<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Salviamo il marchio Alfa Romeo del 1972 | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Salviamo il marchio Alfa Romeo del 1972

Pierrelli ha scritto:
Apertissimo ad ogni critica, preciso che il sondaggio è proposto per sollecitare una semplice valutazione circa l'opportunità di modificare graficamente il marchio, tralasciando valutazioni sulla qualità dei supporti sui quali è riprodotto per essere montato sulle vetture. In poche parole mi chiedevo è cambiando la grafica del marchio che si segna una cesura con il passato delle 155, 145 e 146, che tutto erano fuorché Alfa?
Sarò più chiaro! Se è la tecnica che conta, per segnare il rinascimento italiano era necessario cambiare la grafica del marchio che andava più che bene e che nulla ha a che vedere con le produzioni degli anni 90?
Circa la richiesta di cambio delle opzioni sono apertissimo ad una drastica semplificazione, Preferisco quello in uso fino a giugno 2014, preferisco quello mostrato sulla nuova Giulia, bisogna capire come si può procedere alla modifica dei quesiti.
Certo che era opportuno cambiare il marchio.
Serve a rendere evidente che c'è un cambiamento, non un cambiamento a parole ma una vera rinascia di un marchio che aveva perso la sua strada.
 
Suby01 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
Eppure qualche logo bmw sbiadito l'ho beccato ma non ho potuto fotografarlo
Vero. Anche i Ford non se la cavano male, moltissimi perdono il blu e la scritta restando un ovale argentato :)
Adesso non vorrei dire una sciocchezza, ma cè una ditta che fa tutti o quasi i marchi delle maggiori case e mi pare che sia pure italiana. :shock:
 
a proposito della scoloritura del marchio ho notato che, almeno sulla mia 159, il marchio anteriore non è completamente scolorito ma anche ammaccato poiché esposto ad urti da parcheggio, viceversa quello posteriore ha mantenuto i colori ed è ancora dopo ben 9 anni quasi come nuovo!
 
gitizetadue ha scritto:
a proposito della scoloritura del marchio ho notato che, almeno sulla mia 159, il marchio anteriore non è completamente scolorito ma anche ammaccato poiché esposto ad urti da parcheggio, viceversa quello posteriore ha mantenuto i colori ed è ancora dopo ben 9 anni quasi come nuovo!
Il.mio era quello posteriore rovinato, quello anteriore era solo un pò sbiadito
 
Suby01 ha scritto:
gitizetadue ha scritto:
a proposito della scoloritura del marchio ho notato che, almeno sulla mia 159, il marchio anteriore non è completamente scolorito ma anche ammaccato poiché esposto ad urti da parcheggio, viceversa quello posteriore ha mantenuto i colori ed è ancora dopo ben 9 anni quasi come nuovo!
Il.mio era quello posteriore rovinato, quello anteriore era solo un pò sbiadito

dicono anche che sia dovuto ai metodi di lavaggio utilizzato
 
La mia 147 la lavo un paio di volte l'anno e in 13 anni non ha mai visto le spazzole di un lavaggio automatico, eppure lo stemma anteriore fa schifo uguale.
A proposito fatemi gli auguri perché il 24 giugno il carrozziere mi ha riconsegnato la 147 dopo una accurata riverniciatura totale. E' tornata praticamente come nuova :D
 
Qualche volta pubblico quello della mia y, pare che ha preso fuoco....probabilmente detergenti troppo aggressivi malgrado cambio spesso autolavaggio
 
Visto l'andazzo che ha preso il 3D sarebbe utile che l'opener variasse il titolo:
ad esempio "Salviamo il marchio Alfa Romeo.. dallo scolorimento" :D
t
 
tolo52meo ha scritto:
Visto l'andazzo che ha preso il 3D sarebbe utile che l'opener variasse il titolo:
ad esempio "Salviamo il marchio Alfa Romeo.. dallo scolorimento" :D
t
si perchè in effetti il problema più grosso è lo scolorimento dei vecchi più che il restyling del nuovo
 
gitizetadue ha scritto:
Suby01 ha scritto:
gitizetadue ha scritto:
a proposito della scoloritura del marchio ho notato che, almeno sulla mia 159, il marchio anteriore non è completamente scolorito ma anche ammaccato poiché esposto ad urti da parcheggio, viceversa quello posteriore ha mantenuto i colori ed è ancora dopo ben 9 anni quasi come nuovo!
Il.mio era quello posteriore rovinato, quello anteriore era solo un pò sbiadito

dicono anche che sia dovuto ai metodi di lavaggio utilizzato
Sempre lavata a mano.... figurati era nero pastello, si strisciava a guardarla
 
Ma la strada non la aveva persa il marchio, ma la dirigenza che ha rinnegato per anno l'essenza Alfa Romeo, ossia la trazione posteriore. Anzi il ritorno alla stessa avrebbe dovuto essere rafforzato con la conservazione del logo, da to che trattasi si un ritorno al passato del marchio e speriamo davvero un ritorno da rinascimento.
 
Che il supporto on sia dei migliori era noto a tutti, compreso quanti coprano tedesco anche quelli fanno schifo come supporti. Vogliamo focalizzare l'attenzione sull'aspetto grafico del marchio presentato con la Giulia?
 
