<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Rimozione &#34;manuale&#34; dei virus/spyware dal PC | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Rimozione &#34;manuale&#34; dei virus/spyware dal PC

DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Abbiamo concezioni diverse del lavoro evidentemente. Ai vertici della mia scala dei valori c'è sicuramente il senso del dovere e una sorta di riconoscenza verso chi mi consente di vivere discretamente e meglio di molti altri. Io quando c'è stato bisogno sono andato in ufficio anche con la febbre e anche durante le ferie. Qualche estate fa ero in vacanza con la mia fidanzata a Cervinia quando venni a sapere che per deliberare alcune pratiche di una certa importanza era necessaria la mia presenza a Roma in ufficio. Senza che nessuno me lo chiedesse sono salito in macchina e sono andato a Roma, ho fatto quello che dovevo fare e sono tornato in montagna il giorno dopo(ho tirato come un dannato, mitica Audi A4 TDI)... La mia fidanzata mi ha tenuto in muso per tutta la permanenza in montagna, ma quelle pratiche dovevano essere deliberate...

Io veramente in ufficio vedo persone che adesso sono in Sicilia e che dovevano essere a lavoro lunedì ma torneranno il 9.
Un'altra mia collega mi ha chiamato l'altro giorno dicendomi se avevo il numero del suo capo (lei non ce l'ha) per avvertirlo che tornerà anche lei il 9.

Se te, come Empe, volete vivere per il lavoro, potete pur farlo e a me la cosa non dispiace, ma dovete aver rispetto per coloro che vogliono avere anche altri interessi nella vita oltre a quello di lavorare.

Al dilà di tutto, credo che a trarre beneficio dal tuo modo di essere zelante sul lavoro, sia soprattutto te stesso (come è giusto che sia) facendo carriera velocemente ed essendo remunerato adeguatamente.
Per il momento, lavoro anche 12 ore al giorno, ma solo quando "posso" ossia quando non ho altri impegni che reputo prioritari al lavoro stesso.
Ho i miei nonni molto anziani (100 anni e 97 anni) a cui voglio dedicare del tempo e per cui stravolgo ben volentieri gli impegni in agenda pur di cenare/pranzare con loro.
Ho anche una fidanzata e una vita al dilà dell'ufficio e che (per fortuna) occupa del tempo nella mia giornata.

Indi ragion per cui....
:rolleyes:
 
FedeSiena ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Abbiamo concezioni diverse del lavoro evidentemente. Ai vertici della mia scala dei valori c'è sicuramente il senso del dovere e una sorta di riconoscenza verso chi mi consente di vivere discretamente e meglio di molti altri. Io quando c'è stato bisogno sono andato in ufficio anche con la febbre e anche durante le ferie. Qualche estate fa ero in vacanza con la mia fidanzata a Cervinia quando venni a sapere che per deliberare alcune pratiche di una certa importanza era necessaria la mia presenza a Roma in ufficio. Senza che nessuno me lo chiedesse sono salito in macchina e sono andato a Roma, ho fatto quello che dovevo fare e sono tornato in montagna il giorno dopo(ho tirato come un dannato, mitica Audi A4 TDI)... La mia fidanzata mi ha tenuto in muso per tutta la permanenza in montagna, ma quelle pratiche dovevano essere deliberate...

Io veramente in ufficio vedo persone che adesso sono in Sicilia e che dovevano essere a lavoro lunedì ma torneranno il 9.
Un'altra mia collega mi ha chiamato l'altro giorno dicendomi se avevo il numero del suo capo (lei non ce l'ha) per avvertirlo che tornerà anche lei il 9.

Se te, come Empe, volete vivere per il lavoro, potete pur farlo e a me la cosa non dispiace, ma dovete aver rispetto per coloro che vogliono avere anche altri interessi nella vita oltre a quello di lavorare.

Al dilà di tutto, credo che a trarre beneficio dal tuo modo di essere zelante sul lavoro, sia soprattutto te stesso (come è giusto che sia) facendo carriera velocemente ed essendo remunerato adeguatamente.
Per il momento, lavoro anche 12 ore al giorno, ma solo quando "posso" ossia quando non ho altri impegni che reputo prioritari al lavoro stesso.
Ho i miei nonni molto anziani (100 anni e 97 anni) a cui voglio dedicare del tempo e per cui stravolgo ben volentieri gli impegni in agenda pur di cenare/pranzare con loro.
Ho anche una fidanzata e una vita al dilà dell'ufficio e che (per fortuna) occupa del tempo nella mia giornata.

Indi ragion per cui....
:rolleyes:

Il problema di fonda sta in che lavoro si fa.
Se uno sta li per prendersi lo stipendio e "godersi" la vita, il tuo ragionamento non fa una grinza.
Altri fanno "lavori" utili al prossimo e sanno che se restano a poltrire a letto, qualcuno ne risente ...
 
