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Ormai s'è capito. Gli incentivi 2010 saranno inferiori a quelli in vigore fino al 31 dicembre (qualcuno parla di mille euro rispetto ai 1.500 attuali). Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola è stato chiaro: drogano il mercato e nel 2011, dopo quattro anni, bisognerà necessariamente farne a meno.
I costruttori ingoiano il rospo ma chiedono al Governo, in cambio, di estendere gli incentivi a tutte le macchine Euro 2 (attualmente sono rottamabili con "bonus" solo le vetture immatricolate fino al 31 dicembre 1999). Una misura che, secondo l'associazione dei costruttori esteri, porterebbe a 13,7 milioni di macchine il totale delle macchine rottamabili, il 40% dell'intero parco circolante.
Non solo. L'associazione presieduta da Loris Casadei (nella foto qui sopra) chiede al Governo anche un intervento di semplificazione burocratica. Nel mirino dell'Unrae il bollo (di cui peraltro il presidente del Consiglio annunciò l'abolizione entro la fine del 2010), bollo che, secondo Casadei, potrebbe essere sostituito da un sistema "pay per use": "Potrebbe essere giustificabile un ritorno alla tassa di circolazione in funzione dell'uso, monitorabile con le moderne tecnologie".
Casadei ha anche sottolineato come il prezzo di listino delle auto rilevato dall'Istat si sia "mantenuto costantemente al di sotto del tasso d'inflazione con oltre dieci punti in meno, ma", ha evidenziato il presidente dell'Unrae, "se si considerano le politiche promozionali e gli sconti praticati da Case e Concessionari, il prezzo reale medio pagato dal consumatore finale è ancora più basso di quello calcolato dall'Istat".
Intanto, è già tempo di bilanci per la tornata di incentivi 2009. Secondo l'Unrae a tutto ottobre sono stati rottamate circa 700 mila vetture grazie agli incentivi. E sono state 95 mila quelle incentivate senza rottamazione. In soldoni, a fine 2009 gli italiani avranno speso 38 miliardi di euro per acquistare l'auto nuova, la stessa cifra del 2008. Secondo il quotidiano "Il Giornale", infine, gli ecoincentivi incassati dal gruppo Fiat nel 2009 ammonterebbero a 850 milioni di euro.
I costruttori ingoiano il rospo ma chiedono al Governo, in cambio, di estendere gli incentivi a tutte le macchine Euro 2 (attualmente sono rottamabili con "bonus" solo le vetture immatricolate fino al 31 dicembre 1999). Una misura che, secondo l'associazione dei costruttori esteri, porterebbe a 13,7 milioni di macchine il totale delle macchine rottamabili, il 40% dell'intero parco circolante.
Non solo. L'associazione presieduta da Loris Casadei (nella foto qui sopra) chiede al Governo anche un intervento di semplificazione burocratica. Nel mirino dell'Unrae il bollo (di cui peraltro il presidente del Consiglio annunciò l'abolizione entro la fine del 2010), bollo che, secondo Casadei, potrebbe essere sostituito da un sistema "pay per use": "Potrebbe essere giustificabile un ritorno alla tassa di circolazione in funzione dell'uso, monitorabile con le moderne tecnologie".
Casadei ha anche sottolineato come il prezzo di listino delle auto rilevato dall'Istat si sia "mantenuto costantemente al di sotto del tasso d'inflazione con oltre dieci punti in meno, ma", ha evidenziato il presidente dell'Unrae, "se si considerano le politiche promozionali e gli sconti praticati da Case e Concessionari, il prezzo reale medio pagato dal consumatore finale è ancora più basso di quello calcolato dall'Istat".
Intanto, è già tempo di bilanci per la tornata di incentivi 2009. Secondo l'Unrae a tutto ottobre sono stati rottamate circa 700 mila vetture grazie agli incentivi. E sono state 95 mila quelle incentivate senza rottamazione. In soldoni, a fine 2009 gli italiani avranno speso 38 miliardi di euro per acquistare l'auto nuova, la stessa cifra del 2008. Secondo il quotidiano "Il Giornale", infine, gli ecoincentivi incassati dal gruppo Fiat nel 2009 ammonterebbero a 850 milioni di euro.