Pierrelli ha scritto:
Che il supporto on sia dei migliori era noto a tutti, compreso quanti coprano tedesco anche quelli fanno schifo come supporti. Vogliamo focalizzare l'attenzione sull'aspetto grafico del marchio presentato con la Giulia?
non ti vuoi limitare ad accettare il fatto ch
e alla maggioranza ( su 20 votanti :lol: :lol: :lol: ) piace il marchio nuovo? e che probabilmente alla massa dei clienti AR non importa nulla della grafica marchio? :rolleyes:
 
Dalla nuova Alfa Giulia a Giugiaro: il car design italiano è finito?
di Alberto Bassi | 10 luglio 2015

Da giorni resisto al commento sulla ?vecchia? nuova Alfa Giulia. In quanto mi interessano alcune riflessioni più generali, evito le valutazioni puntuali, che lascio ai più periti e tecnici, ma non si può non dire che ?non c?entra niente con l?Alfa?; ovvero che si tratta di un?auto aggressiva e forse un po? cafona, non particolarmente originale (come peraltro il restyling piatto e commerciale del marchio) con pesanti affinità ad esempio con Bmw serie 3 o altro a scelta, lontana da ogni riferimento al family feeling storico di Alfa, fatto di sportività ed eleganza (come ancora ben testimoniava, ormai oltre un ventennio orsono, la 156 del rilancio di Walter De Silva, non a caso da tempo all?Audi).

La favola che ?è quello che vuole il mercato? (quale mercato? quali consumatori? conta la domanda oppure l?offerta?) ormai non si può più raccontare nemmeno ai bambini. Certo il mondo è cambiato; la gestione Marchionne ha ben poco interesse per il progetto, ma almeno il concetto di brand identity dovrebbe suggerire qualcosa al mondo marketing (e financial) driven del gruppo Fca. Non interessa qui entrare nella questione se un certo modo di intendere l?azienda abbia salvato o meno Fiat; preme invece sostenere (e il discorso vale per molte imprese con analoghe impostazioni) come una buona gestione economica (reale o presunta) non sia necessariamente incompatibile con un buon design, esito fra l?altro non solo di un mixing di singoli elementi derivati da modelli di successo presenti sul mercato, inevitabilmente disorganici e disarmonici.

Ignorare la presentazione dell?Alfa Giulia diventa però impossibile nel momento in cui si apprende, in questi giorni, della vendita definitiva ai tedeschi di Audi di Italdesign, la società di progettazione di Giorgio Giugiaro, uno dei maggiori car designer contemporanei, autore di autentici long sellers, come Golf, Panda, Uno e Punto, insomma anche di tutte le ultime Fiat di successo.

Scontato rilevare che si tratta di un ennesimo pessimo segnale per l?industria e per il car design italiano. Una grave perdita (ultima della crisi-dismissione di molte aziende del settore del design, di gruppi auto e motociclistici in Italia) maturata nel tempo e passata piuttosto sotto silenzio nel mondo delle imprese (dove sono finiti imprenditori e ?capitali coraggiosi? in Italia?), delle associazioni di categoria industriale (di cui sono da tempo evidenti i limiti nel farsi portatori di un?idea forte di ?cultura d?impresa?, ma anche di strategia, forza e autonomia), dei media (a quando un ragionamento su scarso coraggio e vocazione ?pubblica? di stampa e televisione, nonché intellettuali, nostrani?).

Dentro l?obbligata dimensione internazionale (per cui forse a volte marchi italiani funzionano meglio in mani straniere) e un sistema socio-economico-culturale in velocissima trasformazione, per il nostro Paese continua a non essere riconosciuta ? da parte di politica, industrie, luoghi della ricerca, opinione pubblica ? la centralità di una riflessione profonda (non improvvisata, strumentale o anacronistica) sui temi dell?impresa e del lavoro (e della formazione), seguita da investimenti strutturali di medio e lungo periodo. Si tratta fra l?altro del fondamento di una politica progressista, che non può che essere vocata innanzitutto a superare le attuali intollerabili condizioni di diseguaglianza socio-economico-culturale etc.

Non è sempre vero che i soldi non ci sono, la questione è dove si impiegano. Pare che manchino per investire in ricerca e innovazione (scontato ricordare che tutto il settore dell?automobile produce da tempo vetture ibride e molto altro, ma non Fca) e pagare un designer per realizzare una Giulia di buon progetto, ma ci siano invece per andare alla conquista del mercato con campagne pubblicitarie, immagino non gratuite ma di certo non propriamente memorabili (a base di decotti testimonial oppure financo offensive e volgari).

Progettazione e produzione di mezzi di trasporto (automobili, moto, biciclette, treni etc.) sono stati in Italia ?motori? fondamentali e riconosciuti nel mondo; hanno generato economie, lavoro e benessere: cosa ne rimane oggi? Fra le altre cose, Italdesign è stata venduta e noi abbiamo la ?nuova? Giulia.
 
La maggioranza di solito comanda, ma non è detto che abbia sempre ragione. Bmw non ha mai abbandonato il proprio marchio come hanno fatto fare a Lancia e stanno iniziando a far fare al Alfa Romeo, ma forse la ragione starà nel fatto che lì facevano prodotti che non potevano paragonarsi alle Alfa negli anni 70 ed 80 ed hanno migliorato il prodotto, qui abbiamo avuto un ventennio di prodotti non eccezionali ed allora meglio tentare di farlo dimenticare con il restyling del marchio. La verità e che l binomio vincente è sempre stato Alfa e trazione posteriore e la trazione posteriore di Alfa Romeo la rappresentava e rappresenta egregiamente il marchio che tutti abbiamo avuti sui nostri cofani e volanti fino a d oggi. E sicuramente il cambio del marchio non ci farà dimenticare la 155, la 145, la 146. Facci caso per strada quante serie 3 degli anni 80 vedi e quante 75? Un ragione ci sarà, se chi ha la 75 la conserva come l'ultima Alfa Romeo?
 
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