti europei come Francia e Germania l'hanno capito bene, vedi la mancata acquisizione di Aprr o di Opel. In Italia, invece, ormai non è restato quasi nulla.

Sono d'accordo con te Cranck.

Ma pure otto dice cose giuste.

In tempi di industria multinazionale e di libera circolazione di capitali, quanto un prodotto autoctono crea maggior ricchezza al sistema di uno "formalmente" straniero?

Mi riferisco non tanto all'export, quanto al prodotto costruito in Italia e qui venduto.

Insomma, quanto una Ducati od una Lamborghini . progettate, costruite e vendute in Italia - seppur con capitale straniero - incidono sulla nostra economia al contrario di una Lancia Thema o Flavia - di fatto meramente importate?
 
Quanto alle entrate fiscali italiane, ci sarebbe da fare un discorso lungo ed articolato, che passi per gli stabilimenti esteri. Nel frattempo Fiat Industrial il prossimo anno versa tasse all'Olanda, 500mln ca. Il trasloco é già cominciato.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Quanto alle entrate fiscali italiane, ci sarebbe da fare un discorso lungo ed articolato, che passi per gli stabilimenti esteri. Nel frattempo Fiat Industrial il prossimo anno versa tasse all'Olanda, 500mln ca. Il trasloco é già cominciato.

... e Fiat nemmeno è la prima. In prov di Como sembra che le aziende se ne stiano andando tutte in Svizzera.

Mi sa che non risaliremo più la china. La valanga è partita e non si ferma più.

Lo Stato italiano fallisce. Le aziende si trasferiscono. La società civile non so in che condizioni sarà a breve. Intanto notizia sentita di recente gli extracomunitari diminuiscono, nel 2012 son più quelli andati via dall'Italia di quelli arrivati. Fuggi, fuggi...
 
alexmed ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Quanto alle entrate fiscali italiane, ci sarebbe da fare un discorso lungo ed articolato, che passi per gli stabilimenti esteri. Nel frattempo Fiat Industrial il prossimo anno versa tasse all'Olanda, 500mln ca. Il trasloco é già cominciato.

... e Fiat nemmeno è la prima. In prov di Como sembra che le aziende se ne stiano andando tutte in Svizzera.

Mi sa che non risaliremo più la china. La valanga è partita e non si ferma più.

Lo Stato italiano fallisce. Le aziende si trasferiscono. La società civile non so in che condizioni sarà a breve. Intanto notizia sentita di recente gli extracomunitari diminuiscono, nel 2012 son più quelli andati via dall'Italia di quelli arrivati. Fuggi, fuggi...

Come dicevo, il contesto é ampio, e non intendo nemmeno colpevolizzare fiat: le grandi multinazionali trovano tutte il sistema di pagare le tasse dove gli pare ( Ryanair, Google, amazon). A maggior ragione, a puntare sulle tasse che paga fiat in Italia, si rischia una brutta disillusione. E siamo solo all'inizio: é palese che il gruppo multinazionale ha una zampa in usa, dove il regime fiscale é più favorevole, e dove del resto produce, vende, fattura e guadagna 100 volte quanto da noi. Non devo aggiungere altro.
 
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