Dal sito di Al Volante
Tra qualche settimana arriverà nelle concessionarie la Volvo S60. Rispetto al modello che l?ha preceduta (e che portava lo stesso nome), è completamente nuova, di poco più grande (tre centimetri in lunghezza e cinque in larghezza) e punta con decisione sulla sportività. Il frontale, con i fari a mandorla e le prese d?aria sottostanti a punta, ha una certa grinta. Ma è soprattutto la fiancata a farsi notare: il tetto, molto basso e a forma di arco, si raccorda dolcemente con la coda cortissima, che è a sua volta snellita dagli originali fanali a ?L? rovesciata .
Questo è quello che si vede, ma i tecnici hanno lavorato anche sulle sospensioni (irrigidite rispetto ai consueti standard Volvo) e sullo sterzo (più diretto del 10%), per ottenere una guida più sportiva. Molti, e interessanti, i motori. Tra i turbodiesel, ci saranno fin da subito il 2.4 a doppio turbo da 205 CV della D5 e il nuovo 2.0 da 163 CV della D3, sempre a cinque cilindri; entro un anno, invece, arriverà la DRIVe con il 1.6 da 115 CV. Sono tutti turbo anche i motori a benzina. Dapprima sarà la volta della T6 (3.0 da 306 CV, con trazione integrale) e della 2.0 T (2.0 a iniezione diretta con 203 CV, l?auto che abbiamo guidato). Poi si vedranno la T5 (con il 2.0 potenziato a 240 CV) e le 1.6 T4 e T3 (da 180 e 150 CV).
Stile svedese, non senza pecche
Sulla S60 si sta seduti in basso, e chi guida poggia le mani su un volante a tre razze rivestito in pelle, dall?ottima impugnatura. Sono questi gli elementi sportivi dell?abitacolo, che per il resto elegante, ma semplice. E, soprattutto, Volvo al cento per cento. Per esempio, è tipica della casa svedese la forma sottile dei sedili, che si dimostrano piuttosto morbidi e avvolgenti e hanno grandi poggiatesta anti-colpo di frusta; e tipica è anche la consolle centrale rivolta verso il guidatore, costituita da un sottile pannello piatto che sul retro lascia spazio a un ripiano portaoggetti: ospita molti comandi (radio, ?clima?, navigatore e menù di regolazione dell?elettronica del veicolo) ma il loro utilizzo è abbastanza semplice e immediato. Negativo, invece, il giudizio sul freno a mano elettronico a sinistra del piantone: in una situazione di emergenza, è irraggiungibile dal passeggero.
Su un?auto ?sportiva?, poi, avremmo visto bene le palette del cambio automatico dietro il volante, anche perché chi vuole utilizzare la leva in modalità sequenziale si trova a bisticciare con il poggiagomiti centrale (peraltro comodo, e sotto il quale c?è un capace portaoggetti). Le finiture non sono eccezionali, dato il tipo di auto: c?è qualche vite a vista, e le plastiche nella zona inferiore della plancia sono economiche: lo si nota soprattutto aprendo il cassetto portaoggetti (non refrigerato). Infine, lo spazio: in quattro si viaggia abbastanza bene, se dietro non siedono degli spilungoni, mentre un eventuale terzo passeggero sul divano sta scomodo e rovina il viaggio anche agli altri due. Per accedere, poi, occorre abbassare parecchio la testa. E il baule (380 litri) è piccolo per questa categoria di auto.
La durezza del volante si regola su tre livelli
Passiamo alla guida della S60. Il nuovo 2.0 a benzina fa bella figura fin dalla prima accelerata: molto pronto già dai bassi regimi, allunga con regolarità e decisione fino a 7000 giri, e senza farsi sentire troppo. Il cambio Powershift robotizzato a doppia frizione è rapido e privo di indecisioni, anche nella guida brillante, alla quale si adatta bene pure lo sterzo, piuttosto diretto ma soprattutto preciso e omogeneo nella risposta: dà subito confidenza, anche perché si può regolarne a piacere la ?durezza? (su tre livelli) tramite un comando sulla consolle. La tenuta di strada è più che buona, aiutata anche dal differenziale autobloccante ?elettronico? Ctc (corner traction control), che limita la tendenza della macchina ad allargare le curve in accelerazione, e da un sensore dell?angolo di rollio (l?inclinazione laterale dell?auto in curva) che ?collabora? con l?Esp per farlo intervenire in modo più tempestivo e dolce. Insomma, è una guida decisamente facile e gradevole. La si paga un po? nel comfort: le sospensioni sono piuttosto ?ferme?. Si può rimediare scegliendo fra gli optional le sospensioni elettroniche. Ma non è ancora stato comunicato quanto costeranno.
Sicurezza curata
Infatti, devono essere definiti i listini e l?elenco degli accessori definitivi della Volvo S60. Particolarmente interessanti, comunque, quelli che riguardano la sicurezza: di serie c?è il City Safety, che, sotto i 30 km/h, frena automaticamente per evitare un tamponamento. A circa 2.000 euro sarà invece fornito un pacchetto che include, tra l?altro, il radar che mantiene la distanza di sicurezza dal veicolo che precede (funziona tra 0 e 200 km/h), e un sistema che avvisa il conducente della presenza di pedoni nella traiettoria dell?auto (nel disegno). Nel caso il guidatore non reagisca, il dispositivo provvede a frenare il veicolo. Se si sta viaggiando a meno di 35 km/h l?investimento viene evitato, mentre a velocità superiori si riduce comunque la forza dell?impatto.
Secondo noi
PREGI
Facilità di guida. L?auto è maneggevole, tiene bene la strada e soprattutto si guida con naturalezza fin dai primi chilometri.
Linea. Molto originale e slanciata, pare davvero una coupé.
Sicurezza. Sono disponibili una serie di dispositivi interessanti e sicuramente utili.
DIFETTI
Baule. Lo spazio è un po? troppo limitato per un?auto lunga oltre quattro metri e mezzo.
Comandi. Le palette del cambio dietro al volante sarebbero le benvenute su una vettura che vuole essere sportiva. Illogico il comando del freno a mano a sinistra del volante.
Finiture. Non tutti i materiali nell?abitacolo sono all?altezza di un?auto di questa categoria.