FedeSiena ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
Abbiamo concezioni diverse del lavoro evidentemente. Ai vertici della mia scala dei valori c'è sicuramente il senso del dovere e una sorta di riconoscenza verso chi mi consente di vivere discretamente e meglio di molti altri. Io quando c'è stato bisogno sono andato in ufficio anche con la febbre e anche durante le ferie. Qualche estate fa ero in vacanza con la mia fidanzata a Cervinia quando venni a sapere che per deliberare alcune pratiche di una certa importanza era necessaria la mia presenza a Roma in ufficio. Senza che nessuno me lo chiedesse sono salito in macchina e sono andato a Roma, ho fatto quello che dovevo fare e sono tornato in montagna il giorno dopo(ho tirato come un dannato, mitica Audi A4 TDI)... La mia fidanzata mi ha tenuto in muso per tutta la permanenza in montagna, ma quelle pratiche dovevano essere deliberate...

Io veramente in ufficio vedo persone che adesso sono in Sicilia e che dovevano essere a lavoro lunedì ma torneranno il 9.
Un'altra mia collega mi ha chiamato l'altro giorno dicendomi se avevo il numero del suo capo (lei non ce l'ha) per avvertirlo che tornerà anche lei il 9.

Se te, come Empe, volete vivere per il lavoro, potete pur farlo e a me la cosa non dispiace, ma dovete aver rispetto per coloro che vogliono avere anche altri interessi nella vita oltre a quello di lavorare.

Al dilà di tutto, credo che a trarre beneficio dal tuo modo di essere zelante sul lavoro, sia soprattutto te stesso (come è giusto che sia) facendo carriera velocemente ed essendo remunerato adeguatamente.
Per il momento, lavoro anche 12 ore al giorno, ma solo quando "posso" ossia quando non ho altri impegni che reputo prioritari al lavoro stesso.
Ho i miei nonni molto anziani (100 anni e 97 anni) a cui voglio dedicare del tempo e per cui stravolgo ben volentieri gli impegni in agenda pur di cenare/pranzare con loro.
Ho anche una fidanzata e una vita al dilà dell'ufficio e che (per fortuna) occupa del tempo nella mia giornata.

Indi ragion per cui....
:rolleyes:
Federico, non estremizzare, non vivo per il lavoro(ho anche io una vita fuori dall'ufficio, non sei l'unico) e non mi risulta di averti mancato di rispetto. Ho solamente espresso un parere. Capita anche a me la mattinata in cui preferirei starmene a dormire o andare a fare una passeggiata in centro, non lo faccio perchè mi sentirei in colpa verso di chi mi paga lo stipendio e verso le persone cui la mia assenza procurerebbe problemi, non per altro.
 
a_gricolo ha scritto:
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
... La mia fidanzata mi ha tenuto in muso per tutta la permanenza in montagna, ma quelle pratiche dovevano essere deliberate...

Ti ha tenuto il muso perchè era fidanzata. Se fosse stata tua moglie ti starebbe rompendo le balle ancora adesso....... ;)
Nonostante tutto allora mi è andata bene :D
 
Epme ha scritto:
Il problema di fonda sta in che lavoro si fa.
Se uno sta li per prendersi lo stipendio e "godersi" la vita, il tuo ragionamento non fa una grinza.
Altri fanno "lavori" utili al prossimo e sanno che se restano a poltrire a letto, qualcuno ne risente ...

Credo che ci siano dei punti fondamentali da chiarire:

1) Esiste un lavoro che ti permette di "prenderti lo stipendio" e "goderti la vita" senza fare nulla tutto il giorno?
:rolleyes:
Io credo di no (altrimenti ci sarebbe la fila a farlo).
Ora, per cortesia, non ricominciamo con la tiritera del posto da statale lottizzato dai comunisti che scaldano le sedie a scrocco della società, esistono anche questi, ma credo che non siano certo la maggioranza dei lavoratori (per inciso io non sono un lavoratore statale...)

2) Senza girarci troppo intorno: si lavora per lo stipendio.
Questo mi sembra alla base di tutto, perchè, se non ci pagassero nessuno di noi si alzerebbe dal letto la mattina.
A meno che, uno non lavori "per puro piacere" nel cui caso, non si tratterebbe più di un "lavoro" bensì di un "hobby" nella migliore delle ipotesi.
Conosco persone che adorano il loro lavoro e ne conosco altre che lo stramaledicano ogni giorno, ma entrambi lo fanno per la remunerazione economica.
;)

3) Non capisco la scriminante dei "lavori utili al prossimo" e "lavori NON utili".
Un "lavoro" è sempre "UTILE" per definizione.
E poi ricordiamoci che tutti siamo utili ma nessuno di noi è indispensabile.
Ti faccio un esempio: Io lavoro in un società di assicurazioni, sono "utile" a quelli che vogliono usufruire del mio servizio. Ora, per quanto mi riguarda, personalmente parlando, i fiorai (ad esempio) potrebbero chiudere domani, visto che non compro mai fiori, ma non è detto che il fioraio non sia "utile". Se infatti, una attività commerciale sta aperta senza fallire, significa che è "utile", altrimenti fallirebbe in poco tempo e sarebbe rimpiazzata da qualcosa che è più "utile".
Ricordiamoci che l'impiegato della Posta, in una economia di mercato, è "utile" tanto quanto il poliziotto o il vigile del fuoco.
:rolleyes:
 
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